mercoledì 3 novembre 2010

Pensione, interessa?

Oggi un post di Paolo, qui sotto, e uno di Sdrenfano, a parte.

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[Paolo]

Buongiorno,

quando decidi che la tua trasmissione deve comunque parlare dell'attuale Presidente del Consiglio e dai benevola ed amichevole ospitalità a personaggi come il fondatore di Sacrum Imperium è inevitabile che prima o poi ne esca una puntata come quella di ieri, in cui metà degli intervenuti hanno dato la stura ad una omofobia repressa che normalmente si sarebbero vergognati di ammettere. Alla faccia di chi ha sempre negato con pervicacia che in Italia vi siano problemi di razzismo ed omofobia è proprio così: per molti italiani essere gay è una malattia o una perversione e questo fenomeno come tale va trattato. Basta che qualcuno gli dia l'opportunità di rivelarlo senza che la cosa sia socialmente inaccettabile. E chi meglio di Silvio Berlusconi?

Al di là della nota relativa alla trasmissione che cerco sempre di mettere per millantare subdolamente diritto di cittadinanza nel blog :-), oggi vorrei parlare di un argomento che ha a che fare con la vita reale, quindi che viene trascurato se non negato dalla politica.

A maggio il ministro Tremonti dichiarava orgogliosamente che l'Italia non avrebbe stravolto il proprio sistema pensionistico perché questo sarebbe in equilibrio e particolarmente ben funzionante.

Nei giorni scorsi sono però uscite notizie relative al fatto che per i parasubordinati il futuro non sarà dei più rosei: prima il presidente dell'INPS ha dichiarato che “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. Poi qualcuno ha provato a metterci i numeri e li ha sottoposti alla stampa, senza che la rivoluzione esplodesse, il che dimostra che tra gli italiani è diffusissima la rassegnazione o l'abitudine a non informarsi.

In pratica le proiezioni diffuse portano a ritenere che la pensione di un parasubordinato potrà ammontare al 36% della sua retribuzione. Esistono altre stime sia migliorative che peggiorative (si va da ipotesi pessimistiche del 27% ad altre ottimistiche al 62%). Il che, visti i redditi dei parasubordinati (possiamo posizionarli per la maggior parte tra i 700 ed i 1200€), significa che una larga parte di loro faticherà a raggiungere le cifre attualmente erogate dalle pensioni sociali (pigliando i dati che ho citato otteniamo valori tra un minimo inferiore ai 200€ ed un massimo poco superiore ai 700). In sintesi, sotto il solo profilo pensionistico, sarebbe per loro più conveniente non lavorare, anche perché, con questi redditi è escluso poter accendere una pensione integrativa: non è un bell'incentivo, vero?

Credo che impegnarsi e parlare di come evitare che questo problema possa diventare il detonatore di una situazione sociale insostenibile sarebbe più importante ed interessante delle quotidiane trite elucubrazioni sulle questioni personali (affaristiche, giudiziarie o sessuali) del nostro premier, anche perché il problema non riguarda solo gli under 40, ma anche chi in pensione c'è già: quanto passerà prima che un consistente numero di nuovi poveri cerchi (tutto sommato con buoni motivi, visto che lavoreranno più a lungo, peggio retribuiti e con meno garanzie) di sottrarre alla generazione che attualmente si ritiene tutelata le garanzie che questa ritiene acquisite?

In fondo basta avere i numeri per eleggere una quantità di rappresentanti in grado di far passare una leggina in tal senso, ed è analogo a quanto è stato fatto per riformare il mercato del lavoro ai danni degli under 40 negli ultimi 15 anni. Ed è ovviamente solo questione di tempo prima che ci riescano. E' strano cosa possa succedere quando da maggioranza che eri ti ritrovi ad essere minoritario, no? Penso che prima di interrogarci su come preservare il premier dai processi, prima di chiederci in quali orifizi si infili e se sia opportuno, sia invece il momento di chiederci se le pensioni devono necessariamente garantire agli ex lavoratori lo stesso tenore di vita che avevano quando lavoravano, oppure se, piuttosto, come io credo, debbano garantire a tutti un tenore di vita decente. E per me quel "a tutti" è fondamentale.

Ciao

Paolo il benaltrista

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(Authan) Giovanni Cacioppo sulle pensioni. Buon divertimento :-)




12 commenti:

x ha detto...

Rassegnazione un corno!

Io a Roma a protestare con la CGIL ci vado anche il 27/11 per sostenere la lotta per i diritti, per rimettere al centro il lavoro, la contrattazione, per rivendicare sviluppo, equità e giustizia sociale anche per i pensionati e per imporre scelte che facciano uscire il Paese dalla crisi che per milioni di lavoratori si fa sempre più insostenibile. Il Governo ha negato per due anni la crisi e non si è preoccupato di capire quella che sarebbe stata l'emergenza occupazionale e non ha fatto nulla per il rilancio del sistema produttivo, mentre ha cercato di manomettere i diritti del lavoro.

Due i cortei nella capitale, che partiranno la mattina da Piazza della Repubblica e Piazzale dei Partigiani e che insieme confluiranno a Piazza San Giovanni.

Viola ha detto...

Paolo, quanto hai centrato il punto..

Segnalo a chi fosse interessato il sito di ACTA http://www.actainrete.it/
che segue la questione da vicino, promuovendo anche azioni comuni

e il nuovo Giornale delle partite IVA, nato allo scopo

In merito a questi temi ho provveduto ad informare i canali di mia conoscenza (Telese e Il Fatto compresi) senza alcun risultato.

ciao

francesco.caroselli ha detto...

bellissomo post, mi sono spellato le mani ad applaudire...
qualche tempo sul pozzo degli off-topic ti avevo chiesto un parere proprio su questo tema..


PS-ritorno al tema di ieri e aggiungo una cosa alle riflessioni tue e di Michele.
La privatizzazione dei servizi comporta dei vantaggi solo quando c'è concorrenza.
Ad esempio sulle acque non sono affatto d'accordo in quanto agire in regime di monopolio significa consegnare le palle dei cittadini al monopolista (che puoi starne sicuro le spremerà fino a farlo piangere)

Authan ha detto...

Sai Paolo che non ho capito bene la morale del post? L'ultimo paragrafo proprio mi risulta oscuro.

Cosa rimproveri di preciso al governo?

L'ignavia sul tema delle pensioni (la cui normativa per come è oggi si rivelerà penalizzante per gli attuali giovani precari) oppure il fatto che prevedi una futura riforma (la "leggina" di cui parli) che per dare un tozzo di pane in piu' ai giovani togliera' diritti acquisiti ai meno giovani in una sorta di livellamento verso il basso?

Non mi è chiaro poi cosa intendi quando dici "E' strano cosa possa succedere quando da maggioranza che eri ti ritrovi ad essere minoritario, no. A cosa ti riferisci?

Qual è in definitiva la tua posizione sulle pensioni? Sei conservatore oppure riformista? Se sei riformista, come pensi di riformare il sistema senza gravare ulteriormente sulle disastrate finanze pubbliche? Come si fa a garantire meglio i precari senza, per dirne una, aumentare l'eta' pensionabile, cosa che in Francia ha portato a scioperi e rivolte (lo stesso accadrebbe qui).

Grazie.
Ciao :-)

PaoloVE ha detto...

@ Authan:

quante domande!
Vediamo di andare con un po' d'ordine: nella chiusa cerco di spiegare perchè anche chi adesso ha una pensione acquisita e magari anche grassa non abbia motivo per dormire sugli allori, anche se sta nella maggioranza garantita.

Se non si interviene diversamente per tempo, quando i precari che pretenderanno una pensione decente saranno un numero sufficiente troveranno una rappresentanza politica che modificherà il sistema pensionistico attuale ai danni degli attuali privilegiati per via legislativa. Il ragionamento alla base è "Pensavi di avere una pensione? Invece te l'ho fottuta per pagare la mia, proprio come tu vecchio bastardo avevi fatto con il mio tempo indeterminato per mantenere i tuoi privilegi.". Probabilmente non gli dispiacerebbe nemmeno più di tanto.

Al governo (ed anche all'opposizione, che in questo non si è distinta), rimprovero il fatto di negare il problema: non è in agenda politica, come bene dimostrano le dichiarazioni di Tremonti. Per loro il nostro sistema pensionistico regge, il disastro sociale che porta avanti non è di loro interesse.

Ovviamente sono riformista in materia di pensioni: credo che le pensioni non debbano garantire il precedente tenore di vita, ma devono garantire un tenore di vita decente. Di conseguenza, mi dispiace, non trovo ammissibile si parli di pensioni al di sotto dei 500€, nè al di sopra dei 2.500. Ciò che esce da questo range è sicuramente inutile a garantire un tenore di vita decente: è abnorme che l'INPS eroghi pensioni di decine di migliaia di euro: per quello esistono le pensioni integrative e facoltative. Non ho preclusioni rispetto all'innalzamento dell'età pensionabile, anzi, la trova giusta e necessaria a fronte di lavori meno usuranti ed all'allungamento della vita media.

Ciao

Paolo

Authan ha detto...

Ok Paolo, ora è chiaro e mi trovi d'accordo su tutto. In buona sostanza le risorse per gli attuali "sfigati" le vuoi reperire dando un giro di vite sulle pensioni d'oro. D'altronde, chi è ricco, chi guadagna super-bene, puo' farsi tutte le pensioni integrative che vuole.

Ma la domanda è: sono davvero così tante le pensioni d'oro da garantire, una volta tagliate, un tesoretto da redistribuire piu' equamente? Io non ne ho idea. Se così non fosse, il problema di fondo rimarrebbe, almeno in parte.

Ho aggiunto un paio di parole e un corsivo che diano enfasi al concetto nella tua chiusa finale. Sono un perfezionista :-))

PaoloVE ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
PaoloVE ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
PaoloVE ha detto...

@ Authan:

http://tinyurl.com/pensioneauthan

pg.19 prospetto 1.7

con il 10% degli importi oltre i 3000€ mensili (0,6 mln di pensionati) sostanzialmente si elimina l'intera fascia sotto i 500€ (3,7 mln di pensionati). Caro il buon vecchio Pareto :-)

Ciao

Paolo

Unknown ha detto...

Vi leggo sempre con molto interesse..ho una domanda per voi sul tetto massimo dei 2.500euro..

Posso essere d'accordo, ma allo stesso tempo dove verrebbero recuperate le risorse che ad oggi vengono versate e che poi contribuiranno alla formazione delle "pensioni d'oro"?

Michele R. ha detto...

Buonasera,

Oggi sono di fretta ma vi ho letti tutti, Grande PaoloVE, soprattutto per la conclusione.

Anche io come Caroselli mi sono imbufalito a sentire la Santa(maquandomai) mangiare la minestra in capo ai 2. Ah, ci fosse stato Telese!

PaoloVE ha detto...

@ simone:

le pensioni d'oro non sono formate per la maggior parte dai contributi di chi ne beneficia, ma in larga parte da quelli di chi attualmente sta lavorando, spesso con rapporto di lavoro parasubordinato: realizzano cioè una ridistribuzione del reddito a favore dei ricchi. Non avendo motivo di essere, secondo me, non vedo dove sia il problema a ridistribuire in maniera diversa e secondo me più equa il loro ammontare.

Lo stato non deve spendere le proprie risorse per garantire il lusso ad una piccola parte dei cittadini, ma deve provare a garantire quanto necessario a tutti (sulla base di questo assunto ideologico immaginate cosa penso in campo di istruzione, sanità,... etc. etc. ;-) ).

Chi vuole una rendita elevata per la vecchiaia può liberamente e senza problemi scegliere come investire i propri proventi per ottenere quel risultato senza gravare sullo stato: troverà un sacco di possibilità sul libero mercato.

Ciao

Paolo