Con il ritorno del titolare, alla Zanzara non si ridacchia più, considerando che la conduzione di Giuseppe Cruciani è molto più seriosa e compassata rispetto a quella del gigione Luca Telese. Piaccia o non piaccia, la vera Zanzara è questa. Quella di Telese, per quanto gradevole, era, semplicemente, un'altra trasmissione.
Purtroppo, il ritorno di Cruciani è avvenuto in concomitanza con gli ennesimi sviluppi della vicenda Alitalia: lo sciopero bianco messo in atto, contro tutto e contro tutti, da una parte dei piloti e degli assistenti di volo. Questo tema ha occupato la maggior parte della trasmissione, ma siccome io di Alitalia ne ho le scatole piene, oggi non ne parlerò.
Per fortuna, ieri in trasmissione sono stati toccati anche altri temi, alcuni dei quali mi hanno colpito. Innanzi tutto, la critica di Cruciani a Michele Santoro. Il conduttore di AnnoZero, per mezzo di una lettera del suo avvocato, se l'è presa con un deejay di RDS, tal Joe Violanti, che imitando la sua voce fa degli scherzi telefonici infantili a politici e altri personaggi pubblici. Cruciani, in sostanza, dice: “Ma come, il paladino della libertà di espressione, che ha sempre difeso la satira, se la prende proprio con uno che fa satira”?
Detto, a margine, che, da quel che ho sentito ieri negli spezzoni audio mandati in onda, questo Violanti non fa minimamente ridere, e che la sua imitazione di Santoro è penosa, secondo me Cruciani ha ragione. Santoro, con questa sua iniziativa, ha solo fatto una gran brutta figura, quella di chi predica bene e razzola male.
Poi, come prevedevo nel post di ieri, Cruciani ha chiamato in causa Carla Bruni. Però lo ha fatto in un modo strano, che ho trovato un po' equivoco: è stato mandato in onda un frammento di una vecchia intervista della modella alle Iene, in cui la Bruni, rispondendo, a delle domande, elencava le sue preferenze tra i personaggi politici (Prodi), i cantanti (De Andrè), i calciatori (Totti), eccetera.
Nulla di eclatante, ma neppure nulla di scandaloso. Mere banalità di nessun interesse. Ma allora perché Cruciani ci ha fatto ascoltare questa roba? Non ho capito… Se era un tentativo di screditare la persona, direi che non è riuscito. Carla Bruni è antipatica come il culo (scusate il francese), ma di certo non lo è per quello che ha detto alle Iene. Mah!
Il climax della puntata si è però raggiunto con gli spezzoni audio di Paolo Guzzanti (intervistato nei giorni scorsi da Lucia Annunziata), il quale, da qualche tempo a questa parte non sembra più disposto ad ingoiare rospi nell’ambito del raggruppamento politico di cui fa parte, il PDL.
In particolare, il vecchio Guzzanti sembra aver maturato una pessima opinione di Berlusconi: la discutibile amicizia del cavaliere con il “grande Vladimir” Putin è stato l'inizio. Poi si è passati alla denuncia della “mignottocrazia” che pervade l'attuale governo. E infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la battutaccia di Berlusconi su Obama.
Cruciani si è detto “stupito” che Guzzanti possa aver cambiato opinione così radicalmente, visto che Berlusconi è sempre lo stesso da quindici anni. Io, invece, devo confessare che me ne sono rallegrato.
Vedete, la principale stranezza dell'attuale panorama politico è che una delle due fazioni (chiamiamola sinistra), in assenza di un leader di polso, è in preda alle più truci guerre intestine, mentre l’altra (chiamiamola destra) sembra talvolta una setta religiosa in costante adorazione del Re Sole.
Ebbene, io auspico che prima o poi abbia luogo una sorta di riequilibrio, da una parte e dall'altra, e penso che il fatto che a destra qualcuno si alzi in piedi e inizi ad urlare che il re è nudo rientri in questo processo di "riequilibratura". Forse il vecchio Guzzanti rimarrà un caso isolato, ma –chissà– forse no.
Si tratta solo di aspettare la prossima follia del nostro presidente del consiglio. Magari ci sarà qualcun altro che dirà basta, che si alzerà in piedi, che punterà il dito, e che urlerà "Il re è nudo! Il re è nudo!". E poi un altro. E poi un altro. E poi un altro...
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Segnalazione: su come il mondo della politica farebbe bene a rinnovarsi, c'è un bellissimo articolo di Tito Boeri, dal titolo "Una missione per la politica", sulla Repubblica di oggi. Ne consiglio caldamente la lettura.
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Sigla finale: "King of pain" è una delle più famose canzoni dei Police. Eccovela in un video d'epoca. Le lettrici si godano il giovanissimo Sting :-)
I have stood here before inside the pouring rain
With the world turning circles running 'round my brain
I guess I'm always hoping that you'll end this reign
But it's my destiny to be the king of pain
5 commenti:
Buongiorno,
ieri ho molto apprezzato una lezione di giornalismo data da un dipendente Alitalia a Cruciani (che mi è parso accusare il colpo) in cui veniva contestato il fatto che il mancato rispetto del contratto precedentemente stipulato da parte di CAI venisse presentato come una opinione invece di verificare come stavano le cose.
In effetti un lavoro giornalistico un po' più serio (credo che la verifica delle fonti faccia parte della deontologia professionale, è un lavoro che fanno molto bene in Report, per esempio) permetterebbe di avere una trasmissione più utile agli ascoltatori per costruire una propria opinione in maniera meno acritica.
Per chiarire le idee non ha senso dare cittadinanza ad affermazioni smentite dai fatti: queste servono solo ad elevare il volume della polemica e ad intorbidire le acque
Saluti
Paolo il tempestivo
Ciao Paolo.
Di primo acchito ti direi di mandare questa tua opinione anche a Cruciani stesso.
Dall'altro lato, pero', posso indovinare la sua eventuale risposta (perche' e' la stessa che ha dato varie volte a me a fronte di questioni analoghe):
"La Zanzara non e' una trasmissione di approfondimento, ma d'opinione, di commento breve. Non c'e' una redazione abbastanza grande per fare giornalismo d'inchiesta alla Report".
Il problema e' che, senza approfondire, a volte si rischia di parlare del nulla, o peggio, di cose false. Penso ad esempio alle faccende dei presunti tentativi di rapimento di bimbi da parte di ragazze rom, qualche tempo fa.
Ciao,
authan (autore del blog)
Ciao,
se a Cruciani piacciono critiche / suggerimenti preferisco che se li cerchi qui, piuttosto che regalarglieli direttamente...
Se la redazione è insufficiente, qualche volta, senza sforzo, può aiutare Google:
http://www.alitaliastoriavera.org/docs/proposta_cai.pdf
la fonte può essere sospetta, ma il documento sembra essere quanto meno credibile ed un primo passo per poter effettuare qualche verifica...
Invece anche ieri Cruciani diceva di non essere stato capace di trovarlo da nessuna parte.
So che non apprezzi l'argomento Alitalia ed anch'io me ne sono stufato, prevalentemente per l'approccio demagogico / populista che prevale sull'argomento: tempo fa avevo però trovato un sito dove era contenuta una analisi sulla questione alitalia risalente al 2003 circa che, con poche opinioni e molti dati evidenziava quali fossero stati gli aspetti salienti delle politiche aziendali sino ad allora intraprese.
Per inciso si evidenziava che i dipendenti Alitalia avevano avuto un ruolo molto inferiore a quanto si vuol far apparire nel declino della compagnia (non che per questo mi siano diventati meno indigesti, con gli indubbi privilegi che difendono).
Spero di ritrovare il link...
Saluti
Paolo il confidenziale
Paolo,
scava scava alla fine una verita' rimane. I dipendenti Alitalia sono troppi. Lo erano prima di CAI, e a maggior ragione lo sono con la CAI, visto che la compagnia che nascera' sara' piu' piccola.
Detto questo, e' giocoforza che qualcuno debba rimanere a casa. E' brutto, e' cinico, e' triste, ma e' la realta'.
Penso che la CAI, nel rispetto della legge, abbia il diritto di scegliere chi vuole, in una logica di mercato. Non bisogna dimenticare che chi rimane fuori avra' sette anni di cassa integrazione. In sette anni, anche il piu' sfigato degli sfigati trova un lavoro, se davvero lo vuole.
Grazie cmq per i tuoi commenti, sempre arguti.
A presto,
Authan (autore del blog)
Ciao Authan,
perfettamente d'accordo su quanto dici: non solo CAI sarà più piccola di Alitalia, ma ingloberà Airone (Personale, mezzi e debiti...).
Resta da capire se con questa operazione si otterrà una società in utile unendone due in passivo / fallimento.
Perchè quello che emerge dai dati, numeri alla mano è che il singolo dipendente Alitalia è spesso il meno caro ed il più produttivo, ma solo perchè, rispetto ai suoi colleghi di compagnie diverse, gran parte del suo lavoro è appaltato in outsourcing a ditte esterne normalmente mal gestite e modificare questa situazione richiede non solo una politica di assunzioni adeguata, ma una difficile costruzione di un Know how e di un piano aziendale.
Speriamo almeno che i soldi che siamo costretti ad investire nell'impresa non servano unicamente ai soliti noti.
Saluti
Paolo l'aviatore
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