Zanzara di venerdì 16 maggio, parole di Cruciani: “C’è un problema riguardante la televisione, che diffonde un messaggio molto più forte rispetto a un libro”.
Ah, ecco.
Questa me la segno di volata. Potrei disquisire a lungo su tale frase, e voi sapete benissimo su chi e su cosa. Ma non lo farò. Non oggi. Magari un’altra volta, se Cruciani me ne darà l’occasione :-)
D’altronde, avevo già deciso di dedicare il post a Oscar Pistorius, il velocista sudafricano non "normodotato" che corre con delle speciali protesi al posto delle parti inferiori delle gambe. Come sapete (se ne è anche parlato brevemente alla Zanzara), egli ha vinto il ricorso al tribunale sportivo di Losanna ed è stato ammesso ai giochi olimpici di Pechino 2008.
Cruciani ha dichiarato di non condividere questa decisione, in quanto si viene a creare un precedente con impredicibili conseguenze. Sul piano giuridico-sportivo, Cruciani ha ragione, non v’è dubbio. Se si fanno passare gli arti artficiali, sarà difficile in futuro porre limiti ad un uso intrusivo della tecnologia. Si andrebbe a minare il concetto stesso di sport come sfida tra simili che gareggiano basandosi unicamente sulle proprie forze, senza nulla che possa essere considerato un aiuto.
Ma allora perché dentro di me provo una gioia così profonda?
Il fatto è che se ci spostiamo su un piano umano e morale, è impossibile non provare grande rispetto e ammirazione per quest’uomo straordinario, per questo emblema del coraggio che non si è arreso ad una terribile menomazione trovando invece le motivazioni per sconfiggere ogni convenzione.
Forse, senza passare per tribunali, si poteva ragionare fin dal principio su un'ipotesi di compromesso: la concessione a Pistorius, in via del tutto eccezionale, di una sorta di wildcard, un’autorizzazione a gareggiare fuori concorso sulla falsa riga di quanto avviene per certi film ai festival del cinema. Per quanto possa sembrare una pastetta all’italiana, questa soluzione da un lato avrebbe salvaguardato la pecularità dell’ideale di competizione sportiva tra pari, e dall’altro avrebbe consentito ad un atleta straordinario di coronare il suo sogno, e di impartire, al contempo, una indimenticabile lezione al mondo intero.
Ma ora, bene o male, le chiacchiere stanno a zero. Il tribunale di Losanna ha deciso: Oscar Pistorius, l'uomo bionico (*) a Pechino ci sarà. E per quel che mi riguarda, io farò il tifo lui.
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(*) Lo so che "uomo bionico" è una definizione semanticamente scorretta (non c'è elettronica nelle protesi di Pistorius), però mi piace lo stesso perché evocheggia il celebre telefilm degli anni '70.
sabato 17 maggio 2008
L'uomo bionico
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1 commento:
“C’è un problema riguardante la televisione, che diffonde un messaggio molto più forte rispetto a un libro”.
....ma buongiornooo Cruciani!!!!!!!!!!!! Ben svegliato. Beviti qualche caffè e fa attenzione a non riaddormentarti.
Mi piacerebbe chiedere anche al dott. Cruciani se è mai nato in Italia un intellettuale degno del suo rispetto. A parte si intende, Facci e Ferrara.
Nell'ultimo mese ha sfottuto e disprezzato fior di premi Nobel (Fò), vincitori di premi Oscar (Bertolucci), scrittori (Camilleri), registi (Moretti), e a seguire Guzzanti, Travaglio, Flores d'Arcaes, Pancho Pardi, e altri che mi sfuggono (l'ultimo nella puntata di venerdì).
Sarà mica perchè non cantano:"...meno male che Silvio c'èèèèè"!!!
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