mercoledì 16 settembre 2009

Goodbye Lenin

Perché gli italiani ci danno tanto consenso e diffidano della minoranza comunista e cattocomunista? Per il semplice motivo che sanno che fin quando ci saremo noi questo paese non potrà essere trasformato in uno stato di polizia giudiziaria”.

Da sola, questa semplice frase (ma potrei citarne anche altre, tipo “D'Alema è uno stalinista”), pronunciata da Silvio Berlusconi ieri a Porta a Porta, spazza via e ridicolizza giornate, settimane, mesi, anni di cecchinaggio anti-antiberluconiano da parte di Giuseppe Cruciani ogni santa sera alla Zanzara.

A casa mia, "stato di polizia giudiziaria" significa praticamente la Germania Est pre caduta del muro di Berlino, quella della Stasi. La parola "regime" il cavaliere non l'ha pronunciata, ma il concetto è assolutamente quello, non prendiamoci in giro.

Ora, se si prende alla lettera un Di Pietro, rimarcandone fino alla nausea certi eccessi verbali, come per l'ennesima volta è successo ieri (l'ex PM ha parlato di “dittatura mediatica di regime”, sai che novità, e per questo è finito tra gli "radiolondrini". Aggiungiamo l'ennesima tacca al body count), allora "per coerenza", lo stesso atteggiamento va adottato nei confronti dell'attuale presidente del consiglio. Altrimenti è una farsa, una presa in giro.

Intendiamoci, se fosse per me la frase di Berlusconi bisognerebbe lasciarsela scivolare addosso, senza starci troppo a pensare, perché i riferimenti al comunismo, al cattocomunismo, allo stato di polizia rientrano nel suo linguaggio, nel suo stile, nel suo modo di comunicare alla pancia dei suoi adoranti elettori. Insomma, "non te ne curar, ma guarda e passa" è per me l'approccio più appropriato. E lo stesso discorso vale, sul versante opposto, per Di Pietro.

Cruciani invece si è fissato con 'sta idea del biasimare, sfottere, sbertucciare chiunque faccia richiami più o meno velati e più o meno seri al concetto di regime. Ebbene, con tali presupposti, stasera, oltre alla solita immancabile orrenda (anzi, "leggermente schifosa") musichetta di Radio Londra per tutti coloro che avranno avuto da ridire sul Berlusconi-show di Porta a Porta, io, in conseguenza delle parole del cavaliere citate poc'anzi, mi aspetto analoga musichina e/o spezzone di film irridente. Propongo l'inno della vecchia Germania Est, se non addirittura quello sovietico, e/o qualche clip tratto dal bellissimo film, commovente e esilarante allo stesso tempo, “Goodbye Lenin”.


Goodbye Lenin


Un altro paio di note sulla trasmissione di ieri, per chiudere.

- L'accostamento tra la notizia del rifiuto di Dario Franceschini a partecipare a Porta a Porta con la mitica scena di "Ecce Bombo" (Nanni Moretti che dice “mi si nota di più se non vengo o se vengo e sto in disparte?”) è geniale. Questa sono le ironie giuste, quelle che funzionano, quelle che strappano il sorriso, al contrario di quelle originate dalle ridicole ossessioni e manie anti-antiberlusconiane, tipo Radio Londra.

- La truce metafora pronunciata ieri da Di Pietro, “Vespa e Minzolini stanno al giornalismo come la sedia elettrica alla vita umana”, mi ha fatto letteralmente ribaltare dal ridere. Frase dell'anno, altro che Brunetta. Ovviamente Cruciani ha voluto concentrasi sull'aspetto più tetro della metafora, ma se la stessa identica frase l'avesse pronunciata Brunetta (riferita, che so, a Placido o a chiunque altro stia sulle balle a Cruciani), sarebbe diventata il tormentone della puntata, ovviamente in positivo. Perché il nostro caro conduttore della Zanzara è fatto così, scontato e prevedibile come il finale di un thriller mal scritto.

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Non ricordavo che il vecchio inno della Germania Est fosse musicalmente così bello...




31 commenti:

Anonimo ha detto...

Cruciani comincia a darmi seriamente la nausea. A volte spengo la radio ed evito di ascoltare la sua trasmissione.

Anonimo ha detto...

d'accordissimo, Cruciani è capace di ironie geniali,
ma quella di Radio Londra proprio non mi va giù.

Mio nonno era partigiano e fu fucilato dai nazisti: Cruciani abbi rispetto per chi, in nome della libertà, ci ha lasciato le penne.

Tu rischi soltanto la tua poltroncina, non le penne, ricordatelo.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

"Strepitoso, grandissimo, non c'è da discutere! Farò diventare il 'Non hanno mai lavorato!' di Brunetta un tormentone!"

Cruciani è provocatorio quando fa queste uscite, così come quando osanna don Fanzaga. Mi chiedo il fine di questa provocazione continua.

Saluti

Tommaso facinoroso

Anonimo ha detto...

Adesso che l'Auditel gli ha dato il 13% la finiamo con le storielle sul popolino manipolabile e i pericoli per la democrazia almeno?

Fabio Giampaoli ha detto...

@mauriziomorabito

è manipolabile e manipolabile, hai voglia se è manipolabile.

Certo è che se si manipola troppo o si manipola male, poi magari qualche volta i risultati non sono quelli sperati.

Fabio

authan ha detto...

Maurizio,
non puoi rigirare e strumentalizzare ogni dato a tuo uso e consumo. Se lo share fosse stato buono avresti detto "gli italiani amano il cavaliere, fatevene una ragione".

Il dato sullo share non dice nulla di nulla in nessuna direzione.

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

ahahhaha!!!
la resistenza.... sciabattando nel salotto di casa si intende eh, mica in montagna coi fucili!

Anonimo ha detto...

Biagi, Montanelli ..dove siete!! alla nostra generazione ci tocca da senti' Cruciani...quasi preferisco Ferrara!
PS. meno battute e più fatti; non si deve essere costretti a far ridere per forza nel parlare di politica.

Anonimo ha detto...

Povero Briatore, cacciato solo perchè amico di Silvio.
Ah Ah AH

Anonimo ha detto...

MILANO - Adriano Galliani pronuncia parole affettuose nei confronti di Flavio Briatore, dopo le dimissioni da team principal della Renault: "Ha fatto un gesto nobile, lascia per salvare il team" ha commentato l'amministratore delegato del Milan, intervistato da Sky Tg 24. "Ho parlato con Briatore cinque minuti fa, e' un giudizio mio e me ne assumo la responsabilita' - continua Galliani - ma credo che non abbia fatto nulla e che abbia preso questa decisione per salvare il team e tanti posti di lavoro. Un gesto molto nobile" ha concluso.
P.S.: Con lo stesso ragionamento, non potrebbe dimettersi anche Silvione per salvare l'Italia?

Anonimo ha detto...

enno' authan, che cosa avrei detto proprio non puoi saperlo. l'unica realta' e' quella che e' successa. ed e' successo che il supposto gregge non si e' fatto condurre all'ovile. Ma vota Berlusconi lo stesso. Perche' il voto a Berlusconi, quello che gli consente di rimanere in alto, non e' in nessun "gregge".

Anonimo ha detto...

senti Morabito, riconosciamo il fatto che le elezioni il PDL e la Lega le han vinte democraticamente, il mandato elettorale deve essere onorato e il governo....governi!
Ma cambiate sto premier per favore!


A.A.

Anonimo ha detto...

non decido mica io

e poi...la serata e' stata vinta da Canale 5, nuova dimostrazione del senso dell'umorismo della Divinita'!

Collettivo ha detto...

ma perché, cruciani ha lavorato mai in vita sua?

Anonimo ha detto...

Squitieri, mi scusi l'ignoranza..Che è Umberto D.?
Questo è Cruciani

Anonimo ha detto...

Meno male Squitieri non gli ha chiesto chi è Carlo Ponti, altrimenti gli avrebbe Cruciani: il conduttore de l'Eredità.. Ah Crucià, sei peggio di Antonio..

Anonimo ha detto...

A proposito dell'ignoranza di Cruciani in materia di film gli consiglierei di vedere "I soliti ignoti", se non altro perché Totò, "professore" di scasso, nel film si chiama proprio Dante Cruciani.
Antonio

Anonimo ha detto...

X Morabito: guarda che non sono solo gli antiberlusconiani che considerano i media e soprattutto la TV un potente mezzo per la creazione del consenso ma e proprio il Premier che valuta indispensabile la TV per la sua propaganda sullo stile "Istituto Luce". Sennò non avrebbe messo in pista quel popò di scombinamento dei palinsesti di sei canali nazionali per dare spazio alla sua esibizione e al suo narcisismo.
Il problema del potere mediatico di Silvio non sta tanto in questi spettacolucci noiosi e poco interessanti per l'italiano medio che ama il calcio e le tette e che la sera non si vuole sorbire i drammi dei poveri sfollati attendati dell'Abruzzo. Il problema è la censura e la disinformazione sistematica operata dalle sue TV (ora almeno 5) che impedisce agli Italiani di farsi un'idea reale di come vadano le cose. A me preoccupa quando un programma d'inchiesta serio come Report viene praticamente inertizzato o quando il TG1 non informa e omette di informare sugli scandali del premier che hanno fatto il giro del mondo che fanno in tutto il mondo notizia. A me preoccupa quando troppo solerti direttori dei SUOI Giornali irretiscono politici e giornalisti "dissidenti".
Pasquino

Anonimo ha detto...

E' veramente insignificante il fatto che un giornalista di politica e affari sociali poco piu che 40 enne non conosca il capolavoro di De Sica, non e' tenuto, non e' richiesto.

Quello che invece mi colpisce, e' che anche questo suo presunto auto-gol lo sia riuscito magistralmente a trasformare in un momento di intrattenimento strepitoso, specie a fine puntata quando la tensione comincia a scemare.

Ribadendo e insistendo su questa sua "imperdonabile mancanza" e' riuscito a mettere se stesso sotto la luce del riflettore per un 20 minuti buoni, coinvolgendo ospiti ed ascoltatori, cercando un finto supporto o una finta bacchettata di cui non gli fregava asolutamente nulla....

Distillato purissimo di vanita'ed egocentrismo.
Un genio.

Io adoro quest'uomo, che ci posso fare!!

Zecca

Anonimo ha detto...

Concordo con Zecca.
E penso che, come la domanda di qualche tempo fa "Lei...è dipendente?" ora "Lei...ha visto Umberto D.?" diventerà il tormentone del momento!

Paolo il Parallelista ha detto...

@ Zecca:

Scusa ma mi sfugge qualcosa nel tuo ragionamento.

Cruciani in una trasmissione radiofonica seguita quotidianamente da poco meno di 200.000 persone ha preso posizioni (a modo suo, dando maggior o minore spazio ed opportunità di argomentare agli ospiti) critiche nei confronti dell'industria del cinema per l'emarginazione di registi ed attori scomodi (recentemente Jacopetti, Barbareschi, Buzzanca), poi ha espresso opinioni contrarie ai meccanismi di finanziamento del FUS,... è in sintesi sceso in un terreno "tecnico".
Un tecnico che non conosce una delle opere più importanti del campo.

Faccio un parallelo: cosa penseresti del conduttore di "Medicina 33" se in trasmissione se ne uscisse in un "Scusi l'ignoranza, ma che cos'è l'appendicite?".

Saluti

Paolo il Parallelista

F®Ømß°£ ha detto...

Ma non saranno i famosi 30 anni di TV commerciale in cui chiunque sappia qualcosa davvero viene sfottuto oppure odiato che generano questo vantarsi della propria ignoranza.

Io non ho mai sentito parlare di quel film, tuttavia non trovo che questo debba essere un motivo di merito, al contrario.

Invece ormai parlare alla pancia, essere come la gggente sono titoli di merito e per farsi apprezzare, basta uscirsene con le frasi di Fantozzi e simili.

Se sai qualcosa sei snob.

Che bel paese!

Tommaso

Paolo ha detto...

Bellissima:

http://metilparaben.blogspot.com/2009/09/generatore-automatico-di-proclami-di.html

;-)

Saluti

Paolo

Anonimo ha detto...

E' vero Tommaso.
Sta tutto qui il motivo del dileggio alla "presunta" superiorità culturale della sinistra.

Anonimo ha detto...

@Pasquino: la TV puo' essere usata per creare consenso? Si'. Esiste una situazione di diseguaglianza di accesso (e capacita' d'uso) della TV fra le parti politiche italiane? Si'. Siamo al punto che la gente vota solo perche' voglioni culi e tette? No. Siamo vicini, o anche oltre, il baratro della fine della democrazia? No. La TV e l'informazione tutta viene usata per "pompare" alcune notizie e censurarne altre? Si'. Succede solo da quando c'e' Berlusconi? No. Smetterebbe di succedere se Silvio andasse in pensione in Oman? No. Sarebbe almeno "migliore" o meno oppressivo dopo la summentovata pensione? No. E' un problema solo italiano? No.

authan ha detto...

E' un problema solo italiano? No.

Negli altri paesi, il problema si manifesta con la medesima intensita'? No.

Negli altri paesi, i due maggiori TG nazionali (8 milioni di spettatori ciascuno, più di tutti gli altri messi insieme) sono così sbilanciati verso una sola parte politica? No.

Quando Berlusconi andrà in Oman, la distorsione del sistema informativa scomparirà da sola? No.

Quindi, prima o poi, è auspicabile che qualcuno se ne occupi? Sì.

Con tali premesse, ha anche solo un briciolo di senso dire "è così da 15 anni, facciamocene una ragione e non parliamone più"? No.

Anonimo ha detto...

@authan: se hai qualcosa DI NUOVO da dire in argomento, che non sia stato sviscerato gia' innumerevoli volte, dillo pure.

authan ha detto...

Il concetto "se non hai nulla di nuovo da dire non dire nulla" si applica solo al conflitto d'interessi o anche alla mafia, all'evasione fiscale, o, che ne so, al perenne ritardo dei treni? Posso lamentarmi del ritardo dei treni, oppure, visto che "e' cosi' da sempre", devo tacere? Solo per sapere.

Ti ricordi quando l'ex ministro Bianchi disse, riferito al ponte di messina, "Non solo non bisogna farlo, non bisogna neppure parlarne piu'". Risate di Cruciani e di tutti. Tu (e pure Cruciani) ti comporti nella stessa maniera di Bianchi.

E il ponte di messina (probabilmente) si fara'.

Ciao,
authan

PS: maurizio, fermo restando il mio apprezzamento per la tue verve (non sono ironico), in questo periodo il fatto che tu non ti sia schierato in tutto e per tutto, senza se e senza ma, con Gianfranco Fini rappresenta per me una immensa delusione.

Paolo il liberticida ha detto...

@ mauriziomorabito:

"se hai qualcosa DI NUOVO da dire in argomento, che non sia stato sviscerato gia' innumerevoli volte, dillo pure"

e io che ero convinto che authan, SUL SUO BLOG, fosse libero di scrivere quello che voleva: un po' "padrone a casa sua", per esprimere un concetto che dovrebbe esserti familiare...

Saluti

Paolo il liberticida

Anonimo ha detto...

con Fini? Ne ho viste troppe per partire in quarta alla prima chiamata alle armi. Il tempo dira' se le rose fioriranno.

E poi non travisiamo le parole...il "dillo pure" e' uno sprone a dire qualcosa di nuovo. Che' se dici qualcosa di vecchio, allora la risposta la sai gia', "facciamocene una ragione". Anche perche' a differenza della mafia e dei treni in ritardo, Silvio non e' eterno.

Anonimo ha detto...

x Morabito: i tuoi ragionamenti "binari" (si/no) sono eccessivamente riduttivi e insoddisfacenti per inquadrare un sistema politico italiano che è oggettivamente distorto. Sono d'accordo con te che in tutte le democrazie occidentali ci sono forme di censura ma la discriminante risiede nella sua accentuazione e se sono finalizzate a "difendere" un sistema politico/economico (capitalismo piuttosto che comunismo)oppure a garantire "l'impunità" a un soggetto e alle sue attività imprenditoriali. E' normale che al centro di tutto il dibattito politico italiano ci siano spesso le questioni legate a interessi del Premier(lodo Alfano, depenalizzazioni varie, legge sulle frequente televisive oltretutto leggi passibili di anticostituzionalità)?
Pasquino