giovedì 11 novembre 2010

Tremonti strikes back!

[Post di Paolo]

Buongiorno,
ho sentito l'urlo di dolore di Authan [che ha l'emicrania. Grazie, Paolo] e quindi, tadadada tadada tadadada ta da da da da (musichetta di Indiana Jones) , provo a porci una piccola pezza, se sono in tempo, con un piccolo post OT.

Ho scoperto in questi giorni che la nuova finanziaria cancella una parte degli incentivi economici al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici. In pratica lo stato sceglie di non incentivare più chi decide di acquistare una stufa a legna (io l'ho fatto) o a pellet, una caldaia a condensazione o dei pannelli solari per la produzione di acqua calda, oppure chi decide di migliorare la coibentazione di casa sua. Rimarranno in misura ridotta gli incentivi al fotovoltaico.

Quali saranno i risultati, dal punto di vista dello Stato? A favore della decisione pesa sicuramente il fatto che, nell'immediato si risparmiano i soldi dei contributi. In tempi appena un po' più lunghi però cosa comporterà la rinuncia all'adozione di misure che rendano gli edifici energeticamente più efficienti? Non parlerò di aspetti ecologici (se no qualcuno penserà che sono il solito talebano rompicoglioni), ma dovremo ragionevolmente aspettarci:

1) Maggiori acquisti di combustibili (= peggioramento bilancia commerciale)
2) Aumento dei costi energetici ( derivante da una maggiore domanda)
3) Aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera (= peggioramento delle quote verdi relative)
4) Depressione del settore edilizio (= aumento disoccupazione e riduzione del PIL ed delle entrate tributarie)
5) Aumento del “nero” in edilizia (= minori entrate tributarie)

In sintesi, ancora una volta, si sta scegliendo di ipotecare il futuro a favore dell'immediato presente, senza un disegno strutturale. Gli incentivi di cui si parla erano stati considerati un grosso successo proprio perché, a fronte di un contributo statale sicuramente molto importante, avevano permesso a molti piccoli risparmiatori di investire in beni e servizi utili, privi di rischio, promuovendo la crescita di un settore economico importante e la parziale normalizzazione fiscale di un comparto (quello edilizio) che ha tradizionalmente operato in larghissima parte in regime di evasione fiscale pressoché totale.

Si sta parlando di rinunciare a tutto questo. C'è una unica ipotesi alternativa al fatto che per questi motivi Tremonti debba essere considerato "il solito genio di grande lungimiranza" ed è che l'orizzonte politico del ministro sia di settimane, non di mesi.

Saluti

Paolo

12 commenti:

Michele R. ha detto...

L'avevo sentita la notizia della cancellazione degli incentivi. Una megacazzata!

Non ho capito se hai una stufa a legna o a pellet, a conti fatti ci risparmi in termini di spesa x il combustibile rispetto al metano?

La mia casa è piccola e non ho spazio ma trovo la stufa a pellet una soluzione interessante sia per il riscaldamento che per il sanitario.

Michele R. ha detto...

Suggerisco questo CMM:

http://www.youtube.com/watch?v=w9twyHvTOD0

John Williams - The Imperial March

Da "l'impero comlpisce ancora" ;-))

PaoloVE ha detto...

@ MR:

ho una stufa a legna che uso ad integrazione del riscaldamento a metano. Se riuscirò a farlo vorrei installare fotoltaico e solare termico, possibilmente avvalendomi dei GAS di legambiente. Non ho conteggiato con precisione i risparmi rispetto al metano, ma ho la fortuna di riuscire a procurarmi gratis circa metà del mio fabbisogno di legna (in montagna, a fine gita, in 5 minuti riempio il bagagliaio di legna spezzata raccolta nel sottobosco, stando attento che non si tratti di legna "utile": non si potrebbe, ma confido nel buonsenso dei forestali, visto che in realtà contribuisco a mantenere in ordine il bosco).

La gestione di questa cosa richiede una piccola motosega elettrica (ormai ne trovi a partire da 40€) ed un po' di tempo.

Il mio risparmio quindi c'è. Tieni presente che comunque un bancale di legna di faggio o carpino lo trovo a 120 - 130€ ed mi dura due anni con l'integrazione che faccio.

Non credo nel pellet: era conveniente finchè era uno scarto della lavorazione del legno, adesso che va di moda il costo sta salendo e viene prodotto in parte triturando legna tagliata...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

Mi piacerebbe poter sfruttare le rinnovabili, ma vivendo in un condominio e in un appartamento piccolo (65 mq), è un pò difficile soprattutto mettere d'accordo diverse teste.

Avere un impianto di riscaldamento centralizzato con serbatoio di accumulo e ricircolo dell'acqua sanitaria e integrata con il solate termico a tubi sottovuoto credo che potrebbe far risparmiare assai sia per i consumi di gas sia per il consumo di acqua, visto che non andrebbe atteso l'arrivo dell'acqua calda per fare la doccia.

In un catalogo di articoli x idraulica ho poi trovato un sistema di recupero dell'acqua piovana che cade sul tetto scartando i primi mm di pioggia che lavano le tegole, consente poi di stoccarla in cisterna interrata. Quest'acqua - praticamente distillata - può poi essere usata per integrare quella di acquedotto, previo uso di lampada UV.

Ciao.

x ha detto...

Subito un sentito ringraziamento a PaoloVE per l'impegno a produrre un post veramente utile.

Ho cercato anche sul blog di Jacopo Fo per ulteriori info sulla materia. Personalmente sarò penalizzata poichè dovro' affrontare una grossa spesa per il "cappotto" e la tinteggiatura della facciata esterna della mia casa e sono parecchio in forse se la prospettiva è quella di rimetterci l'agevolazione che consideravo scontata.

In campo energetico questo governo non si è certo distinto per iniziative eclatanti volte al risparmio e questa riproposizione sadica di una decisione che comporterà tanti effetti negativi per l'economia italiana, come superbamente illustrato da PaoloVE, rilancia alla situazione analoga proprio di due anni fa.

Si ricorderà che il Parlamento eliminò la retroattività dell'art. 29 del decreto legge 185/2008 che modificava la procedura per la detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. L'annuncio era del ministro Tremonti nel corso di un'audizione alla Camera, ove ci tenne comunque a ribadire un criterio per il futuro: "i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat".

Ah si?!

Ora come allora è necessario far levare alta la protesta, andare avanti a far pressioni sul governo per imporre una svolta sul risparmio energetico, anzitutto chiedendo di non sopprimere i fondi per questo impieghi.

Anche perché la rivoluzione delle ecotecnologie sta esplodendo in tutto il mondo e restarne fuori sarebbe un suicidio per l'Italia. Forse anche qualche imprenditore illuminato e qualche politico di destra non aritmeticoleso potrebbe capirlo...



Sulle stufe a pellet posso portare la mia esperienza.
E' il 5° anno che ne utilizzo una formidabile di una delle piu' note marche produttrici, scelta in funzione della superficie da riscaldare.
Il risparmio rispetto al metano è considerevole.
Il mio fabbisogno è di circa 90/100 sacchi da 15 kg per tutto l'inverno, io non amo le temperature elevate, in casa mia mai sopra i 19 °C.
Oggi vengono proposti acquisti globali in un'unica soluzione all'inizio della stagione fredda e si possono spuntare prezzi davvero interessanti.
Io ho preso un mese fa del pellet tedesco di faggio e abete a 3,89 euri al sacco.

francesco.caroselli ha detto...

visto che siamo in armomento propongo due link
primo
secondo
Riguardano Mario Cucinella,, un architetto veramente preparato che ha idee formidabili per il futuro dell'abitare.

PS-Il mondo della riqualificazione energetica degli edifici potrebbe essere un vero volano per lo sviluppo. Invece il governo volta le spalle a questo settore che è cruciale.
E' banale fare riferimenti all'estero ma in Germania, Spagna e nei paesi nordici hanno fatto miracoli. Lo sono un po piu "costretti" a causa del clima, ma anche noi potremmo beneficiarne.
Le tecnologie dovrebbero essere un po diverse ma il mito della Passivhaus (francesca correggimi se sbaglio - se non ricordo male parli il tedesco) dovrebbe essere un obbiettivo obbligato per un governo che si possa definire veramente tale.

francesco.caroselli ha detto...

http://www.edilportale.com/news/2009/05/risparmio-energetico/la-casa-off-grid-autosufficiente-e-sostenibile_15136_27.html

http://mag.wired.it/rivista/storie/mario-cucinella-il-mio-piano-casa.html

PaoloVE ha detto...

Aggiornamento:

ieri sera in non so che GR ho sentito che, su pressione di varie catergorie, sembra che ci sia una apertutra per prorogare il 55% all'interno del milleproroghe che verrà... Sperem.

Certo che a Tremonti l'intelligenza va imposta con la forza!

Ciao

Paolo

x ha detto...

Che poi sarebbe bastato, invece di lanciare dichiarazioni allarmanti e drastiche di soppressione del contributo, annunciare una revisione dell'entità dello stesso.

Tra 55 e zero c'è un'infinita gamma di possibilità.
Come si fece con la legge sulle ristrutturazioni edilizie che dal 41% del 1998 passo' al 36% dal 1999, pero' con l'IVA agevolata al 10%, ed io, che ho fatto i lavori nel 2000, ho giusto terminato di ricevere il rimborso decennale con il 730 dello scorso luglio.

Io penso che, al di là del principale fattore di importanza di mantenere le agevolazioni per un discorso di risparmio energetico e per rispondere a pressanti esigenze ecologiche, in Italia, alla luce dei dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze (solo l'1% degli italiani dichiara
un reddito superiore ai 100mila euri) si evince quanto sia fondamentale per l'emersione del sommerso.

Ma è come stare a ripeterci sempre le stesse litanie fra noi poveri onesti.

Pale ha detto...

Il solo pensare che in uno Stato serio vi sia ogni anno un decreto Mille Proroga fa schifo. È il segno lampante che i governi mancano di strategia e pianificazione economica, politica e sociale.

Michele R. ha detto...

@Francesca

complimenti per la scelta di installare il cappotto.

La tua stufa a pellet la usi solo per scaldare l'ambiente o anche per la produzione di acqua calda sanitaria?

x ha detto...

@ Mike

la prima che hai detto.