Secondo post del giorno, di Authan. Il primo era di Paolo.
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Cosa ha stimolato l'ascolto della Zanzara di ieri? No, stavolta niente bisogni fisiologici. Ma neppure altre impressioni diverse dai soliti cliché. In particolare, dosi massicce di sarcasmo sono state profuse a piene mani, dai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, su Beppe Grillo e, indirettamente, anche al di là delle reali intenzioni, sugli attivisti del suo Movimento 5 Stelle, movimento nel quale peraltro figura una grande varietà di persone, dal becero tracotante al mite ecologista, che sarebbe sbagliato e semplicistico categorizzare in un tutt'uno.
Ma va bene così. Viva il sarcasmo, viva l'ironia, viva la satira, viva le imitazioni di Grillo ad opera del talentuoso Parenzo, non ci sono problemi, e chi si offende fa male ad offendersi. Si figuri il sottoscritto, poi, che con le 5 stelle non ha nulla a che spartire, né in politica, né nei pernottamenti fuori sede. Solo che, come abbiamo già detto fino alla nausea – e francamente mi annoio a morte nel rimarcarlo ancora – lascia un po' l'amaro in bocca l'innegabile constatazione che la stessa beffeggiante ferocia non viene largheggiata con analoga intensità verso tutti-tutti-tutti gli attori del palcoscenico politico, cosa che disvela quelle che poi sono le legittime ma ostinatamente e slealmente negate preferenze politiche del conduttore principale della trasmissione.
(Prevedibile risposta di Crux: "Io non uso il bilancino nell'ironizzare su questo e su quell'altroooooo! Traffico!". Contro-risposta: l'ordine di grandezza dell'iniquità di atteggiamento non è il bilancino del farmacista, ma la pedana su cui vengano pesati i tir.)
Quanto sopra vale per Cruciani. Per Parenzo vale invece un discorso diverso. Sorge il sospetto che tra lui e Beppe Grillo sussistano delle ruggini di natura personale. Altrimenti non si spiega cotanta malevolenza, specie se si tiene conto che meno di due anni fa (ringrazio il mio commentatore Ornette per la segnalazione) è stato pubblicato un libro di cui Parenzo è coautore e che ha una prefazione scritta proprio dal comico genovese. Uno che disistima così tanto una persona, poi si fa scrivere una prefazione da lui? E' strano, no? Poi per carità, tutto può essere. Magari Parenzo ha legittimamente maturato la sua pessima opinione su Grillo solo negli ultimi tempi. Però in tal caso sarebbe carino dirlo e spiegare perché prima la si pensava diversamente. Grillo, col suo modo di porsi e coi suoi eccessi verbali, non è mica una novità dell'ultimissima ora.
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Ognuno ha le proprie idiosincrasie. Crux non sopporta (chissà se un giorno ce ne spiegherà mai l'incomprensibile motivo) chi cita i propri figli per argomentare su un tema. Io invece non sopporto chi fa richiami gratuiti al terrorismo.
Per poter sostenere (e ieri in trasmissione è successo) che in Italia sta tornando il terrorismo bisogna avere in mano argomenti solidi e tangibili. E le minacce anonime contro Massimo Calearo, da cui la decisione - giusta, perché non si sa mai - di assegnargli una scorta, mi spiace, non lo sono. E' una brutta pagina, certo, ma gli anni '70 sono e restano un'altra storia. Le violenze non episodiche ma sistematiche, organizzate, metodiche di quei tempi oggi semplicemente non ci sono. Siamo su due piani diversi, non c'è confronto. Giampaolo Pansa, caro Cruciani, con le sue visioni lugubri, non ha ragione proprio per nulla. E meno male che poi alla Zanzara si vuole rifuggire ogni catastrofismo…
Dire, come in sostanza ha fatto Parenzo con l'approvazione di Cruciani, che la virulenza verbale di alcuni (non certo tutti) grillini, dipietristi e popoloviolisti ha una connotazione riconducibile a scenari di terrorismo è una solenne stronzata destituita di qualunque fondamento. E' come dire che il sindaco di Adro e tutti i suoi elettori sono dei nazisti tout-court, e non, semmai, quelli dell'Illinois.
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Francesco De Gregori, "Generale" (1978)
Generale, queste cinque stelle,
queste cinque lacrime sulla mia pelle...