Quella di venerdì 7 marzo sarebbe stata una piacevole puntata della Zanzara se non fosse stato per l’indigeribile intervento dell’opinionista Giampiero Mughini, ex Lotta Continua, ora berlusconiano, ospitato “con grande piacere” (testuale) da Cruciani.
Nella prima parte del suo intervento, caratterizzato dal classico eloquio enfatico e borioso, Mughini, sminuisce la vicenda Calciopoli, ammettendo sì una certa slealtà sportiva dei dirigenti della Juventus ma negando che il campionato ne risultasse alterato e sostenendo che la squadra bianconera giovasse semplicemente di errori arbitrali dovuti a sudditanza psicologica.
No, no, NO. Questo è inaccettabile. Luciano Moggi aveva messo in piedi con istituzioni sportive, arbitri, designatori, dirigenti di altre squadre, un sistema clientelare basato su amicizie, promesse, minacce, offerte non rifiutabili, volto a massimizzare la probabilità di successo della squadra di cui era direttore generale. Non si può dire che non c’è stata alterazione del campionato, è come dire che il cielo è verde e l’erba è blu.
In questo senso, l’appellativo “negazionista”, traslato dai terribili campi di concentramento al più leggero mondo del calcio, e citato da Cruciani, è azzeccatissimo in quanto qualifica pienamente Giampiero Mughini.
Potrei poi scrivere per ore dell’accenno di Mughini a Craxi, il quale come la Juventus, avrebbe “pagato per tutti” la vicenda Mani Pulite. Preferisco però stendere un velo pietoso, perché l’idea che Craxi possa essere descritto come un martire mi dà la nausea. A Craxi come a tutti spetta l’umana pietà, ma non si può dimenticare che questo cosiddetto statista, oltre ad essere un corrotto conclamato, è tra i principali responsabili del vertiginoso aumento del debito pubblico. Il mio non è odio, sia chiaro. Semplicemente è memoria.
Quando poi Cruciani cerca di portare il suo ospite a commentare le odierne vicende politiche, Mughini se ne esce con del qualunquismo degno del peggior Grillo. “La politica è come un campionato di C2”, “Tra Pecoraro Scanio e Del Piero non c’è gara”, “La classe politica della seconda repubblica è modesta, povera di contenuti”, “Meglio la Champions League”, e altre perle di questo tenore. Insomma, la fiera della banalità.
E pertanto io mi chiedo: fermo restando il sacro diritto di Cruciani di invitare chi vuole alla sua trasmissione, quale fondamentale contributo ha portato Mughini alla discussione sui temi del giorno? Ne valeva davvero la pena? Proprio non si poteva fare una scelta migliore nel selezionare il primo ospite del giorno?
lunedì 10 marzo 2008
Il negazionista Mughini
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Totalemnte d' accordo con te su GianPiero Mughini,un po' meno su Craxi...
Posta un commento