martedì 29 luglio 2008

L'allegro demiurgo

E' impossibile negarlo, la Zanzara senza Giuseppe Cruciani non è la stessa cosa.

Avevo già provato questa sensazione nel mese di giugno, durante le tre settimane di interregno liberal della Zanzara, sotto la guida di Corrado Formigli (al quale, peraltro, mi ha accomunato un'identità di vedute pressoché assoluta), ma l'ascolto della trasmissione di ieri, condotta dal collaboratore del quotidiano Il Giornale Luca Telese (in foto qui sotto) per via del nuovo periodo di assenza di Cruciani, ha ulteriormente comprovato questa valutazione.


Telese


Tuttavia, sarebbe sciocco pretendere che Cruciani, quando assente, venga rimpiazzato da un clone, e pertanto è bene sforzarsi di cogliere ogni aspetto positivo determinato dall'effetto novità, incluse le innovazioni che Telese ha voluto apportare per distinguersi dal totem Cruciani ritenuto da egli stesso, non a torto, “impareggiabile, inimitabile, irraggiungibile”.

L'innovazione principale che Telese ha tentato di introdurre è stata quella di dare un canovaccio alla trasmissione. Una sorta di scaletta nella quale i temi si susseguono sequenzialmente, cosa che con Cruciani assolutamente non avviene. Peccato però che, per rompere il ghiaccio, Telese abbia pensato di lanciare un astruso dibattito su cosa sia la sinistra e cosa la destra, ieri e oggi, che nessuno si è filato.

E' andata un po’ meglio con i temi successivi: le adozioni per le coppie di fatto e il divieto di accesso agli ambulanti nella spiaggia di Forte dei Marmi, anche se in realtà molti ascoltatori, più focalizzati sugli statali fannulloni, sul lavoro precario e sul Lodo Alfano, sono stati un po forzati a parlare dei temi "in scaletta".

La seconda innovazione di Telese è consistita nel far interagire gli ospiti (ieri Alessandra Mussolini e il sindaco di Forte dei Marmi) con gli ascoltatori che intervenivano in diretta. Di fronte a questo intento, però, sarebbe opportuno che il conduttore annunciasse fin dall’inizio della trasmissione il nome degli ospiti e gli argomenti su cui essi vengono chiamati in causa, così da facilitare poi scambi di vedute pertinenti e non improvvisati.

Terza e ultima innovazione telesiana è stata l’approccio alla conduzione, alla quale Luca Telese, allegro demiurgo, ha voluto dare un'impronta ilare, gioviale, in certi momenti quasi cabarettistica, molto diversa da quello del più serio e riflessivo Cruciani (a cui comunque non fa difetto l’ironia, quando serve).

Va tutto bene, ma c’è un aspetto di cui si è sentita molto la mancanza: il conduttore della Zanzara, chiunque sia, deve prendere posizione sui vari temi in ballo. Deve dichiararsi, dire come la pensa, o almeno farlo trasparire tra le righe. Non basta fare il moderatore. Bisogna invece soffiare un po' sul fuoco, perché altrimenti il dibattito rischia di ristagnare su livelli sciatti, come in parte è successo ieri.

Nella speranza che questi consigli possano risultare utili, auguro a Luca Telese buon lavoro per questa sua avventurosa settimana da “succedaneo”, come egli stesso si è autodefinito.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo sapevo che non avrebbero riconfermato Formigli: per l'editore era sicuramente troppo di sinistra
Infatti ecco qua un bel berlusconiano doc proveniente da quella grande scuola di giornalismo imparziale che è Il Giornale..
La prenderà una posizione, sono sicuro, basta dargli il tempo e so già da che parte sarà.
Il regalo Formigli era stato il massimo possibile, rassegnamoci.

Anonimo ha detto...

Ciao gian.

Non sono d'accordo con l'approccio di etichettare sempre tutti senza neppure dare il beneficio del dubbio.

Se segui questo link ad un blog dove si accusa Telese di essere un novello Emilio Fede, vedrai che Telese stesso, nei commenti, risponde dichiarando di aver votato Sinistra Arcobaleno (!!!), cosa che non stupisce poi più di tanto visto che fino a pochi anni fa egli era portavoce di Rifondazione Comunista (vedi la voce di Luca Telese su Wikipedia)

Ciao,
authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Sul sito de La7 ho anche trovato un divertente video dove si vede Luca Telese bisticciare con Giuliano Ferrara, quest'ultimo arrogante e borioso come sempre.

authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Forse sono un po' troppo prevenuto, hai ragione.
Ha guardato la sua biografia e ha iniziato in giornali di sinistra per poi passare lentamente dall'altra parte. E' dal 1999 che lavora a Il Giornale e la sua è una storia molto comune agli attuali giornalisti di destra.
Però, ripeto, hai ragione: aspettiamo e poi vedremo, spero anch'io che si dimostrerà imparziale ma non lo credo.
A risentirci alle prossime puntate.

Anonimo ha detto...

La sua "imparzialità" si è già vista ieri sera, quando non ha replicato nulla al solito radioascoltatore (in trans) che raccontava la favola del povero nano perseguitato (DA BIANCANEVE???) e sempre ASSOLTO!!!!!
Per me basta già questo per capire che giornalista libero e onesto intellettualmente sia Telese, anche se sicuramente non è il peggio del giornalismo italiano.

p.s. io non parlo come gian di giornalisti schierati a destra o a sinistra, io parlo di onestatà e competenza nell'informare i protri ascoltatori o lettori che siano. Onestà nel raccontare i fatti, indipendentemente dalle idee politiche che uno abbia. Ne esistono ancora di giornalisti così??? Per fortuna si, ma sicuramente non sono valorizzati e rispettati come meritano. E non arriveranno mai al posto di Riotta, Vespa o Mimun e probabilmente nemmeno a quello di Cruciani!!! Ciao

Anonimo ha detto...

Caro Gianpaolo,

da che Mondo e Mondo gli eroi non hanno mai seduto sui troni dei potenti. I giornalisti coraggiosi ci sono, ma non si può sperare che arrivino a ricoprire ruoli per i quali la diplomazia e spesso il servilismo sono necessari.
Piuttosto, ci dici cosa ti ha risposto Santalmassi?

Ciao,

Parcosan

Anonimo ha detto...

Parole sante parcosan.
Santalmassi mi ha risposto da paraculo.
Sintetizzando. Come Cruciani in diretta a dicembre mi ha dato del antiberlusconiano non prendendo minimamente in considerazione le cose che avevo detto (e che gli ho straprovato via email il giorno successivo), Santalmassi allo stesso modo mi ha dato dell'anticrucianiano. Quando sono senza argomenti per controbattere ti etichettano, per distogliere l'attenzione "..dal dente che duole"!!!

Anonimo ha detto...

Sinceramente etichettare "destra" o "sinistra" qualsiasi questione mi ha un pò stancato.
Credo che Talese non sia "adatto" alla zanzara, ma è anche vero che sono abituato a Cruciani.

La trasmissione non mi ha fatto impazzire e l'idea del canovaccio non la trovo "armoniosa" con la trasmissione. Poco male.

Anonimo ha detto...

Capisco il fastidio che può dare la catalogazione di un giornalista fra destra e sinistra ma chi lavora a Il Giornale (da quasi dieci anni), che è ha mio parere un esempio incredibile e vergognoso di faziosità, si è creato un passaporto politico che non si può ignorare perché è complice quotidiano di tutte le nefandezze e falsità che quel giornale scrive.

Anonimo ha detto...

questo lo capisco, diciamo che mentre ascolto "atomaticamente bilancio" la faziosità.
Ovvio che quando fa un complimento alla Mussolini non ha lo stesso speso di un complimento fatto da Cruciani o Travaglio (per restare sui giornalisti).
Insomma siamo al bilanciamento mediatico ... bah ... :D-

Anonimo ha detto...

Molto interessante il sito web di Luca Telese. Copio un frammento tratto da un'intervista a Telese, pubblicata al seguente indirizzo:

http://www.lucatelese.it/?p=307

(Domanda) Com'è possibile che un giornalista di sinistra come te scriva su il Giornale?

(Risposta di Telese) All’inizio me lo sono chiesto anche io. Quando Belpietro anni fa mi contattò, mi invitò a pranzo al Plaza. Io meditai molto prima di accettare e comunque andai all’incontro convinto che non avrei aderito al alcuna proposta. Quando ci trovammo faccia a faccia, mi ricredetti su Belpietro, perché è un uomo serio e simpatico. L’unico direttore, fino a oggi, che mi ha dato più di quel che mi aveva promesso. Quando mi chiese se volevo lavorare a il Giornale, gli risposi :“Ma io sono comunista”. La sua risposta fu: “Meglio così”.