lunedì 16 febbraio 2009

Tappeti rossi

Si è chiusa nel modo più insulso la settimana della Zanzara, con una puntata, quella di venerdì 13 febbraio, dedicata quasi esclusivamente al tema nazional-popolare della retribuzione che Paolo Bonolis percepirà per la conduzione e la direzione artistica del Festival di Sanremo.

Sorvolo, e ne approfitto per tornare un'ultima volta sull'argomento della Costituzione. Mi è rimasto un sassolino nella scarpa e non resisto senza togliermelo.

Mi ha dato enormemente fastidio che Giuseppe Cruciani abbia bollato come "antiberlusconismo e niente più" (non ha usato queste parole, ma il senso era quello) le recenti manifestazioni a difesa della Costituzione.

In sostanza Cruciani dice: se uno vuole provare a modificare la Costituzione è liberissimo di farlo, a prescindere da ciò che propone, purché lo faccia secondo le regole (parere favorevole di due terzi del parlamento, o, in assenza di esso, via referendum popolare). Tutto il resto è inutile chiacchiericcio.

No, Cruciani, mi spiace, non è chiacchiericcio, specie quando si è coscienti che, stringi stringi, a muovere il Presidente del Consiglio nel suo intento di modica costituzionale, non è la disinteressata ed auspicabile volontà di snellire e di rendere più efficiente l'apparato dello stato (sopprimendo, ad esempio, il bicameralismo perfetto e riducendo il numero dei parlamentari), ma è, invece, quella, molto interessata, di poter essere messo nella condizione di legiferare, da capo del governo, a suon di decreti senza che siano più essenziali né i requisiti di necessità ed urgenza né la controfirma del Presidente della Repubblica. Questo è il punto.

A molti, questo tentativo di ritoccare pesantemente ("rivoluzionare", avevo scritto nel precedente post) l'equilibrio dei poteri spaventa. E spaventa anche senza avere alcun dubbio sul fatto che Berlusconi perseguirà il suo intento non con un golpe, ma giocando secondo le regole dettate dalla vigente Costituzione.

E' chiaro, poi, che se l'ipotetica riforma costituzionale berlusconiana dovesse essere sottoposta a referendum, e la maggioranza dei cittadini dovesse approvarla, bisognerà inchinarsi ed accettare il verdetto.

Ma è altrettanto chiaro che, prima del verdetto finale, la campagna per convincere i cittadini a schierarsi in un senso o nell'altro sarà combattutissima, e sarà molto molto lunga. Talmente lunga da essere già iniziata in questi giorni, nonostante che fisicamente la proposta di riforma costituzionale berlusconiana non abbia ancora visto la luce.

Si sta forse precocemente discutendo del nulla? Può darsi, ma è bene che si sappia che di fronte ad un tentativo di rivoluzionare la Costituzione nella direzione menzionata poc'anzi non vi sarà alcuna rassegnazione. Non verranno stesi tappeti rossi.

Morale: considerando che qualunque politico che dovesse manifestare gli stessi intendimenti, in merito a riforme costituzionali, susciterebbe le stesse identiche reazioni, l'antiberlusconismo, su questo tema, non c'entra una beata fava.

A meno di non considerare niente più che meri antiberlusconiani i 106 esimi professori di diritto ordinario (tra cui alcuni molto noti) che, in una lettera aperta a La Stampa (link, notare che la lettera è annegata in mezzo ad altre, bisogna scrollare un po' la pagina) pubblicata sabato 14 febbraio, hanno manifestato il loro disagio e la loro preoccupazione per “il tentativo di ampliare ulteriormente i poteri del governo in materia di decretazione d’urgenza, che già di per sé non trovano l'eguale nella prassi delle altre democrazie costituzionali.”

Qui di seguito vi propongo il testo integrale della lettera dei costituzionalisti, seguita da tutte le 106 firme. Tutta gente che, se si segue il ragionamento di Cruciani, è mossa esclusivamente da bieco odio per Silvio Berlusconi.


Lettera costituzionalisti a La Stampa

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Authan,

condivido in toto il post di oggi e quello che spaventa proprio come si possa, con simili intenti dichiararsi paladino delle libertà, badando alla forma ed infischiandosene della sostanza!

Circa l'ultima puntata de La Zanzara.....

Invero, malgrado gli argomenti interessanti non mancassero, su terreni un po' spinosi per il Crux come l'archiviazione della denuncia a Di Pietro o la manifestazione della CGIL cosi come la tardiva "presa di coscienza" della crisi economica da parte del premier, il nostro eroe ha ripiegato sul tema del compenso a Bonolis per la conduzione di S. Remo, senza nemmeno ricordarsi di citare almeno una volta Battisti e la sua campagna di protesta all'ambasciata brasiliana, che pure sappiamo premergli davvero tanto!!!

Gli interventi sono stati a mio parere poco significativi, soprattutto quello di Pappalardo (ma il livello quello è!) anche se il Crux sperava magari di raccogliere un'altra dichiarazione di invidia, dopo quella di Sgarbi (poveretto!!) che sembra divertirlo molto!

Sempre per ridere un po', ancora l'Esorciccio e riproposta l'intervista di Lucci.

Poi finalmente, verso le 20.00 ecco un ascoltatore dalla Calabria....tale Vincenzo, un vero eroe!

Questo comincia l'intervento rispondendo bene al Crux che lo interroga sul diavolo.... il male e il bene.
Poi passa agli argomenti per i quali dice di aver chiamato.
"Berlusconi e il suo "contraltaire" Veltroni in campagna elettorale"......
E qui Cruciani lo interrompe, colpito da questo termine (dopo l'infimo livello degli interventi precedenti nella puntata, non gli pareva vero di avere una persona colta in linea!!) che lo porta addirittura a dire all'ascoltatore "Sono ammirato"!!
Ma il magic moment dura poco, perchè il grande Vincenzo comincia a sciorinare qualcosa che evidentemente non è nella direzione voluta da Cruciani.....
la promessa (non mantenuta) di eliminare le provincie, di ridurre il numero dei parlamentari,
Gasparri che dovrebbe andare a lezione di autoironia invece che promettere epurazioni
e, dulcis in fundo, i problemi viari della Salerno-Reggio C. dopo le recenti piogge.
Qui addirittura Vincenzo dice al Crux: "guardi mi rivolgo a lei, spero che possa fare da cassa di risonanza, qui siamo dimenticati da tutti".
Ed eccolo li il nostro Crux, tranchant come ben lo conosciamo, rispondere fintamente sconsolato: "Vincenzo, cosa vuole che le dica, mica ce la possiamo prendere con il maltempo"!!!

Da restare senza parole!!

Anonimo ha detto...

Ciao cara Francesca, bel commento davvero, come sempre.

Piccola curiosità, per chi possa essere interessato: Cruciani è su facebook e accetta la friendship di chiunque.

Per ora, a dire il vero, interagisce poco o nulla, ma comunque un dato nuovo facebook ce l'ha fornito: la data di nascita di Cruciani, che è 15 settembre 1966.

Ciao,
Authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
sottoscrivo in pieno l'articolo.

Una nota velenosetta ed aciduzza: mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Cruciani di un politico che gode di ampio discredito internazionale, promuove leggi ad personam, vuole modificare a colpi di maggioranza la costituzione, utilizza il suo potere sui media per apparirvi a piacimento, persegue una politica spesso demagogica ed improntata allo scontro ideologico, ... Ma siete proprio una manica di Komunisti tristi e senza fantasia!!!! Parlavo di Hugo Chavez, il Caudillo Venezuelano della Revolucion Bolivariana, son sicuro che Cruciani lo apprezza un sacco ;-)

Saluti

Paolo "Che" Guevara

Anonimo ha detto...

a qualcuno forse interessa anche il suo codice fiscale?

CRC GPP 66P15 H501F

Anonimo ha detto...

Sfotti? :-))

Accetto l'ironia, comunque. Il fatto e' che di note biografiche su Cruciani non v'e' traccia in rete. Non si sa quasi nulla di lui. Pensavo che la sua eta' potesse essere d'interesse.

Ciao.
authan

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

post perfettamente centrato su un argomento importante, contrariamente alla puntata cincischiante di Cruciani che ama sollevare temi di nessuna concreta rilevanza per godere nel dimostrare alla massa degli ascoltatori la sua arguzia nel sostenere posizioni impopolari.

Impopolari, argutissime, degne del suo ego, ma ugualmente irrilevanti.

Condivido pienamente il post di Authan, e mi piacerebbe che Cruciani spendesse due parole per esprimere diffusamente la sua opinione. Ci spiegasse perché non dovremmo preoccuparci quando il premier dichiara a più riprese di voler modificare la Costituzione per "governare più efficacemente".

Vorrei anche sentire i "numerosi costituzionalisti" da lui chiamati in causa a sostegno dell'interpretazione sull'uso dei decreti da parte del Presidente del Consiglio.

Mi è sembrata un po' la solita storia di "mio cuggino".

Saluti

Tommaso

Anonimo ha detto...

Ciao Tommaso,
grazie per il sostegno.

La cosa piu' sconcertante e' che Cruciani via mail mi ha scritto, un po' offeso, per far presente che considera quella di venerdi' la puntata migliore da diverso tempo a questa parte.

TUM!
(rumore del mio mento che tocca terra)

Ciao,
authan