Anche se non ci sono comunicazioni ufficiali in merito, è ormai certo che Luca Telese non tornerà più alla Zanzara, né da conduttore né da spalla, e non certo per scelta sua. Come si è arrivati a questo punto? A beneficio dei posteri, riassumiamo tutto il Telese-gate minuto per minuto.
1) Giovedì 8 ottobre, parlando in diretta alla Zanzara sul caso Porro-Arpisella, Luca Telese, giornalista del Fatto Quotidiano, introduce un articolato ragionamento critico verso Emma Marcegaglia definendo quest'ultima, presidente di Confindustria, editore di Radio 24, “una cretina”. Panico a Radio 24 e imbarazzo a mille nella voce di Giuseppe Cruciani.
Link all'audio di Telese in versione corta...
...e in versione più lunga
2) Telese, che da alcuni mesi per iniziativa di Cruciani (il quale, saggiamente, voleva insaporire la Zanzara con una voce che facesse da controcanto rispetto alle sue opinioni destrorse) era ospite fisso e quotidiano del programma, sparisce. Decisioni dall'alto non meglio precisate impongono la sospensione di Telese dalla trasmissione.
Per alcuni giorni Cruciani fa finta di niente. Preso tra più fuochi (il coinvolgimento dell'editore della radio, l'amicizia con Telese, la sua opinione al 100% pro Nicola Porro nella polemica con la Marcegaglia), il conduttore evita l'argomento come la peste. In un secondo momento, poi, non si sa se in accordo con Telese (pare di sì, ma sarebbe carino se Luca confermasse), Crux si inventa la gag del Telese confinato temporaneamente in Purgatorio, ricorrendo a clip audio d'archivio con varie performance di Luca che canta, che scherza, che si racconta, che parla da un palco. Agli ascoltatori che chiedono lumi, Crux assicura che presto o tardi, una volta calmate le acque, Telese tornerà in onda. Lo stesso Telese, il 13 ottobre, rispondendo pubblicamente a un lettore del suo blog (che poi era il nostro Michele R.) si prefigge il proposito di aspettare serenamente di “uscire dal limbo”.
Link al commento di Telese
3) Sembra sia solo una questione di tempo affinché tutto finisca a tarallucci e vino. Ma sul Fatto Quotidiano del 24 ottobre Telese pubblica a sorpresa un articolo dal titolo (non scelto da lui) "Riotta chiama, la Zanzara mi censura", nel quale Luca si lamenta per il suo prolungato allontanamento che, a suo dire, è ascrivibile ad una pressione esercitata dal direttore del Sole24Ore Gianni Riotta nei confronti del direttore di Radio 24 Fabio Tamburini. Lo stesso identico articolo, con il più edulcorato titolo "Io, la Zanzara e la Marcegaglia", compare anche sul profilo Facebook di Telese e sul suo blog personale.
Link all'articolo di Telese
4) Il 25 ottobre, commentando il suo stesso post, e riportando poi di persona il testo anche qui sull'Anti-Zanzara (grazie Luca per averci reso direttamente partecipi), Telese, nel dettagliare ulteriormente la sua versione del fattaccio (“se risento l’audio del mio intervento anti-Marcegaglia alla Zanzara lo sottoscrivo ancora”), precisa le motivazioni che lo hanno spinto a pubblicare l'articolo sul Fatto. Testuale: “Ho scritto un articolo perché ricevevo venti mail al giorno di persone che mi chiedevano "Ma cosa è successo?", e perché il mio direttore me lo ha chiesto. Fosse dipeso da me forse non lo avrei scritto, anche se un mese di "Purgatorio" mi aveva rotto i coglioni”.
Link al contributo di Telese all'Anti-Zanzara
5) Il 26 ottobre, su Libero, esce un articolo di Filippo Facci durissimo nei confronti di Telese. I tratti molto accesi sono evidentemente frutto di un livore personale non da poco. Ecco un frammento del testo di Facci: “Luca Telese è un prodotto perfetto di questa Seconda Repubblica, il giornalista ideale di questa classe politica tutta ciance e Ballarò: ridanciano, pettegolo, telefonatore implacabile, amico di tutti e di nessuno, banalizzatore come solo i finti romani sanno essere amico di tutti e di nessuno, banalizzatore come solo i finti romani sanno essere, forte con i deboli e buffo con i forti, uno che non ha bisogno che canti il gallo per tradirti tre volte; il suo genere di giornalismo, malato di politica, è persuaso di dover mutuare dalla medesima politica i modus deteriori, tipo la doppiezza, il paraculismo, il cinismo, il tutto con l'aria di chi sa come gira il mondo”.
Nel pezzo c'è anche un virgolettato di Giuseppe Cruciani da cui traspare la delusione per l'articolo di Telese, a suo dire perfettamente “consapevole e consenziente” riguardo la necessità di far calmare le acque con la gag del Purgatorio.
UPDATE. Sul suo blog Telese ha replicato tra il serio e il faceto all'articolo di Libero richiamando un confronto televisivo del settembre 2009 al programma "Niente Di Personale", su LA7, durante il quale Luca svelò in diretta il segreto dei capelli cangianti (spesso canzonati da Marco Travaglio) di Filippo Facci, episodio che innescò in quest'ultimo un sentimento di ostilità estrema nei suoi confronti.
Link all'articolo di Filippo Facci
Link alla replica ironica di Telese
6) Sempre il 26 Ottobre sul Fatto Quotidiano compare una lettera del direttore di Radio 24 Fabio Tamburini che nega totalmente di aver ricevuto qualsiasi pressione da Gianni Riotta. Telese risponde che l'informazione gli è stata riferita da “colleghi di cui si fida” e più in generale ribadisce la sua posizione senza arretrare di un metro.
Link alla lettera di Tamburini con replica di Telese
Per ora il Telese-gate finisce qui, col buon Luca non più in Purgatorio ma all'Inferno, abbandonato al suo destino dalla Zanzara e dal suo conduttore Cruciani, che non fa più il benché minimo cenno del suo ex compare.
Se ci saranno ulteriori sviluppi, ad ogni modo, li seguiremo e ne daremo conto.
UPDATE 29/10/2010
7) Durante la Zanzara del 28 ottobre, proprio in chiusura di trasmissione, Cruciani, ad un ascoltatore che parlava di censura sulla vicenda Telese, ha ribattuto che “non c'è stata nessuna censura” e che “quanto apparso sul Fatto Quotidiano” (riferimento all'articolo di Telese) “non corrisponde a verità”.
Link all'audio di Cruciani
FINE UPDATE
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COMMENTO DI AUTHAN
Finora non mi ero addentrato nella vicenda perché pensavo che tutto si sarebbe sgonfiato presto. Mi sbagliavo. Credo che ora sia il caso di dire due parole. Vado per punti, in quella che per me è una sagra degli errori e delle intemerate che potevano essere risparmiate.
- All'origine di tutta la vicenda sta un clamoroso errore di Luca Telese con quel "cretina" in diretta radiofonica. Il buon vecchio Luca non può sul serio pensare di insultare le persone come uno Sgarbi qualsiasi. Non può e basta. E se poi la persona insultata è l'editore della radio da cui si sta parlando allora mi spiace ma è proprio da sciocchi. Il problema non è stato il ragionamento critico che Luca ha avanzato contro la Marcegaglia, ragionamento che aveva senso, e che di per sé non avrebbe comportato conseguenze (mi si provi il contrario). Il problema è stato l'insulto, e solo l'insulto.
- Un secondo errore è stato commesso da Tamburini e Cruciani. Va bene "squalificare" Telese come i calciatori, ma si doveva far sapere per quanto tempo esattamente. L'incertezza data dalla sospensione indeterminata ha ingenerato un caos inutile e controproducente: quanto torna Telese?, cos'è successo? censura, censura!, eccetera.
- L'articolo sul Fatto del 24 ottobre è stato un fulmine a ciel (quasi) sereno per tutti. Credo che esso fosse giustificabile solo in presenza di due fattori: la certezza che l'allontanamento di Telese da Radio 24 fosse ormai definitivo, e la certezza che le pressioni di Gianni Riotta avessero davvero avuto luogo. Non credo che entrambe tali certezze sussistessero, e pertanto, a mio avviso, il buon Telese il suo famigerato articolo se lo poteva risparmiare. Se Luca la pensa diversamente, avrei piacere che dicesse la sua.
- L'articolo di Facci su Libero, al di là delle preziose informazioni sulla versione dei fatti lato Cruciani e Tamburini, altro non è che un attacco personale del lungocrinito contro un suo acerrimo nemico di penna. A Facci non frega nulla della reputazione della Zanzara o di Radio 24, gli interessa solo vomitare disprezzo verso Telese. E siccome io penso che Filippo, quando parla di temi alti e di politica seria, sia un numero uno assoluto, provo quasi un malessere fisico nel constatare come sia invece avvezzo a sprecare il suo talento in ridicole polemiche personali.
Morale della favola: se mai c'è stata per davvero, sulla grande storia d'amore tra Giuseppe Cruciani e Luca Telese si è scritta oggi la parola fine. Ed è un vero peccato, perché c'era una chimica speciale tra loro, alla Bud Spencer & Terence Hill, come già ebbi modo di dire. Così diversi ma così armonici. Chi ci rimette, in ultima analisi, sono solo gli ascoltatori della Zanzara che perdono una delle poche chance di vedere Cruciani, anziché buttare lì le solite mezze frasi sconnesse, costretto ad argomentare e contro-argomentare sui temi del giorno in un contradditorio qualificato, sotto il pungolo delle opinioni a lui indigeste dell'altra metà del duo. Certo, è pur sempre rimasto David Parenzo a recitare il ruolo dell'alter ego, ma quest'ultimo non s'offenderà se dico che (per ora) non è la stessa cosa.
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Manu Chao, "Je ne t'aime plus" (1998)