mercoledì 26 marzo 2008

Allam Akbar

Ci avrei scommesso che Giuseppe Cruciani, al suo ritorno, avrebbe portato alla ribalta la conversione religiosa del vicedirettore del Corriere della Sera, Magdi Allam. Su tale vicenda, e su come è stata commentata ieri sera dal conduttore della Zanzara, mi accingo a scrivere qualche nota.

Essendo io iper-laico, non sono un grande amante delle religioni in assoluto. Ciò nonostante, pur avendo scarsa stima della chiesa cattolica, sono consapevole del fatto che, in confronto all’Islam, il cattolicesimo è il paradiso della tolleranza. Per quel che mi riguarda, Magdi Allam è passato, per così dire, "dalla brace alla padella", ma nel merito della sua conversione religiosa non ho nulla da ridire (e ci mancherebbe altro), e l’idea che per qualcuno l’apostasia sia un atto da perseguire con il carcere, o peggio, con la morte, mi dà la nausea.

L’oggetto del contendere, tuttavia, non è tanto la conversione religiosa, quanto invece l’enfasi mediatica che al gesto è stata data. Come ha giustamente fatto notare Cruciani, Allam ha intenzionalmente trasformato la sua scelta religiosa in un eclatante atto simbolico e politico, volto a mandare un certo messaggio, e pertanto non ha alcun senso questionare sul fatto che fosse più opportuno che il gesto rimanesse circoscritto in una sfera più privata. Semmai la discussione che va inizialmente affrontata è quella che deve portare a stabilire quale sia esattamente il messaggio di Allam e se esso sia unicamente di denuncia o se includa anche una componente propositiva.

Già, ma qual è esattamente il messaggio di Allam?

Dalla sua lettera al direttore del Corriere con cui annunciava la conversione, traspare un’immagine terribile (ma meritata) dell’Islam. Cito testualmente: “La radice del male è insita in un Islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale”.

Fin qui il messaggio è di opportuna denuncia, visto che quanto scrive Allam sull’Islam è assolutamente vero. Ma c’e anche una parte propositiva? E cioè, come chiedeva anche ieri sera, molto intelligentemente, l’ascoltatore Alfredo da Como (ore 20:37 circa), cosa propone di fare esattamente Magdi Allam con questo Islam, da lui ripudiato? Qual è la soluzione? Qual è il rimedio? Una volta stabilito che l’Islam moderato, anche posto che esista, non riesce a isolare l’Islam violento e intollerante, quale percorso viene suggerito?

La risposta di Cruciani al summenzionato ascoltatore è stata assolutamente insoddisfacente. Non basta dire che Allam “suggerisce una grande battaglia culturale per far passare il principio che non è possibile che una persona che si converte dall’islam al cattolicesimo sia perseguitata”. Le battaglie culturali, caro Cruciani, lasciamole ai sofisti e ai perditempo e parliamo di cose concrete.

Ripeto la domanda: cosa propone concretamente Magdi Allam? Purtroppo il giornalista neo-cattolico non lo esplicita in modo chiaro e pertanto occorre compiere uno sforzo interpretativo.

A mio avviso la risposta aleggia tra le righe della lettera di Allam nella quale non viene lasciato aperto alcun spazio alla speranza. Al di là della faccenda dei musulmani convertiti che si devono nascondere nelle catacombe (una cartina di tornasole con la quale il giornalista di origine egiziana ha voluto evitare di essere eccessivamente esplicito), l’unica conclusione che si può trarre dall’intervento di Allam è la seguente: l’Islam è totalmente irrecuperabile.

In sostanza la mia interpretazione dell’Allam-pensiero è questa: inutile dialogare, inutile valorizzare gli aspetti positivi, inutile tentare di favorire l’integrazione. Sbagliato lasciare che vengano costruite moschee in Italia. Sbagliato fare concessioni sui crocifissi. Non esistono reali possibilità di mediazione. L’Islam va abbandonato, ripudiato, respinto, isolato in toto e combattuto non solo culturalmente, ma, dove serve, anche militarmente.

Queste sono le conclusioni che Cruciani avrebbe dovuto sforzarsi di sviscerare ed esplicitare in modo da far concentrare il dibattito su di esse.

(Nota. Se Cruciani non condivide tali conclusioni, dica quali sono quelle vere secondo lui, a patto che si vada sul concreto, senza galleggiare su non ben identificate "battaglie culturali").

Il fatto che tale sforzo non sia stato compiuto mi porta a ritenere che da parte di Cruciani ci sia un fastidioso pregiudizio favorevole ad Allam, che si potrebbe riassumere così: Magdi Allam parla male dell’Islam? Viva Magdi Allam, qualunque cosa stia dicendo. E questo, mi spiace dirlo, è l’ennesimo buco nell’ipotetico angolo giro che il radar di Cruciani dovrebbe percorrere.

Per la cronaca, se a qualcuno può interessare il mio pensiero, io ho sempre creduto che l’integrazione, la tolleranza e il buon esempio fossero le uniche strade percorribili, e per quanto non possa negare che l’intervento di Allam mi abbia davvero molto colpito, ritengo che la sua visione, paragonabile a quella di Oriana Fallaci, sia troppo dura e pessimista.

A mio avviso, più della contrapposizione estrema, contro il radicalismo islamico funzionano la pizza, la coca-cola, il calcio e il Playboy channel. E' un processo lento e probabilmente occorreranno ancora diversi decenni, ma ogni fondamentalismo prima o poi verrà fagocitato da quel virus inarrestabile chiamato globalizzazione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io interpreto il pensiero di Allam in quella maniera.

E' davvero terribile constatare che sia ancora "mainstream" pensare che una religione sia intrinsecamente violenta: e sommamente ridicolo sentire farlo da Europei dopo che per secoli la spinta civilizzatrice/evangelizzatrice europea e' andata avanti con le armi, e in innumerevoli stragi.

Significa anche che Cruciani non ha neanche mezzo amico musulmano...e questo capita a molti, visto che anche tu Authan pensi che il cattolicesimo sia un "paradiso della tolleranza" al confronto dell'islam, come se tale situazione non fosse venuta a maturare solo recentissimamente.

Anonimo ha detto...

Maurizio, per dirla alla Cruciani, con me sfondi una porta aperta.

Non a caso ho detto che Allam e' passato "dalla brace alla padella". Il gesto di Allam e' stato si' da molti contestato a sproposito, ma anche da molti altri applaudito a sproposito, "a prescindere", senza entrare nel merito e nel dettaglio, e la cosa l'ho trovata fastidiosa.

Come dici tu, l'islam non e' poi cosi' diverso dal cattolicesimo... E' solo indietro di un paio di secoli.

Ciao,
authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Allam e' a VivaVoce adesso...appena posso ne scrivo...

Anonimo ha detto...

Lo sto ascoltando in direta...
Ho anche inviato alla redazione di VivaVoce il mio post, perche' vorrei che Milan chiedesse ad Allam se la mia interpretazione dell'Allam pensiero e' corretta.

authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Ha detto che non ce l'ha con i musulmani come persone. E meno male. Spero che lo ripeta sempre, e spesso.

Anonimo ha detto...

Questa distinzione tra Islam cattivo e musulmani come persone non cattivi mi lascia perplesso. Troppo comodo cavarsela così fa molto "ma anche" stile Veltroni.

authan (autore del blog)