domenica 22 marzo 2009

Tesi e antitesi

Il momento più interessante della Zanzara di venerdì 20 marzo è stato l'intervento in diretta, in qualità di ospite, di Alessandro Cecchi Paone, chiamato in causa da Giuseppe Cruciani per commentare ancora le dichiarazioni del Papa sul preservativo che accrescerebbe il problema dell'AIDS.

Sul momento, Cecchi Paone mi ha fatto un'ottima impressione nella sua accorata difesa del preservativo quale fondamentale strumento di difesa e di ostacolo alla diffusione del virus. Poi però, riascoltandolo una seconda volta, mi sono reso contro che il divulgatore scientifico, forse perché preso un po' alla sprovvista, non ha replicato adeguatamente quando Cruciani ha portato all'attenzione un dato, diffuso da uno statistico, il prof. Roberto Volpi, in base al quale l'ammontare di malati di AIDS è sei volte superiore al nord rispetto al sud, nonostante che le vendite di profilattici siano molto più alte proprio al nord.

Cruciani, che pur difende anch'egli l'utilità del preservativo, seppure non con la stessa intensità di Cecchi Paone, ha parlato di una statistica che “fa riflettere”.

Ebbene, io ci ho riflettuto, e sono giunto alla seguente conclusione: insinuare (e lo si è insinuato!) che tra la maggior diffusione del preservativo è la maggior diffusione della malattia ci sia un qualche rapporto causa/effetto (come se il preservativo inducesse di per sé forme di promiscuità sessuale) è ridicolo.

La spiegazione è un'altra. Non serve una laurea in sociologia per osservare che nel nord Italia certe abitudini sessuali di tipo libertino siano più frequenti rispetto al sud, dove dove invece albergano in maggior misura atteggiamenti più -diciamo così- "tradizionalisti". Questa differenza ha giustificazione legate ad un retaggio culturale sul quale l'esistenza del preservativo non ha nessuna incidenza.

Inoltre, occorre ricordare che l'atto sessuale non è l'unico veicolo di propagazione del virus. C'è anche, tra gli altri, l'uso di aghi infetti. Bisognerebbe andare a vedere le statistiche sul consumo di eroina tra nord e sud.

Insomma, neanche le statistiche, secondo me, avallano le tesi di chi ritiene che il preservativo come fondamentale strumento di prevenzione vada screditato. Anzi, secondo me, c'è seriamente da domandarsi se le differenze nell'incidenza dell'AIDS tra il nord e il sud del paese non sarebbero ancora maggiori se il profilattico non esistesse.

Non c'è nulla di male nel predicare una sessualità piu moderata, il partner unico o addirittura l'astinenza. In certi scenari è addirittura prioritario. Ma non c'è una sola ragione al mondo per porre queste iniziative in antitesi con l'uso del profilattico. Chi lo fa compie un danno, perché solleva confusione, confonde le acque, e di conseguenza, come ha sostenuto giustamente Cecchi Paone, diventa indirettamente, suo malgrado, corresponsabile della diffusione del virus.

13 commenti:

Marco ha detto...

Ma infatti: se una statistica dice che in un campione coesistono due dati eccezionali A e B (nel caso specifico: alto uso di preservativi, alto numero di malati) le possibilità sono:
1) A causa B
2) B causa A
3) esiste una causa comune di A e B
4) è una coincidenza
E l'opzione più plausibile nel caso specifico è la 3.

Pensare che la paura dell'AIDS sia un deterrente alla promiscuità talmente efficace da ridurre il rischio più di quanto lo faccia il preservativo e pensare che questo sia un buon motivo per non diffondere i preservativi è come pensare di limitare gli incidenti stradali riempiendo le strade di buche e togliendo segnali e guardrail.

Anonimo ha detto...

Il prof. Volpi (peraltro non nuovo a incursioni incaute ne mondo sanitario, v. http://gianlucavisconti.blogspot.com/2008/05/roberto-volpi-statistico.html) deve aver dimenticato la storiella sulle false correlazioni che raccontano agli studenti del primo anno di statistica . Si tratta del ponte sul quale il traffico automobilistico cresce quanto cresce il livello dell'acqua sottostante. Il il traffico provoca un ingrossamento del fiume? Ovviamente non c'è un nesso causa-effetto, ma una concomitanza oraria fra alta marea e ora di punta del traffico. Il nostro professore, preso da foga mistica (in buona fede?), scivola su una buccia di banana come un principiante.

Anonimo ha detto...

Il punto per me è che i dati scientifici spesso sono sfaccettati come un diamante. E' sicuramente vero che il comportamento sessuale influisce nella diffusione del virus.

Ma diffondere questo dato al "grande pubblico" può far pensare erroneamente che, dunque, il preservativo non serve a nulla. niente di più falso e sbagliato.

La divulgazione scientifica deve aiutare le persone a farsi una idea quanto più vicina al reale possibile: sbattere in faccia alla popolazione mondiale una serie di dati contrastanti solo per il gusto di difendere la propria bandiera è davvero scorretto.

Non so se riesco a spiegarmi. I dati della diffusione come il metodo ABC sono cose che la comunità scientifica può discutere. Non si può dare in pasto queste cose a persone ignoranti in materia (come diciamo l'uomo della strada) perché così l'uso del preservativo e il non-uso del preservativo sono messi sullo stesso piano.

Anonimo ha detto...

@ Authan: "Anzi, secondo me, la statistica del prof. Volpi paradossalmente rafforza le tesi opposte, dato che senza il profilattico le differenze nell'incidenza dell'AIDS tra il nord e il sud del paese sarebbero ancora maggiori.". Qui ragioni (parola grossa, statisticamente sarebbe meglio bestemmi) come Volpi, dai! :-).

Da leggersi con voce tonante ed ispirata:
Devo invece mettervi tutti in guardia rispetto all'assunzione di caramelle in giovane età: ho condotto una ricerca tra persone che abusano di droghe pesanti ed ho riscontrato che il 100% di loro da bambini assumevano caramelle... Essendo quindi dimostrato che l'uso delle caramelle conduce alle droghe pesanti chiedo l'immediata messa al rogo della elah!

Sto ovviamente scherzando, ma è il modo con il quale spesso è usata la "statistica". (Ad esempio sostituite "marijuana" a caramelle e troverete la base di tutti i ragionamenti dei proibizionisti - Il modo corretto di investigare il problema sarebbe vedere quanti assuntori di marijuana passerebbero alle droghe pesanti se i due canali di distribuzione fossero distinti).

Saluti

Paolo il rasta

Anonimo ha detto...

Paolo, io trovo che sul tema AIDS/preservativi il mio pensiero fili liscio come l'olio, e non sia affatto un ragionamento "alla Volpi".

Supponiamo che esistano due statistiche (che mi sto inventando al solo scopo di portare avanti un ragionamento). Una che dice che al nord ci sono in proporzione piu' incidenti stradali che al sud, e una seconda che dice che al nord e' maggiormente diffusa l'abitudine di allacciare le cinture di sicurezza.

Una che ragiona alla Volpi direbbe: le cinture di sicurezza instillano un'idea di invulnerabilita' e inducono ad una guida piu' spericolata, da cui il maggior numero di incidenti.

Secondo me questa conclusione e' follia pura. E' un ribaltamento della realta'. Le cinture di sicurezza non c'entrano nulla con gli stili medi di guida, e anzi, se non venissero usate il tasso di incidenti crescerebbe ancor di piu'.

Dov'e' la pecca logica, se c'e'? Raramente sono cosi' convinto su un'idea, io che "vivo nel dubbio" (Ohhh, sto venendo!!!)

Ciao :-)
Authan

Anonimo ha detto...

@Authan,
anche per me è scontato che il profilattico, bloccando lo scambio di fluidi eventualmente infetti, riduce il rischio di infezione da AIDS.
Volpi però tratta questa affermazione come qualcosa da dimostrare ed anzi vorrebbe utilizzare delle statistiche per affermare il contrario.
Per cui in questo contesto le statistiche DEVONO DIMOSTRARE che "senza il profilattico le differenze nell'incidenza dell'AIDS tra il nord e il sud del paese sarebbero ancora maggiori", e non assumerlo come qualcosa di scontato...

Ti dirò, quando la cosa è così chiara, è difficile prescindere dall'evidenza, ma devi tenere presente che c'è anche chi, alla Volpi, non vuol vedere.

Per il resto o prendi un po' di bromuro o questo blog vira verso l'hot (e stiam parlando di profilattici, non so se mi spiego)

Saluti

Paolo lo statistico

Anonimo ha detto...

@ authan
...beato te che hai ancora voglia di ridere, dopo l'ennesima magra del Toro di ieri.
:-(((((

Anonimo ha detto...

Francesca,
si ride per non piangere :-((

Anonimo ha detto...

Paolo,
le statistiche sono dati "nudi", e' inevitabile che siano soggette ad interpretazione. Non sono le statistiche di per se' a poter dimostrare qualcosa in automatico.

Comunque la frase che mi contesti in effetti non era chiara. Le statistiche di Volpi non contribuiscono in alcun modo a trarre delle conclusioni ne' in un senso ne' nell'altro. Su questo hai ragione. Ho deciso pertanto di cambiare la frase togliendo il riferimento diretto alle statistiche nella mia controtesi. Grazie per la tua osservazione.

Vado a comprare il bromuro :-)

Authan

Anonimo ha detto...

A proposito di preservativi
In Camerun il papa ha detto che i preservativi “non preservano”. Qualcuno dice che è stupido prendersela con la Chiesa perché "non benedice" l'uso dei profilattici.. Sostiene che la sua "non benedizione" non ha nessuna influenza sulla diffusione dell'AIDS in Africa. "Non benedice"? Lascio giudicare a voi.



Luogo: Cibitoke, quartiere popolare di Bujumbura (Burundi). Casupole di legno e argilla, capanne, baracche, case. Strada piena di buche, rari veicoli, fughe di polli e di bambini, donne con carichi sulla testa. Il quartiere è devastato dal SIDA (francese per AIDS). Si calcola che gli abitanti siano per 2/3 seropositivi. Tutte le famiglie sono toccate, gli orfani costituiscono un problema sociale.



Personaggi: donna dell'Association des Femmes Burundaises. Missionario dei Padri Comboniani. Folla.



Testimone oculare: Dragor.



Un impolverato furgone Toyota si ferma sul ciglio della strada. Ne scende un tizio che cerca un tratto di terreno pianeggiante, vi colloca un tavolo e posa sul tavolo un grosso cartello con alcune illustrazioni. Poi dal veicolo scende una tizia grassottella con un bel pagne colorato che si rivolge alla folla (in Africa basta niente perché si raduni una folla), amplificando la sua voce per mezzo di un megafono elettrico.



- Buongiorno a tutti, mi chiamo Odette Bisengimana,faccio parte dell'Association des Femmes Burundaises e sono qui per parlarvi del preservativo. Se fate l'amore senza il preservativo... - prende una bacchetta e indica la prima vignetta del cartello, una coppia che fa l'amore - finirete cosi' ... - indica la seconda vignetta, due scheletri - ...e poi cosi'. - Indica la terza vignetta, due tumuli sormontati dalla croce. - Dunque, se non volete finire cosi', dovete fare cosi'. - Toglie dalle pieghe del pagne un grosso pene di legno. - Questo è un pene. - Toglie dalle pieghe del pagne un preservativo. - E questo è un preservativo. Dunque, il preservativo s'infila sul pene. - Chiama la donna più vicina. - Vieni qui, ti mostro come si fa.

- Non potrebbe provare su di me? - sghignazza un tizio cominciando a sbottonarsi i calzoni.

- Vaffanculo. - Odette si rivolge alla donna. - Allora, vieni o no? - La donna si guarda intorno, poi si avvicina ridacchiando. - Prendi il preservativo e infilalo sul pene. - La donna prende il preservativo e cerca d'infilarlo sul pene. - No, non cosi', non vedi che è arrotolato? Devi srotolarlo lungo il pene. - Riprende il preservativo e lo srotola lungo il pene, quindi lo toglie e ne prende un altro. - Adesso prova tu. Ah, dimenticavo, bisogna che il pene sia in erezione. Altrimenti...

Indica la vignetta con i due tumuli sormontati dalla croce.



Una settimana più tardi, stesso luogo



Un veicolo 4 x 4 si ferma sul ciglio nella strada. Ne scende un tizio tarchiato in jeans con un sorriso obliquo in mezzo alla barba e il petto coperto da una selva di peli neri che spuntano dalla camicia aperta sul collo.

- Buongiorno a tutti, mi conoscete, sono padre Ignazio. Avete usato il preservativo?

- Nooo - risponde la folla.

- Bravi. - Ignazio annuisce compiaciuto. - E perché non lo avete usato?

- Perché fa piangere il papa - risponde una donna.

- Perché non serve a niente - risponde un vecchio con l'aria di saperla lunga.

- Perché si va all'inferno - risponde un bambino.

- Molto bene - approva Ignazio. - E adesso aprite bene le orecchie. Qualcuno di voi ha un preservativo?

- Nooo - risponde la folla.

- Siete proprio sicuri? - Ignazio fissa i visi a turno. - Perché Dio vi vede. E se qualcuno di voi ha un preservativo...

- Io ne ho uno - confessa un giovane.

- Davvero? E perché? - domanda Ignazio.

- Be'... - Il giovane sembra imbarazzato. - Volevo darlo ai miei fratelli piccoli per farne un palloncino...

Risata della folla.

- Ma certo, per farne un palloncino. - Ignazio sorride benigno. - Vieni qui.

Il giovane si guarda intorno, poi obbedisce. Ignazio estrae un accendino e lo fa scattare.

- Tendi la mano aperta con il palmo rivolto verso il basso - ordina. Il giovane esita, poi obbedisce. Ignazio gli mette la fiammella dell'accendino sotto il palmo e il giovane ritrae la mano di scatto. - Che cos'hai sentito?

- Male.

- Certo, hai sentito male. - Ignazio sorride benignamente. - Adesso vorresti essere cosi' gentile da tendere di nuovo la mano e resistere più a lungo che puoi?

Il giovane tende la mano, Ignazio gli mette la fiammella sotto il palmo. Stesso risultato. Il giovane ritrae la mano di scatto.

- Proprio non ce la fai a resistere più a lungo? - domanda Ignazio.

- No.

- D'accordo. - Il sorriso sparisce. - Se questa fiammella ti è parsa dolorosa, le fiamme dell'inferno sono cento miliardi di volte più dolorose. E non potrai sfuggire come hai fatto con questa fiammella, perché brucerai per l'eternità. - Si rivolge alla folla. - Lo sapete che cos'è l'eternità? - Silenzio. - L'eternità è questa. Immaginate di trovarvi su un'immensa spiaggia. Prendete un granello di sabbia e lo gettate nel mare. Dopo 10 anni, tornate sulla spiaggia, prendete un altro granello e lo gettate nel mare. Dopo altri 10 anni, tornate sulla spiaggia, prendete un altro granello e lo gettate nel mare. Quanto tempo credete che vi occorrerà per gettare nel mare tutta la spiaggia? - Silenzio. - E quando avrete gettato nel mare tutta la spiaggia, credete di avere finito? - Silenzio. - No, non avete finito un bel niente, perché nel frattempo il mare ha rigettato tutti i granelli sulla spiaggia. Ecco, l'eternità è questa. E se usate il preservativo, fate piangere il papa. E se fate piangere il papa, fate piangere Nostro Signore Gesù Cristo. E se fate piangere Nostro Signore Gesù Cristo, il buon Dio vi farà morire di AIDS e sarete condannati a soffrire atrocemente fra le fiamme dell'inferno per l'eternità. Avete capito bene? Per l'e-ter-ni-tà! - Si fruga in tasca mentre riprende a sorridere. - Vediamo un po' , dovrei avere qualche caramella per i bambini...




Ecco come la chiesa "non benedice" i preservativi. Una sola domanda. Provate a moltiplicare questo episodio per un milione di volte. Chi pagherà per le vittime?


Dragor

.

Anonimo ha detto...

Dragor,
se davvero hai dettagliato situazioni di cui sei stato testimone oculare, si tratta di fatti sconvolgenti.
Authan

Anonimo ha detto...

dragor
e-mail: archly@hotmail.fr

Contatto
Indirizzo email: Scrivimi
Sito web: http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/
Breve biografia
e-mail: archly@hotmail.fr

winston ha detto...

Se è vero che una delle principali vie di trasmissione del virus è quella sessuale è implicito che il problema possa essere risolto (o comunque arginato) con una sessualità più “casta” e “monogama”, ma è altrettanto vero che il preservativo possa fare la sua parte. Nessuno, da parte laica, afferma che la monogamia possa aiutare a risolvere il problema; forse semplicemente da parte laica non si ritiene di potersi ergere a “moralizzatori” e “civilizzatori” per modificarei costumi sessuali di un continente. Forse da parte laica si lascia più spazio a libero arbitrio di quanto non faccia la Chiesa.