Puntata piuttosto soft della Zanzara, quella di ieri, quasi integralmente dedicata alla inattesa -ma tutto sommato non così sorprendente- vittoria di Gianni Alemanno su Francesco Rutelli al ballottaggio per la poltrona di sindaco a Roma.
Giuseppe Cruciani ha commentato a mio avviso con equilibrio e lucidità (tranne per un dettaglio, che chiarirò nel seguito) l’esito dell’elezione nella capitale, facendo intervenire osservatori che avevano cose interessanti e non banali da dire, come il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.
Ho inoltre trovato sensata la critica negativa rivolta da Cruciani al quotidiano L’Unità per via del titolo dell’edizione di ieri: “Roma, fino all’ultimo voti per fermarli”. Sottinteso, i barbari, gli "Alemanni".
Alemanno, a dispetto del curioso cognome, non è un barbaro con l’ascia in mano e l’elmo in testa. Ha vinto, e adesso dovrà passare dalle parole ai fatti. Personalmente non l’avrei votato, non nutro grande fiducia in lui e non mi sembra, a naso, l’uomo giusto per risolvere i problemi di Roma. Ma solo dopo averlo visto all’opera potremo giudicarlo con cognizione di causa. Inutile fasciarsi la testa e paventare morte e distruzione a prescindere.
Questo atteggiamento di contrapposizione muro contro muro, stile indiani e cowboy, buoni e cattivi, deve davvero finire. E lo dico rivolgendomi a tutti, indistintamente. Perché se il summenzionato titolo dell’Unità rende manifesto il fatto che in molti a sinistra devono ancora superare questa barriera mentale della presunta superiorità morale, sarebbe errato pensare che a destra la forma mentis sia mediamente migliore.
Basta vedere certi commenti di giubilo sguaiati e beceri che si sono sentiti ieri, tipo “Roma è stata liberata” o “Veltroni vada in Africa” (oltre a quello molto ambiguo di Gasparri su Bettini citato da Cruciani), commenti che il conduttore della Zanzara avrebbe potuto e dovuto segnalare con maggior enfasi al fine di biasimarli.
Chiudo ricordando che oggi si apre il nuovo Senato e comincia una nuova legislatura. Mi diletto a pensare che sia l’inizio di una nuova era, in cui l’interesse comune, il buon senso, la visione larga e orientata al futuro, possano finalmente prevalere sulla contrapposizione ideologica che diventa banale tifo da stadio. Spero di non essere solo un illuso. You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one :-)
martedì 29 aprile 2008
La calata degli Alemanni
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