lunedì 5 ottobre 2009

Stupidaggini sesquipedali

Per cominciare bene la settimana, eccovi un piccolo sondaggio. Quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a commento della catastrofe ambientale del messinese, ha detto testualmente che “O c'e' un piano serio che investa, piuttosto che in opere faraoniche, per garantire la sicurezza in queste zone del paese o si potranno avere altre sciagure”, con "opere faraoniche" intendeva riferirsi a:

a) Il Mose di Venezia
b) La linea ad alta velocità Torino-Lione
c) Il ponte sullo stretto di Messina
d) Un'altra grande opera diversa dalle tre citate sopra
e) Tutte le grandi opere in generale
f) Nessuna delle grandi opere, il presidente parla sempre in astratto

Non continuate a leggere il post prima di aver risposto al sondaggio, mi raccomando.

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Olé! Nuovo straordinario incasellamento del nostro Cruciani, colui che a parole e solo a parole odia gli incasellamenti. Alla Zanzara di venerdì 2 ottobre, nel criticare gli aderenti agli appelli pro Roman Polanski, firmati peraltro da soggetti come Woody Allen, David Lynch e Martin Scorsese, Cruciani ha pensato bene di bastonarne in particolar modo, per via di certe sue dichiarazioni, solo uno: il regista Marco Bellocchio, definito, come se in questo contesto fosse rilevante, “di sinistra”.

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Altre due crucianesche bastonate se lo sono prese Milena Gabanelli e nientepopodimeno che l'icona del giornalismo americano Carl Bernstein, quello che con il collega Bob Woodward scoperchiò lo scandalo Watergate, ottenendo per questo il premio Pulitzer.

La Gabanelli si è beccata della “snob” perché pur condividendo le motivazioni che hanno portato all'organizzazione della manifestazione per la libertà di stampa ha deciso non prendervi parte (cuasa impegni legati all'imminente inizio della nuova stagione di Report), come se non volesse “mischiarsi con la plebe”. Per Cruciani, “se uno pensa che la libertà di stampa è in pericolo, alle manifestazioni dovrebbe andarci con i fucili in mano” (brutta scelta di parole, da intendersi "con convinzione assoluta"). Bah... C'è forse del vero in questa considerazione, ma fino ad un certo punto. Che lo scendere in piazza o no sia diventato ora il metro di giudizio con cui verificare la solidità di un'opinione mi sembra un tantino azzardato.

Carl Bernstein, invece, è stato radiolondrato per avere detto ad AnnoZero che il tentativo di inibire la stampa libera, da parte di Berlusconi, riporta ad una sorta di “stalinismo sovietico”. “Anche i premi Pulitzer possono dire stupidaggini sesquipedali”, ha commentato Cruciani.

Il riferimento allo stalinismo è effettivamente fuori dal mondo, ma la gogna di Radio Londra, caro Cruciani, cosa c'entra? Mica vorremo seriamente iscrivere Carl Bernstein, non un passante qualsiasi ma una leggenda vivente del giornalismo, che peraltro non vota in italia e che di sicuro non può essere tacciato di faziosità, alla loggia degli antiberlusconiani trasudanti odio per il cavaliere, vero?

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Torniamo al sondaggio con cui ho iniziato il post... Esso è una provocazione che trae spunto dall'epiteto “sciacalli” indirizzato da Cruciani, durante l'ultima Zanzara, verso coloro che nella catastrofica alluvione nel messinese hanno trovato argomenti con cui esprimere o ribadire delle perplessità sul progetto del Ponte sullo stretto di Messina

Lo so benissimo che Cruciani non offenderebbe mai, scientemente, il capo dello stato, e non dubito che la catastrofe del messinese possa essere strumentalizzata politicamente da qualche esponente con pochi scrupoli, ma fare di tutta l'erba un fascio parlando in generale di sciacallaggio è offensivo. Sono il primo a dire che il ponte sullo stretto e la messa in sicurezza del territorio messinese (e non solo) non sono necessariamente attività alternative, da mettere in competizione tra loro, ma una questione di priorità esiste e chi, in buona fede, la pone in evidenza non va insultato, né direttamente, né indirettamente.

Dare della sciacallo così alla leggera è francamente una... stupidaggine sesquipedale.

19 commenti:

Paolo il reporter ha detto...

BuongiornoIl Serial Killer Radiofonico / Orrore a Cinecittà

Ormai gli investigatori non hanno più dubbi.
L’iniziale reticenza che aveva lo scopo di non diffondere il panico è stata abbandonata.
Le troppe analogie tra le vittime e la ripetitività dei meccanismi dell’aggressione hanno tolto ogni spazio ad ipotesi alternative.
Inoltre troppe tracce lo identificano.

Venerdì, per la terza volta in pochi giorni, freddo e preciso, il mirino di Giuseppe Cruciani si è posato su di un regista italiano. Per la terza volta il conduttore ha respirato brevemente in maniera controllata in modo da non rischiare di perdere la linea di tiro. Per la terza volta il dito ha premuto delicatamente l’interruttore sul microfono. E per la terza volta l’arma ha emesso la sua triste sentenza. Sempre tra le 18.30 e le 21.00. Sempre su Radio 24.
E così venerdì è stato il turno di Bellocchio, dopo Placido e Tornatore, di ingrossare il novero delle vittime.Non è dato sapere se ve ne sia state altre prima di loro.

Il mirino sembrerebbe aver sfiorato anche Renzo Martinelli, intervistato da Cruciani in trasmissione, ma qualcosa deve aver inceppato il perverso meccanismo nella mente del conduttore, e per sua fortuna il regista ne è uscito incolume. Forse il contatto diretto, forse qualche dettaglio lo ha reso improvvisamente diverso dalle altre vittime agli occhi di Cruciani, forse solo il malato sogno di onnipotenza nel poter sussurrare “Io ti dono la grazia…” e la minaccia non si è concretizzata.

Nessuna accusa di difendere un pedofilo stupratore (questo era stato risparmiato a Placido, ma si sa, spesso il rituale della prima aggressione di un SK può essere incompleto…), niente accuse di essersi fatto distribuire i film da Medusa nè di sottoscrivere a sproposito appelli per la libertà di stampa,… Martinelli ha riappeso e se n’è potuto andare, ignaro del rischio corso, a differenza dei suoi più sfortunati e riconosciuti colleghi.

I profiler del RIS di Parma stanno cercando di capire quali siano i processi mentali che stanno generando l’escalation nelle aggressioni, nel tentativo di convincere Cruciani ad interrompere la spirale.

Cruciani in passato aveva già mostrato aperta ostilità nei confronti del FUS e dei registi i cui film non ripagavano gli investimenti, ma allora come mai ha risparmiato Martinelli? E Jacopetti? La brama non si era ancora sviluppata?

Alcuni ipotizzano un collegamento con foglietto spiegazzato ritrovato sulla scena del crimine e sul quale è scritto di pugno dal pericoloso SK: “Umberto D., chi era costui?”, ma non è ancora chiaro a cosa faccia riferimento.

Altri ipotizzano si tratti di una tardiva reazione post traumatica derivata ad una dichiarata sovraesposizione alla filmografia di Lino Banfi, ma anche questo è messo dubbio, in quanto è noto quanto le opere di Banfi siano sempre state di difficilissima reperibilità, trattandosi di attore di destra e quindi censurato…

L’ipotesi più suggestiva è che Cruciani operi le aggressioni nel tentativo di autopunirsi: sembra infatti che, come le vittime, anch’egli abbia in passato fatto pubblicare una propria opera (un saggio intitolato “Questo ponte s’ha da fare”) da un editore considerato della parte politica a lui avversa.

Mentre si lavora freneticamente per fermare il SK, Salvatores ed i suoi colleghi tremano, consci che nemmeno restando nell’ombra potranno sentirsi al sicuro finchè Cruciani sarà in libertà, come dimostra il caso di Bellocchio.
Il caso sta cominciando ad avere grande risonanza sui media: stasera a Porta a Porta Bruno Vespa intende ricostruire le meccaniche delle aggressioni, aiutandosi con dei plastici degli studi radiofonici di Radio 24 ed in presenza del consueto gruppo di ospiti in grado di commentare qualsiasi cosa. Si prevedono share inauditi.

Dal vostro inviato speciale

Saluti

Paolo il reporter

Anonimo ha detto...

Grande Paolo!! :))
Dall'identikit del serial killer, corporatura esile, capelli spettinati e poco curati, abbigliamento trasandato, parrebbe un comunista..
Matteo

Anonimo ha detto...

Penso che le esagerazioni di Bernstein si possano comprendere in parte quando si tiene conto del diverso status che l'informazione ha negli Usa. E' vero che parlare di stalinismo è forse esagerato, ma è anche da dire che per uno abituato alla libertà di stampa di Bernstein, forse è il primo paragone che può venire in mente. Con buona pace di Radio Londra e dei repubblichini dell'informazione che ne spiano le trasmissioni....

authan ha detto...

Sei forte, paolo :-)

Avrei voluto parlare di Odifreddi nel post, ma il testo era gia' lungo abbastanza. Devo ammettere che il matematico non mi ha fatto una buona impressione nel suo intervento di venerdì, ha un po' pisciato fuori dal vaso. Restituire un premio solo per non essere accomunato ad un altro premiato mi sembra eccessivo. E poi, se sulle competenze della Gelmini si puo' discutere, fare invece allusioni sessuali l'ho trovato di cattivo gusto. Sulla Gelmini non esistono intercettazioni, non esiste nulla.

authan

Paolo lo schifoso ha detto...

@ authan:

non ho una buona considerazione di Odifreddi, ma mi pare che il suo incipit fosse un tentativo di introduzione di un discorso diverso, non necessariamente di riproporre gli squallidi gossip sulle due ministre.
Il fatto che le insinuazioni ci siano state (e che magari dipendessero da una scarsa competenza delle due ministre nelle loro materie, ipotizzo) è consolidato e diverso dall'affermare che le due ministre fossero oggetti sessuali nella disponibilità di SB.
Ma La Russa non ha permesso ad Odifreddi di parlare, sbraitando che gli fa schifo. Fossi Odifreddi, in questo caso mi sentirei onorato di tali attenzioni ministeriali.

Saluti

Paolo lo schifoso

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

Odifreddi tende a essere un pelino estremista ogni volta che parla.

Questo indebolisce grandemente le sue argomentazioni, anche quando esse sono condivisibili.

Le urla di La Russa invece sono parte del solito atteggiamento, studiato, che molti esponenti PDL assumono per ridicolizzare/annullare gli avversari in un dibattito.

Uno dei motivi per cui evito la televisione è questo: non credo che il pubblico desideri la rissa verbale (o magari fisica). Credo che venga educato a goderne. Un pubblico così tende a diventare un pubblico e un elettorato bestiale.

Questo mi fa schifo.

Saluti

Tommaso

Paolo il peloso ha detto...

@ tommaso:

"un pelino estremista": ed i tuoi peli si tagliano con la motosega :-)

Standing ovation per il post.

Saluti

Paolo il peloso

Gabriele ha detto...

Ciao ragazzi,

ma secondo voi il nostro caro Cruciani riuscira' a levarsi le fette di salame dagli occhi per quanto riguarda l'informazione viziata che abbiamo in Italia?

http://www.enzodifrennablog.it/dblog/articolo.asp?articolo=518

oppure sparera' radiolondra anche verso il CDR del TG1?

Anonimo ha detto...

Napolitano mi piace meno di Ciampi e spesso non ne condivido le prese di posizione, ma sul tema del ponte sullo stretto sposo la tesi del Nostro Presidente. In altri commenti ho espresso la mia opinione negativa su quest'opera ciclopica quanto dannosa per l'ecosistema delle coste calabro - sicule dello stretto. Ai fiumi di fango son seguiti fiumi di parole sulla incapacità della classe politica siciliana di gestire certe "calamita naturali". Il ponte ainoi si farà a prescindere dal risanamento idrogeologico della Sicilia. Purtroppo la verità sta nel fatto che combattere l'abusivismo edilizio e il danno idrogeologico della deforestazione non porta voti e porta allo scontro con la criminalità organizzata, mentre il Ponte è un ottimo affare per le imprese subappaltatrici dei lavori e i fornitori di materiali(in odore di mafia) che lucreranno sull'opera faraonica lasciandoci l'ennesima cattedrale nel deserto e l'ennesimo disastro ambientale, con buona pace del progresso e della crescita economica di un Sud sempre più affogato nel fango ....
Pasquino

Anonimo ha detto...

penso che lo sciacallo sia colui che cerchi di sfruttare le morti altrui per portare avanti il suo "pet project", a cadaveri ancora caldi. Dubito che sia la situazione di Napolitano

Anonimo ha detto...

Buon Compleanno RADIO24!
e Cruciani stasera fa parlare chiunque, da Mughini alla Maglie (solo Anna La Rosa è parimenti odiosa e inutile!), ma per Santalmassi sono una velocissima e incolore citazione come uno dei conduttori avvicendatisi negli anni.
E pensare che proprio un anno fa, il 6 ottobre 2008 Fabi prendeva il suo posto quando fu deciso che, nonostante sotto la sua direzione l'emittente del gruppo Sole 24 Ore abbia visto un aumento degli ascolti del 40% con una media stabile superiore ai 2 milioni di spettatori, i vertici hanno deciso che il suo contratto, in scadenza, non poteva essere rinnovato.

Mitica Flavia da Messina che già 4 anni fa si fece chiudere in faccia il telefono prendendosi della maleducata dalla Maglie-con-la-mosca-al-naso!

francesco.caroselli ha detto...

Cruciani è un colossale invidioso..
per questo se la prende con la Gabanelli... un programma come Report non è al suo livello. PUNTO

Dare dello sciacallo è stupendo....
è una genialata.
è veramente da sciacallo.

francesco.caroselli ha detto...

Qualcuno ha letto il libro di Cruciani???

Sairei curioso di sapere se nelle sonsiderazioni "ponte si, ponte no" ha inserato una cosuccia.

Perchè io da Calabrese so solo una cosa: qui sono piovuti miliardi, anche ultimamente con i fondi europei...
Ma il motivo perchè il sud è un deserto infrastrutturale è uno solo: la malavita, la mafia, il malaffare.
Se non si considera questa discriminante significa non aver capito niente.
anche se si decide di farlo alla fine rimarra solo una "voce di bilancio"...
Io non so se serve o non serve... so solo che non si può realizzare finchè c'è la mafia...

Anonimo ha detto...

Oggi a "Nove in punto" ennesima puntata vomitevole di Giannino: dopo avere, nell'ultimo mese, difeso in ordine evasori, scudo fiscale, proporre l'abolizione del canone, oggi è stata la volta dell'attacco ai magistrati, in una puntata con l'ambiguissimo Luciano Violante e Dominioni (avvocato di Berlusconi). In questa puntata Giannino ha ripetutamente portato avanti la tesi della persecuzione da parte dei magistrati al povero Berlusconi, citando come patente di veridicità alla sua tesi sms plebiscitari in difesa del Premier. Reputo Giannino uno dei più faziosi giornalisti di Radio 24: è mai possibile che ogni volta inciti a non pagare le tasse e si scagli contro il magistrato che indaga su un corruttore?
Mi pare di vivere su Marte: mi sembra assurdo tutto questo mobilitarsi in difesa del più ricco cittadino d'Italia, che ogni volta è fatto leggi ad personam, che ha numerosi parlamentari che lavorano ESCLUSIVAMENTE PER DIFENDERLO ANZICHE' SVOLGERE IL COMPITO PER IL QUALE SONO STATI ELETTI (oggi e forse nei prossimi giorni Pecorella e Ghedini, anziché in aula, trascorreranno la giornata a difendere il Lodo Alfano). Come tutti a difendere un'azienda privata, Fininvest, che ha sempre goduto di leggi speciali, a partire dalla Legge Mammì, poi quelle sul tetto della raccolta pubblicitaria, la Legge D'Alema del 1999 (1% su fatturato), quelle per evitare che Rete4 andasse sul satellite, ecc. e il tutto a scapito della televisione pubblica, che sarebbe quella che la collettività dovrebbe difendere.. Scusate per lo sfogo, ma stamattina sono nero..
Matteo

Paolo il pontiere ha detto...

@ francesco.caroselli:

per quanto dice in trasmissione cruciani l'argomento forte relativamente al ponte sullo stretto è che la penale che lo stato dovrebbe pagare in caso di rinuncia è grosso modo pari al costo del ponte.

Il fatto è che la penale è, secondo me, evitabile: non voglio citare sentenze relative ad aspetti attinenti al Passante di Mestre che hanno affermato che lo Stato può in ogni momento invalidare le proprie decisioni precedenti in ragione di un preminente interesse pubblico (trovo la cosa aberrante: ogni contratto con lo Stato non avrebbe più carattere vincolante per uno dei due contaenti! ma tant'è...), ma basterebbe garantire al concessionario altri lavori per lo stesso importo: non credo che sarebbe particolarmente difficile, con le carenze infrastrutturali che ci sono (magari sistemare la SA - RC? o le autostrade e ferrovie siciliane?).
Sono favorevole al ponte sullo stretto, purchè risulti utile: il progetto attuale sembra invece voler collegare il nulla al nulla..

Saluti

Paolo il pontiere

Enrico ha detto...

Ancora con 'sta stroxxata mitica, 'sti "fucili in mano", "sulle montagne"?
La si potrebbe considerare una "provocazione", per usare un termine caro a cruciani. Se non fosse che lui stesso ha detto e ribadito di essere davvero convinto che la montagna e i fucili siano l'unico percorso coerente per chi è convinto che ci sia un regime in arrivo. Ora, dato che cruciani ha un cervello notevole e lo sa usare, ne consegue che è in malafede e lo fa tanto per fare incaxxare gli ascoltatori. È l'analogo di un tamarro a Quarto Oggiaro che ti chiede "Hai una sigaretta?"
"Si."
"OH, TIPO, 'SI' COSA?!?!"
Lo fa per provocare. A Bagdad le comunicazioni tra i membri dell'esercito USA viaggiano su VOIP, e questo è CONVINTO che la guerra oggi si faccia ancora coi fucili. Si sì. A-ha.
Sono piuttosto limitato nell'espressione tramite parola scritta, ma mi viene da pensare che la conclusione dell'articolo di Santalmassi su El Pais sia quasi un messaggio per il suo ex-collega:
"Oggi non servono fez, carri armati, stivali e camicie nere. Basta l'arma avvilente di una informazione ossequiente."

Paolo il radiofonico ha detto...

@ anonimo delle 23.51 (firmarsi no, eh?):

Mughini, Maglie,... Ah!, adesso ricordo perchè allora ascoltavo Forbice!

:-)

Saluti

Paolo il radiofonico

Enrico ha detto...

Scusate, una domanda tangenziale che mi son dimenticato di aggiungere nel mio precedente post:
ignoro qualsiasi cosa dell'argomento "Indici d'ascolto radiofonici"
Cominciò a interessarmi quando tempo fa dissero e poi smentirono che Ferrara aveva fatto subire un crollo di ascolti nella sua fascia oraria. Qualcuno sa chi/cosa/dove, magari online? Chi li misura, come, dove (se) si trovano i dati?

Paolo lo statistico ha detto...

@ enrico:

io ogni tanto sbircio qui:

www.audiradio.it

si tratta di stime, ma non conosco nulla di meglio che sia accessibile.
L'equivoco su Ferrara derivava dal fatto che a fine 2008 sono cambiate le metodiche di rilevamento, per cui i dati (che evidenziavano un consistente calo di ascolti per radio 24) non erano completamente confrontabili con i precedenti.

Saluti

Paolo lo statistico