Credo che alla Zanzara di stasera si parlerà in prevalenza delle dichiarazioni di Marco Travaglio a Che tempo che fa (parte 1, parte 2, e soprattutto parte 3) sul neo presidente del Senato Renato Schifani, e pertanto ho pensato di offrire la mia opinione scrivendo un post preventivo sul tema.
E’ stupefacente il fatto che le polemiche si siano concentrate sull’accenno alle amicizie particolari di Schifani, quando invece sono stati molto più gravi gli insulti pronunciati da Travaglio, e cioè gli accostamenti con la "muffa" e i "lombrichi".
Gli insulti sono inaccettabili. Punto. Non ci penso neanche a minimizzare; Travaglio ha sbagliato, abbassandosi al livello di Sgarbi, e non è scusabile. Un mese di squalifica anche per Travaglio.
Però Travaglio non ha detto che Schifani è un mafioso. Ha detto che ha avuto trascorsi con persone poi condannate per mafia, e che questo è documentato. Ciò ovviamente non rende affatto anche Schifani un mafioso, ma non capisco cosa ci sia di scandaloso nel chiedere conto dei fatti a Schifani, che è la seconda carica dello stato, sulla quale non ci devono essere ombre.
Negli Stati Uniti, basta che venga fuori una scappatina sessuale per provocare dimissioni. Clinton e stato umiliato in TV per aver infilato sigari in orifizi inappropriati. Cosa succederebbe mai ad un presidente USA o a una importante carica istituzionale americana se si sapesse che ha avuto amicizie o rapporti d’affari con criminali?
Facciamo una domanda più generale: qual è, esattamente, il mestiere di un giornalista che si occupa di politica? E’ doveroso o no che un giornalista scavi nel passato di un protagonista nella vita politica alla ricerca di possibili situazioni imbarazzanti? Secondo me sono cose che dovrebbero rientrare nel normale lavoro di un giornalista che vuole fare il suo mestiere con impegno.
Poi è chiaro che diventa anche una questione di interpretazione. Ai fatti, per quanto veri, si può dare un'interpretazione esagerata, manipolatoria, con l’intento di gettare fango. Se questo è il caso di Travaglio con Schifani, allora Schifani risponda non con divagazioni fuori tema (“si vuole minare il dialogo”, ma che c’entra?), ma con adeguate spiegazioni e chiarimenti, che sono certo potranno essere prodotti senza difficoltà.
Solo così, per quel che mi riguarda, il presidente del Senato uscirà pienamente vincitore da questa vicenda.
lunedì 12 maggio 2008
Uscire vincitori
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11 commenti:
Mi permetto solo una piccola correzione.Travaglio ha solo detto dopo di lui, visto la parabola discendente,(De Gasperi,Einaudi,...Schifani)solo la muffa o i lombrichi
Non ha detto che schifani (nomen omen)è come la muffa e i lombrichi. Gianpaolo
Gianpaolo, dai, e' la stessa cosa...
Cmq rimango grande sostenitore di Travaglio.
authan (autore del blog)
Cruciani non piace neanche a me! sono d'accordo che sia falsamente aperto al dialogo e al confronto: in realtà ridicolizza chiunque sia un minimo pericoloso per la salvaguardia del suo posto di conduttore a radio 24! (e comunque dopo la vittoria di berlusconi proprio non si tiene e gli perdonerebbe davvero tutto! a lui e a bossi.......) ma comunque .. sono convinto che stasera se si parlasse di Travaglio sarebbe una delle sue peggiori puntate! figuriamoci se regge il confronto con l'onestà intellettuale e la caratura di Travaglio! tsk tsk!
dissento dissento dissento...Travaglio e' un sintomo, tutto sommato, del casino italiano, e certamente non e' la cura. Cosa ottiene, con le sue esternazioni? Cosa vuole ottenere? E perche' fa sempre finta di, semplicemente, "dire la verita'"?
Maurizio Morabito illuminaci con la tua sapienza. Racconta a noi poveretti quando Travaglio fa ..."sempre finta di, semplicemente, dire la verita'? Ma con i fatti non con le chiacchiere. Gianpaolo
P.S. Con le sue esternazioni fa semplicemente il suo mestiere di giornalista onestamente, senza pensare a ciò che ottiene. Un giornalista serio informa i lettori, non pensa a quello che ottiene (non è un politico!!!)
Ciao marcella,
grazie per il tuo commento.
Solo per sapere, sei anche tu una delle ragazze/donne che pur detestando le opinioni di Cruciani, ne sono poi perdutamente innamorate? :-))
Ciao,
authan (autore del blog)
La mia sapienza non so cosa illumina, ma i miei occhi sono stati illuminati, oggi, da un commento di D'Avanzo su La Repubblica (mica La Padania...) che non ha problemi a definire il metodo Travaglio per quello che e': un'agenzia del risentimento che non porta da nessuna parte, anzi.
Quello che mi preoccupa pero' non e' Travaglio in se', ma il fatto che in questo frangente della storia d’Italia, ogni cretino che gioca ad andare controcorrente e’ capace di raccogliere uno stuolo di sostenitori, tutti volenterosamente impegnati contro “il sistema” ma senza alcuna speranza di risolvere alcunche’.
ebbene si', ho appena scoperto che anche Cruciani ha citato D'Avanzo nella puntata di oggi 13 maggio.
come si dice in inglese..."great minds think alike" 8-)))
Il problema secondo me è la mancanza dei Travaglio non la loro presenza (anche se scarsa per numero).
La controprova è vedere dove ci hanno portato i Fede, Belpietro, Mimun, Riotta,Vespa...e anche i D'Avanzo e Scalfari. Tutti spiriti superiori come Morabito e Cruciani.
guarda gianpaolo che il comunismo in Italia non se ne e' mai andato, quindi di insinuatori e manipolatori di verita' proprio non se ne e' mai sperimentata la mancanza...
cosa centri poi Travaglio con il comunismo ce lo può spiegare sole Maurizio Morabito.
"(...)quindi di insinuatori e manipolatori di verita' proprio non se ne e' mai sperimentata la mancanza..." Si potrebbe cominciare con lo sperimentare l'assenza di Fede e Vespa.
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