martedì 24 marzo 2009

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa

Il primo personaggio del giorno è… (rullo di tamburi…) Filippo Facci!

L'articolista del Giornale è stato il primo ospite alla Zanzara di ieri, e debbo dire che quando non parla/scrive di Marco Travaglio (soggetto al quale Facci dedica una “maniacale attenzione”, e sono parole di Giuseppe Cruciani, curiosamente non lontane dalle mie) trovo spesso interessanti le sue osservazioni.

Stimolato da Cruciani (“tutti noi [giornalisti] dovremmo recitare il mea culpa”), Facci si è lanciato in una critica tanto pesante quanto sacrosanta verso tutti i mezzi di informazione relativamente a come erano stati trattati i casi dei presunti stupratori della Caffarella (innocenti) e del presunto stupratore di capodanno (innocente). E lo ha fatto senza escludere il quotidiano per cui lavora, il Giornale, che è l'archetipo di un certo giornalismo monodirezionalmente giustizialista (“io stesso ho dovuto insistere molto [con il suo direttore, intendeva]”).

Ad un certo punto, poi, Facci è addirittura andato oltre Cruciani, che sosteneneva l'assenza di una regia del governo alla base dell'esasperazione mediatica dell'emergenza stupri (“solo dietrologia”). Non che Facci abbia ribattuto che la regia ci fosse, ma ha fatto presente che il governo, nell'emergenza stupri, ci ha sguazzato allegramente per incrementare le quote di consenso: “Non sono un dietrologo, ma non sono neppure cieco. Il governo ha avuto tutti gli interessi perché si parlasse dell'emergenza stupri in un certo modo”.

Insomma, ho dovuto aspettare Facci per ascoltare certe considerazioni chiare e tonde che invece avrei voluto sentir pronunciare da Cruciani già da diverso tempo. Non che Cruciani sia da incasellare tra i giustizialisti monodirezionali (cioè solo verso gli immigrati e i poveri cristi), non esageriamo. Però in passato ci sarebbero già state delle occasioni per operare delle "correzioni di rotta", occasioni che furono miseramente perse.

Porto un esempio (non è un caso di stupro ma il discorso non cambia): nel maggio 2008, una coppia rom viene arrestata con l'accusa di tentato rapimento di una bambina in un centro commerciale di Catania. In ottobre vengono prosciolti. Filippo Facci, e lui solo, ne dà notizia in un breve articolo sulla prima pagina del Giornale del 15 ottobre (due colonnine in taglio basso, un po' nascosto, ma lasciamo perdere). Il giorno stesso decido di mandare, con una mail privata, l'articolo a Cruciani esortandolo a leggerlo in diretta come atto di giustizia. Vengo ignorato. Amen.

Un secondo esempio potrebbe essere il modo con cui venne commentata da Cruciani, seguendo il trend di giornali e TV, la strage di Castelvolturno dello scorso settembre: “regolamento di conti, guerra tra bande per il controllo del territorio”. Non era così, ma il caso passò presto nel dimenticatoio e per gli ascoltatori della Zanzara i sei immigrati di colore uccisi a colpi di kalashnikov rimasero dei trascurabili spacciatori di droga (in realtà non lo erano affatto) di cui, tutto sommato, non sentire la mancanza. Pace all'anima loro.

***

Il secondo personaggio del giorno è Giampaolo Pansa, anch'egli ospite di Cruciani ieri.

L'intervento di Pansa, che si detto è amico ed estimatore di Maurizio Gasparri, meriterebbe di essere sviscerato in lungo e in largo. Devo però confessare di non averne tanta voglia, visto che la conversione copernicana dell'ex giornalista dell'Espresso non è notizia di oggi.

Io non ce l'ho coi suoi libri, notare. Ho letto solo "Il sangue dei vinti" e penso che sia un testo che mi abbia arricchito. Ce l'ho con il fatto che se trovo non ci sia nulla di sbalorditivo nel cambiare radicalmente idea a trenta o quarant'anni, mi sembra invece che farlo a settant'anni sia un po' bizzarro. Insomma, c'è qualcosa di anomalo nella vita di Pansa: o sono "sbagliati" (tra virgolette) gli ultimi tre anni della sua vita, o sono "sbagliati" i precedenti settanta.

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Nel 1967, la promessa del pugilato, dalla pelle nera, Rubin "Hurricane" Carter, viene condannato all'ergastolo per un triplice omicidio che ebbe luogo l'anno precedente in un bar di Paterson, nel New Jersey. Nel 1985, un giudice federale sentenzia che il processo non era stato equo in quanto l'accusa era basata su motivazioni razziali; Hurricane Carter, che si è sempre professato innocente, dopo quasi vent'anni di prigionia esce dal carcere. Nel 1988, tutte le accuse nei suoi confronti vengono definitivamente lasciate cadere.

Nel 1975, Bob Dylan, convinto dell'innocenza di Carter, scrive una canzone sul suo caso: "Hurricane". E' un brano meraviglioso, che nel 1999 entra a far parte della colonna sonora dell'omonimo splendido e commovente film sulla vita dell'ex pugile, diretto dal regista Norman Jewison e interpretato da Denzel Washington. Buon ascolto.




Here comes the story of the Hurricane
The man the authorities came to blame
For something that he never done
Put in a prison cell, but one time he could have been
The champion of the world


15 commenti:

Anonimo ha detto...

Campa cavallo se aspetti "correzioni di rotta" da parte di Cruciani!

Ti basti il suo commento di ieri sera alle parole di De Benedetti che per spiegare il timore di un imminente «allarme sociale», si dice preoccupato dall' aumento di microcriminalità e «infatti assistiamo a furti nei supermercati, poi si passerà alle borsette delle signore» una emergenza destinata a trovare «altre canalizzazioni». «E, se la situazione peggiorerà, non potrà che esserci uno sfogo nella convivenza sociale del Paese». Intervenendo a ManiFutura di Pisa, festival dell' economia organizzato da Nens di Pierluigi Bersani e Vincenzo Visco, l' Ingegnere spiega che «quando qualcuno non ha da mangiare è evidente che dovrà sopravvivere in qualche modo». Il pericolo maggiore di questo sfilacciamento della società arriva dal problema dei precari. Senza ammortizzatori - avverte - c' è il rischio che 3 milioni di lavoratori precari vengano tutti licenziati e se chi guadagna 1.200-1.400 euro al mese si trova improvvisamente a zero, non può far altro che andare a rubare». Furti di sopravvivenza li definisce.

E Cruciani:

"Ci deve spiegare dove le avrà sentite....., come ne ha notizia!"

Come dire?

"Crisi? Ma di cosa stiamo parlando??"

Piu' evidenza negata di cosi, si muore!!

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
per quel po’ che ho sentito ieri è stata una puntatona!
E come al solito richiede molti puntini sulle i, per cui ecco a voi un post torrenziale… Authan permettendo.

Facci fa autocritica sugli stupratori rumeni? Ben venga (mi costa moltissimo ammetterlo: a pelle Facci mi sta simpatico quanto la febbre di Lassa, Feltri e Ferrara – le tre effe dell’informazione becera).
Facciamo però un passetto in là partendo da un esempio? Ricordate come naque il caso di Erika ed Omar? Con il massacro attribuito al Mostro Straniero Temporaneamente di Moda (d’ora in poi per brevità ed in amicizia MSTdM ;-)).
Chi è il MSTdM? E’ un esponente dell’ultima ondata migratoria consistente, cui viene data, CON PRESUNZIONE DI COLPEVOLEZZA, la responsabilità di tutti i mali d’Italia.
Ai tempi di Erika e Omar si trattava di Albanesi. Prima c’erano stati i nordafricani (al nord prima ancora avevamo i terroni e precedentemente in tutt’Italia andavano fortissimo gli ebrei e gli zingari). Dopo gli Albanesi abbiamo avuto gli Slavi. Poi i Rom. Adesso i Rumeni. Passando per i Lumumba di turno.

Sono almeno cinquant’anni che il meccanismo del MSTdM rimane lo stesso ed è ampiamente applicato e Facci, che vi partecipa con entusiasmo, non se ne accorge?
La prossima volta, a che etnia chiederà scusa di aver fomentato odio, violenza, linciaggi con un giornalismo d’assalto ma non d’informazione? Non ritiene di dover coerentemente applicare anche a se stesso la spocchiosa severità che riserva ai “mandanti ideologici” stile Sofri e/o Negri? Perchè le conseguenze delle loro parole sono le stesse: vittime innocenti, cui non basta chiedere scusa.

Passando a Pansa: ho letto “Il sangue dei vinti” tempo fa e l’ho trovato, per come sono presentati i fatti, una vulgata revisionista che replica simmetricamente pari pari gli errori della vulgata agiografica filo resistenziale in voga sino a (ormai) trent’anni fa.
Non contestualizza i fatti, evidenzia le nefandezze di una sola parte e le enfatizza in maniera poco onesta: penso che, se a tante delle vittime di cui si parla nel libro fossero state attribuite le loro azioni e responsabilità e se fosse stato descritto cos'altro avveniva, l’effetto della lettura sarebbe stato diverso da quello voluto ed ottenuto da Pansa (magari qualcosa di vagamente storico).
Un esempio per tutti: le vittime barbaramente trucidate al collegio Brandolini di Oderzo vengono fatte passare sostanzialmente per giovani reclute: si trattava di Allievi Ufficiali e come tali di VOLONTARI (penso che nell’aprile del 1945 come operava l’esercito della RSI fosse ormai chiaro a chiunque e che a quel punto fosse chiara anche la portata della loro scelta).
Si potrebbe continuare: cosa avreste fatto voi a chi aveva condotto le truppe naziste e della RSI a S.Anna di Stazzema dove stermineranno alcune centinaia di civili? Pansa ve lo racconta, omettendo di dire quali erano le responsabilità della vittima.

La Resistenza non fu certo una processione di Santi ed è stato mistificatorio creare una vulgata in tal senso, ma leggendo Pansa sembra che le camicie nere e brune venissero indossate da monachelle e che i fatti che lui descrive non si verificassero in un contesto di guerra (dove purtroppo è inevitabile che tali orrori avvengano),per di più voluta ed iniziata proprio dalle camicie nere e brune.

Quanto alla fiction rivendicata da Pansa con Gasparri, è già passata quella sulle foibe e sposava la stessa filosofia: le vittime erano tutte italiane, innocenti ed immacolate.
Ma in Iugoslavia gli italiani furono un esercito invasore, che installò e gestì campi di sterminio (Arbe, per esempio), spalleggiò gruppi paramilitari ferocissimi come gli Ustascia, si dimostrò bestialmente feroce (“Si ammazza troppo poco” diceva l’italianissimo generale Robotti di una Croazia dove vennero massacrati circa 400.000 tra sloveni, serbi, rom ed ebrei in una feroce pulizia etnica).
Non sentirò la mancanza di una fiction analoga.

Saluti

Paolo il diversamente italiano

Anonimo ha detto...

Merda quant'è poca roba Cruciani..
Quando tratta delle opere da costruire espone sempre i soliti argomenti e le solite frasi ad effetto ("l'autorstrada dei soli")..
Io quella strada (per andare a Roma da Livorno) la percorro abbastanza frequentemente e non c'è dubbio che negli ultimi 12 anni (da quando ho la patente..) si è molto velocizzata e basterebbe rendere a 4 corsie i poco tratti che non lo sono ancora (togliendo al contempo gli sbirri con gli autovelx nascosti dietro i pini...)!
Ma forse Cruciani ha solo dei ricordi di giovinezza di quella strada!
Poi vorrei sapere che ne dice il nostro delle odierne accuse di Al Tappone alla procura fiorentina (trattata, con stile, come metastasi) per aver inflitto alla Impregilo il risarciimento dei danni all'ambiente compiuti "con DOLO" (altrimenti non sarebbe stato inflitto un risarcimento alla ditta appaltatrice perchè era vigente la legge dell'86 in cui il legislatore ha scelto un regime di responssabilità x colpa e non oggettiva...) al bellissimo territorio mugellese (in cui ho vissuto qualche anno..)nella costruzione della TAV (inoltre Al Tappone si è preso il merito di un'opera - la TAV da Bo a Fi - voluta da un governo di centro sinistra e da regioni siddette "rosse").

Anonimo ha detto...

Anche per il Passante di Mestre di cui hanno recentemente fatto l'inaugurazione si son presi tutti i meriti come se si fosse materializzato dalla sera alla mattina!

Oggi davvero inascoltabili le parole del piduista!
Sia sui magistrati che han condannato (ma siamo solo al primo grado eh?) Impregilo, sia per l'incitamento a lavorare di piu'!

Ma li guardano i dati sulla CIG e sulla mobilità oppure si interessano solo ai dati Auditel???

E stasera l'altro mostro di Vespa pronto a cannibalizzare il rumeno aspirante pasticcere in Italia.Per favore cambiate canale!!

Anonimo ha detto...

...bisogna cambiare paese!!

Anonimo ha detto...

stasera ho sentito il Vostro dire che a lui del conflitto di interessi non gliene frega niente, e che non e' un problema.

che senso ha dargli retta, con tutti gli altri modi utili di usare il proprio tempo?

il Vostro e'palesemente a libro paga (altrimenti la marchetta da riotta chi gliela procura, per un capolavoro letterario come il suo libro sul ponte sullo stretto?)

mi ricorda il vittorio feltri che scopre il conflitto di interessi di sacconi quando occorre giustificare il ministero assegnato alla brambilla.

e' tutto pilotato e manipolato.
inascoltabile e illeggibile, oltre che ovviamente inguardabile. meno male che c'e' la rete.

vedo che vi ostinate a lamentarvi della sua faziosita' e pochezza.
ma se fosse non fazioso e "alto" non starebbe alla radio in quell'orario, no?
infatti luca telese, che e' una persona educata, spiritosa e intelligente, alla radio non ci sta, a quell' ora. nonostante sia probabilmente omogeneo, da un punto di vista politico.

perche' non dedicare le serate a parlare con gli amici, a giocare a tombola, a sentire altre radio o dei sani MP3???

forse che vi serve qualche argomento per potervi lamentare?
mah.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno.

sarò rapido ché non ho tempo.

@Paolo. Concordo al 100% e trovo il tuo post scritto molto bene

@Anonimo 8. Sì, ascolto Cruciani perché mi piacciono le trasmissioni in cui intervengono gli ascoltatori, ma soprattutto perché mi piace arrabbiarmi, son fatto così :-D

Anonimo ha detto...

@ Arthur:

per quanto riguarda il Passante di Mestre temo di dover ammettere che hanno sostanzialmente ragione.
E gliene va dato atto, in termini di meriti (determinazione a fare l'opera e sua realizzazione in tempi più che ragionevoli) e demeriti (mancato rispetto dei tempi -limitato ma c'è stato-, mancato rispetto degli accordi presi con i comuni che hanno responsabilmente rinunciato a qualsiasi forma di opposizione all'opera, mancata realizzazione delle opere complementari -parlo degli svincoli e dei parcheggi scambiatori, non della verandina extra lusso del museo del filo da pesca come talvolta accade-, mancato ripristino della viabilità -anche importante- interrotta per la realizzazione dei cantieri, mancata realizzazione delle opere di attenuazione ambientale -barriere di verde anti rumore ed anti inquinamento, tariffazione cervellotica, dimensionamento insufficiente dei caselli, artificiosa alterazione dei dati di traffico per pompare l'opera).

Purtroppo la realtà dei lavori pubblici in Italia è tale che malgrado tutte le pecche che ho evidenziato, la realizzazione era talmente necessaria da cancellare ogni pecca minore.
Situazione analoga si sta verificando con l'ospedale di Mestre: era atteso da 40 anni ed è stato realizzato in tempi più che ragionevoli, per cui le pur tante pecche che ha sono sottaciute perchè minori rispetto all'esigenza che si era creata.

Saluti

Paolo il venexian

Anonimo ha detto...

mah... ti segnalo un URL:

http://www.auditorium.com/eventi/podcast?id_podcast=4919070&pagina=1

puoi scaricarti i podcast degli interventi al festival della matematica. Amartya Sen, Nash, Eco e altra pacottaglia. in inglese o in italiano.

scoprirai che a smettere di martellarsi lo scroto si prova una sensazione di indicibile sollievo.

ascoltare cruciani e' uno spreco di tempo, esattamente come guardare il grande fratello, leggere il settimanale diretto da signorini o studiare dagospia.

essendo a favore delle liberta' individuali, beninteso, non ho niente in contrario rispetto a chi si martella lo scroto.

mi rendo conto di essere sessista, non avrei equivalenti femminili.

qualcuno puo' suggerirmelo?

piu' seriamente: abbiamo il dovere (nei nostri confronti) di migliorarci, e dubito che grande fratello, cruciani, film porno et similia possano portarci in quella direzione.

meglio odifreddi.

Anonimo ha detto...

Io e te ormai ci leggiamo quasi nella mente, è da venerdì scorso che ascolto pressochè ininterrottamente questo pezzo di Dylan.
Che ci posso fare, sono così!

Anonimo ha detto...

Buon giorno, volevo segnalare questo link dove sono contenuti alcuni interventi in trasmissioni radio (tra cui anche a La Zanzara) di Paolo Papillo.
http://www.youtube.com/watch?v=AA9827FEFhI

Anonimo ha detto...

@ Anonimo

Massimo rispetto per Eco, Giordano, Odifreddi e tutti i matematici (più e meno impertinenti) dell'Olimpo!

Cercavi un parallelo al femminile che possa paragonarsi a darsi mazzate sulle p....?
Boh, non credo ci sia, potrei dire, raccogliendo come in attesa di risposta la tua domanda, per farsi deliberatamente del male (senza gioirne soffrendo, ehehhehehe!) che so?.....Magari depilarsi le parti intime o le ascelle con la spazzola di ferro che gratta via la ruggine!

Ma dai!

Ascoltare Cruciani è utile e anche divertente, soprattutto per quello che rimanda alle persone che intervengono e perchè poi ne possiamo parlare qui, godendo dei sempre ficcanti commenti di Authan.

Ma ti assicuro che la sera, tra le 18.30 e le 20.45 facciamo anche altro oltre che seguire La Zanzara.

E piu' tardi, quando andiamo a nanna, ci distendiamo in totale relax leggendo qualche capitolo sul Vangelo, Darwin o il Cammino di Santiago.
E magari sul comodino abbiamo anche qualcosa di Margherita che, a dispetto del nome rutelliano, sta più a sinistra della corsia di sorpasso!

Per il resto, personalmente affronterei la tortura piuttosto che seguire un minuto di Grande Fratello, Signorini etc.
Ho smesso pure con la Ventura da quando si è briatori-cavalli-mastellizzata!!

Anonimo ha detto...

cara francesca (riporto il nome cosi' si capisce a chi io risponda),non ho dubbi sul fatto che chi commenta irritato per il Vostro sia una persona colta, che conosca le memorie di adriano, apprezzi il cammino di santiago e radio 3.

e' per questo che sono meravigliato della attenzione dedicata a un soggetto insignificante come cruciani (che e' un cognome noto, immagino anche lui sia figlio di un cotanto padre).

non ha argomenti, non e' capace di discutere, ha solo l' arroganza intellettuale dei figli del foglio, a la rocca.

e poi ha il microfono, che gli consente di avere sempre ragione, anche quando (quasi sempre) ha torto.

a me non piace perdere tempo con chi mi e' inferiore, non capisco quale godimento se ne possa trarre, al di la di quello di trovarsi tra simili a postare la propria indignazione per la altrui inadeguatezza e inferiorita'.

e' questo che mi meraviglia: l' uomo e'messo li' (come forbice alla rai), a irritare la gente normale negando che il re sia nudo.

qual'e' la soddisfazione nel gridare che il re e' nudo, quando lo sa tutto il mondo, che il re e' nudo, e quelli che non lo sanno hanno mille motivi (dalla stupidita' all' interesse) per evitare di esserne edotti?

caldeggio Kim, di Kipling, letto ad alta voce. nella versione per ragazzi che ho consumato da bambino la morte di kim non c'era, e la trovo incredibilmente suggestiva.

Anonimo ha detto...

caro Anonimo,
visto che sembri una persona dotata di mezzi, ci aiuteresti a scoprire se davvero il "nostro" è parente di....... in linea diretta??
Per quanto cercare abbiamo fatto, non si è approdati a delle certezze!

Per quanto attiene al blog, che cosa suggerisci?
- chiuderlo?
- cambiargli il nome?

Anonimo ha detto...

@francesca, a domanda diretta e precisa non so rispondere!!

non sento quasi mai cruciani, e ho visto per caso questo blog, magari c'e' una comunita' di asssidui che lo trova utile... e allora perche' chiuderlo?

mi spiace essermi stupito, e avere messo in dubbio l' utilita' della critica a quello che ritengo un fesso conclamato (che gusto c'e' a dire che un fesso e' un fesso, mi sono chiesto)?

quindi mi asterro' dal criticare, non avendo niente di meglio, nel merito, da proporre.

quanto alla genealogia... secondo me si, il nostro ha una ascendenza "faccendiera".

ma anche questo mi appassiona poco...

cercando conferma delle illustri origini ho trovato un altro blog di gente che si lamenta:
http://sednonsatiata.wordpress.com/2008/04/24/giuseppe-cruciani-e-disinformazione-a-la-zanzara/

sembra che siate un sacco di gente, se trovaste un modo migliore (per il vostro cervello e il vostro fegato) di passare il tempo ne guadagneremmo probabilmente tutti.

meglio odifreddi.