lunedì 12 ottobre 2009

Call to action

Non sarò io ad inneggiare all'assegnazione del Nobel per la pace a Barack Obama come se fosse un pronunciamento divino. Si tratta, com'è di tutta evidenza, di un premio dato "sulla fiducia", e non in conseguenza a risultati concreti che ancora non ci sono. Più che alla pace, lo definirei un premio Nobel alla speranza. Oppure, volendo vederla come Vittorio Zucconi, un "premio al futuro".

Ciò premesso, però, certi toni che, sul tema, mi è capitato di sentire alla Zanzara di venerdì 9 ottore, ad opera, oltre che di Giuseppe Cruciani, anche degli ospiti Christian Rocca e Piero Ostellino, mi sono sembrati un po' troppo drastici e in alcuni casi volgenti alla derisione. Questo trio delle meraviglie, in sostanza, ha manifestato la propria disapprovazione ricordando che l'America di Obama sta beatamente partecipando a due guerre (manco le avesse iniziate lui) e che per ora, in termini di distensione internazionale, da parte dell'attuale presidente USA ci sono state solo parole (peraltro, se posso permettermi, molto belle, come testimonia lo straordinario discorso tenuto da Obama al Cairo lo scorso 4 giugno).

A sottofondo di questo gran ridacchiare c'è la malcelata goduria, che poi in realtà, sotto sotto, è un rodere sordo, di alcuni commentatori che si sono sempre rifiutati di riconoscere nell'elezione di Obama un punto di svolta nella storia mondiale, e che nell'assegnazione di questo premio, non suffragata da motivazioni tangibili, hanno trovato l'occasione di sfogare la propria frustrazione, con commenti tra il sarcastico e il canzonatorio.

Il fatto è che da certi ambienti destrorsi non è mai venuta meno un'autentica gara a presentare Barack Obama per quel che non è. Gli stessi neocon che in campagna elettorale americana, tifando accanitamente per John McCain come se fosse in palio il destino del mondo libero, si dicevano preoccupati dalle tendenze "socialiste" (!) di Obama, ora, invece, rimarcano il fatto che l'attuale presidente non ha interrotto le presenze e le iniziative militari in Iraq e Afghanistan, traendo da questo la conclusione che Obama poi non è così diverso da Bush, e che la sue politiche siano in perfetta continuità con quelle del suo predecessore.

Ovviamente, questo genere di discorsi non è altro che un piegare i fatti a conforto delle proprie opinioni. La realtà è diversa, e parla di un presidente che mai si è sognato di offrirsi al mondo come un messia latore di messaggi da pacifismo oltranzista, e che al contempo, però, ha preso le distanze dalla strada della crociata permanente intrapresa dal suo predecessore, George W. Bush, il teorico e fautore delle guerre preventive e dell'uso delle armi come prima e non come ultima risorsa.

Di questo Nobel per la pace, insomma, si è parlato molto a sproposito. In fondo non è altro che una scelta fatta da un'oscura giuria di intellettuali norvegesi, autorevole quanto una qualsiasi compagnia di amici che si ritrovano al bar. Più che lagnarsi della scelta fatta (a proposito della quale vorrei chiedere al trio delle meraviglie Cruciani/Rocca/Ostellino: di grazia, se non Obama, chi?), io avrei concentrato l'attenzione sull'assoluta sobrietà con cui il presidente USA (provate solo ad immaginarvi Berlusconi al suo posto...) ha reagito, senza cadute di stile autocelebrative, all'assegnazione del premio, interpretato non come un riconoscimento, ma come una “call to action”, un'esortazione ad agire. Wow

***

Cambiando argomento, riscontro che Cruciani ha iniziato una collaborazione fissa col settimanale Panorama, edito da Mondadori, dove il Nostro, dall'inizio di ottobre, tiene una breve rubrica dal titolo molto originale, "La zanzara".

Ho avuto modo di leggere i due pezzi inaugurali. Il primo è una presa in giro di Antonio Di Pietro che straparla di regime quando invece, in termini di sua visibilità sui media, dovrebbe considerarlo “una pacchia”. Il secondo è un attacco allo scrittore portoghese José Saramago, a cui, per le sue sparate contro il cavaliere, ma non solo, dovrebbe essere ritirato il Nobel alla letteratura.

Insomma, due su due, anti-antiberlusconismo distribuito a piene mani. Niente di nuovo sotto il sole.

***

Se serve una "canzone del giorno" per la Zanzara di stasera, caro Cruciani, eccola! Cochi e Renato, "Lo sputtanamento" (1978). Il riferimento è alle dichiarazioni di Berlusconi, ieri in un comizio a Benevento, contro la stampa estera, colpevole di “sputtanare” l'Italia.




24 commenti:

Anonimo ha detto...

ma quali destrorsi e destrorsi...leggiti il "destrorso" New York Times allora...

http://www.nytimes.com/2009/10/12/opinion/12douthat.html?_r=1

dove trovi anche alcuni suggerimenti riguardo personaggi che per la pace rischiano ogni giorno le penne e le piume

authan ha detto...

Ah, tu, maurizio, conosci le preferenze politiche di tutti i giornalisti del NYT?

(Cmq grazie per la segnalazione, articolo interessante, dove - riassunto per chi non ha voglia di leggerselo - si sostiene che Obama avrebbe dovuto rifiutare il premio)

E ad ogni modo, spero che vorrai avere la grazia di ammettere che i commenti all'assegnazione del nobel sono stati molto piu' indulgenti a sinistra che non a destra, e molto piu' sarcastici a destra che non a sinistra. Grazie.

Cio' detto, per me il nobel alla pace, trattandosi di un "premio immagine", da sempre dato a personaggi famosi, che gli scandinavi usano per guadagnare le prime pagine, non significa nulla. Scomparisse domattina, non mi metterei certo a piangere.

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

"molto piu' sarcastici a destra che non a sinistra"

certo...ma questo dovrebbe dirti molto...e' la prima volta che uno vince un premio, e a festeggiare e sghignazzare sono i suoi avversari...

a parte il Tapiro D'Oro, naturalmente

authan ha detto...

A volte è così - con gli sghignazzamenti - che si manifesta l'invidia.
authan

Anonimo ha detto...

Nel segno della continuità, tanto cara a Cruciani cosi come ad altri, tra l'azione di W. Bush e Obama, qualcosina ci sarabbe di dissonante... robetta eh?!? niente di che!
Ho mandato un sms venerdi sera quando il nostro ripeteva allo sfinimento, chiedendo "Qualcosa, UNA cosa, cosa avrebbe GIA' fatto?" l'abbronzato per meritare il Nobel.

Embè, aver annullato il programma dello scudo anti-missili dalla ex-Urss, con postazioni istallate sui territori polacco e della Rep. Ceca (ben liete di affittare il loro patrio suol si intende!) non è un grande segnale di distensione e un gesto tangibile in direzione della PACE??

E cercare tra mille ostacoli e egoisimi di portare avanti la riforma sanitaria per consentire a 60 milioni di americani poveri il diritto a ricevere assistenza, a non morire sotto i ponti?

Non è molto che se ne è andato il vecchio leone Ted Kennedy, e questo impegno per Obama anche per raccogliere l'eredità di un uomo che per tanti anni si batté da senatore democratico, inascoltato dal presidente repubblicano.

Draconian

Anonimo ha detto...

Su Obama e il Nobel, ho trovato originale l'affermazione di Ostellino che, piuttosto che ad un presidente che non ha ancora fatto alcunchè, il premio sarebbe stato giusto assegnarlo agli USA.
Mah.... non so cosa ne pensiate.
certo che la provocazione di Cruciani che arriva a dire "che allora va bene anche il Nobel a SB nel 2010" è davvero imbarazzante.
Tra il serio e il faceto, ora che scrive per Panorama, non starà portando acqua al mulino degli svitati del comitato che finge di deridere madando la canzoncina "Un presidente, sempre presente....."

Le affermazioni del premier a Benevento sono di una persona totalmente fuori di testa.
Un brivido lungo la schiena pensando quello che Feltri starà apparecchiando con la sua polizia segreta per il giudice della sentenza sul Lodo Mondadori.....

Andrea ha detto...

Cruciani scrive su Panorama?
Ora è un vero e proprio DIPENDENTE di Papi.

Unknown ha detto...

Svalutation.

Nobel per Obama. Mah. Cruciani dice “la follia”? Ci puo stare. Anch’io non la percepisco come una decisione ragionevole. Anche le ragioni che ho letto qui e la sono del tipo “...è diventato un gigante che poteva anche picchiarci, ma era buono e non lo ha fatto” (poesia di Demo Martelli) (tutto questo lasciando stare Afghanistan e Iraq). Non mi piace la scelta guidata dal motto: “Poteva andare peggio”. Obama non gareggiava con Bush, ma con dissidenti e con attivisti di diritti civili con dei fatti alle spalle. Lo stesso Gino Strada mi sembra un candidato più adatto. Certo tutto dipende da cosa significa per ogni uno di noi il nome: "Nobel per la pace".

Mi dispiace anche di sentire questo coro di giustificazione: “Un premio d’incoraggiamento”. Sembra che esista una paura che Obama non se la senta e che non sia in fondo quello che dice e che quindi abbia bisogno di un incoraggiamento, quasi - quasi “meglio che diamo il premio adesso che poi potrebbe essere troppo tardi”. “Adesso Obama s’impegnerà di più” mi ricorda molto “la squadra si è già qualificata, ma i ragazzi cercheranno di dare il massimo”. Speriamo.

Sulla "Repubblica" Zucconi dice: “Obama ha raccontato di avere saputo dalla figlia che lo ha svegliato annunciandogli di essere stato premiato (graziosa bugia per il pubblico, perché era già stato preavvertito dall'addetto stampa Gibbs alle 6 del mattino) porta quel segno di novità.” Graziosa? Novità? Mah. Per me, questa bugia fa schifo come tutte le altre.

Diciamo pure che la giuria ha esagerato e cerchiamo di capire il perche. Lo stesso Obama poterebbe affrontare “con umiltà” non il premio, ma il dubbio.

Cosi si puo arrivare alla banale battuta: ”Anche il premio di economia sarà vinto da Barak Obama, per avere promesso di risolvere la più grande crisi economica nella storia di umanità.”

Vadim

P.S. Visto che non tutti lo sanno: Guantanamo dovrà essere chiusa entro 22/01/2010.

Paolo, il miglior commentatore degli ultimi 150 anni ha detto...

Buongiorno,

pur essendo sorpreso e perplesso del Nobel ad Obama sono contento di non essere il solo ad aver avuto l'impressione che la trasmissione di venerdì fosse contraddistinta da un gran "rosicare" nei suoi confronti (e la conferma è la presenza di Christian Rocca, assente su questi schermi praticamente dall'elezione di Obama, quando il giorno prima dava la partita per ancora aperta a Mc Cain, il giorno dopo sosteneva l'assoluta continuità tra Obama e Bush).
Per ora sembra effettivamente un Nobel alle dichiarazioni, che mi pare siano effettivamente da valutare in senso positivo. Ma sono sicuro che si potesse trovare di meglio, almeno per quest'anno (per il prossimo c'è già la migliore candidatura degli ultimi 150 anni della storia di tutta l'umanità del mondo e della galassia, quindi ciccia).

Saluti

Paolo, il miglior commentatore degli ultimi 150 anni

liongalahad ha detto...

oddio, ora che scrive su panorama è diventato sotto tutti i punti di vista uno schierato, e pagato da silvio:Panorama è ormai una specie di "Il Giornale" dei settimanali

Enrico ha detto...

Pignoleria: la fondazione Nobel è svedese, non norvegese. ;)

authan ha detto...

Enrico, sei bocciato in storia contemporanea! Così come Cruciani, del resto...

(scherzo)

A differenza degli altri Nobel, tutti "svedesi", il premio per la pace viene assegnato da un comitato di cinque saggi nominati dal parlamento norvegese, ed è nella capitale norvegese, Oslo, che si tiene la cerimonia di conferimento dell'onorificenza.

Ciao :-)
authan

Antonio ha detto...

ora le cose cominciano a farsi serie... qui non siamo più di fronte a un uomo politico un po' giocherellone ma che al governo del paese sa il fatto suo. eh no... il personaggio sta diventando veramente pericoloso. allora mi pongo e vi pongo delle domande: siamo sicuri che il Presidente Napolitano controlli le forze armate? siamo sicuri che i servizi siano affidabili? siamo sicuri che i poteri forti che sembravano volessero affossarlo non siano invece inclini ad una svolta peronista? non so voi, ma io sono seriamente preoccupato. allora il titolo del post "call to action" mi sembra quantomai appropriato per tentare di risvegliare le coscienze intorpidite degli italiani, i quali, accomodati sui loro sogni di ricchezza e velinismo, ringalluzziti da piccole e grandi furberie, condoni immobiliari e mobiliari fanno finta di nulla e non si indignano più. almeno Cruciani ha ed avrà milgliaia di ragioni per non indignarsi di nulla, ma che gli italiani non si indignino gratis....

ciao, a presto

liongalahad ha detto...

Oddio oddio oddiooo!!! Dopo stasera le ho sentite davvero tutte! Gianni da Milano, incazzato nero, ha accusato Cruciani di essere un conclamato fazioso DI SINISTRA e antiberlusconiano!!!!!!!
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHH!!!!!!!!!!!!!!!
IM-PA-GA-BI-LE!!!

e cruciani spiazzato non sapeva più che dire... ma dove li pescano dico io?!?!?!
questa meriterebbe di finire fra le perle

Anonimo ha detto...

@ liongalahad

non è una novità! nelle perle ce n'è già uno che ha accusato Cruciani di essere di sinistra.

Evidentemente Gianni non sa ancora che Cruciani, lavorando per Panorama, tanto di sinistra non puoì certo esserlo!

Ma non puo' nemmeno per la sua idea della Resistenza (invitare continuamente Pansa in trasmissione è essere di sinistra??) o della difesa del diritto ad un'informazione rispondente alla realta' oltre che per una visione tutta di destra di grandi opere quali il ponte sullo stretto.

francesco.caroselli ha detto...

Scusate se ripropongo un vecchio post...
ma qui è piu in tema.
Ecco 4 buoni motivi per il Nobel a Obama

1) Bush non firmo il protocollo di Kyoto, cosa che praticamente ha reso quella decisione molto meno potente. Obama invece è in prima linea per il cambiamento climatico. La differenza non è di forma ma sostanziale perchè l'atteggiamento degli USA sono determinanti.

2)Bush fecce carta straccia di ogni trattato internazionale sulla non-proliferazione delle armi chimiche e batteriologiche. Furano solo tre paesi non aderireno a quei trattati.(non dico gli altri 2 stati per non sparare sulla croce rossa). Obama invece ha firmato tutti i trattati entro i primi 100 giorni.

3) Le tensioni fra Occidente ed Oriente durante la presidenza Bush era arrivata a livelli intollerabili. Ora invece i paesi arabi guardano agli stati uniti in maniera diversa. E questo non succede solo perchè è nero, ma soprattutto per le parole di comprensione verso l'Islam. Senza dimenticare la chiusura di Guantanamo (prigione fuori legge creata dalla scorsa presidenza).

4)Gli afro-americani meno di 50 anni fa non avevano diritti civili, e tutt'ora sono una minoranza. Se questa non è una promessa di un mondo migliore?

Anonimo ha detto...

e per l'ennesima volta i files mp3 non sono quelli giusti. che schifezza di radio, questa radio24!!

authan ha detto...

Faresti meglio ad organizzarti per delle registrazioni fai-da-te, maurizio...

Radio24 e' trasmessa in streaming, se li' a Londra hai l'adsl, non deve essere un grosso problema registrarti autonomamente la trasmissione.

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

Caro Authan,

condivido la tua analisi, "se non a Obama, a chi?".
Obama non é certo un Messia, però é un simbolo. E' il simbolo di una Umanità che eleggendo un Nero presidente degli USA ha manifestato l'intenzione di chiudere un capitolo di razzismo che durava da 500 anni. E' il simbolo di un recupero di Valori Universali che sono continuamente richiamati nei suoi discorsi, a Berlino da candidato Presidente, al Cairo da Presidente in carica. Di ciò lui stesso é parzialmente consapevole e credo sia rimasto sinceramente sorpreso dalla decisione del comitato per il Nobel. E quindi il sarcasmo del trio Cruciani/Rocca/Ostellino é decisamente fuori luogo.
Tornando a casa nostra, il sarcasmo non sarebbe meglio indirizzato verso il nostro Berlusconi, che per il Nobel aveva attivato un apposito comitato promotore? Riesci ad immaginare la cagnara che lui e i suoi sostenitori avrebbero fatto in caso di "vittoria" nella corsa al Nobel? Probabilmente ci sarebbe stata una parata come quella per la vittoria della Nazionale ai mondiali del 2006. Poi discorsi trionflistici, autoesaltazione, inni. Mio Dio, solo per averci evitato tutto ciò, Obama meriterebbe la Santificazione....
Capitolo Cruciani su Panorama: la derisione di Di Pietro che attacca il Regime di Berlusconi é ormai un classico. Giuseppe dimentica che durante il Governo Prodi il Cavaliere sbraitava al Regime esattamente nello stesso modo. Ma credo che ormai il Nostro abbia gettato la maschera. Pochi giorni fa ho appreso che é uscito un suo libro dal titolo "Questo ponte s'ha da fare. Lo stretto di Messine e le opere incompiute bloccano l'Italia" (Rizzoli)...c'é bisogno di commentare? E' esattamente ciò che pensa Berlusconi. E, guarda caso, nei giorni dell'alluvione ascoltavo Cruciani ripetere ossessivamente: "che c'entra, che c'entra l'alluvione con il ponte sullo stretto?"
Caro Authan, ho appena scoperto l'Anti-Zanzara e già la Zanzara smette di pungere?

Gabriele
Monza

Anonimo ha detto...

Dal Riformista di oggi altro attacco di Pansa alla sinistra:

"Ho già scritto più volte che di Berlusconi non m’importa niente. Non è il mio premier. Neppure il suo partito è la mia casa politica. Ma conosco bene i polli del pollaio di centro-sinistra. Quando non provo paura, mi fanno ridere. La settimana delle tre domeniche non l’ha ancora inventata nessuno. Credete che ci riesca un governo partorito da Franceschini, o da chi per lui, da Di Pietro e da qualche lunatico rosso? Provate a immaginarli al potere invece che al bar, questi quattro compari. E chiedetevi se non dovremo scappare all’estero".

Anonimo ha detto...

Altra gaffona di Vittorio Feltri, stavolta congiuntamente a Irene Pivetti! Se avete due minuti leggetevi l'articolo su l'Unità che li svergogna entrambi
Matteo

http://www.lunita.it/news/italia/89636/la_gaffe_siciliana_del_duo_feltripivetti

Anonimo ha detto...

Posso dire che sono stanco di sentire maurizio che non riesce a scaricare il podcast e si lamenta qui?

Sarà la terza volta almeno

Anonimo ha detto...

...a Morabito l'umidità della City gli arrugginisce gli ingranaggi cerebrali!

A proposito di sputtanamento.... ieri sera un ascoltatore ha detto FORTE E CHIARO che è SILVIO che sputtana tutti noi e il Paese!
BRAVO!

Anonimo ha detto...

lo streaming non e' un'opzione al momento, non ho un dekstop PC a casa dove farlo (abbiamo solo dei laptop). grazie comunque del suggerimento

sul premio a Obama, oggi un editoriale sull'IHT di Roger Cohen che lo prende un po' in giro