Oggi tre post. Qui sotto Paolo, poi Authan e Francesca.
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[Il post è di Paolo]
Buongiorno,
ieri sera è arrivata la notizia che Federmeccanica ha disdetto unilateralmente il contratto dei metalmeccanici, formalmente in autotutela a fronte della minaccia della Fiom di denunciare alla magistratura le deroghe introdotte dal modello Pomigliano, nei fatti (e nelle dichiarazioni) con l'intento di esportare a tutto il metalmeccanico il modello imposto da Marchionne.
Non voglio entrare nelle polemiche sindacali (i sindacati che avevano sottoscritto l'accordo per Pomigliano sostenevano che non fosse in contrasto con i contratti nazionali, ma se così fosse nessuno avrebbe bisogno di tutelarsi: almeno su questo punto sembra avesse ragione la perfida Fiom…).
Quello su cui invece mi pare il caso di dover ragionare è il fatto che si avvicina un autunno particolarmente denso di tensioni sul piano politico e sindacale, tensioni che, unite a quelle economiche imposte dalla crisi, possono avere effetti deleteri sull'Italia.
Malgrado le analogie non ho l'impressione di vedere all'orizzonte dei nuovi anni di piombo unicamente perché al malcontento è associata molta rassegnazione. Gli italiani mi sembrano in generale diventate persone in grado di accettare qualsiasi cosa, quando gli venga proposta con un adeguato condimento di rassicurazioni dai media. Restiamo convinti di aver accusato la crisi meno di altri (che però hanno ripreso a crescere), che nel nostro paese si viva meglio che altrove (dove però si hanno redditi e servizi migliori), di essere più preparati degli altri (mentre le statistiche sulla scuola ci dicono stiamo risolvendo la fuga dei cervelli solo impedendone la formazione), …
Ma se il timore non è per gli anni di piombo, rimane quello di un profondo indistinto disfacimento dell'attuale sistema sociale: sia la crisi politica ora ventilata che il nuovo livello dello scontro sindacale stanno nascendo per interessi di parte, con l'intenzione di sfruttare rapporti di forza favorevoli ai danni della controparte ed in spregio agli interessi nazionali, ed hanno per protagonisti due degli attori più importanti (Governo Confindustria) che contribuiscono alla stabilità sociale ed alla crescita economica. Insomma. Mi pare che in Italia alcune istituzioni e parti sociali abbiano intrapreso strade profondamente autoreferenziali e che pensino (a ragione o a torto) di potersi chiamare fuori o addirittura di avvantaggiarsi in caso di un collasso italiano. Personalmente credo che sbaglino, e mi auguro che proprio la mossa di Federmeccanica possa fornire almeno al sindacato uno spunto che permetta di rimediare alle proprie divisioni a fronte di risultati così catastrofici. Sarebbe ora che tra parti diverse (e qui non parlo solo del sindacato) cominciasse ad emergere un po' di coesione.
Ciao
Paolo
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(Authan) Francesco Guccini, "Autunno" (2000)
L'autunno ti fa sonnolento,
la luce del giorno è un momento
che irrompe e veloce è svanita
metafora lucida di quello che è la nostra vita...
8 commenti:
ma il post non dovrebbe commentare la puntata della zanzara?
Authan con i miei post è molto tollerante, cosa di cui lo ringrazio.
E io, pur avendo deciso di passare all'ascolto di Zapping, sono rimasto affezionato al blog, dove peraltro avevo già postato spesso più sull'attualità che sulla trasmissione.
Ciao
Paolo
Bravo Paolo, sono con te.
A parte l’esercizio di stile e la fatica dell’intelletto che comporta anche il commentare le gesta e le avventure di Crux, trovo anch’io che sia molto meglio parlar d’altro.
A proposito, com’è oggi Forbice?
Dimenticavo. Il post è molto bello.
Complimenti
Grazie PaoloVE per questo tuo significativo post.
concordo che sarà un autunno carico di tensioni, dovute alla crisi che morde, nonostante la ripresa innescatasi che lascia tuttavia un pesante fardello di disoccupazione.
Ora lo strappo unilaterale dei padroni non aiuta di certo.
Anche Barisoni con voce rotta dall'emozione stasera lo ha chiesto: "Ma non c'era altro modo"?
Siamo al tutti contro tutti, grazie anche a chi ha fomentato apposta le divisioni nel sindacato, vedi Sacconi.
intanto oggi a Torino Bonanni è stato fischiato e quasi colpito da un fumogeno.
Di che ci meravigliamo?
Se invece ascolti Giannino apprendi che non si puo' fermare il Paese a causa di una minoranza (FIOM) e che sia minoranza lo si è visto nel referendum a Pomigliano
@ mariolino:
Confesso che per molti versi Zapping mi è ancora un po’ indigesto, ma devo anche dire che sta confermando quanto mi aspettavo.
Ascoltare la Zanzara era più semplice e meno impegnativo: da un lato se per qualche motivo mi perdevo il 95% di un intervento di Otelma, Califano, Tinto Brass, Sgarbi e compagnia cantante questo non influiva nell’economia dell’ascolto della trasmissione e anzi probabilmente me ne restava un 5% di troppo, dall’altro battute, siparietti ed intemperanze degli ospiti tendono a mantenere viva l’attenzione.
Per Zapping il discorso è diverso: ad esempio ieri tra gli ospiti c’erano Sansonetti e Veneziani, si è ragionato in toni piani e pacati del caso Sakineh, dei precari della scuola (con Forbice che riprendeva delle affermazioni sulla consistenza delle classi dopo averli verificati! Cruciani! impara!), del busillis delle riforme elettorali e della crisi del bipolarismo, il tutto praticamente senza interruzioni, siparietti e battute. Nel marasma della normale attività familiare serale non è facile dedicargli la concentrazione necessaria. Però alcuni ragionamenti risultano interessanti ed argomentati, il che non è cosa da poco: insomma siamo ancora nel campo dell’informazione, nemmeno dell’infotainment.
Devo farci l'abitudine.
Ciao
paolo
Dedicato a tutti quelli che, come Giuseppe Cruciani, condividono l'azione del Ministro Gelmini:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_settembre_9/precario-mezza-cattedra-miglior-insegnante-italia-gelmini-del-frate-1703727043481.shtml
Consigliato anche ai fans del Ministro Brunetta.
"il nuovo livello dello scontro sindacale"
Ho capito a cosa ti riferisci, ma di fatto lo scopo del sindacato in Italia sempre stato quello di preservare lo status quo senza riguardo alla produttività, o alla competitività, o all'ottimizzazione e senza scendere a compromessi. Questo fin da quando leggo i giornali, prima non so.
Non credo neanche io ci si avvii verso dei nuovi anni di piombo, ma non per i motivi di rincoglionimento mediatico che citi (meglio, non solo). L'italiano medio è un individualista. Lo stato fornisce servizi scadenti o insufficienti, e l'italiano fa da sè, si ingegna e supplisce allo stato. Il risultato è che chi ha i soldi, se la cava, gli altri tribolano. L'italiano, quindi, che fa? Si chiude in sè stesso (o nel suo nucleo familiare) e si occupa a tempo pieno solo del suo interesse privato.
Non vedo quindi organizzazioni criminali che in nome del bene comune si sacrificano nella lotta armata: chi glielo fa fare?
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