venerdì 27 febbraio 2009

Il quorum va abolito

Dopo tanti post critici, sono lieto di poter scrivere oggi un nota di elogio per Giuseppe Cruciani. Ma andiamo con ordine.

Il tema maggiormente dibattuto, alla Zanzara di ieri, è stato quello del referendum elettorale. Il governo sembra intenzionato a tenerlo fuori dall'election day di giugno, rinunciando cosi ad un gigantesco risparmio (400 milioni di euro, a detta del sito del team di economisti guidato da Tito Boeri) per le casse dello stato, al solo fine di rendere più problematico il raggiungimento del quorum. La cosa è stata candidamente ammessa da Italo Bocchino del PDL, il quale però, curiosamente, era stato, in origine, tra i promotori del referendum stesso. Un bell'esempio di scarsa coerenza che Cruciani ha giustamente messo in risalto.

Non voglio però concentrarmi su Bocchino, perché dopo la recente scenetta con Nicola Latorre (ricordate il "pizzino"?) ai miei occhi ha perso ogni credibilità. Parlare male di lui, per quel che mi riguarda, è come sparare sulla croce rossa. Voglio invece dire due cose sullo strumento referendario in generale.

Non ci giro intorno: il quorum va abolito. Lo ha detto pure Cruciani, ieri, e di questo lo ringrazio.

Io accetto l'idea che alcune persone possano rigetterare il referendum come mezzo per decidere su un certo tema. Mi sta bene considerarla una posizione attiva, come suggerito da un ascoltatore ieri. Ma questa posizione - leggitima, lo ripeto - non può andare a sommarsi a quella di chi è dichiaratamente contrario agli obiettivi del referendum pur riconoscendone la validità come strumento di democrazia diretta, e pure a quella di chi per pigrizia, per ignoranza, per insensibilità, semplicemente si disinteressa del tutto al referendum. Non si possono sommare tre posizioni diverse dando loro un'unica valenza.

In un referendum ci possono essere:

- i ""
- i "No"
- i "Fate vobis" (schede bianche o nulle)
- i "Disconosco il referendum"
- i "Me ne fotto (refeché? Se magna?)"

Sono cinque posizioni diverse e vanno contate ognuna separatamente.

Mi rendo conto che distinguere tra loro le ultime due categorie è difficile, ma è un problema risolvibile. Ad esempio, si potrebbero incasellare le persone che disconoscono il referendum contando quelle che si recano al seggio ed esplicitamente rifiutano la scheda. Chi invece non si reca al seggio va nella casella dei "me ne fotto".

Fatto sta che alla chiusura dei seggi deve essere possibile ripartire la torta degli italiani aventi diritto al voto nelle cinque posizione suddette e proclamare vincitrice la posizione avente la fetta più grande, senza tante chiacchiere.

Se lo strumento referendario venisse modificato secondo l'approccio che ho spiegato sopra, a nessuno verrebbe in mente di rinunciare ad un enorme risparmio per lo stato solo per un miserabile calcolo di convenienza politica, del quale ci si dovrebbe solo vergognare.

----------

Avviso: ho aggiornato la pagina della perle della Zanzara, aggiungendo la straordinaria telefonata di due giorni fa (mercoledì 25 febbraio) nella quale l'ascoltatore Nicola dalla provincia di Varese insisteva affinché Cruciani si dissociasse dalla "proposta" (non seria), formulata in precedenza da un altro ascoltatore, di ammazzare Berlusconi. Per me è stata la telefonata più divertente di tutti i tempi. Non ve la perdete.

----------

Contributo musicale... Chi si ricorda degli Arcadia? Nel 1985, tre membri dei Duran Duran, ovvero Simon Le Bon, Nick Rhodes and Roger Taylor, diedero vita ad un'estemporanea spin-off band, chiamata, appunto, "Arcadia", che pubblicò un unico album, da cui venne tratto un discreto singolo dal titolo... Election Day.




8 commenti:

Anonimo ha detto...

....Ma del polverone intorno a Bocchino.... Alfredo Romeo.... e compagnia cantante....piu' nulla??
L'imprenditore sta ingalera e gli altri.... tuttapposto???


Gennaro-Napoli

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
posto l’intervento solo perché l’avevo già confezionato, ma Authan ha scritto praticamente le stesse cose, con più attinenza alla trasmissione.

***

Tornerei sulla questione referendaria già accennata anche accennata nei giorni scorsi, che mi pare sia l’emblema della (scarsa) vocazione democratica dei politici che abbiamo eletto, ma anche di noi elettori stessi.

Riassumendo:
a) un congruo numero di italiani ha richiesto di essere interpellato direttamente su un argomento.
b) i politici hanno espresso l’intenzione di creare tutte le condizioni perché la consultazione venga invalidata, anche a costo di sprecare soldi (poco mi importa della credibilità di Bocchino, firmatario pentito).
c) prevedibilmente assisteremo al ritorno degli inviti ad “andare al mare”, in modo che, invece di pesare i due fronti d’opinione alla pari, la consultazione fallisca perché i fautori del NO si sommino agli astenuti fisiologici (condizione che viene sfruttata da ormai un quindicennio) facendo mancare il quorum.

Adesso provate ad andare su questo link:

http://www.repubblica.it/speciale/2006/referendum/storico/2005.html

e guardate come negli ultimi quindici anni i referendum siano falliti grazie a questo gioco, in alcuni casi ribaltando un esito quasi scontato in caso di regolarità del confronto, mentre negli anni precedenti, in molti casi, la volontà popolare espressa attraverso il voto oggettivamente sarebbe stata ribaltata se il fronte del no si fosse aggiunto a quello del non voto.

Questa situazione mi spinge a due amare domande:
1) possiamo pensar bene di un politico che vuole agire indipendentemente dal mandato degli elettori (al punto di non volere che questo sia chiaramente espresso) oppure contro questo mandato (se ritiene che per vincere deve sommare i voti di una parte ai non voti)? Il suo comportamento, nei fatti se non nella forma, è legale?
2) possiamo pensare bene degli elettori che di fatto hanno accettato di lasciar svuotare l’istituto referendario del suo valore -privandosi di uno strumento di democrazia diretta- presumibilmente per far prevalere la propria parte quando la presumevano minoritaria (se no avrebbero cercato di affermarsi con il voto)? Ritenete che nella loro opinione la dittatura sia un disvalore in assoluto o solo se della parte avversa?

Probabilmente va effettivamente eliminato il quorum (magari elevando il numero di firme necessarie alla richiesta per evitare il frequente ricorso a quesiti troppo tecnici) come dicono authan e lo stesso Cruciani, ma l'esperienza ci insegna che nessuna regola è ineludibile senza un senso civico di fondo, e che quindi anche questa operazione potrebbe essere inutili al cospetto di cotanti politici ed elettori.

Saluti

Paolo il referendario

Anonimo ha detto...

Cari miei,
ormai dobbiamo aspettarci di tutto da questo indaffaratissimo governo che procede come un panzer a far tabula rasa delle conquiste democratiche faticosamente raggiunte in anni e anni di lotte.
E perchè no, magari, dopo le forti limitazioni al diritto di sciopero.... abolire del tutto lo strumento del referendum abrogativo, dopo tutto c'è un apposito Ministero per la Semplificazione Legislativa di cui possiamo fidarci.

Marco ha detto...

La soluzione in teoria sarebbe semplice (ma occorrerebbe una classe politica seria e democratica per attuarla, non certo questo parlamento di parassiti): il quorum deve essere calcolato non sul totale degli aventi diritto ma sul totale dei votanti. Cioè: se tu vuoi astenerti dal referendum devi andare alle urne e votare scheda bianca. In questo modo le astenzioni sarebbero "consapevoli" e si eviterebbero speculazioni politiche sull'ignoranza, la non-informazione e la pigrizia della gente. Ovviamente non ho nessun tipo di speranza di arrivare ad una situazione del genere che sarebbe ad un livello di civiltà più elevato rispetto all'attuale, piuttosto è molto più probabile - con l'attuale classe politica - che si arrivi alla abolizione dei referendum.

Anonimo ha detto...

gianpaolo ha detto...
Importate per tutti! ascoltatevi l'intervista a Genchi sul sito di Beppe Grillo. Aria fresca finalmente, ma non facciamoci illusioni!!!

@Francesca. Io è da due anni che lo riempio di email e sms, ma non mi ha mai risposto. Ma teniamo duro. Ciao

Così hanno salvato il Cavaliere
di Marco Lillo
Gli incredibili salti mortali della procura di Roma per archiviare il caso Berlusconi-Saccà. Con motivazioni smentite dai fatti
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cosi-hanno-salvato-il-cavaliere/2069093//1

Zorro di Marco Travaglio Striscia la giustizia
La richiesta di archiviazione per le telefonate Berlusconi-Saccà inaugura un nuovo genere giurisprudenziale: la giustizia creativa. Secondo i pm napoletani che avviarono l’indagine, se il politico più ricco e potente d’Italia chiede al direttore di Raifiction di sistemare 5 ragazze «per sollevare il morale al Capo» a spese degli abbonati e aggiunge «poi ti ricambierò dall’altra parte quando sarai un libero imprenditore. m’impegno a darti grande sostegno», è corruzione. Basta ascoltare la telefonata per trovare l’atto illecito (far lavorare gente che non lavorerebbe senza raccomandazione) e la «promessa di denaro o altra utilità» in cambio, cioè i due ingredienti tipici della corruzione. Quanto basterebbe, in un paese normale con due imputati normali e una giustizia normale, per affidare la faccenda al giudizio di un tribunale. Ma, per i pm romani che hanno ereditato l’inchiesta per competenza, «non vi è certezza del do ut des», al massimo di un po’ di «malcostume». E poi Saccà non è un incaricato di pubblico servizio (al servizio pubblico radiotelevisivo non crede più nessuno). E soprattutto i due piccioncini hanno un rapporto talmente «stretto e asimmetrico» che «Berlusconi non ha alcuna necessità di garantire indebite utilità per avere favori da Saccà». Cioè: Berlusconi è il padrone dell’Italia, dunque della Rai, dunque di Saccà, dunque non può pagare tangenti: è lui stesso una tangente (resta da capire perché allora garantisse «utilità» nella telefonata a Saccà: forse scherzava). E così il conflitto d’interessi, anziché un’aggravante, diventa un alibi. Giustizia è fatta

27 febbraio 2009 16.17

Anonimo ha detto...

Ma cosa gli dice il cervello al Cruciani?
Ha appena detto che non c'è nulla di male che una elevata percentuale della popolazione voti in base all'aspetto dei candidati anzichè con riferimento ai loro programmi, constatando, peraltro, che è in linea con l'evoluzione contamporanea del fare politica!!!
Di male non c'è nulla ma qualche problema sociologico c'è, eccome.
Eppoi ha detto che Saccà ci esce a testa altissima... forse Saccà in parte sì anche se ha fatto la figura dello zerbino con il cavaliere nero, ma Al Tappone no! passi dal lato giudiziario ma dal punto di vista politico - una politica beninteso alta non la politica che cerca consenso con un mix di esteriorità e fare leva sulla pancia della gente (e che Cruciani sembra quantomeno accettare sommessamente se non gradire) - NOOOOOO!

C'era gli scorsi giorni qualcuno su questo sito che sosteneva come Cruciani in realtrà fosse un mediocre... purtroppo le performance crucianiane dell'ultimo anno confermano almeno al 70% tale asserzione!!!

Anonimo ha detto...

a fronte della pena e della rabbia con cui s'è dovuto ascoltare la trasmissione stasera, qualche piccola soddisfazione in parte ha mitigato la sofferenza!

Sentire l'ascoltatore allevatore incacchiato con il ministro leghista ZAIA, per l'affaire "quote latte" minacciare la marcia dei trattori su Arcore
e suscitare nel Crux viva apprensione testè camuffata dai soliti risolini di scherno ed ammettere che comunque sull'argomento un po' l'informazone gli faceva difetto.
A Crucià, ma n'do vivi????????

Inoltre, pensando a quella testa vuota di Matteo Salvini, che su Antenna3 si è sperticato in lodi-lodi-lodi del ministro piu' gellato del mondo per le 600mila tonnellate ottenute dall'Europa, e che presto se la dovrà vedere con il popolo dei mungitori, ho riso pregustando le chiazze di letame sulle sue belle felpe bianche con la scritta rossa LOMBARDIA!!
Da notare che lo stesso Salvini come è noto guida la fronda SIAMO TUTTI TABACCAI e non si è fatto mancare stasera avventate dichiarazioni a sostegno del commerciante uccisosi e prossimo al processo per l'imputazione di omicidio (e non eccesso di legittima difesa) di due rapinatori qualche anno fa.
Sembra che si tratti di un suicidio passionale......

Alla fine la ciliegina sulla torta!
L'ascoltatore che prima dice a Crux "Le dovrebbero dare il premio Pulizer" e poi giu' con critiche e considerazioni pesanti sulla faccenda Sacca'/berlusconi, tirando in ballo anche la First Lady che due anni fa scrisse a Repubblica...bla...bla...bla....
Quanto m'è piaciuto!!

Alla fine è sempre uno spasso ascoltare La Zanzara!!

Anonimo ha detto...

http://www3.varesenews.it/gallerie/index.php?id=3834&img=21

CHE BELLA PROCESSIONE!!!