Sul tema del mancato riconoscimento a Enzo Biagi dell'ambrogino d'oro da parte del consiglio comunale di Milano, Giuseppe Cruciani, all'inizio della Zanzara di ieri, ha espresso un'opinione che ho trovato molto interessante: la decisione del consiglio comunale è stata “scandalosa” in quanto si inquadra in quel vetusto solco della divisione tra il berlusconismo e l’antiberlusconismo che sembra non voler finire mai, segno che non solo gli antiberlusconiani a voler tenere viva questa battaglia senza fine.
In un momento successivo, sullo stesso tema, Cruciani ha chiamato in causa Vittorio Sgarbi (ancora!), e, nell'introdurlo, forse dopo aver completamente travisato l'intervista che quest'ultimo ha rilasciato a Repubblica, ha fatto credere che il critico d’arte avesse la stessa identica sua opinione.
In realtà le cose non stavano affatto così. E' vero che anche Sgarbi ha disapprovato la mancata concessione dell’onorificenza, ma per un motivo molto, molto, molto, molto, molto diverso.
Sgarbi non si è per nulla focalizzato sull'eterna contrapposizione tra berlusconismo e antiberlusconismo. Invece, con quel cinismo e quella rudezza che spesso lo contraddistinguono, Sgarbi ha fatto unicamente riferimento alla persona e al giornalista Enzo Biagi, sostenendo che nel non dargli il premio si è fatto di lui un martire migliorandone a tutti gli effetti l'immagine. In altre parole, nel non concedergli l'onorificenza, paradossalmente si è premiato Biagi ancor più di quel che meritasse.
Non so se avete colto… In sostanza Sgarbi, subdolamente, con falsi toni soft, ha di fatto denigrato Enzo Biagi. Del resto, bastava leggere con attenzione la summenzionata intervista a Repubblica per rendersi conto di dove il neo sindaco di Salemi volesse andare a parare. Cito: “Biagi era pericoloso da vivo. Da morto danno non ne può più fare. Quindi si può anche dargli un altro Ambrogino, tanto per non creare polemiche.”
Che pena, che tristezza... Ma, curiosamente, una singolare coincidenza mi ha risollevato il morale. Mentre ascoltavo questo l’ennesimo sproloquio di Sgarbi, scuotendo la testa a fronte di cotanta perfidia, mi è capitato tra le mani un turacciolo, e, all’istante l'immagine di Ignazio La Russa, l'uomo dei turaccioli, si è materializzata nella mia mente.
Sgarbi. La Russa. Un turacciolo...
A quel punto, un'erotica fantasia, che lascio alla vostra immaginazione, mi ha pervaso, cogliendomi indifeso e lasciandomi con un sorriso ebete stampato in faccia, sorriso che si è dissolto solo dopo una mezzoretta, quando mia moglie, richiamandomi all'ordine, mi ha chiesto: “Si può sapere che cavolo c'hai da ridere?”
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Vi lascio con una fantasia erotica (ed eroica) decisamente più ortodossa... La mia scena preferita dal primo film di Spider-Man.
You are... amazing!
2 commenti:
Non so come mai, ma ultimamente non ci sono molti lati positivi nell'ascoltare Cruciani.
Vorrei sottolineare i minuti dedicati a farci sentire le voci volgari dei vari Gaucci e Iene che naturalmente x il nostro sono "strepitosi" o "straordinari".
La chiosa del nostro idolo è "Ma chi glielo fa fare a Gaucci di tornare qua" visto che finora è stato a bighellonare in SUV in un posto dove "nun ce stanno regole".
Che schifo
Tommaso
Parlando del ministro della difesa, forse più adatta una bella granata.
E a proposito dell'estremista della deficienza Sgarbi, guardate la sua ultima performance. http://it.youtube.com/watch?v=y-y2RQZmRMw
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