mercoledì 14 gennaio 2009

C'è chi dice no

In una Zanzara ancora imperniata sugli stessi temi già trattati nei giorni precedenti (guerra di Gaza, le manie di protagonismo di Gigi la Trottola Brunetta -altro che Ufo Robot-, la telenovela Alitalia), ha trovato un po' di risalto, ieri sera, la campagna pubblicitaria a favore dell'ateismo promossa dall'UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti).

Salvo ingiustificabili divieti, dal 4 febbraio alcuni autobus di Genova ospiteranno sulle fiancate lo slogan "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno". L'iniziativa ricalca quella analoga messa in atto a Londra alcuni mesi fa. Lo slogan inglese, leggermente diverso, era "There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life.”. (C'è da dire che quel "probably" rendeva il tutto meno aggressivo e forse per questo più efficace.)

Cruciani, secondo me giustamente, ha trattato il tema in modo piuttosto leggero, senza innescare particolari dispute né in senso favorevole né in senso contrario all'iniziativa dell'UAAR. Di tutto l'Italia ha bisogno, tranne che dell'innalzamento di un ennesimo nuovo muro divisorio, questa volta tra atei e credenti. Tuttavia, la campagna pubblicitaria in questione, per il suo carattere inconsueto, non poteva passare inosservata, ed è normale e giusto che se ne parli, pur senza prendere le cose troppo sul serio.

Se ho ben capito, la posizione di Cruciani è che pur non trovandoci nulla di offensivo nello slogan coniato dai copywriter dell'agenzia pubblicitaria incaricata, non si capisce bene quale sia lo scopo concreto di questa campagna. Convincere qualche credente dubbioso a passare all'altra sponda? Promuovere una sorta di orgoglio ateo, sulla falsa riga dei gay pride?

Se si deve giudicare dal fumoso intervento di Giorgio Villella, rappresentante dell'UAAR invitato da Cruciani a spiegare l'iniziativa, l'unico concreto obiettivo è meramente quello di guadagnare iscritti (paganti), e portare soldi in cassa all'organizzazione. Cosa più che legittima e per nulla censurabile, naturalmente. Però viene da chiedersi: ha senso invitare i cittadini ad entrare a far parte di una specie di "setta composta da coloro che non vogliono appartenere ad alcuna setta"? Non è un controsenso? L'ateismo, se spinto all'eccesso, propugnato, insegnato, propagandato, non rischia, paradossalmente, di diventare esso stesso una sorta di religione con i suoi adepti?

Secondo me il rapporto (o l'assenza di esso) che ciascuno ha con Dio dovrebbe rimanere circoscritto in una sfera prettamente privata, intima, che si origina e si sviluppa in modo spontaneo, senza l'influenza esterna di opere di proselitismo, come possono essere le campagne pubblicitarie o l'insegnamento della religione in scuole pubbliche e laiche).

Ciò detto, unicamente per sommo desidero di esprimere me stesso, e non per convincere nessuno di alcunché, avrei piacere di spiegare la mia inconsueta visione di Dio e della religione.

Spesso, per brevità, mi definisco antireligioso, ma l'espressione in realtà è troppo forte. Semplicemente, non mi riconosco in nessuna confessione, e rifiuto l'idea che nel rapporto tra uomo e Dio ci debbano essere intermediari. Posto che Dio esista (cosa di cui peraltro dubito), non accetto che esso debba essere pregato e adorato come un idolo, e non accetto che ci debbano essere da parte mia atti di sottomissione.

Il mio essere un buon cittadino, onesto e rispettoso del prossimo, non nasce dall'essere timorato da Dio o da un ipotetico terrore di finire all'inferno per l'eternità, dopo la morte. Nasce invece dal fatto che credo in sentimenti profondi e puri come l'amore, l'altruismo, la solidarietà, la razionalità, e l'uso del buon senso. Se Dio esiste, non è sopra di noi, ma dentro di noi.

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Do you believe in God?
No, I believe in Love.

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Tanta gente è convinta
Che ci sia nell'aldilà
Qualche cosa, chissà...
Quanta gente comunque ci sarà
Che si accontenterà


(Vasco Rossi - C'è chi dice no)


10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho seguito poco la puntata però ho sentito il pezzo in cui Cruciani derideva - o quantomeno trattava sarcasticamente - coloro che decidono, a mio parere legittamamente, di sbattezarsi.
Ecco, io, fortunamente, non sono battezzato benchè abbia due genitori praticanti ed impegnati nella Cariras e nella Acli (ed incontri ogniuqualvolta vada a pranzo da mia madre prelati di vario grado..).
Però, a mio parere giustamente (ed io stesso applicherò, se del caso, tale metodo), hanno deciso che "da grande, se vorrà.. tant'è che in antichità ci si battezava da adoloscenti..".
Tuttavia, per mia personale esperienza, casi simili al mio non sono molto frequenti... anzi vale proprio il contrario, quello che il novello bacchettone (ma com'è ched molti che hanno ferquentato ambienti radicali poi sviluppano un certo integralismo, vedi Qaugaliarello, Rutelli, Loquenzi..)Cruciani negava:
fare battesimo, comunione, cresima e matrimonio in chiesa è tradizione, e, peggio, molte volte superstizione.. non è vero?
Conosco fior di bestammiatori (sono toscano..) che battezzano il bimbo, mamme e nonne che mettano piede in chiesa, quando va bene, a natale e pasqua, dire ai bammbini "dai fai la comunione così fai la festa e ti fanno un sacco di regali..", per non parlare poi dei matrimoni per esigenze di wedding plan.
Se quindi uno di questi bambini, diventato grande e sviluppata una propria coscienza critica (diciamo che la CEI, e le gerarchie in genere, offrono buoni input per sviluppare una siffatta coscienza critica..) decide di dire "eh no, io non ci sto!" e fa corrispondere a questo suo disagio un gesto pratico, trovo sia apprezzabile.
Per lui, ma anche per la comunità cattolica, composta così da "veri credenti"
No?

Anonimo ha detto...

Io non sono d'accordo con l'affermazione: "è normale e giusto che se ne parli a patto di non prendere la cosa troppo sul serio".
E' una posizione rispettabilissima che fonda proprio la sua ragion d'essere con il disagio che provoca in tante persone intelligenti l'insistenza e l'invadenza degli apparati religiosi nella vita dello stato laico, in Italia piu' che altrove, con un governo ossequioso delle istanze vaticane (come ebbe a dire l'attuale premier nel suo incontro con la S.S. mesi orsono tanto per chiarire al mondo come sarebbero poi andate le cose) al punto che si puo' parlare oggi di integralismo cattolico, vedi il caso Englaro con la negazione di validità di una sentenza della Cassazione e la messa in discussione non del diritto di vivere, ma dell'altrettanto legittimo diritto di morire se lo si desidera.
Per non parlare poi di divorzio, aborto, omosessualità e coppie di fatto.
E tutto in nome di quel Dio Padre e Creatore, buono e misericordioso.... che permette pero' al suo Clero di impegnarsi con grandi sforzi soprattutto per ottenere soldi e privilegi, spacciando per carità le briciole di quanto arriva ai poveri, ad esempio dall'8x1000 (circa 1 miliardo di euro l'anno anche se in diminuzione finalmente!) e destinando il grosso ad impieghi ben diversi e remunerativi.
Puo' esistere un Dio che autorizza il suo personale dipendente a negare la validità del preservativo per la lotta contro l'AIDS?
Credo che la provocazione dell'UAAR servirà a far aprire gli occhi finalmente e prendere coscienza che non sono i salmi o i rosari a salvare l'Uomo.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

odioso il tono di Cruciani sulla provocazione dell'UAAR.

Apprezzabile l'ascoltatore che ha detto che per essere atei non servono tessere.

Non mi dilungo, perché il tema dei credenti solo per apparenza mi manda in bestia in pochi istanti.

Leggo invece stamattina che un terzo delle social card è stato consegnato senza soldi "dentro".
Ricordo il tono sprezzante di Cruciani con un ascoltatore che lo segnalava un paio di giorni fa. "Si vede che li avrà spesi da qualche parte"

Complimenti

Tommaso assonnato

Anonimo ha detto...

x Andrea: ho pensato anch'io di sbattezzarmi, ma poi ho lasciato perdere. Non mi sento "macchiato", non credo che sbattezzarsi sia cosi' fondamentale. Cio' detto, chi non battezza i figli lasciando a loro la scelta per quando saranno piu' grandi ha tutta la mia stima. I miei due bimbi non sono battezzati, per la cronaca. Inoltre condivido che il 95% degli italiani si definiscono "credenti" per pura ipocrisia e consuetudine.


x Francesca: sulla laicita' dello stato con me "sfondi una porta aperta" (per dirla alla cruciani). E' un tema che sento molto e che influenza molto le mie scelte elettorali. Pero' l'impegno politico per la laicita' e il proselitismo pro ateismo sono due cose ben diverse. La prima e' seria, la seconda un po' meno (a mio parere, ovviamente).


x Tommaso. "Per essere atei non servono tessere", nemmeno dell'UAAR. E' esattamente la mia posizione. Non ho trovato odioso il Crux sul tema, ma la cosa e' soggettiva.
Sulle social card hai pienamente ragione.


Ciao a tutti,
authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
propongo una domanda / riflessione: e se quella dell'UAAR fosee un modo di contarsi e pesare politicamente?

Mi spiego: ogni "chiesa" di ogni religione si pone davanti allo stato proponendosi come organizzazione rappresentante le esigenze dei suoi n miliardi di milioni di fedeli e sulla base di questa rappresentanza contrattano dei privilegi (privilegi perchè non di interesse per tutta la popolazione ma dei suoi soli fedeli).

Agli atei, in assenza di una organizzazione che li rappresenti, la possibilità di contrattare privilegi su questa base è preclusa (gli atei in conseguenza di ciò sono di fatto cittadini di serie B rispetto ai credenti), quindi l'UAAR potrebbe avere tutta la convenienza a farsi pubblicizzare per aumentare il numero di aderenti e potersi conseguentemente porre davanti allo stato come rappresentante di un congruo numero di atei / agnostici nella contrattazione di privilegi equivalenti a quelli dei credenti e di loro interesse (che ne so: possibilità di devolvere l'8 per mille al finanziamento di musei, cinema, biblioteche e teatri; finanziamento dell'ora di educazione civica/sessuale/scientifica/razionalista nel calendario scolastico; finanziamento di scuole private laiche;...).

Mi pare un'idea più sensata che pensare si tratti di una campagna volta a promuovere la rinuncia ad un credo religioso...

Saluti

Paolo, l'eresiarca

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
torno a questo post per completare l'informazione.
Con poco scandalo, quasi in silenzio, succede che:

http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=entertainmentNews&storyID=2009-01-16T170405Z_01_MIE50F0OU_RTROPTT_0_OITLR-GENOVA-BUS-ATEI.XML

Sarà una mia impressione, ma qualsiasi iniziativa laica (ma sarebbe meglio dire non cattolica) in Italia è senza speranza: in qualche modo sarà bloccata e il proponente sarà adeguatamente screditato e dipinto come mangiapreti integralista...

La norizia è di venerdì, non so se la zanzara vi abbia dato lo stesso peso che aveva dato alla richiesta dell'UAAR.

Saluti

Paolo il laico

Anonimo ha detto...

sappiamo che la campagna è stata bollata come pubblicità ingannevole..... e che quindi non vedremo alcun bus circolare, nè a Genova nè altrove, reclamizzato con lo slogan dell'UAAR che pero' il suo scopo lo ha ottenuto ugualmente!
E' comunque un risultato!
Per il resto non ci resta che indignarci per lo strapotere d'Oltretevere e l'ingerenza vaticana.
Difendiamo lo stato laico!

Anonimo ha detto...

X francesca,
veramente la campagna è stata respinta come offensiva (non cambia molto rispetto all'ingannevole in effetti), non vedo però che risultato avrebbe ottenuto: si è sentito un coro tra il denigratorio ed il sarcastico, quasi unanime, che ha descritto gli atei/agnostici come dei farlocchi ed estremisti mangiapreti.... e nessuno sta facendo presente che godono di meno diritti / privilegi di un cottolico o, ancora meglio, di un prete...

Pensate ad un qualsiasi argomento in cui vi siano rivendicazioni "laiche" e a quale sia stata la risposta "de facto" quando non formale: fecondazione assistita, testamento biologico, aborto, simboli della fede in luoghi pubblici, istruzione privata, educazione sessuale, convivenze, unioni gay, insegnamento della religione,... e ditemi in quale materia non esista di fatto un prevalere degli interessi cattolici su qualsiasi aspirazione alla parità di diritti per tutti.
Scusate la provocazione m, in piccolo, molto piccolo, mi sembra una sharia cattolica.

Paolo, il taliban

Anonimo ha detto...

Carissimo Paolo,
condivido il tuo scoramento ma non serve perdersi d'animo e piu' utilmente passare all'azione di contrasto!
Nel mio piccolo, cerco di attuare un mio personalissimo programma di risveglio delle coscienze attraverso la diffusione del messaggio della campagna UAAR, ad esempio con l'inserimento della bella foto del bus blu visto da dietro con lo slogan "incriminato" nel mio profilo in rete nella photogallery insieme alle altre mie foto!! In questi giorni ho avuto decine e decine di contatti nuovi!
Poi ti tranquillizzi il fatto che ci sono grandi scrittori giornalisti come ad esempio Curzio Maltese ("La Questua" Quanto costa la Chiesa agli italiani - 2008) e Michele Ainis in uscita con "Chiesa Padrona. Un falso giuridico dai Patti Lateranensi ad oggi", che dibattono con grande competenza l'argomento.
Del libro di Maltese, affittato in biblioteca, ho fatte diverse copie che ho distribuito a conoscenti di area parrochiale!!
Per il resto.... che dire?
Per me grande indignazione quando il governo, impegnato ad operare tagli di fondi a destra e a manca, annuncio' di aver soppresso 120 milioni di contributi per le scuole paritarie.... Levata di scudi di vescovi e S.S. e come d'incanto i 120 milioni tornarono al loro posto, mentre per stanziare qualcosa di piu' per gli ammortizzatori sociali fanno una fatica..... ma dico io... chi vuole andare a scuola dai preti, si pagasse di tasca propria.
Evviva la scuola pubblica!!
ciao
Francesca

Anonimo ha detto...

Sono molto dispiaciuto che lo spazio per la campagna pubblicitaria sia stata negata. E' piuttosto vergognoso, se devo dirla tutta.

Continuo pero' a ritenere che il messaggio non fosse particolarmente efficace, prendendo per buono che l'intento fosse quello di far conoscere l'uaar al fine di contare di piu' nelle sedi opportune. L'accezione ateista era troppo prevalente su quella laicista.

Comunque ho trovato davvero interessanti e pertinenti tutti i vostri commenti. Complimenti per la chiarezza.

Ciao,
authan (autore del blog)