Anche oggi doppio post. Qui di seguito quello di Paolo. Poi, a parte, uno mio.
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[L'articolo è di Paolo]
Buongiorno.
Ieri la trasmissione è stata incentrata sul fatto che il PDL, nella bufera per le liste elettorali, alza alti lai reclamando che per problemi formali verrebbe calpestata la democrazia. Personalmente sono convinto che non sia questo il motivo delle lagnanze.
Vediamo di passare dagli slogan ad analizzare un po' più analiticamente cosa sta succedendo.
IL FATTO: Sono stati espressi candidati governatori al quarto mandato consecutivo soggetti che avevano già governato per tre volte consecutivamente, condizione vietata ma aggirata da una lettura che impedisce di conteggiare i mandati effettuati precedentemente all'entrata in vigore della norma.
LA FORMA ammette i candidati.
LA SOSTANZA dice la norma che vuole impedire la creazione di immobili di potentati locali è stata calpestata perche c'è chi è candidato dopo tre mandanti consecutivi.
IL FATTO: Sono state escluse delle liste perché non presentate nei tempi massimi ammessi.
LA FORMA esclude le liste perché non pervenute nei tempi.
LA SOSTANZA è che mentre, poiché pare ormai consolidato che i ritardi nella presentazione siano stati causati da una alterazione delle liste, le liste che si volevano presentare non avevano alcuna firma a supporto: quelle raccolte erano a supporto di candidature diverse espresse dalle liste pre modifica.
LA SOSTANZA, ancora, è che le liste esprimevano dei candidati che quanto meno hanno difficoltà a rispettare un orario tassativo accettabile (altri lo hanno fatto). Che quindi prevedibilmente e documentatamene ne avrebbero quando dovessero rispettare i termini di consegna tassativi normalmente richiesti per poter accedere a qualsiasi forma di finanziamento statale o europeo.
IL FATTO: Sono state escluse delle liste perché le firme a supporto non erano state adeguatamente raccolte e certificate.
LA FORMA esclude le liste perché gli elenchi a supporto sono privi di date, timbri, firme (!)
LA SOSTANZA è che liste prive di indicazioni dei luoghi e date di raccolta, contenenti firme di persone da tempo defunte (!), firme a stampatello (!), riferimenti privi di firma (!), compilate su carta per il formaggio, sono prive di qualsiasi utilità in qualsiasi ambito. Provate a prendere un pezzo di carta e scriveteci sopra “assegno”, una cifra di dieci euro e firmate con un nome solo a stampatello, niente luogo e data. Vedrete che non riuscirete ad incassarlo. E le regole democratiche pretendono qualche garanzia in più di quelle necessarie per incassare dieci euro.
LA SOSTANZA, ancora, è che le liste esprimevano dei candidati che documentatamene quanto meno hanno difficoltà a far firmare i loro presunti sostenitori, al punto da dover falsificare le firme.
LA SOSTANZA, infine, è che le liste esprimevano dei candidati che documentatamente hanno sottovalutato le problematiche che da anni altri, vittime di queste situazioni nell'indifferenza generale, segnalano. Dei candidati che quindi, prevedibilmente, non sono in grado di prevedere un possibile problema, ma che capiscono che il problema c'è solo quando ci vanno a sbattere contro in prima persona. Quindi per i quali i problemi pubblici coincideranno con quelli personali.
IL FATTO: Erano state escluse delle liste perché presentavano simboli troppo simili ad altri di liste presentate precedentemente.
LA FORMA ha riammesso le liste imponendo una distinzione.
LA SOSTANZA è che per un problema formale si è trovato una soluzione.
LA SOSTANZA, nel complesso è che sinora la forma ha tutelato i candidati più di quanto la sostanza volesse a che c'è chi per scelta ed interesse si è mosso sempre sul filo del rasoio (non perdonerò mai quel ghediniano “la legge è uguale per tutti, ma non la sua applicazione”). Ed adesso forse si è tagliato.
Dal mio punto di vista, allo stato attuale, auspico lo showdown. Mi auguro che non vi siano salvataggi attraverso meccanismi formali perversi, nel caso questa sia la sola strada. Che chi deve essere escluso lo sia e che ai governi regionali salgano dei politici che considero altrettanto incapaci. Forse almeno questo principio di tracollo e l'aver toccato con mano quali possano essere i danni di una politica incompetente ci porterà a pretendere una volta per tutte una classe politica degna di questo nome ed un insieme di regole e norme uguali per tutti, semplici ed applicabili. Mi auguro che la destra sia costretta a migliorarsi subito per rientrare politicamente in gioco e la sinistra lo debba fare dopo aver dimostrato la propria insipienza governando (prevedibilmente male) a fronte del risultato di elezioni impari.
Sarebbe una bella catarsi per il nostro sistema politico.
Saluti
Paolo analitico
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(Authan) Ce le facciamo due risate col "poeta catartico", Flavio Oreglio?
Il momento è catartico
7 commenti:
a PaoloVe
Va bene, Paolo, che vada come dici tu.
In fondo, se a Roma prima c'era Marrazzo e adesso ci sarà Bonino per mancanza di avversari (la sostanza), non cambia molto.
Per la Lombardia è un po' diverso. Penati vincerebbe senza avversari (la sostanza) e Formigoni si porterebbe a casa la prima formidabile lezione-batosta della sua vita.
E', in ogni caso, sia nel Lazio che in Lombardia un "pasticciaccio brutto", niente di più e niente di meno. (Per non generalizzare, dirò: per me).
Se proprio vi si vuol trovare una morale come nelle favole, diciamo:
chi rompe paga e i cocci sono suoi.
Però, per pietà, non parlare di "bella catarsi per il nostro sistema politico".
Saluti.
@ nessuno:
mi considero una persona ottimista: in una situazione patetica voglio vedere comunque una prospettiva positiva. Che per me, al punto in cui siamo, non può che essere quella di un profondo rinnovamento dei nostri politici.
Quel birbante di Authan non la trova di buonsenso: a me pare di minor buonsenso dare una ulteriore scappatoia a degli incapaci che hanno già dimostrato di non saper imparare dai loro errori e permettergli di rimanere tali ed in posti di responsabilità...
Saluti
Paolo estremista
a PaoloVe
E' bello essere ottimisti (io non lo sono) ma non illusi.
Tu credi veramente in un "profondo rinnovamento dei nostri politici"?
Non c'è stato (nella sostanza) dopo una guerra persa, non solo tra i politici ma nemmeno nella popolazione che quei politici genera, nè dopo gli anni di piombo con i tanti omicidi che li hanno costellati, nè dopo tangentopoli con tanta galera bellamente evitata (al massimo un po' di servizi sociali, Pomicino è di nuovo sulla piazza da tantissimi anni), nè dopo condanne tipo Previti,
e TU PENSI che per un pasticciaccio di mancate firme potrà verificarsi un profondo rinnovamento dei nostri politici?
In una catarsi, come dici nel tuo post?
Io non voglio esprimere giudizi di merito su quanto sostieni.
Però ti propongo di riparlarne non so, tra sei mesi, se vuoi tra un anno.
Ci annotiamo il tuo post ed i commenti miei e tuoi e li rivediamo alla luce di quello che succederà dopo queste elezioni regionali, comunque vadano, dopo sei mesi o un anno (sempre che io campi ancora).
Io sono convinto che non succederà nulla.
PS. Nel 1992 ho scritto una lunga poesia intitolata ALL'ITALIA
che comincia così:
Povera Italia mia, povera Italia,
t'hanno ridotta come un colabrodo
t'hanno ridotta proprio al lumicino
uomini come Andreotti e Pomicino.
Sono passati 18 anni. Ogni tanto mi ricapita sotto gli occhi.
E ni sembra di essere sempre a quel punto.
Ciao.
@ nessuno:
leggi bene quello che ho scritto: la catarsi in cui spero passa attraverso l'esclusione dalla vita politica dei politici incapaci, non attraverso una loro "redenzione".
Le liste potrebbero escludere subito la destra, La sinistra si suiciderebbe da sola con un paio d'anni di governo regionale. E forse si potrebbe sperare di ripartire quasi da zero.
Saluti
Paolo
A PaoloVe
Ma io ti ho chiesto se ne vogliamo riparlare fra sei mesi o un anno.
Non parli di redenzione? Parli di politici incapaci? Bene.
Specifica quali sono e fra sei mesi o un anno vediamo se sono sempre al loro posto.
Ti va? Vuoi mettere una posta?
nessuno concreto ti saluta.
@ nessuno:
la risposta è nel thread sull'articolo di Authan: una cosa è quello che auspico (il ribaltone) altro quello che mi aspetto e temo (la porcheria).
Ciao
Paolo
A PaoloVe
Sarà colpa mia, ma non ti capisco.
Prima parli di "un profondo rinnovamento dei politici" e di una "catarsi" (l'auspicio).
Poi precisi: "la catarsi in cui spero passa attraverso l'esclusione dalla vita politica dei politici incapaci, non attraverso una loro "redenzione"."
Io ti chiedo di "specificarmi quali sono i politici incapaci e fra sei mesi o un anno vediamo se sono sempre al loro posto.=
Tu rispondi: una cosa è quello che auspico (il ribaltone) altro quello che mi aspetto e temo (la porcheria).
Auspicare ed aspettarsi, una bella differenza.
Ma cosa significa?
Se io ti chiedo del pane tu mi rispondi parlandomi del sistema solare?
Sono mica Margherita Hak.
By.
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