Riguardo la Zanzara di ieri, innanzi tutto un plauso a Cruciani per avere biasimato le assurde dichiarazioni di Berlusconi su Alitalia. Io le avrei stigmatizzate ancor più duramente, in quanto chiunque abbia un po’ di sale in zucca capisce che tra le due soluzioni che per Alitalia si prospettavano (Air France e Airone) quella francese è infinitamente migliore. Non è possibile, nel 2008, ragionare ancora in termini di italianità delle aziende. Che a farlo, poi, sia il massimo fautore del liberismo, è sconcertante.
Vorrei poi commentare l’intervento in diretta di Pancho Pardi, le cui dichiarazioni anti-berlusconiane, come si è percepito chiaramente, non hanno avuto l’approvazione di Cruciani. Ebbene, al contrario di Cruciani, io ho trovato molti spunti condivisibili nelle parole di Pardi.
Il fatto che Veltroni, per una scelta politica di rottura, non stia facendo una campagna elettorale nel segno dell’anti-berlusconismo non significa che in Italia un "problema Berlusconi" non ci sia.
Non importa che Berlusconi sia in politica da quindici anni, e non importa quante legislature abbia già fatto. Che a fare il leader politico sia il proprietario di tre network televisivi nazionali non era normale quindici anni fa e continua a non esserlo adesso. Non solo in nessun altro paese occidentale uno scenario del genere esiste, ma neppure, a mio avviso, potrebbe mai potenzialmente concretizzarsi.
Nessuno può negare che la capacità della televisione di pilotare l’opinione pubblica sia infinitamente superiore a quella di qualunque altro media. E’ per questo che vedrei di buon occhio un'eventuale nuova legge che limiti ad una le reti televisive possedute da un unico soggetto. E’ una banale questione di garanzia del pluralismo. E per quanto sia difficile da credere, questo ragionamento prescinde da Berlusconi, anche se nei fatti, poi, incidentalmente si applica solo a lui.
Al Pardi anti-berlusconiano, Cruciani contestava in particolare il fatto di presentarsi candidato (per l’Italia dei Valori) nella mini-coalizione del PD nel cui programma una limitazione al possesso di reti televisive, auspicata da Pardi, non c’è.
Il ragionamento di Cruciani fila, però a guardar bene io non ci trovo nulla di così spaventosamente contradditorio nell'avere delle idee in più rispetto a quanto previsto da un programma che si sottoscrive. Sarebbe peggio firmare un programma pur avendo delle idee in meno, e cioè firmare un programma senza una completa condivisione di quanto in esso effettivamente presente.
Per concludere il mio pensiero… Il fatto di vedere un problema in Berlusconi non significa necessariamente vedere in lui un pericoloso dittatore pseudo-fascista di cui avere terrore o un nemico da abbattere. Personalmente, l’idea di riavere Berlusconi al governo non mi spaventa, se non altro perché sono convinto che, politicamente parlando, Berlusconi sia il peggior nemico di se stesso e che lasciarlo governare (male, come scommetto accadrà) sarà il modo migliore per liberarci di lui per la terza (e speriamo definitiva) volta.
mercoledì 5 marzo 2008
Due parole su Berlusconi
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1 commento:
Quelle dichiarazioni le ha fatte per fare un favore a Bossi.
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