Un radioascoltatore che si fosse sintonizzato ieri per la primissima volta sulla Zanzara, convinto (perché così magari gli è stato detto, ad esempio per via di quella demenziale fissazione per l'anti-antiberlusconismo) di trovarsi ad avere a che fare con un conduttore fazioso, non "equidistante", che impressione potrebbe aver ricavato?
Vediamo… Giuseppe Cruciani, sul tema del caos liste, ieri ha (esplicitamente o nella sostanza):
- respinto ogni ipotesi di complotto contro il centrodestra, riferendosi alle dichiarazioni di Formigoni;
- sfottuto la manifestazione "pro democrazia" di Renata Polverini culminata in un tremendo canto gracchiante di alcune strofe di Lucio Battisti, tratte dalla canzone "Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi";
- biasimato la mancata assunzione di responsabilità di questo immenso casino da parte degli esponenti del PDL;
- dichiarato che una soluzione politica tramite decreto legge sarebbe una cosa grave, e che rinviare le elezioni sarebbe una “follia assoluta”.
- ricordato che Roberto Maroni solo due giorni fa chiudeva ogni spiraglio ad ipotesi di leggine risolutive ad hoc.
- osservato, con insoliti toni populistici, che se i semplici cittadini devono convivere con la burocrazia, venendone a volte vessati per dei dettagli formali, lo stesso deve valere anche per i funzionari politici addetti alla predisposizione delle liste, e che l'organizzazione di tale attività non dovrebbe rappresentare un problema viste le valanghe di danari, dovuti al finanziamento pubblico, a disposizione.
E mi fermo qua. Ebbene, cosa potrebbe concludere l'ascoltatore neofita?
***
L'incipit di questo post vuol essere una provocazione. Per come la vedo io, la tendenza alla classificazione sistematica di qualunque soggetto in due sole categorie possibili, e cioè l'essere "di parte" (nel senso di intimamente appartenente ad uno schieramento, vedendo sistematicamente le ragioni "di qua" e i torti "di là") e l'essere "super-partes" (cioè al di sopra delle parti, stadio che si può raggiungere solo autoimponendoselo con la forza di volontà, come può fare un giudice o un presidente della Repubblica, visto che simpatie, antipatie, e preferenze istintive sono difficili da reprimere) è una mistificazione, una visione cieca, se mi passate l'ossimoro.
Io su alcuni temi ho idee di sinistra, su altre di destra. Che cosa sono? Un meticcio, un mezzosangue, uno sgarro della natura? E' sbagliato l'approccio alla base. Bisogna ribaltare il cannocchiale: prima viene la persona, con le sue idee e le opinioni, poi viene la politica. Io di volta in volta, in periodo di elezioni, cerco il movimento più vicino (o meno lontano) da me e gli do il voto. Ma quel che ho votato ieri non conta nulla verso ciò che voterò domani. La mente deve lavorare slegata da sensazioni di appartenenza. La politica non è il come calcio dove si è tifosi della stessa squadra dalla culla alla tomba.
In altre parole, stabilito che non si può essere super-partes, l'alternativa non è l'essere di parte, ma l'essere dalla propria parte. Si dà il caso che questo sia l'approccio che propone lo stesso Cruciani, e che in generale apprezzo, visto che è lo stesso mio, già da prima che iniziassi ad ascoltare la Zanzara.
Di tale approccio, però, i numerosi doppiopesismi e le contraddizioni del conduttore sono delle falle, delle crepe, che il sottoscritto (e gli altri che in questo blog la pensano come me), quando capita, si permette di mettere in luce non con la pretesa di trasformare un conduttore umano in un robot super-partes, ma con il più banale intento di stimolargli una riflessione, così come lui la stimola in me ogni santo giorno (a patto che non si occupi di gatti o di Sanremo). E' uno scambio, un'osmosi permanente di idee, che nel lungo periodo va a giovamento di tutti, risultando in un generale arricchimento intellettuale.
Ma alla fine, beninteso, è tutto solo un gioco, un passatempo, uno scacciapensieri, un modo come un'altro per non annoiarsi. Questo è ciò che si fa in questo blog, e che forse, anche dopo due anni e quasi cinquecento post all'attivo, non è ben chiaro a qualcuno.
Qui non si tramano rivoluzioni, non si pretende di cambiare il mondo, o di insegnare al prossimo, e men che mai ai conduttori radiofonici, come vivere e come pensare. Semplicemente, si buttano sul tavolo delle idee che piacciono, e si controbattono concetti che non piacciono, facendo leva sulle proprie coerenze (se ci si riesce, ma almeno ci si prova) e sulle altrui incoerenze. Questa è la filosofia, per chi non l'avesse ancora capita. Se piace bene, e se non piace va bene lo stesso.
---------------------------
Santana & Michelle Branch, "The game of love" (2002)
A little bit of laughs
A little bit of pain
I'm telling you, my babe
It's all in the game of love...
29 commenti:
Finalmente un post che condivido totalmente, frutto di un solo sacco, senza l'appesantimento di citazioni e linkaggi di articoli dei giornalisti dei soliti quotidiani.
Così mi piace e mi auguro (ne sono quasi sicuro) piaccia a tutti.
:-))
per restare in tema esibizione Polverini, esclusione liste PDL per distrazione e titolo del post:
"Ma che disperazione nasce
da una distrazione
era un gioco, non era un fuoco..."
La politica non è il calcio dove si è tifosi della stessa squadra dalla culla alla tomba.
E' vero che solo i cretini non cambiano mai idea, ma anche certi fulgidi esempi di opportunismo politico che fanno fare il salto della quaglia, anzi del quagliariello...francamente....
ti piacerà pure, caro nessuno, ma solo io ho colto qualche riferimento indirizzato proprio a te? sarà...
comunque, veniamo al post. condivido lo spirito e l'attitudine di quello che scrive authan. in un mondo reale dovrebbe sempre funzionare così. nell'italia in cui viviamo invece il tifo calcistico/politico è una tremenda realtà, e non credo affatto che il crux ne sia esente. anzi.
l'ho seguito attentamente per mesi, il suo berlusconismo è evidente, trasuda da mille prese di posizione INDIFENDIBILI da qualunque osservatore straniero non politicizzato. se poi, di tanto in tanto, ha sufficiente autonomia cerebrale da sconfessare cialtronate come quelle che hanno riguardato la presentazione delle liste (dimostrate oggettivamente dai video e i referti dei carabinieri), questo non cancella tutto il resto; semplicemente, fa di lui un berlusconiano meno ridicolo e supino di un fede qualsiasi.
come dite? semplicistico?
a me non frega niente di bersani, di pietro e la sinistra. io dico solo che certe forzature, certe bordate anti-democratiche, certe posture autoritarie, certi soprusi, certo uso cinico e disinvolto del potere sono UNANIMAMENTE giudicate in maniera negativa dal 99% della stampa internazionale, anche quella conservatrice. questo solo per dire che, identificare l'anomalia italiana con l'anti-berlusconismo (come fanno i finti liberali, dal corriere della sera a cruciani), nel paese in cui vige da 15 anni un conflitto d'interessi INCONCEPIBILE per qualunque democrazia occidentale, è semplicemente RIDICOLO.
poi fate voi se si tratta di malafede o squallido conformismo all'italiana. un po' di buon senso (quello di ieri) per quanto mi riguarda, non può azzerare la vergognosa faziosità di cui si è ammantato il personaggio.
Mauro,
hai visto giusto. Questo post è nato ieri sera come commento in risposta a Nessuno. La lunghezza e la "profondità" del testo mi hanno però suggerito di trasformarlo in articolo, con l'aggiunta dell'incipit iniziale.
La tua visione di Crux è legittima, ma non la condivido. Non è il berlusconismo il suo motore intellettuale, anche se ahimé in molti casi lo sembra, per colpa di certi suoi atteggiamenti, fissazioni e paure.
sì ma se le sue fissazioni sono:
- essere ultra-garantisti, anche a costo di mettere la testa sotto la sabbia delle mafie e delle camorre in parlamento
- vedere solo la pagliuzza dell'endemica lottizazione rai e non la trave del conflitto d'interessi
- essere indifferenti dinanzi al conflitto d'interessi perché "ormai è così... e allora? qual è la soluzione?"
- vedere solo il rischio di certa magistratura politicizzata e MAI l'uso strumentale che una politica corrotta fin nel midollo fa della questione
- "che la libertà di stampa sia a rischio in italia è una cagata pazzesca"
- "io non mi scandalizzo più di niente"
tutto ciò, sia detto con rispetto, a che motore intellettuale fa riferimento?
a me sembra che siamo molto ma molto vicini al pensiero di giuliano ferrara; almeno, bontà sua, berlusconiano dichiarato
Buongiorno,
dell'irriconoscibile Cruciani di questi giorni c'è una cosa che mi ha colpito e divertito particolarmente, e che, sono convinto, gli farebbe venire l'orticaria se se ne rendesse conto.
Cruciani, quando borbotta che in fondo i partiti responsabili "der pasticciaccio brutto der panino" dovrebbero avere dei funzionari competenti pagati con i contributi pubblici erogati dallo stato, parla esattamente come un grillino qualsiasi, uno di quelli che, per l'appunto, gli fanno venire l'orticaria parlando dei "nostri dipendenti"...
La vita sa essere estremamente ironica...
Saluti
Paolo
A Mauro.
Certo che l'ho notato.
E' stato per me come quando Authan fa notare come Cruciani si sia comportato in una certa puntata secondo lui e probabilmente a ragione, dopo aver letto il suo (suo di Authan) post sull'antizanzara.
Del resto, te lo conferma lo stesso Authan.
A ciascuno il suo.
Saluti.
ieri Cruciani ha detto frasi storiche, come quella riportata ieri da Viola:
una legge sualla presentazione delle liste alle elezioni dovrebbe essere basata sui soldi, Pagando.
Soldi raccolti in un certo modo (che modo?) fra gli elettori... perchè i soldi sono metro del consenso.
Ah ecco perchè Forza italia passò da 0% a piu del 20%.... i soldi sono consenso!
Ieri B non è andato alla manifestazione della Plverini...
ma io continuo a tremare all'idea di un nuovo anatema contro le istituzioni.
Cmq Cruciani se dovesse presentarsi la "mala-parata", ovvero qualche "strappo" costituzionale da che parte si schiererebbe?
Mi faccio questa domanda perchè ha preso per i fondelli i "dilettanti allo sbaraglio" del PDL, biasimato la mancata assunzione di responaabilità etc etc...
ma dopo l'intervista con ostellino si è detto d'accrdo con lui...
e allora non mi torna piu niente.
Come si comporterà in un ipotetico (ma mica tanto) problema fra le istituzioni dello stato?
La penseà come Ostellino?
Off-Topic aveve visto che l'editoriale di Galli della loggia èstato retrocesso tolto dalla prima pagina?
Iil primo editoriale sfavorevole al PDL (diceva le stesse cose di Cruciani, ccose veramente banali)!
Prima in prima pagina.. ma quando si stampano le copie per L'Italia... zac. scomparso volatilizzato.
Ma non c'è problema ... in Italia si puo dire qualsiasi cosa...
ma se vuoi criticare da una "posizione" in cui qualcuno ti puo leggere, ascolatre o dare retta... meglio che cambi idea, altrimenti su quel pulpito ci mettiamo qualcun'altro un po meno critico.
Il solito sistema se vuoi criticare il pdl puoi farlo..... da solo nel tuo bagno...
ma chiudi a chiave la porta!
a francescocaroselli
"Come si comporterà (sempre lui, Cruciani) in un ipotetico (ma mica tanto) problema fra le istituzioni dello stato?"
Ma, Francesco, veramente ti poni questo problema? Davvero pensi che l'opinione estemporanea, occasionale e mutevole del dott. Cruciani Giuseppe da Roma, a Milano da 10 anni per motivi di lavoro come altre centinaia di migliaia di milanesi d'occasione conti qualcosa in un ipotetico (ma mica yanto) problema fra le istituzioni dello Stato?
Magari non ci dormi la notte.
Povero Francesco, sei proprio fuori. :-)
Arricogghiti.
questo è un blog che è "puntato", indirizzato su Cruciani.
Certo che l'opinione di Cruciani non conta nulla, o quasi, ma qui si parla sopratutto di questo, anzi qui si discute di come Cruciani conduce o condurrà la trasmissione.
Cruciani è uno di quelli che si professa libero, e gli credo, e interessante capire come si comporta. E' un buon termometro dell'opinione pubblica generale.
Politicamente è raltivemnte "libero" perchè parla da una radio privata, di confindustria, e infatti ha l libertà di criticare sia a sinistra, a destra e al centro.
Non è poco.
@ Authan
Per curiosità mediamente quanti visite giornaliere hai (di singoli utenti)?
Il post mette secondo me in evidenza una questione che può essere ben riassunta con le parole del grande Norberto Bobbio:
"la vera differenza non è tra chi crede e chi non crede, ma tra chi pensa e chi non pensa"
Mi sento sempre più in linea con questo blog e con la mentalità di Authan, tuttavia l'intervento di Mauro è quanto di più azzeccato riuscissi a pensare.
Sono convinto che i doppiopesismi e le contraddizioni di Cruciani non sono delle falle, come dice Authan, ma il manifesto di una mal celata faziosità, che sia per ragioni di pagnotta o di reale simpatia per questo governo (meno plausibile).
Le connivenze intellettuali con le gravi aberrazioni di questo governo non si possono paragonare con l'indignazione che il DJ sta mostrando verso lo sketch di questi giorni. Anzi. Comincio a pensare che sia proprio il suo aspetto autolesionistico a urtare i meno dissennati sostenitori del PDL, fra i quali Crux. Questo perchè se il frutto di una bella legge sul legittimo sospetto (un esempio fra i tantissimi) ha come risultato il consolidamento di questo schieramento, il dabbenismo del paninaro Milioni è una bella zappata ai cosiddetti. Non è escluso che in un modo o nell'altro la faccenda si risolverà, ma sono sicuro che molto elettori di destra una certa delusione l'hanno avuta.
Quanto all'antipatia che @nessuno mostra verso i contributi multimediali (link e citazioni) sono in disaccordo. Non mi sento costretto a seguirli ma, quando lo faccio, mi rendo conto che coprono molte mie ignoranze.
E' un Cruciani in gran forma!
Sono 2 -3 giorni che propina puntate scintillanti.
Dov'è finita la sua indolanza?
Mi sembra anche molto rilassato!
Secondo voi cos'è successo?
E' stata la telefonata di Lucci che gli ha svelato il suo segreto? Ovvero parlare normalmente, parlare come si farebbe ogni giorno...
Sembra aver ritrovato il piacere di lavorare.
bravo
(non sono ironico)
la Coerenza di Di Pietro
ecco qui come accolgi i pentiti
per gli amanti dei Link (io lo sono)
La par condicio
Quel che non è consentito a La Russa - vedi il post "il diavolo in corpo del 04/03 - è consentito a Di Pietro? vedi sue dichiarazioni del 05/03 "Questo è un vero e proprio golpe contro il quale occorre opporsi con una chiamata alle armi democratiche. Scenderemo in piazza con una grande mobilitazione di tutte le forze sociali e politiche". (dall'articolo: Liste, sì al decreto, Napolitano firma de il Giornale del 06/03/2010.
Qualcuno potrebbe osservare che se a pronunciare quel genere di frasi è il ministro della difesa, rispetto ad un membro dell'opposizione, la cosa è un po' più grave, ma per me sono dettagli.
Quindi, per quel che mi riguarda, Nessuno, la risposta è "no, non è consentito".
La prossima domanda?
Ad Authan
Nessuna domanda. Una affermazione (storica).
Anche Di Pietro è stato ministro, ricordi ancora?
Se tu consenti.
Ma no, per te non è consentito.
Allora è consentito per me.
E siamo sempre pari.
Eh?
Ad Authan
Scusa, Authan, tu intendi dire che "non è consentito" nemmeno a Di Pietro? (tua risposta delle 8,55).
Perché in questo caso io ho frainteso e quindi la mia precipitosa risposta delle 9,13 è impropria.
Pardon.
Ah, ecco.
authan
uesto blo sta diventando un po nessuno-centrico?
prima tutti quanti noi (E io per primo) ci affanniamo a ripsondere alle sue considerazioni un po divaganti....
Poi gli dedichi un post tutto per lui...
io sono invidioso!
:-)
Eppoi gli scambi di battute si fanno sempre piu "caldi"...
Certo che nessuno è un tipo strano.
di destra non berlusconiano
molto colto
con grande conoscenza della vita...
siamo tutti un po incuriositi da questo personaggio che fa sempre saltare ogni schema di dialogo con i suoi commenti "deraglianti"...
Ha arricchito la diversità del blog, ma sta diventando un caso di studio!
A mio giudizio Cruciani calca troppo la mano sull'essere controcorrente e politicamente scorretto per forza.
Furtivi, nottetempo.
Buongiorno,
Introduco quanto voglio dire con una storiella dal repertorio di Moni Ovaia.
Un rabbino ultra ortodosso, aggirandosi per le strade di New York in zone malfamate, si imbatte in un baule aperto, pieno di preziosi: il tesoro di Alì Babà e dei 40 ladroni. Sta per prenderlo quando un pensiero lo paralizza: è sabato ed un buon ebreo ultraortodosso come lui non può certo lavorare nel giorno dedicato a Dio, nemmeno per prendere un tale tesoro. Il rabbino si dispera, sbatte la testa contro il muro, bestemmia, prega e impreca, pensando con sgomento alla enorme rinuncia che Dio gli sta chiedendo. Non riesce ad allontanarsi al tesoro, né a rinunciarci e continua nei suoi gesti inconsulti sino a quando, Iddio sia lodato per il miracolo!, riesce a vedere chiaramente che, mentre in tutto il mondo è sabato, tutto intorno al tesoro, nel raggio di un metro, si era fatto venerdì!
Il decreto interpretativo approvato e controfirmato nella notte realizza la prevista e da molti auspicata soluzione politica del pasticcio delle liste elettorali e crea la stessa ridicola finzione che vediamo esposto sopra. Una finzione che, ancora una volta, restringe il campo dei diritti e della democrazia che dice di difendere ma che in realtà umilia.
Per essere in democrazia non basta votare. In URSS si votava frequentemente, a Cuba si vota.
In una democrazia compiuta gli elettori devono essere liberi di votare come vogliono, e chiunque voglia candidarsi deve avere le stesse possibilità di essere votato degli altri.
In questo caso, nella nostra fattoria degli animali, c’è chi è più uguale degli altri, e quindi si è visto accordare maggiori possibilità. Che si sommano al silenzio informativo imposto dal servizio pubblico in nome di una distorta par condicio che azzittisce prevalentemente una parte.
I diritti sono tali quando valgono per tutti, diversamente diventano privilegi e sono riconosciuti negli stati civili a tutela di chi non è in grado di tutelarsi da solo. Se mi permettete un esempio un gigante muscoloso ha meno bisogno di un poliziotto che lo difenda di una bimba, ma la polizia ci sarà per entrambi.
Quello accordato con la velocissima firma di Napolitano è un privilegio odioso in quanto concesso a chi, per forza, consistenza, popolarità e mezzi, non avrebbe bisogno di tutele e a chi, per sciatteria, arroganza, incompetenza e disonestà, avrebbe dimostrato di meritarlo meno di chiunque altro.
E’ un privilegio odioso perché precedentemente negato a liste di piccoli partiti (le bimbe) che avevano molto più bisogno di tutele del PDL (il gigante).
E’ un privilegio pericoloso perché concesso a chi non ha chiesto scusa né ammesso di aver commesso errori, ma ha gridato al complotto, invocando la piazza o peggio.
E’ un privilegio pericoloso perché estorto con minacce nemmeno velate.
E allora non mi resta che auspicare ( anche se prevedo che ciò non avverrà) nello scatto d’orgoglio di chi dice di opporsi a questo.
Le regole democratiche sono stravolte perché hanno creato disparità innegabili sia alla possibilità di candidarsi che a quella di rendere noti i propri programmi: PD e IDV ritirino le loro liste da una competizione elettorale falsata da altri, ed oppongano una piazza più ampia e più giustamente incazzata a chi ha minacciato risibilmente di mobilitare la propria. E facciano vedere di valere qualcosa, perché non è incassando ogni colpo sleale che possono pensare di vincere una elezione e dare giusta rappresentanza ai propri elettori. Troppi colpi sotto la cintola ti mettono al tappeto anche se sei più forte. E alla lunga ti rendono impotente.
Prenderò in considerazione di prendere la tessera del partito che farà quanto ho scritto.
Saluti
Il subcomandante Paolo
dedicata a Francesco Caroselli
A L L ‘ I T A L I A
Povera Italia mia, povera Italia,
t’hanno ridotta proprio al lumicino,
t’uanno ridotta come un colabrodo
uomini come Andreotti e Pomidino.
Craxi, De Mita, Gava, De Lorenzo,
La Malfa, Occhetto, Altissimo, Mammì,
facevan credere d’essere statisti:
pensavano soltanto al rififì.
Nel nome di De Gasperi e Togliatti,
citando Gramsci, Amendola e Dossetti
nelle segreterie facevan patti
con Fininvest, Cogefar, Olivetti.
Per operar d’accordo con la mafia
hanno narcotizzato la giustizia.
Qualcuno è morto. Erano servitori
di questo Stato, per lor disgrazia.
Per guadagnare qualche voto in più
si consociavano con la camorra.
Erano tuoi ministri, povera Italia,
che ti giocavano ai dadi ed alla morra.
Mangiavan tutti, industria e sindacato,
impiego pubblico e agricoltura
enti convenzionati e parastato.
Ognuno in ferie con la sua vettura
presa col leasing. Leggine, privilegi,
a ognuno il suo diritto sacrosanto.
Baby pensioni, prestiti agevolati
ed assistenza fino al camposanto.
Nelle segreterie di quei politici
che ti han ridato la democrazia
si barattava tutto: un primariato,
terremoti, autostrade e ferrovie.
E quando i giochi si facevan duri
era una strage oppure un omicidio:
di mafia, di camorra o di massoneria.
Cianciavan sempre delle trame oscure
tutti d’accordo giudici e giornali
che hanno gestito trame rosse e nere
per cinquant’anni. Ed ogni Presidente
con l’Arcivescovo a tutti i funerali.
Servivan voti per il Parlamento
e per entrar nei centri dei bottoni.
Adesso tra ex ministri ed onorevoli
sono inquisiti quasi duecento.
Povera Italia mia, povera Italia.
Il danno te l’ha fatto Machiavelli
quando indicava a quel Cesare Borgia
che il fine conta, se i mezzi non son belli.
Divisa per millenni, i polentoni
centotrent’anni fa ti hanno unita
annettendosi il sud dei fannulloni
e insieme formando gli italiani
che non lo sono. E alcuni voglion farti
provincia d’Europa e ci son altri
che vogliono tagliarti in pezzettini.
E tu, meschina, non sai di chi fidarti.
E i preti, poi, che ti considerano
dominio loro e del Vaticano,
dei fatti tuoi si impicciano, a volte
i Vescovi o l’Osservatore Romano.
Povera Italia mia, terra di santi,
poeti, navigatori e artisti,
ville in Sardegna e viaggi alle Seychelles,
terra di Gran Maestri lestofanti
terra di canti, spaghetti e fantasia
paese dei balocchi, come dice Amato,
dove lo sport più popolare e praticato
è l’arte di arrangiarsi e la ruberia.
Eppure, cara Italia, devo dire
che sei speciale. Tu fiuti il vento
che cambia direzione e in un momento
questi ladroni sai far scomparire,
senza rivoluzioni. E ricominci
tutto d’accapo. Sembri scordar la Storia
ma poi ricordi d’aver già visto tutto
e sai che gli sciacalli han poca gloria.
La gente tua dapprima annichilita
si stringe ancora dentro al suo Comune.
Paga le tasse sempre col mugugno,
ma paga e guarda avanti, per la Vita.
Tu sei Paese di contraddizioni
ma sei ricca di Storia e d’umanità.
Uno scrigno di esempi è ogni città,
di vittorie, sconfitte e tradizioni.
Le tue città, i tuoi mille Comuni,
ognuno ha il suo palazzo e il suo castello
chiuso in sé stesso oppure aperto al mondo
ma sempre antico, ma sempre bello.
Firenze, Assisi, Venezia e i suoi canali,
Roma dei sette colli, Napoli e Pisa,
Palermo e Urbino, Milano e Bari…
Tutte le tue città son Capitali.
Tu sei il Bel Paese, sei la Nazione.
Se non sei Patria e sei ridotta a Stato,
tu sei una gentildonna decaduta
che accoglie tutti sotto lo Stellone.
17 giugno- 2 luglio 1993
Che ne dici, Francesco, che differenze trovi tra questa fotografia di 18 anni fa e l'Italia di oggi?
Forse i tuoi link ( o links?).
Ciao
A PaoloVe
Quella storiella di Moni Ovada gliel'ho sentita raccontare tra violini hiddish circa 20 anni fa. La racconta ancora?
A me piaceva di più quella di quei due cognati ebrei newyorkesi che si vendono e rivendono un quadro da mercatino delle pulci alzandone continuamente il prezzo, finché il quadro da uno dei due viene regalato ad un superiore. "Che peccato, è il commento dell'altro, ci avevamo fatto dei gran begli affari"
A me questa fa pensare molto ai giochi di Borsa.
Poi c'è quella del rabbino e del giovane prete in treno. Dopo molte domande sulla sua possibile futura carriera ecclesiastica fino a poter diventare, teoricamente, anche papa, il rabbino chiede al pretino se pensa di poter diventare Dio. Ed il pretino, scandalizzato: "Non dica eresie!". E l'altro imperturbabile:
"Perché si meraviglia. Un mio correligionario 2000 anni fa ci è riuscito".
Mentre riguardo la democrazia stuprata, io mi preparavo già (e non è detta ancora l'ultima parola, bisogna sempre attendere le sentenze dei giudici dei TAR)
alle partite di calcio in Lazio e Lombardia di due squadrette di
20a divisione italiana contro il Brasile. Ma dove il Brasile non avrebbe mandato uomini in campo.
A un gol a minuto primo, sarebbe finita 90 a zero in entrambe le partite.
Pensaci, Giacomino! diceva Luigi Pirandello.
Ciao.
Devo dire che è stato interessante l'intervento di Angelo da Bergamo - in merito all'esclusione delle liste pdl in Lazio e in Lombardia - che ha ribadito alcuni concetti espressi anche da altri ascoltatori, ma ha poi detto che non andrà a votare perchè non si sente più un cittadino, ma un suddito...
Ecco alla luce della firma del Presidente del decreto, anch'io mi associo alla visione di Angelo.
In quanto alla trasmissione di Giovedi il nostro conduttore preferito, è stato abbastanza equilibrato. Evviva!
@ nessuno:
era una partita che auspicavo in quei termini. E auspicavo che il vincitore si rivelasse per quello che era: una squadretta di 20 divisione.
Potrà sembrarti strano, ma difendo delle idee quando mi sembrano fondate, non degli schieramenti a prescindere da quello che fanno...
Saluti
Paolo
Posta un commento