Avevo quasi deciso di scioperare. Sì, scioperare. Perché una puntata indecorosa come quella della Zanzara di ieri è praticamente incommentabile.
Per due ore si è sproloquiato sulla liceità dell'uso della parola "negro", sulla spinta della scelta di quel maestro della comunicazione provocazione che è Vittorio Feltri di usare per due giorni consecutivi la parola "negri" nel titolo principale del quotidiano che dirige. Visto il soggetto in questione, la scelta di Feltri ha provocato al più qualche aggrottar di sopracciglia tra i blogger, con l'aggiunta dell'isolato mugugno dell'editorialista Pierluigi Battista, il quale ha scritto sul Corriere un pezzo piuttosto critico, da me, giusto per la cronaca, largamente condiviso, al contrario di Cruciani. Pertanto, non si vede il motivo di tutta questa attenzione al tema da parte del conduttore.
Il punto è questo: che Cruciani sia il padrone di casa e la trasmissione la imposta lui come meglio crede mi è chiarissimo, e infatti io mai mi permetterei di intervenire in diretta telefonica per attaccare il conduttore (esattamente come non sopporto che qualcuno venga qui sul blog a denigrare il mio lavoro). Però a questo giro si è oltrepassato il limite del buon senso.
Accennare alla querelle sulla parola "negro" va benissimo, ma Cruciani non può farne il tema dominante del giorno, sottraendo spazio a questioni ben più interessanti, solo per poter sfoggiare la propria scorza da bastian contrario che odia il politically correct e non si fa problemi, da vero uomo di mondo che si esprime nel presunto linguaggio comune, a dire "negro" o "frocetto" (però guai a dire "nano", eh!), purché con tono scherzoso o comunque inoffessivo, coinvolgendo peraltro il solito molestatore della parola Vittorio Sgarbi, che ha pensato bene di mettersi a strillare “Negro! Negro! Negro!”, probabilmente autoinducendosi un orgasmo.
Cruciani non se la può cavare dicendo che chi interviene è libero di parlare di quel che vuole. Non che ciò non sia vero (e infatti ieri qualche telefonata su altri temi c'è stata), però il conduttore non può far finta di sottovalutare la propria capacità, e anche volontà, di indirizzare le discussioni lungo certi binari. A cosa servivano altrimenti, tutte le canzonette contenenti la parola "negri" che ieri ci sono state propinate? (Aperta parentesi: non a caso tutte canzonette stra-datate. Nessun autore oggi, ovviamente, adopererebbe più quella parola nei propri testi. Chiusa parentesi.)
La solita Zanzara, quella che prevede un turbinio di opinioni sui temi del giorno, ha avuto ieri un clamoroso black-out, un'interruzione - speriamo breve - durante la quale è andata onda, in sostituzione, l'inutile esibizione dell'ego di un conduttore che ha voluto far professione della propria presunta capacità di saper stare al mondo, bassifondi inclusi. Solo che quel mondo è il suo mondo, non necessariamente il mondo di tutti. A me, se devo dirla tutta, un mondo dove si usano le parole "negro" e "frocetto", non importa se per offendere o no, mi fa pure un po' schifo.
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Almeno ho il pretesto per mettere una della mie canzoni preferite di sempre...
"Black", Pearl Jam (1991)
All the love gone bad turned my world to black
Tattooed all I see, all that I am, all I'll be...
I know someday you'll have a beautiful life,
I know you'll be a sun in somebody else's sky
But why, why, why can't it be, can't it be mine...
39 commenti:
Non ho seguito la zanzara di ieri ma, conoscendo lo stile e l'impostazione del suo conduttore, non ho nessuna difficoltà a sottoscrivere quanto sostiene Authan. Ci si potrebbe chiedere perchè lo si ascolta, ma questo, direbbe anche Cruciani, è un altro problema. Però sono assillato dal problema degli immigrati in Italia. Al nord la Lega li perseguita ma la cittadinanza e le strutture organizzate tra cui i comuni anche a guida leghista procurano loro un dignitoso modo di vivere, finchè non vengono licenziati causa la crisi economica globale. Al sud (io sono meridionale) tutti a parole sono ospitali ed antirazzisti, ma poi sparano, a Castel Volturno come a Rosarno. Ma quale civiltà rivendica il sud Italia che si rifà sempre alla Magna Grecia che è cosa di circa 3.000 anni fa?
Di quale civiltà è portatrice se non di una inciviltà basata sulla soperchieria, sulla sopraffazione e sui morti ammazzati?
Non ho seguito (come ormai da tempo non faccio) la Zanzara, e mi sembra che la mia scelta sia stata quanto mai azzeccata.
In linea generale devo dire che il politically correct sfrenato mi sembra una violenza sulla lingua italiana (e straniera). Il chiamare qualcuno "diversamente alto" anziche' "basso" e' orribile, cosi' pure usare in italiano "hair stylist" invece di parrucchiere. Di esempi ve ne sono tantissmi.
Negli Stati Uniti per essere politically correct spesso la gente indica le persone nere con un "afro-american", anche coloro che non sono assolutamente di origine africana. D'altra parte, l'uso di "nigger" e' fortemente dispregiativo e razzista. Similmente "colored" e' vagamente dispregiativo.
Lo sdoganamento della parola "negro" e' fuori discussione, soprattutto di questi tempi. Che poi qualcuno la usi informalmente e privatamente per scherzare, come usa "frocetto" o "finocchio" o "ebreo" o "terrone", beh, non me ne frega niente. Si possono usare questi termini senza essere per forza razzista. Gridare allo stadio pero' una qualunque delle suddette parole, pero' e' razzista. E non vi e' controsenso, ne' sono bigotto. Semplicemente ci sono luoghi e modi. Non si bestemmia in chiesa, non si urla ne' ci si picchia in Parlamento. O almeno non si dovrebbe.
La soluzione che secondo me dovrebbe essere usata e' non "negro", non "di colore", non "diversamente colorato", ma semplicemente "nero".
Se i colori della pelle potessero essere espressi in pochi bit (come i windows 95, ricordate), allora avremmo "neri", "bianchi", "gialli" e "rossi". I "blu" sarebbero i puffi e i "verdi" i marziani.
Se si usassero piu' colori, allora la pelle potrebbe essere "marrone", "rosa", "olivastra", ecc...
Questo discorso e' molto serio e non va trattato "alla buona" (per non dire "alla c***o di cane") a "la Zanzara". Come dice Cruciani, il suo programma non e' di approfondimento... ma che almeno non sia di bestialita'!
Pale
Ea un esito prevedibile, nella frenesia da "anti-anti" che coglie Cruciani ormai da tempo.
Come quando ha difeso il diritto di interrompere poco tempo fa, perchè "chi lo dice, che non si può".
Vorrei chiamere in trasmissione e interromerlo ad oltranza... :D
Pale... ero mezza in accordo con te, ma poi assolutamente no!
mai mi verrebbe in mente o spontaneo usare parole come "frocetto" o "finocchio" o "ebreo" o "terrone", nemmeno per scherzare, e sono una che le parolacce le usa più spesso di quanto dovrebbe
quindi a me frega molto che vengano dette, anche informalmente, per scherzo o per altro scopo
ho già scritto che "nero" è avvilente della persona tanto quanto "negro" (mia opinione personale), e questo perché io non vorrei essere chiamata "bianca".. perché poi? è necessario sottolineare che sono bianca? il bianco è + bello o il bianco è un problema per qualcuno? perché dovrei essere ETICHETTATA come bianca?
secondo me Authan potevi andarci giù anche più pesantemente nella critica a Cruciani che può continuare a rendersi interessante andando controcorrente in tutto... l'importante è crederci
@ Viola
Abbiamo opinioni leggermente diverse, per fortuna. Fammi chiarire meglio il concetto.
Io condanno chi dice frocetto, negro, ecc. Se detto in privato lo posso accettare se detto per scherzo. Nonstante lo accetti, pero', mi chiedo sempre quanto sia la dose di scherzo e quanto invece non si sia anche involontariamente parzialmente d'accordo.
La differenza fra nero e negro e' molto grande. Anche io sono allergico alle etichettature, ma scolta questo esempio.
Supponiamo che tu stia passeggiando con il tuo fidanzato per le strade del centro e da lontano vedi un tuo collega. Il tuo ragazzo non l'ha mai visto, quindi tu da lontano glielo indichi. Lui pero' non capisce chi tu stia indicando perche' vi sono troppe persone. Allora tu cominci a descrivere il collega dicendo "quello con i capelli neri, alto 1.80m, con il cappotto nero con le strisce blu scuro....". Alla fine il tuo fidanzato capisce chi e' il tuo collega: fra tutti i dettagli che hai fornito ti eri scordata di dire il colore della sua pelle: nera (o gialla, o rossa, o bianca).
Come vedi, l'essere per forza politically correct porta a controsensi. Perche' non posso parlare del colore della pelle? L'importante e' farlo con rispetto.
Come indicheresti un tortellino agli spinaci (e quindi verde) fra tanti tortellini alla carne (e quindi bianchi)? Useresti il colore del tortellino.
Pale
PS: Adoro le foto che metti! Bei colori e pose non scontate. Ma la fotografia e' tutto un altro discorso, eheh
Scusate il mare di errori nei miei post. Dovrei rifare la terza elementare, altroche'!
Authan, avrei preferito Don't call me white dei NOFX ;)
a neon+atlas
Prova a chiamare. Lasci il tuo numero e poi, forse, ti richiamano e ti dicono di aspettare al telefono. Tu aspetti 10, 15 minuti e intanto il piatto in tavola si raffredda e senti al telefono la trasmissione con gli interventi di quelli che sono prima di te. Poi lui si rivolge a te, tu velocemente e confusamente dici quello che volevi dire e che nel frattempo non vuoi più dire perchè l'ha detto qualcunaltro o perchè te ne sei dimenticato e lui, quando gli pare, schiaccia un bottone, ti toglie il collegamento, ti ringrazia e passa ad un altro. Prova a chiamarlo in trasmissione e ad interromperlo ad oltranza. Prova. E' questa la forza sua e di tutti quegli altri che noi seguiamo, alla radio o in televisione o sui giornali. Quelli che, come chiedeva Nino Frassica in Avanti tutta ci dicono: schivete, schivete, schivete...
Per questo lui può dire: Chi l'ha detto che non si può interrompere...chi l'ha detto... Se non lo dice lui non lo può dire nessuno. E' inutile prendersela. La loro forza è la libidine che prende l'ascoltatore di telefonare per dire nemmeno lui sa cosa, e lui glielo fa notare: ma insomma, cos'è che vuol dire? e l'altro balbetta. E tutti quelli che ascoltano l'autoradio sulla strada del ritorno a casa, ridono e sfottono il povero telefonatore. Perchè lui si rifà con le telefonate preordinate con gli ospiti che lui ha già predisposto. E con quelli il suo tono cambia.
E' la stampa, bellezza, la stampa o, se vuoi, è la radio, bellezza, è la radio.
@Pale
se fosse bianco il colore dell'amico che devo indicare non mi verrebbe mai in mente di usare questa informazione per connotarlo, giusto? questo perché "bianco" non è un'etichetta e perché nel nostro paese siamo per lo più di carnagione bianca
se fosse "di colore" - attenzione che per me è questo caso mai il termine da usare - può essere determinante e utile usare questa informazione ai fini della comprensione e comunicazione immediata. In quel caso direi semplicemente "è quel ragazzo/quella persona di colore che vedi lì in fondo vestita con..." intendendo fornire un semplice attributo, non un'ETICHETTA.
Anche a me fanno ridere certi arzigogolamenti linguistici escogitati per essere politically correct scadendo talvolta nell'ipocrisia. Ma in alcuni casi una soluzione diversa e non complicata c'è: di colore, che non ha mai offeso nessuno e quindi non vedo quale sia il problema per persone come Cruciani o anche per te, nell'adottarla
Fintanto che c'è una sola persona che si offende sentendosi chiamare "nero" o "negro" direi che sarebbe meglio non usarla, non trovi?
Fintanto che c'è una sola persona che usa "nero" o "negro" per offendere non te lo chiedo nemmeno: è meglio non usarla, punto.
Ammetto che vadano anche messe in conto considerazioni circa l'educazione che si è ricevuta nell'ambiente familiare e sociale in cui si è vissuto. Questa potrebbe portare alcuni a credere (ma con miei grandi dubbi) che parole come "terrone" e "nero" non siano offensive.. ma se qualcuno ti fa notare che le percepisce come offensive penso che a cambiare dovresti essere tu senza per forza voler sdoganare parole che a tuo dire sono "possibili".
(mi rivolgo ad una seconda persona che non sei necessariamente tu Pale, è un discorso generale)
Sottoscrivo totalmente quanto scritto da Authan, tanto che ascoltando il programma di ieri sera ho proprio pensato che stavolta Cruciani stava esagerando, nel senso che riempire una trasmissione radiofonica col l'uso e l'abuso della parola "negro" soprattutto quando l'attualita' offre argomenti molto piu' interessanti ed importanti mi fa pensare ad un obiettivo di disinformazione...deviare tutta la discussione sull'uso (secondo me totalmente idiota) della parola "negro" usata da un pagliaccio redazionale come Feltri e' a dir poco disdicevole.
Inoltre, cosa cercava di dimostrare Crux cosi' facendo? Che la sua trasmissione e' talmente aperta da potersi permettere l'uso di certe terminologie senza conseguenze? O che lui e' tutto fuorche' conformista? Pero' si indigna se qualche giornalista o ascoltatore osa usare epiteti connotativi (come lo e' "negro") quali "piduista" o "corruttore" quaso associati a qualche esponente politico ... non parliamo poi di "nano"! Perche' non spiega perche' "nano" e' disdicevole mentre "negro" va benissimo?!?!
Orrendo che poi cerchi di supportare la sua tesi facendoci sorbire una lista di canzoni o altre opere che contengono la parola "negro", come se questo giustificasse il suo uso. Mancava solo che citasse gli innumerevoli film o serial che usano pesantemente quel termine.
In conclusione, ritengo che Cruciani abbia fatto un discorso e, piu' in genere, una puntata davvero inutile e soprattutto offensiva riguardo le persone di razza diversa dalla nostra ... ed anche nei confronti della nostra intelligenza!
P.S. per analogia con il punto di vista di Cruciani, anche il "cagna negra" detto da un conduttore radiofonico negli USA parlando di Michelle Obama non e' particolarmente offensivo: negro non e' disciminatorio, i cani piacciono a tutti quindi... che tristezza!
@nessuno
Hai ragione. Era un'affermazione retorica. Non capisco quelli che chiamano, per farsi trattare da "paria" e magari tagliati senza tanti complimenti.
E' un pò la mania (illusione più che altro) di protagonismo che piglia quelli che sono disposti a lavorare gratis pur di "esserci"..
Fosse per me Cruciani sarebbe "costretto" a ben altro livello di argomenti e zero interventi, perchè campare sulle telefonate è facile. Metti uno che dice palesemente delle cazzate, poi magari un'altro scorrettissimo, uno che blatera della Lega e così la gente che t'ascolta si incazza, chiama, scrive o anche solo segue..
Poi se devo dirla tutta da quando ho capito che si crede Barry Champlain (si crede, eh.) non lo seguo neanche tanto.
"Apri gli occhi pupo,
stai attento pupo,
non temere l'uomo nero,
non temere l'uomo lupo,
non temere l'uomo cupo
... temi solo l'uomo astuto"
Buongiorno,
cosa volete che vi dica: avevo "sfidato" Authan a commentare la trasmissione di ieri e c'è riuscito... Chapeaux!: ancora una volta il blog si dimostra incommensurabilmente superiore alla Zanzara.
La profana triade Feltri, Cruciani e Sgarbi ha portato la trasmissione ad uno dei punti più bassi a mia memoria (nemmeno quando ha fatto intervenire Blondet): non che ci si potesse aspettare molto da queste premesse, ma preferivo il Cruciani più banale che veniva infastidito dai riferimenti alle peculiarità fisiche degli altri (come precedentemente avvenuto nel caso di Brunetta).
Il che mi conferma nell'idea che è sempre meglio dire una cosa scontata ed apparire banale piuttosto di dire una caXXata e sembrare un pirla.
Io sarò anche fissato con il doppiopesismo di Cruciani, ma sono convinto che, se Brunetta fosse di colore, il conduttore storcerebbe il naso davanti a chi lo apostrofasse come "il ministro negro" almeno quanto lo ha fatto davanti ai riferimenti alla sua statura.
Per quanto mi riguarda sul poco appassionante argomento, credo che molto dipenda da come le cose vengono dette: uso il termine "negro" (come cieco, spazzino, gobbo, sordo, zoppo,...) nell'accezione più neutra possibile quando voglio indicare la caratteristica "fisica", lo evito nei casi in cui sospetto possa risultare offensivo o anche solo fastidioso per l'ascoltatore.
Un mio conoscente diceva: "Che tu mi chiami cieco, non vedente o videoleso, io continuo a non vederci un caxxo...": credo che il linguaggio vada regolato anche sulla sensibilità di chi ascolta.
Per stasera mi auguro una trasmissione migliore.
Saluti
Paolo disgustato
sottoscrivo Authan
e quando ho sentito l'arrivo di Sgarbi ho proprio spento, dedicandomi in solitaria alla cottura dei miei spaghetti...
Faccio notare una "perla":
Crux ieri ha ribadito il suo cinismo dicendo (traduco liberamente) che proclami e programmi in campagna elettorale sono solo aria e tanto poi le cose vanno diversamente...
E' tristemente vero, ma un conto è dirlo indignati, un conto è dirlo accettando questo fatto con sconcertante naturalezza. Ci rendiamo conto che equivale a considerare il popolo composto in larghissima parte da allocchi e creduloni?
Cruciani dovrebbe aprire una ditta che produce digestivi, dal momento che sa digerire sassi e bulloni.
@ Viola (ma anche agli altri!!)
In Italia, dove i "visi pallidi" sono la maggioranza, l'indicare qualcuno come bianco non porta informazione utile, mentre se questo qualcuno ha la pelle di colore diversa da quelli piu' diffusi in Italia, allora dirlo e' utile.
Per quanto riguarda la terminologia, beh a mio parere "di colore" e' piu' offensivo perche' segna una non appartenenza. Infatti "di colore" e' solo la sincope di "di colore diverso da me/noi". Cio' vuol dire che sto marcando una differenza di appartenenza: noi e loro.
Nero (come giallo, rosso, rumeno, italiano, nord africano, medio-orientale) e' un aggettivo neutro. E' il contesto che ne puo' renderlo dispregiativo. Un esempio? Quando vai in Germania, fai una manovra sbagliata con la macchina e ti senti urlare "Italianen!!" (scusate, non so il teteschen, magari Francesca puo' aiutarmi).
In definitiva io preferisco i colori (negro, non e' un colore in italiano) a dire "colored" o "di colore". Ma quale colore?! Quello diverso dal mio..... che tristezza!
Pale
PS: non c'entra niente con l'argomento ma ci pensavo questa mattina: mi immagino Authan un tipo come Gandalf. Un saggio con i capelli e la barba lunga bianca. Uno che si mette seduto con pazienza orientale lungo il fiume ad ascoltare la trasmissione di Cruciani. E poi, spesso, dalla melma ricava interessanti spunti di riflessione. Poi magari nella vita Authan e' un metallaro da motoraduni. Pero' quei capelli sono lunghi....
per essere ancora piu' evocativi:
"Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli [...]"
...Mi sento di suggerirvi il post "scioperi & licei" sul blog di wolfstep. Un esempio di come dire cose originali in maniera intelligente (che lo condividiate o meno), restando nell'attualità.
@ pale:
grazie della citazione della mia canzone (chiamarla così è MOLTO riduttivo) pereferita.
Saluti
Paolo da Pavana
Poiché si dibatte tanto di negritudine e razzismo in relazione al grado di civiltà, cultura e democrazia di ciascuno, facciamo un passo indietro fino al magnifico Illuminismo. Dall'articolo di Guseppe Bedeschi de il Sole 24 ore del 7/12/2003: "Il razzismo moderno trova le sue prime formulazioni tra i pensatori dell'Illuminiamo".
Prima del 1754 anche se è già in atto la discriminazione e, talvolta, la persecuzione, non esiste ancora il concetto di "razza". Nel 1754 David Hume in ina nota per l'edizione dei suoi "Essays" presentò in forma condensata gli argomenti tipici del razzismo moderno. Successivamente Kant - l'immenso Emanuel Kant - introdusse il concetto di "razze" introducendone il termine, distinguendone quattro: bianca, negra, mongolica, e indù, asserendo l'inferiorità dei negri d'Africa "che non possiedono per natura alcun sentimento più elevato della stupidità" (Marina Lalatta di Costerbosa "Kant e la teoria delle razze"). Un altro eminente filosofo del settecento, il Fichte, proponeva l'espulsione dal suolo tedesco dell "razza ebraica".
Quindi Feltri e, se ho capito bene perché io non sentito la trasmissione, Cruciani insieme a quelli della Lega in genere e quelli di Castel Volturno e di Rosarno, sono in buona compagnia.
Pale,
hai dimenticato "gli eroi sono tutti giovani e belli" :-)
Purtroppo (ma in realta' per fortuna) faccio una vitaccia decisamente meno ascetica, te lo posso assicurare.
E i capelli, lunghi solo a partire dal terzo/quarto mese dopo l'ultimo giro da Jean Louis David (una volta ogni 5 mesi circa), sono orgogliosamente castani, anche se cominciano velatamente a brizzolare sulle tempie :-)
A Nessuno
puntualizziamo
a castel volturno hanno sparato UCCIDENDO 6 persone di colore.
Sono stati camorristi. Ovvero dei criminali incalliti.
A Rosarno
non è morto nessuno, perchè non volevano uccidere, quella rivolta è stata "cercata". E infatti non è morto nessuno (per fortuna)
Sulla parola Negro.
E' razzista e fuori luogo.
Niger=negro
Black= Nero
Voglio dire... basta conoscere la storia.
Io amo pensare che Authan sia in realtà Cruciani, il quale, la sera, verso le 22.30, spenti i mircorofoni, attraversata la città per giungere a casa, fatta una doccia e mangiata della porchetta in padella con patate al forno, si stende sul divano con il computer sulle gambe e, tra un rutto e un sorso di amaro averna, finalmente sfoga, in totale anonimato, la sua visione del mondo, così espiando, in esercizio catartico, il disgusto verso se stesso per essere costretto ad accettare sordidi compromessi, che lo portano a per due ore ogni giorno a difendere e perorare pubblicamente posizioni cocciutamente e deliberatamente controcorrente.
Devo cambiare pusher?
Alessio
a bart27
Cruciani ha detto che le chiacchiere in campagna elettorale sono aria fritta ma che i fatti poi vanno diversamente? Cosa c'è che non va? Non l'ha detto con indignazione? Avrebbe aggiunto qualcosa alla pietanza aria fritta? Ti chiedi se ci rendiamo conto che equivale a considerare (io direi a certificare che) il popolo composto in larghissima parte da allocchi e creduloni. Sì, ce ne rendiamo conto. Sarebbe forse opportuno che te ne renda conto anche tu. Dico che sarebbe opportuno, non doveroso. Perchè ti rimane sempre l'alternativa di andare presso ciascun componente del popolo votante, circa 50 milioni di persone, e ad una ad una spiegarle che è allocca e credulona, sia che voti per uno che per un altro. E ognuna di queste persone potrebbe chiederti di spiegarle chi e che cosa è credibile perchè corrispondente alla VERITA'. E tu, e non Cruciani o chicchessia, senza indignazione ma in possesso della LUCE DELLA VERITA' avresti la risposta giusta.
@ nessuno:
non capisco perchè Bedeschi non consideri razzismo quello che interessò i Mori, gli Ebrei o i Barbari ben prima dell'illuminismo.
Mi pare che venissero caratterizzati e discriminati sulla base di caratteristiche fisiche e religiose quanto avviene nel razzismo moderno.
@ Alessio:
se ti serve un Pusher telefona alla Zanzara: forse hanno ancora il numero del "commerciante" che telefonò tempo fa... :-)
Saluti
Paolo il Tartaro
@ nessuno delle 17.36:
che risposta piccata!
Non mi pare si tratti di avere o meno la luce della verità, ma di stigmatizzare almeno minimamente una pratica lesiva dei principi democratici.
Il che, in fondo è una terza alternativa che prova a premiare l'onestà dei candidati.
Cosa che cinicamente nè Cruciani nè tu (almeno così mi pare) fate, col risultato di mettere sullo stesso piano chi intenzionalmente truffa i propri elettori e chi non lo fa o lo fa un po' di meno.
Tra i due atteggiamenti preferisco quello di Bart27 il Sommo, portatore di luce, verità e purezza... :-)
Saluti
Paolo, detto Ptor, figlio di Kmehr, nipote di Utnapishtim di Shuruppak
@ nessuno
che nelle campagne elettorali si fanno tante promesse che non verranno mantenute, e che la gente continua a crederci me ne rendo perfettamente conto. Da metà in poi non seguo il tuo post.
A paolove.
Quell'articolo del 2003 credo di averlo messo da parte e, volendo, potrei recuperarlo. Forse
potresti trovarlo cercandolo sul sito del sole 24 ore. In quell'articolo, se non ricordo male, Bedeschi riportava ricerche di studiosi tra cui la Lalatta di Costerbosa facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna, che hanno evidenziato che la prima descrizione di prerogative riferibili a generi umani diversi venne fatta da Hume nel 1754 mentre più tardi Kant ha introdotto per primo il concetto ed il termine di "razza" da cui razzismo. Purtroppo non so come si dice razza in tedesco, visto che Kant scriveva in tedesco. Va da sé che anche precedentemente esistevano discriminazioni e persecuzioni. Ma non esisteva il "termine" "razza" mai usato dagli scrittori e dagli storici pre-illuministi. Cioè non l'ha usata Omero, nè Virgilio, nè Tacito, nè Dante, nè Sheakspeare, nè Voltaire. Secondo il mio modesto parere i germi del razzismo sono contenuti nella Bibbia che decreta gli Ebrei popolo eletto. E se c'è un popolo eletto, evidentemente gli altri popoli sono inferiori o, se vogliamo, di "razza" inferiore. Ma per usare il termine "razza", ripeto, bisogna aspettare Kant. Il quale Kant, sempre secondo quanto riporta la Lalatta, per indicare gli africani non avrebbe usato il termine "nero" ma "negro". E Bedeschi non ne ha nessuna colpa.
a Paolove delle 18,15.
Se in campagna elettorale uno racconta frottole e l'altro ne racconta un po' meno, tu saresti per la terza alternativa. Stigmatizzare cioé la pratica delle maggiori frottole lesiva dei principi democratici per premiare il candidato (io direi la parte politica) più onesto o meno disonesto. Ma quale Tribunale o quale Authority dopo aver istruito quali pratiche potrebbe stabilire ciò?
A me sembra che si tratti di aria fritta, non come dice Cruciani ma come diceva Eduardo De Filippo.
Allora prospetto la quarta alternativa: affidarsi al proprio personale sentire, abbarbicato alle mammelle della fazione a cui è stato allattato in famiglia.
Ed è quello che fanno tutti. Senza scandalizzarsi se altri sono stati allattati da mammelle di altre fazioni.
l'equilibrismo di Cruciani, mi sta nauseando.
Che piattume.
Non so se avrò voglia di approfondire la questione, ma Cruciani, sull'argomento "negro", mi sta facendo letteralmente SCHIFO.
Spesso non condivido quello che dice, ma finisce lì. Questa volta mi sta facendo ribollire il sangue.
Il fatto che ci troviamo ancora a chiarire perché sia brutto dire quella parola, è davvero deprimente.
E' insopportabile e, non so se perché recita o se perché ne è veramente convinto, ma il tono che usa contro chi non la pensa come lui e interviene in trasmissione per dire che sta dicendo fesserie è da cretino.
Lui se ne frega, ma sta per perdere un altro ascoltatore.
Io ho fatto come Bart27 (dai, facciamolo tutti, facciamo lo sciopero di Sgarbi, the next time): quando ho sentito la voce di quello SGARBATO di Sgarbi ho spento, con un insulto detto a voce alta, anche se ero lì da sola. Meglio, molto meglio continuare la lettura del mio thriller.
Non che Cruciani, prima di Sgarbi, fosse stata una portata migliore: solito niente fritto in salsa di banalità.
"Non è tanto la parola che si dice, quanto il tono che si usa", è stata una delle tesi della serata.
Avrei voluto telefonargli e dirgli: Cruciani, lei è un cretino, ma glielo dico con tono angelico.
@Fuma
Mi hai ricordato un'altra cosa che mi ha infastidito: per avvalorare la sua tesi, chi chiama? Sgarbi! E grazie, graziella, e...
Certo, poi come ciliegina sulla torta, non per colpa sua, per carità, chiama il brasiliano che dice "io non mi offendo se mi chiamano negro". Perfetto direi.
sgarbi potrà essere antipatico eccessivo dai modi di fare sbagliati... ma è innegabile una preparazione ed una limpidezza di linguagguio che difficilmente ha eguali... se riuscisse ad esprimere le sue idee con cortese educazione sarebbe perfetto... e questo sarebbe anche ingiusto...
@lefaremosapere
Sono d'accordo con te sul fatto che a Sgarbi IN LINEA DI MASSIMA si debba dare atto di preparazione (non sempre) e limpidezza di linguaggio, ma ieri sera no. L'unico modo per difendere la sua posizione, curiosamente la stessa di Cruciani, era arrampicarsi sugli specchi con tanto di casino in sottofondo delle dita che slittano sugli stessi. Spiegazioni vuote, basate sul niente, con esempi ridicoli, da chi non riesce a venirne fuori in maniera convincente e lo sa, e per questo la butta un po' in caciara.
About Sgarbi: non sapevo che il turpiloquio adesso si chiamasse LIMPIDEZZA DI LINGUAGGIO. Un linguaggio limpidamente volgare, prepotente e offensivo.
@Alessio
la tua ipotesi è plausibile ed affascinante!
per quanto riguarda la puntata di ieri: indecente, cruciani ha scritto una brutta pagina di storia radiofonica. l'intervento di sgarbi ne è stato il culmine. quando ha urlato "brutto negro" o "sporco negro, non ricordo, penso si sia vergognato anche lui. gli interventi di sgarbi possono essere interessanti o divertenti, come quando ha parlato del termine "stronzo", ma farlo intervenire in situazioni delicate come quella di ieri è un errore.
in secondo luogo, cruciani dovrebbe capire che non può tirare troppo la corda. prima o poi si spezza e il pubblico affezionato lo abbandona. ho l'impressione che voglia rendere il programma sempre più piccante correndo il rischio di avvicinarsi troppo a quelle trasmissioni televisive dove si urla e si litiga senza motivo. trasmissioni dove, per altro, sgarbi è spesso presente. l'ha affermato lui stesso più di una volta: alla zanzara si può alzare la voce e interrompere, sennò ci si annoia! in definitiva cruciani rischia di perdere i radioascoltatori più moderati (una nicchia ristretta) a favore di un pubblico caciarone e sconclusionato (ampio bacino d'utenza). è forse una tattica per fare più ascolti? mah.... una cosa è sicura: se continua così io mi stufo e non lo ascolto più.
io mi sono già arreso. che facciano di me ciò che vogliono. cruciani non lo ascolterò più. un becero fomentatore di allocchi non lo posso reggere più. finchè potrò usare l'autoradio e lo stereo ascolterò mozart e de andrè.quando ci impediranno anche questo (come stanno impedendo a persone di normale intelletto di guardare un buon film gratis)allora comincerò ad organizzarmi per la sopravvivenza mia e della mia famiglia. adesso mi faccio un lagavulin e poi vado a letto.ciao a tutti, Antonio
e' stato bello ieri sera quando ha chiamato questo ascoltatore che voleva complimentarsi con Crux per aver affrontato e portato alla luce finalmente un argomento tanto ingiustamente nascosto dagli altri giornalisti: "la parola negro e il suo sdoganamento". LOL. Sembrava lo pigliasse per i fondelli..
E' stata una delle PEGGIORI puntate che abbia mai ascoltato. O meglio: ormai non ascolto più la zanzara, mi viene la nausea al pensiero, ma l'altra sera ho voluto farmi un pò di male. Il che mi ha riportato su questo blog. Appena udita la voce di sgarbi sono stato sul punto di cambiare stazione o spegnere... ma ho voluto continuare a farmi del male. Se poi sgarbi pensa, su suolo pubblico, di poter monetizzare i click sui video che lo sbugiardano... beh... siamo quasi alle comiche : )
Parliamo di crocettacruciani... quasi riverente, ossequioso, accomodante, divertito... in compiaciuto allineamento con un personaggio come sgarbi, a mio avviso degno a malapena di fare il critico d'arte.
La trasmissione mi è sembrato più un pretesto, da parte di sgarbi, per spalare sterco addosso a Piero Ricca.
fra l'altro sgarbi affermava che dovrebbero pagargli i diritti sui suoi video perchè tanto you tube fa un sacco di soldi. ecco, se sgarbi si informasse meglio saprebbe che you tube è in perdita continua
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