martedì 25 novembre 2008

Above us only sky

Zanzara frizzante e finalmente pregna di temi interessanti, quella di ieri. Ci sarebbero spunti per tre o quattro post, ma bisogna fare selezione. Pertanto mi concentro su due argomenti: lo spot del candidato PDL alla presidenza dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, con il quale si ammicca ai giovani vagheggiando opportunità di lavoro, e la sentenza di un giudice del tribunale di Valladolid con la quale si ordina di far rimuovere tutti i crocifissi dalle pareti di una scuola pubblica della città spagnola.


SPOT DI CHIODI

Lo avete ascoltato lo spot di Chiodi? Io sì, diverse volte, e sono d’accordo con Cruciani quandi dice che esso è stato “progettato male e realizzato peggio” in quanto “non si capisce nulla”.

Non sono invece d'accordo con il conduttore della Zanzara quando afferma che dietro lo spot non si cela un intento ingannevole. Al contrario, l'ambiguità con la quale viene fatta subodorare la possibilità di ottenere un fantomatico “colloquio per l’avviamento all'attività imprenditoriale”, è, a mio avviso, assolutamente voluta (“Iscriviti al tuo futuro”…), nell'ambito di una dilettantesca e, per fortuna, fallimentare strategia di marketing che, giustamente, molti commentatori della scena politica italiana, con toni più o meno severi, hanno giudicato politicamente censurabile.

Detto questo, non si deve neppure esagerare nei commenti di biasimo, come ha invece fatto, nel suo intervento di ieri, l'ascoltatore Bruno da Roma. Bruno ha percepito nella vicenda Chiodi la dimostrazione che la destra cerca intenzionalmente il consenso nell'ignoranza e nell'ingenuità di una parte dell'elettorato, quello “rincitrullito dalle televisioni”. Sono vecchie semplificazioni che andrebbero evitate perché degradano il livello del confronto politico. Non è vero che a destra regni sovrana l’ignoranza, così come non è vero che a sinistra regni il sentimento di superiorità morale accompagnato da fancazzismo.


CROCIFISSO

Cruciani si è posto questa questione: “è togliendo il crocifisso dalle scuole che si tutela la laicità dello Stato?” La sua risposta è no. Per approfondire il tema, poi, ha intervistato il teocon nostrano Marcello Pera, il quale, fedele al suo credo, ha magnificato il crocifisso come “simbolo identitario di appartenenza ad una civiltà storicamente permeata dal cristianesimo” e come “garanzia di uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio”.

Detto che magari, per completezza, oltre al teocon Pera poteva essere opportuno ascoltare anche l'opinione di un opinionista iper laico (ad esempio un Piergiorgio Odifreddi qualsiasi), a mio avviso la questione del crocifisso nelle scuole (e più in generale negli edifici pubblici) andrebbe analizzata su due diversi livelli: uno di principio, e uno pratico.

In linea di principio, chi, come me, non appartiene ad alcuna confessione o comunque chi, come me, crede fermamente nella laicità dello Stato non capisce il motivo per cui in luoghi pubblici diversi dalle chiese debbano esser esposti simboli religiosi. Non se ne vede motivo, così come non si vede motivo di esporre simboli politici o di altra natura. Ricordiamoci, del resto, che l'Italia, da quando è una Repubblica con una nuova Costituzione, non ha più una religione di Stato.

A livello pratico però, c'è da chiedersi: vale davvero la pena intraprendere seriamente, nei tribunali o nelle aule parlamentari, delle battaglie per la rimozione dei crocifissi, che magari sono gli stessi appesi ai muri delle scuole da decenni? E' davvero cosi importante porsi questa questione, o è meglio invece lasciar perdere? Secondo me è meglio lasciar perdere.

Del resto, un crocifisso, per quanto indesiderato, lo si puo sempre ignorare, no? E inoltre, se anche un solo studente trova conforto in quel manufatto, perché negarglielo? Se poi nella stessa classe ci sono ragazzi di altre religioni o fortemente atei, gli insegnanti decidano caso per caso, magari aprendo un sereno dibattito con gli studenti e lasciando, in ultima analisi, la scelta finale a questi ultimi con un voto a maggioranza. Così, en passant, gli studenti hanno pure l'occasione di approfondire i concetti di tolleranza, di democrazia, e di rapporto tra stato e religione.

----

"And no religion too" e "Above us only sky" sono i miei versi preferiti di "Imagine", la celebre canzone pacifista e idealista di John Lennon. Buon ascolto.




You may say I'm a dreamer,
but I'm not the only one.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
un po’ a malincuore e a costo di passare per un mangiapreti, mi devo schierare contro l’esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici, ed in generale più ampiamente, per una completa separazione tra stato e religione.
Credo che questa posizione, su un dettaglio minimo della questione laica ed in una realtà ormai e sempre più multiculturale, sia infatti il minore dei mali: la completa laicità degli apparati statali, anche nei simboli, è l’unico modo per equiparare tutti i cittadini e privare di argomentazioni gli integralisti di ogni parte che avessero interesse a fomentare tensioni su base religiosa.
Allo stato attuale in ogni momento un cittadino italiano non cattolico potrà affermare di essere discriminato dallo stato italiano a causa della sua religione perchè nelle aule di scuola o del tribunale, negli ospedali,… troverà solo i simboli della (di fatto) religione di stato. Più seriamente lo potrà fare perché i soldi delle sue tasse serviranno per pagare gli insegnanti di religione designati dalla curia oppure i preti che operano in ospedale o per finanziare la chiesa cattolica attraverso l’otto per mille o l’esenzione ICI o il finanziamento dell’edilizia degli enti religiosi.
Questo, per quanto attiene al crocifisso, è già avvenuto in passato con brutti risultati: ricordo un giudice ebreo che si rifiutava di esercitare in un’aula di giustizia (la questione, in punta di diritto, è stata risolta all’italiana: il crocifisso è rimasto, il giudice ha continuato ad essere retribuito per non lavorare); oppure quello (che citava tra le righe lo stesso Cruciani) di Adel Smith, un italiano -che personalmente ritengo un subdolo mestatore dell’integralismo islamico-, che inscenò una piazzata richiedendo invano di togliere il crocifisso dalla stanza d’ospedale dove era ricoverata la madre.
Specialmente il secondo caso si prestò ad essere strumentalizzato fornendo visibilità alibi e una minima credibilità ad un personaggio e delle posizioni altrimenti insostenibili: un bel risultato che personalmente non vorrei vedere ripetuto.

Saluti

Paolo il laico

Anonimo ha detto...

infatti i più grandi massacri del Novecento sono stati commessi dai comunisti in nome dell'uomo nuovo,da Hitler a Mao passando per Stalin, tralasciando i dittatori minori; le guerre di religione dei secoli scorsi impallidiscono al confronto con il XX secolo.John Lennon era un povero cretino ignorante che la faceva fuori dal vaso, un fesso senza nè arte , nè parte.

Anonimo ha detto...

Possiamo rivedere insieme l'affaire Chiodi e come è stata commentato?
Cruciani:«Ancora qualche perla da oggi. Ci sono molte polemiche in Abruzzo sapete che si vota il prossimo 30 novembre, sentenze della magistratura permettendo, perché siamo sempre in Italia,»

Ora questo inciso che è volutamente denigratorio e polemico nei confronti della magistratura, sorvola volutamente sul fatto che la magistratura ha scoperto che in Abruzzo il presidente della Regione, Ottaviano del Turco, insieme a una decina tra assessori ex assessori consiglieri e alti funzionari della regione si sono intascati 14 (quattordici) milioni di euro (circa 28 miliardi di lire) di cui 5 miliioni e 800mila solo Del Turco. Ora questi 14 milioni di euro sono soldi della comunità che lo stesso Cruciani ha contribuito a pagare con le sue tasse. Per quale motivo la magistratura che ha difeso gli interessi nostri e di Cruciani si deve beccare il solito sottotesto della magistratura politicizzata e cattiva? ma meno male che c'è, e speriamo resti sempre indipendente a dispetto di Cruciani-

«e allora per il primo turno anzi no per il turno unico perché non c'è il secondo turno delle elezioni regionali e…ed è sotto accusa un video già tolto in realtà dalla circolazione"-e chissà come mai? facciamocele queste domande ogni tanto-" da parte del candidato del centrodestra Chiodi, qualcuno parla apertamente, lo fa Storace che è presente in competizione anche alle elezioni regionali di caso simile a quello di Achille Lauro che regalava doni etc ai napoletani per farsi votare. Io vorrei semplicemente che voi giudicaste da soli il video sotto accusa. La pubblicità elettorale del candidato in abruzzo. Sentitela:»
Segue una pubblicità molto confusa ma che praticamente dice di lasciare un a serie di dati personali e curriculum ambito di lavoro desiderato a una delle sue bancarelle così facendo…
«(Chiodi: )Con questo atto non esprimi una preferenza politica ma stai prenotando un incontro di selezione di formazione e avviamento all'attività imprenditoriale. Entro il 31 gennaio del 2009 sarai convocato per la selezione e il programma di formazione.(Voce femminile:) Il 30 novembre e il primo dicembre, vota per Gianni Chiodi, il presidente della rinascita.
(Cruciani:)Bè detto che non si capisce assolutamente nulla in questo spot, dunque secondo me, secondo la mia modestissima- (????????) -opinone, chi l'ha concepito, l'ha concepito male, vi leggo le accuse che solamente negli ultimi 20 min sono arrivate al candidato di centrodestra.…»

Seguono solite stupide dichiarazioni da panino televisivo con cui è facile per Cruciani rivoltare la frittata.
La verità è che lo spot è una vera è propria circonvenzione d'incapace, prima ti dice che se lasci i tuoi dati personale all'On, Chiodi sarai convocato per il programma di formazione che presumibilmente dopo dovrebbe sfociare in un lavoro vero e proprio, quindi ti suggerisce di votare per Chiodi.
Certo che non è chiaro come spot, se facesse chiaramente il collegamento tra le due cose sarebbe voto di scambio che in Italia ai sensi dell'art. 416-ter del codice penale, è reato
Così facendo, invece, lascia nel dubbio, ma ciò non toglie che il messaggio strisciante sia proprio: lasciami i tuoi dati, votami e dopo ti trovo un lavoro. Chissa come mai l'hanno ritirato come spot, ma questo Cruciani non lo commenta…
Per favore smettiamola di farci prendere in giro e analizziamo le cose che ci vengono dette e come ci vengono dette, altrimenti veniamo usati e condizionati. Il fatto che a una persona venga data la possibilità di parlare da un microfono non significa che la maggior parte delle cose che dice siano giuste o vere. Cruciani è stato messo dove è probabilmente per il semplice motivo che sostiene o deve sostenere determinate idee, anche a dispetto della loro veridicità, altrimenti perde il posto. Mettiamocelo bene in testa