[Testo di Paolo]
Buongiorno,
le riflessioni di ieri sulla vicenda Renzi/Arcore mi offrono lo spunto per riflettere su un aspetto spesso trascurato della politica italiana di questo periodo, e cioè il peso ed il valore delle ideologie.
Matteo Renzi è spesso molto apprezzato per il fatto di essere considerato post ideologico, con questo intendendo che non si rifà esplicitamente ai grandi filoni di pensiero politico che si sono sviluppati in Italia nel tempo e che intenzionalmente si limita pragmaticamente all'amministrazione, piuttosto che al governo (da quel poco che ho sentito anche su questo avrei dei dubbi: mi pare di riconoscere in Renzi molto dell'ex sinistra DC, ma lasciamo stare, non è questo il punto).
In Italia il confronto ideologico che si è trascinato per decenni è stato pesantemente influenzato da forze conservatrici interne ed esterne molto potenti ed è risultato inutile: dal dopoguerra in poi non è esistita una reale alternativa al potere dei conservatori, che fossero espressione della DC (prima di tangentopoli) e dei suoi eredi (ed in questi includo anche Prodi che era e rimane un ex DC) o dei finti liberali che si sono coalizzati attorno a Berlusconi. L'unica breve eccezione è stato il disastroso periodo di governo di Craxi.
A questo si aggiunga il fatto che alcune aree politiche hanno sviluppato un approccio molto dogmatico alla propria ideologia di riferimento (ad esempio l'area dell'estrema sinistra), mentre altre hanno semplicemente abiurato senza un percorso di analisi e ricostruzione (l'area liberale, quella ex socialista, quella della ex sinistra DC, quella socialdemocratica, etc.).
In sintesi credo che gli italiani si siano abituati a pensare che dal confronto tra ideologie non possa venire fuori nulla di nuovo né di buono, per cui sono felici di premiare chi non vi faccia riferimento, il che nella realtà è un problema.
Questo approccio infatti può andare bene per un amministratore, un tecnico, una persona cui vengono dati indirizzi, obiettivi e risorse e debba conseguire dei risultati, ma diventa catastrofica nel momento in cui è praticata da chi ha ruoli di governo, da chi deve definire obiettivi e percorsi dello sviluppo della società (ed un sindaco come Renzi comincia a rientrare in questa categoria), perché senza una ideologia (vecchia, tradizionale o originale), tale attività finisce col limitarsi di volta in volta ad accettare le pressioni di questa o quella lobby, senza un progetto di fondo.
Ad un progetto sociale di minimo respiro è indispensabile infatti una base elettorale ed un orizzonte di riferimento per schematizzare qualcosa del tipo: pensiamo che per la società che vogliamo il bene si identifichi in una crescita economica piuttosto uniforme piuttosto che in una crescita economica estremamente variata, nella libertà di fare quello che si vuole piuttosto che nella salvezza spirituale, e così via, per cui magari decidiamo di potenziare e rendere prioritari gli investimenti in un certo settore o di lasciare alla libera iniziativa in un altro non ritenendolo di interesse nazionale, eccetera.
Credo sarebbe ora che qualcuno cominci apertamente ad affermare che senza questi punti fermi strettamente ideologici a disegnare la società non saranno i cittadini, ma i grossi centri di potere, che normalmente hanno maggior vantaggio nell'appropriarsi delle risorse presenti in un determinato contesto, piuttosto che nel farle crescere, il che è considerato un male dalla quasi totalità dei cittadini italiani che non vedono l'ora di premiare i politici post ideologici.
Ciao
Paolo
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(Authan) Billy Bragg, "Ideology" (1986)
While we expect democracy
They're laughing in our face
And although our cries get louder
The laughter gets louder still
Above the sound of ideologies clashing...
25 commenti:
Bel pezzo Paolo. Ti ho messo un titolo a doppia lettura, non so se ci hai fatto caso :-)
Però devo ammettere di far parte della nuova schiera. Se metto sui piatti della mia bilancia ideologia e pregmatismo, da me pesa di più quest'ultimo. In politica, tra un sognatore ed un realista il mio cuore si illuminerà sempre per il sognatore, ma il mio cervello darà la preferenza sempre per il realista.
Ciao.
Grande Paolo, un post molto intelligente, che condivido al cèntopercènto.
In Italia c'è bisogno di politici veri, non di Montezemoli o, peggio, di Renzi. Purtroppo la coltivazione sistematica del sentimento antipolitico da parte dell'informazione e di larghe fette del mondo politico stesso, fa sì che nel Paese gente vuota come il sindaco di Firenze, la cui stella polare è il randellare la cosiddetta nomenklatura del PD, venga apprezzato molto al di là dei suoi meriti.
Purtroppo la classe politica ha fornito negli ultimi trent'anni una caterva di motivi per far crescere tale sentimento di rifiuto e di odio.
Resta il fatto che un ricambio degno non si vede, né si vede una classe dirigente in senso lato all'altezza.
Tommaso amareggiato
@Authan
l'ideologia e il sogno utopico non sono necessariamente la stessa cosa.
Per come ho letto io il pezzo di Paolo qui si tratta delle scelte di lungo periodo, della strategia, contrapposta al miserabile piccolo cabotaggio e alla tattica.
Un piccolo uomo può dirsi "pragmatico" per nascondere la sua incapacità di avviare progetti di lungo respiro, che sopravvivano al suo governo e modifichino il destino del Paese seguendo delle linee condivise e volte a raggiungere un obiettivo che non deve necessariamente essere utopistico.
Saluti
T.
@ authan:
ho apprezzato il titolo, grazie :-)
Quello dell'ideologia è però un piano diverso da quello della concretezza: in questo momento non credo si debba chiedere ai politici di essere sognatori idealisti, ma di dire cosa vorrebbero fare nel nostro paese (per intenderci, in questo momento considero l'UDC il più "ideologico" dei partiti in parlamento: ha una chiara idea di cosa consideri essere il bene d'Italia e di come perseguirlo -idea che ovviamente non condivido, ma questo è un altro discorso-).
Perchè in assenza di questa indicazione il migliore dei governi è il giustamente aborrito (dai politici, molto meno dagli elettori) governo tecnico. E dico giustamente perchè è un governo che si limita ad amministrare, mentre dovrebbe anche fornire degli indirizzi al paese, se no questo si cristallizza in una realtà necessariamente diversa da quanto il passare del tempo ed i cambiamenti sociali interni ed esterni impongono.
Ciao
Paolo
Urca! Sempre piu' difficile....
Io mi son soffermata sul titolo e son rimasta per lunghissimi istanti nel rebus se significasse :
1) un post che tratta di ideologia...?
2) un post che spiega il periodo storico in cui ci troviamo e che si è lasciato alle spalle tutte le ideologie....?
Minkia che considerazione ha l'autore de blog.... lo deve anche chiedere se abbiamo capito!!!
:-D Dai, Authan, come dice Benigni: "si scherza eh?"
Non ho capito perchè ci debba per forza essere uno scontro tra l'idealità e la realtà (possibile).
l'idealista come io lo intendo sogna un mondo giusto di onestà e uguaglianza; nelle sue funzioni pratiche si farà guidare da questa stella polare e combatterà sempre il sopruso e la prevaricazione intorno a sè, lobby o non lobby.
Ce n'è di esempi positivi.
Quanto al fatto che il potere dei conservatori abbia influenzato negativamente il confronto ideologico in questo Paese, che ha sempre subito oltretutto le pressioni ecclesiastiche, voglio ricordare che grossi cambiamenti invece ci furono a partire dalla legge sul divorzio ormai di 40 anni fa, proprio perchè forze progressiste e radicali animate dall'ideale di trasformare una società moderna e consapevole si batterono con grande dispendio di autentica generosità.
Paolo e Tommaso,
capisco il vostro punto di vista: politica non è solo amministrazione e problem solving, ma anche individuazione di traguardi auspicabili benché lontani nel futuro. Io dico solo che per come siamo messi noi oggi le problematiche di buona amministrazione e di problem solving devono avere la precedenza, perché da decenni orsono fino ad oggi, specialmente ai tempi ideologici della contrapposizione DC/PCI ma ahimè anche in quelli apparentemente post ideologici Berlusconi/Sinistra, non l'hanno avuta. Prima per colpa della "troppa ideologia", poi per colpa della figura troppo ingombrante Berlusconi
Prima datemi qualcuno che rimetta l'Italia in carreggiata (magari arrivasse un governo tecnico, MA-GA-RI!). Poi parliamo degli orizzonti (ma sempre coi piedi per terra e con la buona amministrazione come stella polare primaria).
Ciao.
Dal dizionario Hoepli->Ideologia: insieme dei principi sui quali si fondano gli atteggiamenti sociali di un'epoca, di un popolo, di una classe sociale.
Io direi che avere una visione del mondo post-ideologica NON significa non avere una visione del mondo a lungo termine. Significa, semmai, avere una visione personale, non condizionata da schemi di pensiero e d'idea rigidi e precostituiti, insiti nell'ideologia.
Ecco.
Se Renzi ha questa visione del mondo e lo dimostra lo voto. Se è solo pragmatico e pensa che fare politica a livello nazionale sia come amministrare un comune, non lo voto.
Salut
@ francesco:
avere una ideologia per me è "avere una visione personale, non condizionata da schemi di pensiero e d'idea rigidi e precostituiti". Quindi siamo d'accordo. Anch'io non mi farei problemi a votare Renzi. Ma vedo una UDC che vorrebbe uno stato confessinale, una Lega che più o meno vorrebbe uno stato settentrionale, mentre gli altri cosa vogliono? Mi pare che veltroni abbia fatto scuola: tutti vogliono tutto ed il contrario di tutto. Renzi non si sa. Con queste indicazioni manco il governo tecnico può funzionare.
Ciao
Paolo
quante parole per esprimere un concetto molto vecchio...
(ovviamente Crux non sarà mai d'accordo con noi)
...e vorrei dire, mi pare Platone, che il politico è sempre meno filosofo e sempre più coglione.
Autan non sono d'accordo con la tua divisione fra pragmatici e sognatori. anche perchè confondi sognatore con chi fa solo parole...e spesso chi si profonde in un fiume di parole è proprio il pragmatico, che pragmaticamente deve pararsi il culo per la sua mancanza di prospettiva.
Prospettive?
Movimento 5 stelle. sognatore al massimo, o pragmatico al massimo?
Un po tutt'e due...
avete indovinato la citazione in corsivo?
Ma Cruciani!
Che dici?
La magistratura indaga perchè le persone interessate sono state assunte per chiamata diretta mentre nelle municipalizzate l'assunzione DEVE avvenire per concorso.
facile facile
"Cosa sono state le amministrazioni di Roma sotto le giunte Veltroni e Rutelli ???
Adesso ci si scandalizza ???"
Ecco la lettura per la disinvolta gestione di Alè Magno: che si facesse anche prima giustifica che si faccia anche ora.
Proprio come quelli che dicono del bunga bunga che anche PRIMA di LUI i potenti andavano a donne!
Bel pezzo Paolo,
mi è piaciuta questa parte:
Questo approccio infatti può andare bene per un amministratore, un tecnico, una persona cui vengono dati indirizzi, obiettivi e risorse e debba conseguire dei risultati, ma diventa catastrofica nel momento in cui è praticata da chi ha ruoli di governo, da chi deve definire obiettivi e percorsi dello sviluppo della società (ed un sindaco come Renzi comincia a rientrare in questa categoria), perché senza una ideologia (vecchia, tradizionale o originale), tale attività finisce col limitarsi di volta in volta ad accettare le pressioni di questa o quella lobby, senza un progetto di fondo.
lo trovo un punto di vista assai interessante.
Cari amici,
se mi è consentito di dire la mia (artifizio retorico) osserverei che già i romani dicevano all'incirca "ubi societas, ibi ius", ossia dove vi è società (umana) là vi è giurisprudenza.
Quindi, dicevano i nostri antenati saggi, le regole sono connaturate alle comunità umane, e penso che nessuno vorrà contraddire questo convincimento.
Ma le regole sono tali solo se prescrivono comportamenti e comminano sanzioni per chi derogasse.
Una tale costruzione impone una scala valoriale: più grave la trasgressione, più pesante la sanzione.
E per costruire una scala valoriale cosa occorre? Eh già: occorre un'ideologia, ossia un sistema di pensiero che indica un orientamento valido per un'intera società. La nostra costituzione è intrisa di ideologia, come qualsiasi altra costituzione al mondo.
Non esiste società senza una sua ideologia. Possiamo però preferire l'ideologia di una determinata società a quella di un'altra.
Ad esempio l'ideologia nazista oggi appare ai più vomitevole in quanto basata sulla superiorità razziale e sulla violenza. Possiamo cercare di sostituire un'ideologia con un'altra ideologia, più aderente ai tempi e/o ai bisogni della società.
Il berlusconismo alla ideologia repubblicana (quella posta a fondamento della nostra attuale Repubblica), il leghismo al berlusconismo. Bossi in questo senso è un ideologo prima che un pragmatico.
Il pragmatismo è un mezzo, l'ideologia il fine. L'utopia, un feto di ideologia che non si è sviluppato (ed infatti la si riconopsce solo a posteriori). Così a me almeno pare.
fenomenale puntata di otto e mezzo con travaglio e renzi.
Da vedere assolutamente.
PS-Ieri Cruciani imputava ai giornali di destra la mancanza di "attenzione" (ovvero di denuncia) verso le amministrazioni di "Cicciobello" e Ualter a Roma.
Su questo sono d'accordo, i giornali di sinistra svelano le magagne dei destrosi nello stesso modo i giornali di destra sgamano i misfatti dei sinistrosi. In tal modo il controllo del potere da parte dell'informazione funziona.
Purtroppo i giornali di destra sono stati in questo senso "latitanti" perchè troppo impegnati a difendere il grande boss, e sicuramente non hanno fatto una lotta alla pulizia morale delle istituzioni un loro motto. (anche perchè non volevano passare per forcaioli)
Cmq la frase di Alemanno che si riferisce ad una fisiologica assunzione di parenti è insopportabile, almeno su questo Crux si indigna (piu o meno)...
stappo lo champagne?
Ma no facciamo spumante...
anzi no apro il brachetto...
il video-lover (me) colpisce ancora.
Meno di 2 minuti per un'intercettazione telefonica.
IlPD e finiani sostengono Lombardo.
Se questi sono l'alternativa a Berlusconi ho voglia di scappare.
Cmq questo video mi ha fatto venire in mente anche la parentopoli romana, perchè è tristissimo ma senza clientelismi non si vincono le elezioni.
In Italia c'è solo una legge urgente:
ampliare il voto di scambio.
ora è reato solo se c'è scambio di denaro, bisognerebbe sostituire denaro con utilità.
Questa è la legge zero dalla quale partire per trasformare la poiltica.
Tutto il resto è fuffa.
Finalmente mi sono visto ottoemezzo di ieri. Molto interessante il confronto tra Travaglio e Renzi.
Io invece l'8 e mezzo non l'ho visto ma due cose mi sento di dire...
Una è solo un ipotesi, peraltro molto probabile, e che se questo bamboccione, invece di nascere a Firenze nasceva a Milano ce lo ritrovavamo a quest' ora, dopo esser transitato attraverso Tognolli, Pilitteri e Craxi prima e Albertini e Formigoni dopo, a fare il portavoce del nano al posto del Ca(pe)zzone!
La seconda è invece una certezza, che fino ad ora il buon Renzi è stato segretario provinciale del partito popolare... che non esiste più, e poi è stato segretario provinciale della margherita... che non esiste più, basta dargli fiducia... e tempo... ahahahahah!!!
Ops... mi son dimenticato di questo:
http://networkedblogs.com/bGjff
Ultimamente non mi stavo indignando abbastanza (il mercato delle vacche mi è passato addosso senza particolari stupori), ma ciò che ha detto Miccichè è piu che intollerabile, è da gogna pubblica.
Bastardo
Tranquilli.
Stasera tutto il disprezzo del nostro conduttorucolo furioso sarà solo e solamente per GF Fini.
E le lodi ovviamente per quella mezzasega di Albertini che rientra nei ranghi.
Se dopo il bunga bunga (con successo) di venerdi scorso, Parenzo sarà ancora ammesso alla Zanzara, stasera sarà un SuperCacciari che ieri sera a IN ONDA ha dato fuori di matto per l'insulsaggine degli argomentucoli di Occhiodibuegasparri!
@ francesca:
secondo me sbagli. GC stasera inizierà con il "cergogna! vergogna! vergogna!" di Bersani.
Comunque forza Juve (no, oggi qui non è OT) ;-)
Ciao
Paolo
A proposito di quello alto a destra, nella foto, con gli occhiali.....leggo dal pezzo di Ilvo Diamanti oggi su REPU:
"Calearo.... ma solo chi lo ha candidato nel Pd poteva ignorare che non marcia a sinistra neppure quando guida in Inghilterra..."
Quel comunista fannullone, parte integrante della sinistra per male sta scioperando.
Autan scioperato!
Buona sera,
Caro F.C. non me la prenderei troppo con il nostro Authan, io personalmente troverei duro commentare la zanzara di venerdi, e anche dei giorni precedenti, difficile dire qualcosa sul nulla e allora per chi se lo fosse perso dal misfatto di ieri ho trovato questo sul mago Otelma, tanto caro a Parenzo:
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante questa movimentata settimana, ha detto che la situazione italiana è del tutto imprevedibile. Proprio per questo il nostro Paese ha bisogno di un uomo come il mago Otelma, capace di prevedere il futuro prossimo e remoto. Il Divino non s’è tirato indietro, diventando segretario del Partito Radicale ligure: se, dopo Cicciolina e Otelma, Pannella riuscisse a convincere anche Wanna Marchi, il rilancio dell’Italia potrebbe diventare una splendida realtà. Non è certo facile il compito che aspetta il Primo Teurgo della Chiesa dei Viventi: sarà pure il Gran Maestro dell’Occulto, ma qui da noi, tra stragi insabbiate, curiosi bilanci dello Stato, intrighi di palazzo, alleanze insospettabili e recondite transazioni immobiliari, l’Occulto sconfina nell’Occultato e sono cavoli amari, come dicevano i Druidi di Stonehenge. E’ Otelma, a pensarci bene, la vera alternativa a Berlusconi e la Sinistra farà bene e tenerlo presente. Il mago genovese è decisamente più sobrio dell’attuale Premier, si trucca molto meno, non offende nessuno e, per quello che riguarda l’abuso di credulità popolare, al confronto dell’uomo di Arcore è decisamente un dilettante…
L'ho ritagliato per il prossimo Berlusconiano che incontro!
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