lunedì 12 gennaio 2009

729

Le ipotesi di boicottaggio di prodotti israeliani, contraddistinti dalle cifre 729 nella parte iniziale del codice a barre, sono state al centro dell'attenzione della Zanzara di venerdì 9 gennaio. Giuseppe Cruciani si è detto molto colpito dall'uso di questa sigla 729, come fosse un marchio infamante assimilabile alla stella di Davide gialla ai tempi del nazismo, ed ha pure aggiunto che dietro questo genere di iniziative si nasconda un “pizzico di antisemitismo”.

A mio avviso, questa idea del boicottaggio non sta né in cielo né in terra, e la disapprovo in toto. Tuttavia, ci andrei piano con i "pizzichi di antisemitismo". Mi sento di escludere che coloro che hanno ideato questa iniziativa siano realmente antisemiti. Abbiamo invece a che fare solo con persone convinte ingenuamente che in questo conflitto sia banale identificare i buoni (i palestinesi oppressi) e i cattivi (gli israeliani oppressori).

No, signori, qui non c'è antisemitismo nel senso originale del termine (atteggiamento di ostilità verso gli ebrei). C'è solo un'eccessiva opera di semplificazione di uno scenario politico e sociale che è invece estremamente complesso, e che non si può ridurre in una dicotomia buoni/cattivi.

Sempre sul tema della guerra di Gaza, un'altra frase di Cruciani mi ha poi colpito: “Chi parla di reazione sproporzionata non conosce le regole fondamentali riguardanti le reazioni militari. E' assurdo parlare di reazioni sproporzionate o proporzionate”. Insomma, per Cruciani bisognerebbe fidarsi ciecamente del governo israeliano. Se hanno agito così, vuol dire che non c'erano altro vie più soft.

No, mi spiace, io non ci sto. Conosco il cinismo, ne faccio largo uso, ma in questo caso non ci sto a spegnere il cervello. Secondo non ben identificate "fonti mediche", dall'inizio della controffensiva israeliana, a Gaza sono morti 235 bambini, e, se vogliamo dar credito a questa stima, per quel che mi riguarda sono 235 bambini di troppo.

Se accettiamo senza batter ciglio questa “ignominiosa carneficina” (copyright Mario Capanna, che ieri non ha trovato di meglio da fare che incaternarsi ai cancelli dell'ambasciata americana a Roma), dove metteremo il prossimo paletto? Se il passo successivo del governo israeliano, sempre in nome di un legittimo principio di autodifesa, fosse, per ipotesi, la pulizia etnica e la deportazione, dovremo continuare a far finta si nulla?

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Now the sun's gone to hell
And the moons riding high
Let me bid you farewell
Every man has to die
But its written in the starlight
And every line on your palm
Were fools to make war
On our brothers in arms


(Dire Straits - Brothers in arms)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cruciani insisteva nel ribadire che (forse) non tutti gli israeliani sono favorevoli alla dura azione militare "piombo fuso" e che dunque colpire indiscriminatamente i negozi di ebrei italiani a Roma non si puo' configurare altro che come inqualificabile atteggiamento di antisemitismo.
Si potrebbe obiettare che, a fronte di una maggioranza palestinese che ha votato per Hamas decretandone la vittoria, nella striscia di Gaza non tutti siano guerriglieri o loro sostenitori.
Pero' l'esercito israeliano per non sbagliare, spara indiscriminatamente su tutti!
Altro che obiettivi mirati..... le uniche bombe intelligenti sono quelle che non vengono lanciate!

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
condivido quanto scritto da Authan e la chiusa dell'intervento precedente, ma non il suo contenuto.

L'equazione tra ebreo e israeliano sionista è semplicemente sbagliata, quindi le azioni dirette contro gli ebrei per colpire gli israeliani sionisti lo sono altrettanto.

Qualche spessore in più, pur non aderendovi, riconosco al boicottaggio dei prodotti israeliani (che peraltro mi risulta essere in vigore già da anni), in quanto volto al boicottaggio del sistema economico israeliano.

Nel guazzabuglio della questione palestinese purtroppo è molto facile perdersi tra responsabilità che in troppi hanno: credo che Israele rimpianga l'isolamento politico che sta derivando dall'attuale offensiva, l'abbandono del sentiero impostato da Rabin ed ancor di più il fatto di aver in passato screditato ed indebolito politicamente Fatah, che probabilmente era il miglior partner che poteva trovare in campo avverso, e di aver conseguentemente rinforzato le posizioni oltranziste di Hamas.

Ciononostante non penso che Israele avesse nel breve alternative all'attuale offensiva a fronte dell'interruzione della tregua e dei lanci non solo dei missili Qassam (saranno anche poco più che artigianali, poco potenti ed imprecisi, ma erano il massimo della potenzialità offensiva che Hamas era in grado di esprimere: passatemi il cinismo ma l'importante è il pensiero), ma anche dei ben più potenti e precisi Grad (per essere chiari questi: http://it.wikipedia.org/wiki/Grad , gli eredi dei Katiusha russi della II guerra mondiale).

Dall'altra parte, quando Hamas ha iniziato a sparare razzi da un territorio così densamente abitato, presumo abbia avuto la contezza di trasformarne gli abitanti in combattenti o in scudi umani.

Infine non mi pare che gli stati circostanti, con una parziale eccezione dell'Egitto, possano vantare particolari virtù nella gestione della questione palestinese,...: insomma la questione è progressivamente divenuta un pessimo pantano dove è impossibile muoversi senza sporcarsi e versare altro sangue, anche innocente.

Saluti

Paolo il pacifista

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

il "pizzico di antisemitismo" mi ha veramente infastidito.

1) l'iniziativa di boicottare i negozi di roma gestiti da ebrei è palesemente pervasa da + di un pizzico di antisemitismo

2) l'iniziativa del "729" si può discutere come ha fatto authan, con cui concordo in generale, ma di certo non si può ridurre a qualcosa che viene da un retropensiero antisemita per così dire.

Mi pare che i vari Cruciani di questo paese amino usare i concetti di "antisemita" o "antiamericano" per aggredire verbalmente qualsiasi critica alla politica di Israele nel Medio Oriente o alla politica degli Stati Uniti.

Trovo questo modo di dibattere molto disonesto intellettualmente, poiché vuole far passare il concetto che la disapprovazione per l'operato di un governo si traduca sempre in disapprovazione per il popolo che tale governo rappresenta.

Questa è un'equazione molto stupida ed è da combattere: secondo tale logica ogni italiano sarebbe identificato con un sostenitore del governo in carica a prescindere, cosa che è evidentemente falsa.
In Italia e ovunque.

Mi viene in mente che almeno un giornale di destra, dopo la vittoria di Obama cincischiava sul fatto che a sinistra ora si idolatrasse l'America, quando fino al giorno prima la si odiava. Solo un ragionamento superficiale può accettare tale logica: i democratici o i repubblicani alla Casa Bianca sono un discorso, il popolo degli USA un altro.

Solo con un'operazione misera moralmente e intellettualmente si possono accusare gli americani in toto di aver votato Bush o lodarli per aver votato Obama. Trovo quindi misero amare o odiare un paese, inteso come popolo, in funzione del suo governo.

Quindi tornando a Israele, una cosa è il governo, una cosa è il popolo di Israele, e una cosa ancora sono gli ebrei.

Se disapprovo la politica del governo di Israele, non devo necessariamente essere accusato di odiare il popolo che l'ha votato e ancora meno di essere antisemita.

Personalmente comunque trovo molto difficile giudicare la situazione in Medio Oriente, in quanto è sotto gli occhi di tutti, come ci siano ragioni e torti da ambo le parti e sia impossibile chiudere gli occhi e stare dalla parte degli uni o degli altri.

Cruciani ieri ha usato il tono da "cinico da poltrona" una volta di +, come sempre in difesa di Israele. Non mi piace quel tono, epperò (come dice il nostro) mi fanno arrabbiare anche certi ascoltatori che urlano sentenze a senso unico in maniera apodittica, con premesse illogiche o trascurando la storia della regione.

Ultima cosa su Cruciani: non è la prima volta che fa figure da chiodi sulla pronuncia delle parole tedesche, se n'è uscito con "giude" per leggere "jude". Nutro un po' di dubbi sul valore della sua cultura, anche a livello storico.

Saluti

Tommaso il logorroico

Anonimo ha detto...

“Chi parla di reazione sproporzionata non conosce le regole fondamentali riguardanti le reazioni militari. E' assurdo parlare di reazioni sproporzionate o proporzionate” dichiarazione di Cruciani del 12/01/09.

Alla luce delle nuove notizie, come l'uso delle armi al fosforo bianco e la distruzione di un ospedale della Caritas, chissà se Cruciani rivedrà queste sue dichiarazioni...

Corrado