martedì 18 marzo 2008

No al boicottaggio

Alitalia e Tibet sono stati gli argomenti in evidenza nella Zanzara di ieri.

Su Alitalia la faccio breve. Sono stra-d’accordo con Cruciani, che l’ha definita un “fardello di cui lo Stato italiano deve disfarsi al più presto”. Sottoscrivo. Se c’è qualcuno che davvero se la vuol prendere (Air France) dobbiamo solo ringraziare il cielo e sperare che non cambi idea.

Un poco più lunga la faccio sul Tibet. Così come Cruciani, anch’io sono contrario ad un’ipotesi di boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino come forma di protesta per le violenze in Tibet. Non servirebbe a nulla e in ogni caso non avrebbe senso in quanto non è giusto scaricare sullo sport problematiche di natura politica. Lo sport è unione e condivisione. La politica deve starne fuori.

Se si vogliono mettere in atto proteste formali (cosa che non sarebbe certo inopportuna), lo si faccia a livello politico e diplomatico: convocazione di ambasciatori, istanze all’ONU, etc.

A margine, ho trovato strano che nessuno (né Cruciani, né i giornalisti che sono intervenuti, né gli ascoltatori) abbia posto la solita banale questione: contro gli Stati Uniti non si contano le manifestazioni in piazza con migliaia di persone a urlare slogan anti-americani, ma se invece c’è di mezzo la Cina nessuno alza un dito.

Peccato, perché avevo già la risposta pronta :-) E la voglio scrivere lo stesso.

Sono gli Stati Uniti e non la Cina, il nostro paese di riferimento, il paese che tutti guardiamo con occhi speciali, da cui ci attendiamo il buon esempio. E’ semplicemente per questo che eventuali azioni discutibili compiute dal governo americano suscitano reazioni nettamente più forti rispetto a quelle compiute dalla Cina o da altri paesi non democratici che non sentiamo per nulla vicini.

Se volessimo usare una metafora, potremmo dire che se l’America è il nostro adorato “padre”, la Cina è solo un lontanissimo “prozìo” di cui seguiamo le vicende marginalmente. E anche se sappiamo che il prozìo è infinatamente peggiore del padre, è a quest'ultimo che noi prestiamo la massima attenzione, pretendendo niente meno che la perfezione.

A domani.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quindi vuoi dire che odiano l'america perche' la amano?

Anonimo ha detto...

Maurizio, io CRITICO (non ODIO) l'america perche' la AMO.

authan (autore del blog)