lunedì 1 marzo 2010

Italians

Insisti e insisti, il nostro paladino dell'antimafia dalla profonda Calabbbria si è guadagnato un post.

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[L'articolo è di francesco caroselli]

Bravo, bravissimo Cruciani. Tu l'avevi detto per primo che questo voto degli italiani all’estero è un schifezza, va abolito e va metaforicamente fustigato chiunque lo propose e ancora lo supporta. E ora è un coro unanime. Tutti i giornali, tutti i politici, tutti i partiti strillano all’unisono: abolire il voto dall’estero! Ma quando la legge Tremaglia venne approvata nel 2001 fu considerata una grande conquista. Possibile che ora, dopo pochi anni, si sia tramutata in un’immane porcheria?

Io sono convinto che ci siano tanti figli di immigrati che potrebbero fare una lezione di educazione civica e sulla storia dell’Italia. Mio cugino, ormai italiano di seconda generazione, fa studiare le sue figlie (terza generazione) in scuole italiane. Argentina, Brasile o Spagna. Non cambia le sue figlie sono italiane.

Quanta gente che vota dall’estero ha mantenuto un legame tanto importante e profondo con l’Italia? Non lo posso sapere, ma l’italianismo di mio cugino mi rende profondamente consapevole che non tutti sono come lui. E con ciò? Nessuno si azzarda a testare la conoscenza della realtà di chicchessia prima dell’entrata in cabina elettorale. Forse pochi sono gli emigranti che hanno mantenuto legami profondi con l’Italia, ma quanti elettori perfettamente italiani non sanno nemmeno chi è il presidente della Repubblica? Quanti cittadini italiani completamente ignoranti e/o stupidi ci sono? Quindi questa motivazione non tiene.

Allora la questione dov'è? I residenti all'estero non pagano le tasse in Italia? Ma se vogliamo seguire questo ragionamento, chiediamoci: quanti italiani non pagano le tasse ma votano lo stesso? E in più gli evasori fiscali usufruiscono di tutti i servizi che lo Stato mette a disposizione. Come dice Fini, se fossimo in uno Stato di Polizia non ci sarebbero tutti questi evasori, e allora la questione delle tasse per "discriminare" gli italiani emigranti avrebbe più senso.

Il problema non risiede nel fatto che gli italiani emigranti, o comunque non più residenti in Italia possano o non possano votare.Il problema è che l’elezione di Nicola Di Girolamo è avvenuta con imbrogli. Imbrogli che si sono potuti scoprire perché i voti con questo metodo sono più tracciabili.

Abbiamo scoperto che la 'ndrangheta ha un grosso potere economico e sociale. Abbiamo scoperto che non è poi così impensabile che comunque un'altra lobby cerchi di fare pressioni sul parlamento, e che anzi pensi a sua volta di farsi Stato e portare qualcuno che rappresenti le sue istanze in sedi in cui si prendono decisioni importanti.

Ciò di cui dobbiamo renderci conto è che se lo Stato abdica dalle sue funzioni in certe sacche di territorio, le sacche si infettano. Ma a cosa vogliamo credere? Che la 'ndrangheta, o altre mafie, si limitino a condizionare solo il voto all'estero? Vogliamo fare gli ingenui per sempre?

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(Authan) Ho pensato a quale potrebbe essere una sigletta utilizzabile eventualmente da Cruciani per il tema degli italiani all'estero, e mi è venuta in mente... "That's amore"! Eccovela, nella versione più mitica, quella di Dean Martin (1952).




When the moon hits you eye like a big pizza pie
That's amore
When the world seems to shine like you've had too much wine
That's amore...



33 commenti:

nessuno ha detto...

Complimenti, Francesco.
Però...
All'estero ci saranno più oriundi italiani che italiani in Italia, secondo alcuni calcoli circa sessanta milioni.
Mi concederai che non ci si può basare sull'italianità di tuo cugino di seconda generazione ed estendere il tuo giudizio positivo a sessanta milioni di persone.
Secondo te, veramente Madonna o Robert De Niro si sentono italiani?

E' come se un italiano oriundo spagnolo, da quando gli spagnoli erano padroni di mezza Italia e più, si sentisse spagnolo. Pensa quanti Lopez e Rodriguez esistono in Italia (e forse anche d'Arcais).

La legge di quel buon uomo di Tremaglia sembrava giusta. Ci ha lottato 40 anni per portarla in porto.

Ma alla prova dei fatti ha fatto flop, e non solo nel caso di Di Girolamo. Anch'io, all'epoca, pensavo che fosse una cosa giusta. Ma mi sono sbagliato. Cosa c'è di strano?

Non è la prima legge a fare flop e non sarà l'ultima.

Secondo il mio modesto parere è giusto prenderne atto.

PaoloVE ha detto...

Buongiorno,
Mi pare che francesco centri il problema.
Che non è se far votare gli italiani residenti all'estero (se non ricordo male anche sino alla legge Tremaglia potevano farlo, ma dovevano venire in Italia - situazione che assurdamente permane per chi risiede solo temporaneamente all'estero da quanto ricordo, forse clem potrà confermare...- e non avevano delle specifiche circoscrizioni e candidati...), ma soprattutto individuare il modo di renderlo sensato e possibile, garantendo un voto libero e non inquinato.

Il che si traduce nel definire poche regole chiare (difficult) e sensate (more difficult), e nel farle rispettare (Mission impossible).

Forse un po' troppo nel paese in cui si pretende di scendere in piazza per far riammettere liste presentate fuori tempo massimo ed in cui gli ambasciatori attestano false residenze estere.

Saluti

Paolo, lo straniero

Pale ha detto...

Sono molto sensibile al tema del voto agli emigrati perche'riflette la mia condizione. Parimenti sono sensibile al voto agli immigrati perche' credo nell´integrazione.

Il problema dei brogli non sta solo nei voti esteri ma anche in quelli interni... mi sembra che ci si stia dimenticando dei molti episodi a dir poco bizzarri che sono successi recentemente in Italia. Per non parlare dell'estero, come in Florida, ad esempio.

Fare finta che il problema siano i votanti all'estero è come fare lo struzzo, mettendo sempre la testa sotto la sabbia per non vedere.

Tra l'altro bisogna distinguere brogli e infiltrazioni delle mafie nelle procedure democratiche. Entrambi i fenomeni sono non nuovi, ma sono e devono essere allarmanti.

Pale

Daniele ha detto...

Son stato in disaccordo fin dall'inizio con questa legge.
Ritenevo fin da subito ingiusto che chi non vive in un paese votasse per deciderne il governo.

Sinceramente, senza neanche considerare gli scandali vari che si son susseguiti, per quanto magari all'estero ci sia anche un informazione piu' libera e completa sull'Italia che in Italia stessa, non credo che chi vive all'estero debba decidere il governo degli altri.

ps detto da chi e' italiano all'estero.

x ha detto...

Se sono state possibili elezioni fraudolente come quella di DG è anche perchè gli elettori italiani all'estero hanno (+ o - volentieri) rinunciato alla noiosa incombenza, consegnando il certificato elettorale in bianco, per devolvere il proprio sacrosanto diritto, a chi poi si è premurato di compilarlo in forza di violenza mafiosa.
Ho sentito parlare di buste "ritirate" a decine nei circoli di ritrovo.....
Io ho una zia paterna che vive da oltre 40 anni a Lucerna dove è animatrice di una vivace comunità di italiani, fra i quali spicca per numero la presenza degli Abruzzesi, di cui l'onorevole del IDV Antonio Razzi è Presidente, eletto deputato nella Circoscrizione Europa nel 2008.
Mia zia NON ha votato IDV!

Pale ha detto...

@ Daniele

Anche io sono all'estero. Potresti spiegarmi perché secondo te noi italiani all'estero non dovremmo votare? Proprio non capisco...

E tra l'altro il problema delle infiltrazioni mafiose non è solo delle circoscrizioni all'estero, mi pare... o mi sbaglio?

@ nessuno

Come si riconosce un italiano-italiano? In base al sangue? Al territorio? Chi stabilisce l'italianità di una persona? Sei tu a dire che il figlio di un immigrato italiano all'estero non può necessariamente sentirsi italiano?

Pale

x ha detto...

ahahahha!!!
Vi piace la mia nuova foto?
sono sempre sul pezzo!
:-))

Daniele ha detto...

@ Pale

Secondo me per una semplice ragione, in questo momento non viviamo in Italia, quindi non sta a noi decidere chi deve governare li'. Quando (e se) tornero', votero' per poter decidere chi mi governa.
Sinceramente anch'io avrei bisogno di farti la stessa domanda al contrario perche' non capisco.
Perche' dovremmo votare se non viviamo in Italia?

ps poi tra l'altro la cosa ora e' anche semplice. anche se fossi in Italia avrei delle difficolta' a votare.

Pale ha detto...

@ Daniele

Partendo dall fine, concordo pienamente con il tuo post scriptum. Totalmente.

Io mi sento italiano (diversamente da come canta Gaber!) e vorrei che il mio Paese prosperasse. Il fatto che ora sono all'estero per lavoro non vuol dire che abbia abbandonato il mio Paese e che non voglia fare nulla per esso.

E non concordo con chi dice "se proprio vuoi bene al tuo Paese, perché non ci torni?". Si può amaere il proprio Paese e aiutarlo anche dall'estero e ritengo che il voto sia uno degli strumenti fondamentali. Non mi sono mai sentito tradito dal mio Paese. A volte mi vergogno di alcuni Italiani, ma mai dell'Italia. Per questo penso che nessuno debba permettersi di togliermi il diritto di voto.

Pale

Clem ha detto...

@Paolo: vorrei tanto saperne di più per poter confermare/smentire ma quando sono andato ad iscrivermi all'AIRE e ho chiesto al funzionario del consolato "Scusi, quindi adesso come voto?" lui non mi ha saputo rispondere. Risulto tuttora iscritto alle liste del Comune di Milano, ma, mea culpa, non so cosa significhi formalmente, dato che non mi sono ancora informato. Lo farò in vista delle prossime politiche, dato che per le amministrative anche se potessi votare non lo riterrei giusto. In questo Daniele ha ragione, non ci vivo, e le elezioni amministrative sono elezioni criticamente territoriali, quindi non vedo cosa ci azzecchi io con la Lombardia, ormai.
Diverso il discorso delle elezioni politiche. Mi associo a Pale, e non mi trova d'accordo Daniele. Due sono le argomentazioni che ho sentito in questi giorni:
- gli italiani all'estero non pagano le tasse quindi non dovrebbero votare.
Che dire. Grazie per aver associato i miei diritti civili al pagamento di una tassa. Mi fa sentire così rispettato come persona.
Le tasse che pago dove vivo le pago per tanti motivi, sicuramente, ma semplificando le pago per i servizi che uso e le persone che li fanno funzionare: i treni, gli autobus, gli ospedali eccetera. Non uso questi servizi in Italia, perché dovrei pagare? Quindi per favore non leghiamo cittadinanza e diritto di voto a quanto pago all'erario italiano. Proseguendo nel ragionamento direi che ci sono parecchie persone sotto la soglia minima di povertà che non pagano un tubo. Di fatto non contribuiscono alle casse dello stato e alla vita economica del paese, che vogliamo fare? Guardate che da qui all'oggettivismo di Ayn Rand e a Rapture il passo è breve (questa è criptica :P).
La seconda argomentazione, che ho sentito nel 24 mattino di oggi, in podcast sul treno, suona più o meno così:
- perché i rappresentanti degli italiani dovrebbero votare su questioni che poi non li toccano, come ad esempio la fecondazione assistita?
Mi fa venire in mente una battuta di Luttazzi in Satyricon: "gli italiani all'estero possono votare?! Stronzate! Se votate qualcuno, poi dovete SUBIRLO!!" :D
Seguendo questo ragionamento, proibisco al deputato che ho contribuito ad eleggere di votare mai alcunché che riguardi le imposte sulla casa. Chemmefrega, io la casa mica ce l'ho, in Italia. Ero in affitto quando ho votato l'ultima volta.

Credo anche dovremmo evitare di perdere tempo discutendo di queste faccende metafisiche. come ha puntualizzato Francesco, il problema è il Senatore Di Girolamo e transitivamente le modalità del voto degli italiani all'estero, e i relativi brogli a cui si prestano, comportando così l'elezione al seggio di deputati che a malapena sanno l'italiano (quello sarebbe anche un mio problema eheh :)). Il tutto è possibile tramite compilazione di massa di schede raccolte porta a porta. È questo il problema, non il mio attaccamento al paese, le tasse che pago, le leggi che subisco o la frequenza (plurigiornaliera) con cui mi mantengo informato tramite podcast e internet sulle faccende quotidiane del nostro povero paese.

nessuno ha detto...

A Pale

Oddio, qui si litiga su tutto, anche quando non se na ha la minima intenzione e voglia.

Come si riconosce un italiano-italiano? Alla stessa maniera di come si riconosce un francese-francese, un tedesco-tedesco, un inglese-inglese, un argentino-argentino ecc.ecc.
Poi ci sono italiani-argentini, francesi-canadesi, inglesi-saudafricani ed anche afgani o indiani-inglesi, ecc. ecc.

Per esmpio, degli afgani-inglesi di seconda generazione, proprio perché si sentivano più afgani che inglesi, (come qualcuno in Argentina può sentirsi più italiano che argentino) ha creato qualche problema ai londinesi nel luglio 2005 con l'attentato nella metropolitana.

E' soltanto questione di sentirsi qualcosa anziché qualcosaltro, quando si è sostanzialmente sradicati.

Altro esempio (personale).
Io, emigrato dal sud al nord d'Italia, mi sento all'estero in Italia, però voto.
Come Foscolo, veneziano di Zacinto diceva degli italiani: Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente..........
straniere genti, l'ossa mie rendete alla madre mesta


Ogni italiano all'estero è ovviamente un caso a sé.
Ma gli oriundi italiani sono nel mondo sessanta milioni. Non so quale concetto di italianità nutre ogni componente di questi sessanta milioni. E non so quanto ogni singolo sentire di ogni oriundo italiano di seconda, terza, quarta generazione possa essere simile a quello che provi tu.

Io ritengo che gli eletti al Parlamento italiano dai residenti all'estero in questi anni non ha arricchito il nostro Parlamento già povero di suo.

Cordialità

nessuno ha detto...

A Pale

Io ritengo che gli eletti al Parlamento italiano dai residenti all'estero in questi anni non ha arricchito il nostro Parlamento già povero di suo.

Aggiunta.
Poi non so quanto gli eletti nel Parlamento italiano dai residenti all'estero siano utili agli interessi degli italiani residenti all'estero che li hanno eletti.
Ottengono contributi per loro in qualche piega della Finanziaria?
Promuovono leggi di protezione dei propri elettori residenti all'estero?
Quali vantaggi ottengono i residenti all'estero da questa decina di eletti nel Parlamento italiano?

Pale ha detto...

@ nessuno

Dovresti sapere da tutti i miei post che litigare non è nelle mie corde!

A dire la verità credo che la maggior parte dei parlamentari non ha mai contribuito alla ricchezza di questo paese. E dico questo senza timore di essere considerato qualunquista.

Il caso di Londra che hai citato "non centra" ("come disse uno a Ferrara che con una moneta attendeva fuori ad una cabina telefonica: << È inutile che attende, tanto non centra!>>" [cit. Benigni]). Cosa vorresti dire con questo esempio? Proprio non capisco... vuoi dire che l'immigrazione porta terrore e tragedia??

Tu ti senti estero in Italia... io mi sento cittadino del Mondo e italiano allo stesso tempo. È una questione personale. Se un oriundo (come li chiami tu) non si sente italiano non avrà interesse a votare per il parlamento italiano. Quindi non vedo quele sia il problema... Mi chiedo quale sia in effetti la percentuale di voto degli italiani all'estero...

@ Clem

Quello che dici sulle elezioni amministrative ha molto senso. La distinzione in questo caso c'è e si vede! A tal proposito rilancerei.... voto amministrativo agli immigrati regolari in Italia e voto per le politiche (e referendum costituzionali e confermativi) per i cittadini italiani che risiedono all'estero.

Che ve ne pare?? Ed ora.... apriti cielo!!!

Pale

PaoloVE ha detto...

@ pale:

mi ero dimenticato che anche tu sei all'estero.

Hai scritto delle bellisime parole in questi tuoi post. Però rimane il fatto che, se tutti gli aventi diritto decidessero di votare, vi sarebbero più elettori all'estero che in Italia. E questo, per me, è un problema.

Perchè, per quanto "politica" sia ogni elezione, in essa vi è una componente amministrativa, che troverà applicazione sostanzialmente entro i confini italiani.

E quindi si rischia di arrivare ad una situazione in cui la maggior parte dei decisori decide sulla pelle degli altri, senza necessariamente esserne coinvolta direttamente. Il che non mi pare sia garanzia di oculatezza nella scelta.

Saluti

Paolo

Clem ha detto...

Nessuno:
come lo misuri il "Sentire" di una persona? In nessun modo. Quindi, di che stiamo parlando?
Parecchi altri deputati, eletti in Italia, non portano niente al nostro Parlamento. Nemmeno questo può essere il metro.
Nessun metodo è perfetto: se si deve rientrare in Italia per votare io sono italiano quando sto in Belgio, ma non lo sono in questi 4 mesi che passo oltreoceano. Ha poco senso. Se d'altra parte per votare devo spedire una lettera normale, neanche raccomandata, fa ancora più ridere. Ogni metodo è perfettibile, e non credo esista una maniera univoca per risolvere la questione del merito, del "sentire".

Clem ha detto...

@ Paolo: questo sarebbe molto vero se in Italia ci fosse una qualche forma di collegialità, che invece non c'è, aka non decidono gli italiani residenti all'estero, decidono i deputati e i senatori eletti da essi. E i seggi per gli esteri sono limitati.
Non so, messa nei termini in cui la metti tu, io non vedo il problema.

Pale ha detto...

@ PaoloVE

Tanto per chiarire due cose: 1) non è un problema che ti sia dimenticato che io sia all'estero. Non credo di essere così importante! 2) non è vero che scrivo bellissime parole. Sinceramente credo di scrivere piuttosto male... mi trovo più a mio agio fra le equazioni e con il C++. :D

Detto ciò, quello che tu dici è sicuramente vero in teoria. Ma in pratica, quanti sono i votanti? Da che mondo è mondo, le percentuali di votanti non salgono spesso e significativamente, a meno che non si debba votare sulla monarchia, l'energia nucleare, ecc...
Quello che ho scritto sopra sulla distinzione fra voto amministrativo e voto politico mi sembrerebbe una giusta soluzione.

Ancora più giusto mi sembrerebbe trovare una classe politica migliore, sia a destra che a sinistra.

Pale

x ha detto...

eheheh!!

se mandavano Brunetta a presentare le liste per il Lazio sarebbe arrivato in tempo!
Lui non mangia panini, ma si portava lo yogurt scaduto da qualche giorno da casa!!!

e pure Rotondi.... quello che ha abolito la pausa pranzo, vedi che a qualcosa serve pure lui, il Ministro dell'Attuazione del Programma?
Adesso gli mandano la Santadechè come Sottosegretario, che spasso!!

francesco.caroselli ha detto...

il succo del mio discorso sta nella parte finale.

Di Girolamo l'abbiamo scoperto, ma quanti pupi delle mafie ci sono in parlamento?

Meno male che i voti dall'estero sono cosi poco segreti, altrimenti non l'avremmo mai saputo. (vabbe sono state fondamentali anche le intercettazioni, ma non vi preoccupate ora tolgono anche quelle).


La legge va migliorata non abolita.
Magari si potrebbe fare come fanno gli americani per le loro elezioni; un'anagrafe degli elettori a cui non si è automaticamente iscritti, ma bisogna presentare domanda. Si eviterebbe in tal modo di distribuire schede elettorali a casaccio... che poi non si sa che fine facciano.

Togliere il diritto di voto è una violenza.

E' italiano solo chi vive in Italia?
E no! sennò ci sono pure gli immigrati!
Solo gli Italiani che vivono in Italia!.


Cmq non volevo sottolineare questo problema, quasi filosofico, ma la relativa facilità con la quale la mafia può eleggere un parlamentare di riferimento. Questo è successo in una circoscrizione estera, ma penso sia addirittura piu facile nella terra che de facto appartiene alle famiglie mafiose.
Lamezia Terme, Locri, Palmi...e queste solo in Calabria le zone dove lo stato non c'è.
Dove vige la legge del piu forte.

Qui ci può essere voto libero?
Io lo so:
NO
Siamo in democrazia?
Sempre no.
E' impossibile "negare il voto" a chi ti tiene per la palle.


PS-Ieri ho visto Prese Diretta sulla giustizia.
Aberrante

x ha detto...

@ caroselli

ho visto anch'io la puntata di Jacona, trattenendo a stento la rabbia e le lacrime di sconforto!

OT
Pure vi voglio segnalare la bella puntata di Focus Economia di venerdi scorso,dedicata in larga misura ai pesanti tagli di risorse economiche alla scuola, durante la quale il bravo Barisoni rivolgendosi direttamente a Cruciani ha fatto del "benaltrismo" contestando l'utilità e la priorità del Ponte dei miracoli rispetto appunto all'importanza di garantire alla scuola PUBBLICA i mezzi necessari per formare in maniera idonea le giovani generazioni. Pesante critica rivolta da Barisoni ai contributi dello Stato alle scuole paritarie per la quale merita una STANDING OVATION dal Blog.

bart27 ha detto...

-
ebbene, anche Cruciani è fra quelli che hanno detto la colossale menzogna, cioè che Mills è stato assolto...

Per me era "una prova del nove". Dopo questo brutto episodio l'amico non può avere argomenti da opporre a chi gli dà del venduto.

Spiacente, ma questa volta non ci sono sfumature possibili
-

nessuno ha detto...

Ma qui cosa sta succedendo?

Dopo quella della Polverini a Roma cade anche la lista di Formigoni in Lombardia per mancanza di firme valide.

Che gli addetti del PdL (i promotori della libertà della negoziante di via Montenapoleone) di Roma e Milano abbiano bisogno di un corso di aggiornamento del tipo full immersion presso qualche Segretario Comunale campano o siciliano?

Pale ha detto...

@ francesco

E' italiano solo chi vive in Italia?
E no! sennò ci sono pure gli immigrati!
Solo gli Italiani che vivono in Italia!.


Stai scherzando, vero?? Oppure non ho capito.


@ nessuno

Purtroppo direi che qualche lezione sul ruolo degli strumenti democratici dovrebbe essere fatto un po' a tutti. Tu ti stupisci del fatto che si trovino delle firme false o che una lista non venga presentata in tempo e che quindi venga esclusa. O meglio, ti stupisci di quanto sembrerebbe un'aggressione della burocrazia rossa sulle liste di destra.

Io mi stupisco (non tanto in realtà) del fatto che fregandosene di tutte le procedure democratiche, oramai si ha pure la pretesa di poter presentare una lista in maniera neanche formalmente accettabile. Già i partiti possono fare quello che vogliono per quanto riguarda le preferenze. Se adesso possono pure presentare le liste quando e come preferiscono, allora che non si voti nemmeno!

Pale

francesco.caroselli ha detto...

pale
il mio discorso è che è difficile definire chi deve votare.

Non stavo scherzando, stavo semplicemente valutando come è difficile gli Italiani che hanno diritto di voto.

Io penso chiunque abbia cittadinanza italiana, abbia diritto di votare.

L'importante è che sia lui a richiedere di votare.
Senno si stampano schede che sono "preda" dei brogli.


Io sono per dare il voto agli immigrati per le amministrative.
Per le politiche penso bisogni avere la cittadinanza... con esamino annesso (che farei anche a tanti italiani di nascita)

nessuno ha detto...

Non ci crederai, ma sono totalmente d'accordo con la seconda parte della tua risposta a me.
Non voglio nemmeno pensare ad un'aggressione della burocrazia (o della magistratura) rossa sulle liste di destra.

Perchè si sarebbe di fronte ad anni ben più cupi degli anni di piombo

nessuno ha detto...

a Pale

il precedente mio commento è per te.

Stefano ha detto...

Davvero il Crux ha detto che Mills è stato assolto???
Ma quanto faccio bene a non ascoltarlo!

Mi associo alla STANDING OVATION per il Barisoni di venerdì che invece ho avuto la fortuna di ascoltare.

Oggi ho sentito la Polverini parlare di "democrazia a rischio".
Cruciani ha sentito?
Cruciani? Yu-huu?
Cruciani?

x ha detto...

Also sprach Zarathustra

Il ministro Boccuccia Rotondi del ministero piu' inutile al mondo (definizione di Cruciani mica mia!) dopo aver annunciato il Verbo: "In politica le cose dette valgono solo per il momento in cui vengono dette", come grande insegnamento del suo Maestro (mai sentito nominare prima!) si permette di deridere il Gioacchino Genchi Tour ben pungolato da Cruciani che Genchi proprio non lo puo' soffrire! Forse piu' di Di Pietro, Grillo e Travaglio messi assieme!
Commenti sul circo di Berlusconi di qualche mese fa al PPE a BONN quando ce ne fu per tutti, Giudici, CSM, Corte Costituzionale, 3 Capi dello Stato comunisti????
Tutto regolare madama la marchesa???

francesco.caroselli ha detto...

Il post di doami potrebbe benissimo intitolarsi
"ride bene chi ride ultimo"
ovviamente riferito alla Bonino
(che aveva stra-ragione)


Giaocchino Genchi
Eh gia.
Ma chi l'ha portato alla ribalta?
Tutto merito di Berlusconi se ora lo ascoltiamo nelle sue divagazioni.
"il piu grande di scandalo della storia d'Italia" disse.
Il primo ministro e uomo piu ricco e potente d'Italia.

Ma su cosa B basò le sue parole?
Su nienete.
Niente Ciccia.
Genchi si è visto catapultato al centro dell'attenzione.
Da semplice cittadino a scandalo dell'Italia.

Ebbene ci fu un magistrato che l'indagò,,,, addirittura fece sequestrare il suo omonimo archivio!
Quello dove dovevano trovarsi milioni di italiani intercettati.

Ebbene il magistrato che sequestrò l'archivio è l'amato Achille Toro.
Amichetto degli amici. (quello che avverte se ci sono indagini rompipalle...e in caso le prova anche a fermare)
Due piccioni con una fava pensò:
-mi guardo un po quest'archivio che ci sono pure io (pensate un indagato che conosce real-time le mosse dell'accusa!)
-poi nessuno mi darà del cattivo giudice visto che questo genchi sta sulle palle a destra e sinistra.

Peccato che le accuse di Achille Toro a Genchi furono smotate pezzo per pezzo dal GIP e poi dal tribunali del riesame.
Due sedi che certificarono che quello che faceva Genchi... non è reato.
Le accuse furono definite fantasiose...

Anche qui: ride bene chi ride ultimo



Altre note su Genchi
Genchi è anche quello che volò in Giappone alla Casio e fece ripristinare la memoria dell'agenda elettronica di Falcone...
quando la vide gli dissero. "lascia è stare, l'abbiamo trovata rotta".
Poi lui scopri che non l'avevano trovato rotta. Mentre era sotto-sequestro la manomisero... ma lui riusci a ripristinare e a scoprire che, come al solito, dentro lo Stato c'è chi fa il doppio gioco.



E Genchi sa tantissime cose sulle stragi del '92...

chissa, forse è uno dei motivi per cui ce l'hanno con lui.

PS-sempre su Genchi
Lo sospesero dalla Polizia di Stato perchè era indagato (Eh il garantismo a a targhe alterne).... dopo che fu prosciolto da qualunque scusa nessuno gli mai chiesto scusa, ne tantomeno lo hanno riamesso in Polizia.


Ma Cruiani odia Genchi per un semplice motivo....Come dice nessuno Cruciani fa la media dei giornali, e non ce ne fu uno solo che non gli sparò adosso....
peccato che la verità non sta sempre dalla parte della media....

nessuno ha detto...

a francescocaroselli

Non voglio usurpare meriti non miei.
Di fare la media ha parlato per primo Authan (intervento del 01/03/2010 h 11,41 al post "Il sonno della ragione genera mostri" del 26/02/2010).

Authan ha detto...

Quel "fare la media" era solo un modo di dire per rendere un'idea. Non a caso le parole erano messe tra virgolette accompagnate dalla dicitura esplicita "tra virgolette". Io ascolto tutte le campane (devo farlo perche' testate obiettive quasi non esistono), poi applico il mio filtro. Penso che usare questo approccio sia meglio che non leggere nulla e basare le proprie opinioni su impressioni, preferenze istintive e pregiudizi. Questo è il succo.
Serve aggiungere ulteriori precisazioni o quanto chiarito or ora è sufficiente a far capire che l'espressione "fare la media" non andava intesa alla lettera? Grazie.

francesco.caroselli ha detto...

Allora
fare la media
ovvero - ascoltare tutte le campane - è giustissimo.

A volte però quelle campane suonano tutte nella stessa maniera!

Il caso di Genchi è emblematico.

Nessun giornale (allora il mattinale delle procure non usciva) si fece dubbi.
ùTutti a crogifiggere un grande uomo, con una grande storia.
Nessuno raccontò che poi alla fine le accuse che gli fecero caddero tutte nel vuoto.
Garantismo a "targhe alterne" ho detto io.
Nessuno che diede la notizia che le accuse contro di lui caddero tutte.
Ancora oggi ne paghiamo le conseguenze, perchè per l'opinione pubblica formatasi sui giornali(di cui Cruciani rappresenta un fenomenale termometro) genchi rimane un criminale. Nonostante non sia mai stato neanche rinviato a giudizio. Nonostante due volte la magistratura riconobbe che le accuse mosse contro di lui... NON ERANO REATO!

Ancora oggi quindi dobbiamo sentir allusioni sull'operato di Genchi!

Se Genchi è u po pesante su B si può anche capire... gli ha distrutto la vita.
Perchè la nondanna morale di tutto il paese pesa molto di piu delle due - piu che assoluzioni - di altri due magistrati....e senza contare che chi lo accusò ora si scopre essere um poco di buono...


E' giusto sentire tutte le campane... ma a volte l'unica che ha ragione è quella che non si sente!

Daniele ha detto...

@ Clem
beh, Clem, capisco il tuo punto di vista.
e in effetti mi fa riflettere.
ma tanto e' una riflessione capziosa, anche se vivessi in Italia, ora non saprei chi votare.
e non vuol essere un discorso qualunquista sul fatto che i politici son tutti uguali.
il mio problema e' che la mia parte politica momentaneamente sta sfornando dei personaggi che non mi rappresentano per nulla.
e ora che mi rileggo, detta cosi', potrei essere sia di destra che di sinistra.