martedì 1 settembre 2009

Il passante di Mestre: non è oro tutto quel che luccica

[Anche l'articolo di oggi è a firma del prode Paolo]

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Nella Zanzara di ieri Alessio Maurizi ha ripetutamente proposto i cinegiornali d'epoca che celebravano (nel 1966) la realizzazione della Salerno-Reggo Calabria alternandoli alle considerazioni dei sindaci a commento dell'ennesimo ingorgo su quella direttrice.

La Salerno-Reggio è sicuramente un esempio di incompiuta che contribuisce a pregiudicare lo sviluppo economico del Meridione e, per quanto mi riguarda, rappresenta il principale motivo di scetticismo nei confronti della realizzazione del ponte sullo stretto, che, in queste condizioni e con buona pace di Cruciani, mi pare sia un ponte tra il nulla ed il nulla, da un punto di vista dei flussi della viabilità.

Chi però creda che la Salerno-Reggio sia stata sinora un fallimento (e magari ne attribuisca la causa al fatto che non è a pagamento o ad errori progettuali) sbaglia di grosso. Perché anzi è uno dei casi di successo più clamorosi di una politica che prende a pretesto le esigenze del territorio e della gente, per soddisfare gli appetiti di altre categorie (in questo caso cementieri, costruttori, malavitosi, ecc.), che hanno potuto pascersi a quella greppia per più di quarant'anni.

Ed è una politica che si diffonde sempre di più, come vorrei dimostrare con un caso che conosco un pochino: il passante di Mestre. Viene spesso presentato come esempio di una grande opera realizzata velocemente e ben riuscita. Sicuramente il passante è necessario se non indispensabile, ma il progetto rispecchia gli interessi del gestore/realizzatore più che quelli del territorio e degli utilizzatori, con la benedizione del consiglio regionale veneto.

A dirlo non sono io, ma i fatti: in origine i comuni attraversati dal passante, rinunciando a procedere ai rituali ricorsi al TAR, avevano molto responsabilmente contrattato una serie di varianti al progetto iniziale che rendessero meno impattante sul territorio la struttura (realizzazione di parti in tunnel o trincea, barriere fonoassorbenti costituite da una sottile fascia boschiva,...) e che controbilanciassero e limitassero per gli abitanti il disagio legato alla struttura (la gratuità del tratto Mestre Mirano della A4, l'attivazione contemporanea di tutte le uscite, lo spostamento delle barriere): appena scaduti i termini per poter ricorrere contro il progetto originario il gestore decise di rimangiarsi gli accordi e procedere sostanzialmente seguendo gli indirizzi iniziali, in ciò supportato da alcune sentenze a parer mio allucinanti.

E' vero, il tratto Mestre-Mirano dell'A4 è diventato gratuito, ma i locali, per potersi avvantaggiare di tale condizione devono necessariamente uscire dai normali caselli all'interno della tratta per non vedersi addebitare 2€ di sovrapprezzo oltre al prezzo già precedentemente previsto per la singola tratta. Poichè la tratta Mestre-Padova (che comprende il tratto in questione) è soggetta a fortissimo pendolarismo, negli orari di punta il traffico generato da chi esce e immediatamente rientra al casello di Mirano (lo ricordo, per risparmiare oltre 4€ al giorno) crea delle code tali da intasare lo stesso centro di Mirano. Lo spostamento della barriera non è economicamente conveniente per il gestore, per cui prevedibilmente la situazione non sarà risolta a breve.

Per motivi elettorali il passante è stato inaugurato trionfalmente ma frettolosamente, senza uscite intermedie, senza aree di servizio, con segnaletica meno che approssimativa e stendendo gli ultimi km di asfaltatura sotto pioggia battente (indovinate un po' le conseguenze che si verificheranno a breve sul manto stradale).

Ovviamente il gestore si è rimangiato anche gli ultimi accordi presi con i comuni, attivando in tempi diversi i caselli (prima Mogliano, poi Spinea, seguirà Martellago). Al di là del rispetto degli accordi con gli enti locali, come è stato realizzato il Passante?

Invece che rispondere vi chiedo, supponendo che voi non costruiate strade: voi avreste realizzato 32 km di autostrada trafficatissima senza un'area di servizio (aggiungendo anche i km sulla vecchia tratta necessari a raggiungere le aree di servizio preesistenti si arriva a 60 km senza aree), con pochissime aree di emergenza ed originariamente senza una sola uscita mal raccordata alla viabilità preesistente? Voi avreste fatto raccordare le 3 corsie del passante e le 2 della tangenziale nelle 2 sole corsie della vecchia A4 in una confluenza lunga (credo) meno di un km? Voi, poco dopo la sopra descritta confluenza, avreste aggirato la vecchia larghissima barriera autostradale di Roncade con una serie di secche curve e carreggiate a larghezza ridotta, invece di abbattere una parte dei caselli e far procedere la strada in linea retta?

Se avete risposto di sì a queste tre domande sottoponete il vostro curriculum al gestore del Passante: siete perfetti! Avreste risparmiato su qualsiasi struttura serva a garantire livelli di servizio e sicurezza accettabili proprio come è stato fatto. Con i risultati previsti (previsti, non prevedibili) degli oltre trenta km di coda del primo grande esodo. Che hanno seguito tanti altri disservizi meno eclatanti.

Uno comico su tutti relativo alla segnaletica: la sua inadeguatezza era talmente palese che non si è presentata alcuna autorità all'inaugurazione del nuovo casello di Spinea ad accogliere le prime auto in uscita. Che ovviamente avevano sbagliato strada.

Mi direte che finalmente si può viaggiare normalmente sulla tangenziale di Mestre. Verissimo. Purtroppo la Regione Veneto, che tanto si era battuta per il passante, arrivando a fornire dati e stime false sulle percorrenze (sui propri siti per promuoverne (ove fosse necessario) la realizzazione, sta premendo per realizzare sul vecchio asse viario una serie di strutture di dubbia utilità (Veneto City, l'ospedale unico della riviera del brenta-miranese), che vi ripristineranno, se realizzati, il vecchio insostenibile regime di traffico. Se così fosse il passante avrebbe comunque raggiunto il suo vero scopo: foraggiare i suoi realizzatori/gestori. Che questo avvenga a spese di cittadini, automobilisti e contribuenti apparentemente non conta.

Saluti da Paolo, il vostro inviato speciale a Nord Est

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Francesco Guccini, "Venezia" (1981).




Mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro
inciampava nei denti...


16 commenti:

Anonimo ha detto...

@ Paolo: la Salerno-RC è universalmente riconosciuta un fallimento, si vede che non bazzichi molto da quelle parti. Il passante di Mestre è un'opera necessaria, realizzata in un tempo "decente" ma non scevra di difetti.
Antonio

Anonimo ha detto...

@Antonio

Quando l'ironia
si ignora cosa sia,
meglio andare via:
rispondere è follia

Vigneron ha detto...

Complimenti Paolo per il post molto preciso e documentato.

Dici una cosa molto interessante che riassumo: il passante è sbagliato perché nasce dalle reali necessità infrastrutturali di una città (o intero nord-est) ma si trasforma per gli appetiti ingordi dei gestori (privati) che dovrebbero soddisfare queste necessità ma puntano solo a migliorare i propri bilanci.

Questo è il nodo principale dello sviluppo del nostro paese: abbiamo privatizzato tantissimo e abbiamo dato ai privati che hanno la loro legittima sete di quattrini la resonsabilità di soddisfare i nostri bisogni.
Queste due cose non coincidono quasi mai.

Ecco perché stiamo sprofondando nelle classifiche mondiali che riguardano la competitività mentre le azioni Atlantia (ex Autostrade) salgono sempre di più...

Anonimo ha detto...

"impatto ambientale"...

ora tutto deve essere fatto tenendo conto dell'impatto ambientale... va bene, ma nessuno vuole pagarne i costi. E' tutto dovuto.

Poi i risultati si vedono: come i pali della luce colorati di verde "per minor impatto ambientale" e gli elicotteri dell'elisoccorso che li vedono all'ultimo e si schiantano, muoiono 4 soccorritori del 188...

Quello è proprio l'"impatto" ambientale.

Unknown ha detto...

ti dico la verita': il passante e' un'opera che fa schifo. Ha dato un po' di respiro a chi abita a Mestre. Ma il problema resta. E' un tunnel fatto da gente che non sa fare il proprio mestiere.
Ma il problema resta. Il problema sara' sempre l'eccessivo transito di autoveicoli da queste parti. E l'altro problema e' che si continua a fare in modo che si usino sempre piu' le macchine e sempre meno i treni.
Il passante fa schifo e io che lo so, quando passo per mestre, uso ancora la vecchia tangenziale: arrivo mediamente un quarto d'ora prima.

Paolo il Nimby ha detto...

@ Vigneron:
il tuo riassunto è abbastanza corretto: persino una opera tanto decantata come il Passante si è dimostrata inadeguata rispetto alle aspettative di utenti e territorio perchè è stata man mano indirizzata a soddisfare le ingordige delle solite lobby.
Da risposta ad una esigenza è diventata un pretesto di spesa, come era sin dall'inizio nelle intenzioni della politica.
Questo è un importante motivo del fenomeno NIMBY: non si vuole l'opera, anche se necessaria, perchè è ovvio che verrà realizzata in modo da non tutelarmi: per scendere concreto, io, che ero favorevole al Passante, che pur mi sarebbe passato vicino a casa, mi opporrò a qualsiasi altra opera nei pressi di casa mia perchè a posteriori so che nessuna garanzia che mi possa venir data sarà onorata, ed io dovrò sobbarcarmi disagi senza godere di benefici

Saluti

Paolo il Nimby

Unknown ha detto...

Una cosa
Spero che quello dell'impatto ambientale stesse scherzando.
Me lo auguro davvero.
Perche' e' un ignorante e un bugiardo. Se le cose fossero fatte ad impatto ambientale zero, i drammi come quelli dell'elisoccorso non esisterebbero neppure.
Finche' le lobby degli avvelenatori continueranno a mettervi le idee al posto del vostro vuoto pneumatico, saremo facile preda dei mafiosi

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

vivo a Padova e condivido tutte le opinioni specifiche di Paolo sui difetti del passante.

Tuttavia ci sono i due lati positivi che non mi sembrano di poco conto:

1) Meno traffico sulla tangenziale di Mestre.
2) Tempi di costruzione abbastanza rapidi (per cui di certo i gà magnà meno che sulla SA-RC)

Che ci siano interessi loschi in un'opera così in Italia è certo, e che essi diventino prevalenti rispetto al bene comune e alla real e finalità dell'opera è altamente probabile, tuttavia la storia decennale della A3 non mi pare paragonabile con quella del passante.

La propaganda la fa passare come un'opera perfetta, naturalmente. E naturalmente non lo è, per i motivi che ha evidenziato bene Paolo. Imperfetto però non vuol dire disastroso.

Tommaso

Paolo il concessionario ha detto...

@ Tommaso:
se si dovesse concretizzare quanto vorrebbe la Regione e dico in conclusione (Veneto City,...) e se dovessimo uscire "bene" dalla crisi economica la situazione sarà quella di avere un passante perennemente oberato dal traffico pesante (ricordi cos'era 2 anni fa l'A4 verso Trieste? tutto quello si riverserà sul passante: allora si che lo vedremo alla prova) ed una tangenziale sulla quale verrà richiamato dalle nuove strutture un traffico stimato pari a quello che c'era precedentemente all'apertura del passante. Dov'è il vantaggio per i residenti? dove quello per chi transita? Ma i soldi sono spesi ed i pedaggi introdotti...

Saluti

Paolo il concessionario

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

non credo che ci debba essere chissà quale vantaggio per i residenti quando si costruisce una bretella autostradale, per coloro che transitano io vedo che oggi la tangenziale è incommensurabilmente più vuota.

Non so se un domani ci sarà traffico perché costruiranno qualcosa che attirerà gente, tuttavia mi pare esgerato dire che sul passante arriverà tutto il traffico della A4 e sulla tangenziale tornerà il traffico di prima.

Sono d'accordo con te sull'imbuto dove le strade si ricongiungono, sulle ruberie, sui pedaggi, sui caselli che all'inizio non c'erano, sulla fretta di inaugurare, sull'area di sosta.

Mi pare solo che sia esagerato bocciare il passante praticamente in toto e soprattutto paragonarlo al toboga con tratti a una sola corsia, che è la A3.

Tommaso

Anonimo ha detto...

Concordo con Tommaso in toto.
Antonio

Paolo l'automobilista ha detto...

@ Tommaso:
i riferimenti ai progetti li trovi abbastanza facilmente, questo http://www.salvarelariviera.org/archivio%20articoli/d%27agostino.htm è il link di un articolo (credo del gazzettino) in cui trovi delle stime relative al flusso veicolare che ci si aspetta venga indotto da Veneto City (i dati li avevo visti confermati altrove e da fonte più imparziale ma ora non ritrovo): almeno metà del flusso dovrebbe essere assorbita dalla tangenziale per oltre 30.000 veicoli al giorno.
A questo aggiungi la prevista Città della moda di Fiesso e l'ospedale unico dell'ulss 13 ed ottieni il ripristino del traffico appena tolto dalla tangenziale...

Ed anche la A4 in direzione Trieste è più vuota di due anni fa, perchè la crisi ha falcidiato una buona fetta del traffico pesante, per cui in caso di ripresa economica, dovremo attenderci (ed auspicare) che sul passante vi sia un incremento del numero dei camion circolanti...

Per cui se la strategia è di realizzare tutte queste opere, resto della mia idea: molte spese, territorio spogliato e pochi benefici per passanti e residenti (e qui mi permetto di smentirti: se la politica ti chiede dei sacrifici nell'interesse generale è più che opportuno che ti fornisca motivazioni e compensazioni, se no: NIMBY!).

Il parallelo con la A3 non vuole comunque essere nè nelle proporzioni nè sulla struttura, ovviamente, ma solo sulle motivazioni di fondo che portano queste opere ad avere motivi di inefficienza rispetto agli scopi DICHIARATI.

Saluti

Paolo l'automobilista

Unknown ha detto...

Era meglio restare con la sola Tangenziale? Era meglio aspettare altri 2 anni per avere piazzole e aree di sosta? Era meglio non farla proprio?
Non è perfetta, ci hanno mangiato sicuramente, si poteva fare meglio (ma non troppo: mio padre l'ha costruita e i controlli di qualità erano stringenti) ma era un'opera necessaria.

Meglio non fare mai nulla: qualunque soluzione si trovi non accontenterà mai tutti, quindi perché farla?

Anonimo ha detto...

Come qualcuno ha ricordato il problema è che le medie e grandi infrastrutture realizzate negli ultimi decenni sono quasi esclusivamente dedicate al traffico su gomma, senza ripensare ad un più razionale sviluppo di quello su ferro. Sia per il trasporto di merci che per quello pendolare. Tutto ciò è ora aggravato dal deficit di bilancio delle FS, che dovendo scegliere, preferiscono investire sui treni supeveloci, trascurando il traffico merci.
Sul passante di Mestre non entro nel merito, non conoscendo approfonditamente la questione.
Si è accennato al Ponte sullo stretto. Io sono per il no, non fosse altro per l'inopportunità di realizzare un'opera ciclopica (la campata con la luce più lunga del mondo) nell'area sismicamente più turbolenta del mediterraneo, con un impatto devastante sull'ecosistema e paesaggio delle coste calabro-sicule. Nello stretto dovrebbero erigersi dei piloni di mole spaventosa, tanto impattanti dal punto di vista paesaggistico - ambientale da deturpare irrimediabilmente quell'angolo di Omerica memoria. Il governo vede quest'opera come l'ottava meraviglia del mondo, ma non vorrei che finisse come il colosso di Rodi.
Pasquino

Paolo il puntualizzatore ha detto...

Dalle reazioni in particolare di Tommaso e di Tantotuonòche piovve mi rendo conto che dall'articolo si possono trarre delle conclusioni che non intendevo esprimere, mi scuso per la poca chiarezza e cerco di puntualizzare sinteticamente alcune cose:

1) una soluzione al problema del traffico nella zona di mestre (da anni in condizioni di emergenza), andava fornita e secondo me il Passante era un buon compromesso tra costi tempi e qualità della risposta. L'argomento "era meglio senza?" non è da me messo in discussione (per inciso, non lo sarebbe nemmeno per la Salerno Reggio che pure per qualcuno è il male assoluto in questo campo): le mie valutazioni sono sul come e il perchè vengono fatte le grandi opere in Italia e le esigenze di chi devono soddisfare.

2)Qualcuno chiede retoricamente "Era meglio aspettare altri 2 anni per avere piazzole e aree di sosta?". Retoricamente la risposta potrebbe essere "Davvero per fare le aree di sosta serve un tempo che è la metà di quello che serve per l'intera strada? Non l'avrei mai immaginato" :-). Vediamo di essere seri: in realtà tempi e costi ulteriori necessari a costruire un passante pienamente adeguato alle esigenze degli utilizzatori e del territorio che lo ospita partendo da un progetto che prevedesse queste strutture erano minimi rispetto a quelli sostenuti. Ma il progetto non le prevedeva.

3)Le carenze che evidenzio (non sono tutte, ovviamente) non rendono il passante un'opera inutile né tantomeno dannosa, ma sono talmente numerose, talmente evidenti persino ad un profano e spesso talmente facilmente evitabili da essere secondo me spiegabili essenzialmente solo se ammettiamo che il progetto non fosse volto a garantire un miglioramento della viabilità, come dichiarato, ma ad altro scopo.
In sintesi, se voglio garantire una buona viabilità non progetto così.

4) Infine, a conferma di ciò, vedo che la Regione Veneto, oltre e pressochè parallelamente al passante, porta avanti nella stessa zona una serie di progetti che personalmente valuto di dubbia utilità il cui effetto previsto sulla viabilità, sembra dover annullare la riduzione del traffico sulla Tangenziale di Mestre: un po' come se a casa vostra d'estate accendeste il condizionato e contemporaneamente apriste tutte le finestre, dite la verità non lo fate, vero?

5)"Meglio non fare mai nulla: qualunque soluzione si trovi non accontenterà mai tutti, quindi perché farla?": mai scritto nè pensato. Anzi, il passante serviva, come l'ospedale nuovo, come la riorganizzazione del sistema ferroviario locale, per rimanere attorno a Mestre. C'è già chi mi ha inquadrato (sbagliando alla grande) come un giovinetto idealista che non va all'estero, non non frequenta il meridione e legge solo la stampa straniera e comunista, per cui una cazzata in più non mi crea problemi. Ma mi piacerebbe che le risposte fossero sugli argomenti, non su una persona che non conoscete.

Saluti

Paolo il puntualizzatore

Andrea ha detto...

Peccato che non c'è Capezzon Cruciani alla conduzione in questi giorni.
Avrei voluto sapere il suo commento - o più probabilmente constatare la sua omertà - sulla nomina di un ex naziskin come a.d. di AMA da parte di Alemmanno.
Lui sempre così all'attacco nel caso in cui ex terroristi (di sinistra, perchè se di destra vale il principio di omertà come nel caso di mambro e fioravanti) usufruiscano di privilegi di legge, siano nominati (il caso ronconi durante il gov. Prodi) come componenti della consulta nazionale sulle tossicodipendenze(N.B. come uno dei settanta componenti e perchè ha titoli scientifici maggiori di altri...), tengano seminari in università,....