martedì 1 aprile 2008

Pugno duro o mano tesa

Il ritardo nella comunicazione del verdetto sull’assegnazione dell’Expo 2015 ha portato ieri sera ad un prolungamento della trasmissione Focus Economia fino oltre l’orario in cui di solito va in onda l’anteprima della Zanzara, con conseguente improvvisato duetto Barisoni/Cruciani, i due top anchormen di Radio 24.

Il melodico alternarsi del vocione roboante di Sebastiano Barisoni con la vocetta roca da fumatore di Giuseppe Cruciani è stato forse il momento migliore della serata di ieri, visto che poi nella Zanzara non ci sono stati crucianeschi momenti particolarmente eclatanti, da criticare o da applaudire.

L’unica volta che ho drizzato le antenne è stato quando Cruciani ha detto che “è incredibile come in tutti questi anni ancora non sia stata presa la decisione di vietare le trasferte” (delle tifoserie organizzate, s’intendeva ovviamente). Anche se da un lato trovo sorprendente che un’opinione così anti-libertaria venga espressa dall’iper-libertario Cruciani, la verità è che io sono d’accordo con lui.

Basta violenze, tafferugli, treni devastati, stadi blindati. Basta. Basta sul serio. Non ha senso che migliaia di poliziotti ogni domenica debbano essere impiegati, con costi enormi a carico dei contribuenti, per mantenere l’ordine pubblico in occasione di eventi sportivi.

E ci tengo a precisare che non sono assolutamente un detrattore del nostro sport nazionale, il calcio. Anzi, ne sono un grande appassionato, e sono pure un tifoso sfegatato.

Cambiando discorso, l’aver appena definito Cruciani "iper-libertario" mi guida a fare qualche considerazione su quanto da lui espresso venerdì 28 marzo a proposito del film anti-corano Fitna, opera di un parlamentare olandese di estrema destra.

Cruciani, facendo riferimento alle diverse iniziative per far ritirare il film, ha posto l’accento sulla libertà di espressione da salvaguardare. A mio avviso, però, non era quello il punto da portare all’attenzione, perché più che la libertà di espressione (sacrosanta per me come per Cruciani), ad essere in discussione era la qualità del messaggio che l’autore dell’opera voleva mandare. E su questo, purtroppo, Cruciani non ha detto una parola, limitandosi a descrivere freddamente alcune scene del film.

Io sono il primo a dire che se esistesse una bacchetta magica capace di cambiare la storia in modo che l’Islam non fosse mai esistito la userei volentieri (farei poi lo stesso con tutte le altre religioni, ma questo è un dettaglio). Però la bacchetta magica non c’è, e visto che a noi occidentali, incidentalmente, tocca convivere con un miliardo e mezzo di musulmani, in tutta sincerità non capisco cosa possa venire di buono dall’offenderli brutalmente, a prescindere dal fatto che alle offese corrispondano fatti veri o meno.

La domanda principale, alla fine, rimane la solita: in che modo l’Occidente deve relazionarsi con l’Islam? Contrapposizione frontale, oppure dialogo e integrazione? Pugno duro o mano tesa? Vorrei tanto che almeno Cruciani prendesse una posizione chiara, netta, ed esplicita su questo tema.

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