domenica 25 maggio 2008

Nuclearista non-convinto

I sei minuti di intervento dell’economista Alberto Clò, durante la Zanzara di venerdì 23 maggio, sono stati i migliori della settimana per quanto riguarda la trasmissione di Giuseppe Cruciani.

Giusto nell’ultimo post chiedevo che il tema del nucleare venisse approfondito con un approccio adeguato, che non è certo quello del tifoso pro o contro. E’ di veri esperti che abbiamo bisogno, di luminari che esprimano un’opinione non solo con cognizione di causa, ma anche con grande realismo e concretezza.

Alberto Clò corrisponde esattamente a questo profilo. Ne è quasi un archetipo, oserei dire. Quindi applausi scroscianti a Cruciani per averlo invitato. Per chi se lo fosse perso, nel seguito del post farò una breve sintesi dell’intervento del prof. Clò, almeno per come l’ho capita io.

Clò si è definito un “nuclearista convinto”, di vecchia data, ma ciò nonostante, ha trovato un po’ affrettato e superficiale l’annuncio del ministro Scajola (secondo il quale le prime pietre delle nuove centrali saranno posate entro il 2013). Avrebbe fatto meglio a limitarsi ad una forte dichiarazione di intenti, senza promesse che “creano illusioni”.

Non che l’idea del ritorno al nucleare sia sbagliata in sé, anzi. Bisogna però tenere conto del fatto che, posto che è impensabile che lo Stato si accolli integralmente i costi di costruzione e mantenimento, non sarà facile attirare l’interesse dei potenziali investitori. La storia recente, infatti, insegna che, salvo rare eccezioni come la Finlandia, nel contesto attuale si fanno sempre meno investimenti sul nucleare, una fonte di energia che, al contrario di altre (ad esempio il gas), il mercato giudica “non conveniente”.

Sarà pertanto fondamentale che il governo concentri ogni sforzo per mettere in atto “politiche di regolazione che rendano conveniente l’investimento sul nucleare”, e cioè: “si diano certezze sui processi autorizzativi, si fissino gli standard di sicurezza, si individuino i siti adatti, inclusi quelli per lo stoccaggio delle scorie”.

Insomma, servono studi, progetti, programmi precisi. Anziché pavoneggiarsi in pubblico alimentando illusioni, il governo pensi a lavorare sotto traccia consapevole delle enormi difficoltà, sia economiche che logistiche, che si troverà ad affrontare. Per gli annunci roboanti, una volta sciolti tutti i nodi, ci sarà tempo in futuro.

Fine del resoconto sulle parole di Clò. Molto interessante, non trovate? Io sì, tanto che ora riesco ad inquadrare un po’ meglio la mia posizione sul tema energetico: da oggi sono ufficialmente un nuclearista non-convinto.

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