giovedì 12 marzo 2009

La foresta di Sherwood

La notizia del giorno, ampiamente dibattuta alla Zanzara, era ieri la proposta del segretario del PD, Dario Franceschini, di elevare di due punti, una-tantum, solo per il 2009, l'attuale aliquota IRPEF massima per i cittadini che dichiarano più di 120.000 euro di reddito. Secondo alcune stime, con questo "contributo di solidarietà" si raggranellerebbe mezzo miliardo di euro da usare a beneficio della fascia di popolazione più indigente.

Quella di Franceschini è una visione in stile Robin Hood applicata all'era moderna, a fronte della quale Cruciani, che, quasi ideologicamente, vede di cattivo occhio ogni possibile stretta fiscale, non ha mancato di far trapelare la sua totale disapprovazione (“Non è così che si ragiona”).

La questione, secondo me, si può affrontare da due punti di vista: uno astratto/teorico, l'altro concreto/pratico. Vediamoli brevemente.

Dal punto di vista teorico, il principio in base al quale si chiede a ricchi di sostenere i poveri è condivisibile. Si tratta di una concezione, che, prima ancora di essere molto "di sinistra", è quanto più di cristiano si possa immaginare. Solo un cinico senza cuore e senz'anima può criticare concettualmente tale concezione.

Da un punto di vista pratico, però, il principio di solidarietà si scontra con la realtà italiana che parla di un'evasione fiscale stratosferica. I ricchi, in questo paese, sono infinitamente più di quelli ufficialmente riconosciuti, cioè di quelli che dichiarano al fisco i loro veri guadagni.

Pertanto, anziché togliere ai ricchi per dare ai poveri, l'effetto paradossale della soluzione Franceschini, se messa in pratica, rischia di essere quello di togliere agli onesti per dare (anche) ai disonesti, cioè a coloro che per il fisco sono poco più che nullatenenti, ma che poi magari viaggiano sui SUV e hanno valanghe di soldi su conti esteri.

L'Italia non è la foresta di Sherwood. Solo in un mondo fiabesco, dove tutti sono onesti, o dove tutti i ricchi sono identificabili con certezza, il giochetto alla Robin Hood potrebbe funzionare in modo decentemente equo. Quindi, pur comprendendo le buone intenzioni di Franceschini e giustificando il suo tentativo di recuperare voti tra le "masse proletarie", io, personalmente, considerando il nostro paese per quel che è oggi, non posso sottoscrivere la sua proposta.

Piccola nota finale. Siccome dico che non si può giocare a fare i Robin Hood senza prima soffocare l'evasione fiscale, qualcuno, applicando una logica tipica di Cruciani, potrà darmi del benaltrista. Ebbene, in chiusura di post, mutuando uno stile comunicativo adottato nei giorni scorsi alla Zanzara, desidero farvi sapere, dal più profondo del cuore, che cosa penso del generico concetto di benaltrismo (video).

Per me…
Il concetto di benaltrismo…
E' una cagata pazzesca!!!
(92 minuti di applausi)

--------

Contributo multimediale: The Cure, "A forest" (1980). La base musicale di questa canzone è spesso usata da Sebastiano Barisoni nella trasmissione Focus Economia, sempre su Radio 24.



It's always the same
I'm running towards nothing
Again and again and again


17 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
prendo spunto da un argomento OT ma colpevolmente trascurato dal dibattito politico e che il nostro presidente del consiglio ha affrontato in maniera secondo me inadeguata e demagogica (la cena con i banchieri ieri sera): la stretta creditizia per le imprese.
Questo problema ci viene presentato esclusivamente come risultato della crisi internazionale, mentre, nel caso italiano, vede, a valle degli accordi di Basilea II, un ruolo importante nella struttura del tessuto aziendale italiano che da oltre trent’anni viene orientato verso le PMI e verso una realtà sempre più piccola e frammentata.

Gli accordi di Basilea II di fatto e giustamente riducono la possibilità per le banche di erogare credito a rischio, perciò l’imprenditore che chiede credito dovrà fornire garanzie e dimostrare di avere strutture, beni mobili ed immobili, dipendenti, Know how, fatturato, portafoglio ordini e clienti.
Sino a qualche anno fa l’imprenditore avrebbe dichiarato la proprietà di capannoni ed apparecchiature, il numero di dipendenti, ed i portafogli ordini e clienti, potendo così dimostrare cos’era la sua azienda.
A vent’anni di distanza, dopo l’outsourcing, la delocalizzazione, le assunzioni di lavoratori atipici, la frammentazione della catena produttiva in realtà produttive sempre più piccole e settoriali, cosa può dimostrare un imprenditore? Di avere impianti e macchine in un paese straniero, magari politicamente instabile? Di non saper più svolgere le attività che ha esternalizzato? Di basare il proprio Know how su consulenti (esterni e potenzialmente non esclusivi)? Di avere un unico cliente?
Il modello aziendale che abbiamo inseguito per anni – sostenuto in maniera bipartizan perchè flessibile-, oltre ad essere poco orientato all’innovazione (per le piccole imprese è difficile fare R&D a livelli decenti), dà ovviamente meno garanzie a chi deve fornire il credito. E questa è una realtà che si sconta, specialmente quando di liquidità le banche ne hanno poca come adesso, e malgrado i bonari inviti che si possono fare a cena...
Per i nostri politici parlare di questo fatto significherebbe però anche mettere in discussione il modo in cui in questi anni si sia perseguito un aumento artificioso del PIL attraverso un modello produttivo in realtà meno efficiente, invece che attraverso razionalizzazioni e pianificazioni, e quindi non ne parleranno volentieri. E Cruciani con loro.

Saluti

Paolo Fisher & Dornbush

Anonimo ha detto...

NEANCHE I RICCHI PAGANO IL TICKET
157 persone denunciate per truffa: avevano ottenuto l'esenzione dal ticket anche se benestanti

11/03/09
Pieve di Soligo (TV) - Ricchi e tirchi: non pagavano il ticket all'ospedale fingendosi poveri. Non si tratta di casi sporadici ma di una vera e propria moda: 157 persone residenti nel territorio dell'Ulss7 sono state denunciate per truffa per aver ottenuto l'esenzione dal pagamento di ticket sanitario, sebbene avessero un reddito ben al di sopra della soglia di povertà.

L'esenzione dal ticket sanitario è concessa a disoccupati, titolari di una pensione minima o di assegno sociale. I 157 denunciati sono risultati invece percettori di redditi sostanziosi e possessori di auto di lusso e proprietà immobiliari. Avevano scelto però di risparmiare sulle spese mediche, ai danni dell'azienda sanitaria locale con semplice autocertificazione.

L’accusa per i benestanti che usufruivano del beneficio riservato agli indigenti è di truffa e falso ideologico commessa dal privato in atto pubblico. Al momento non è stato possibile quantificare l’ammanco per le casse dell’Ulss7. Del caso si sta occupando il pm Claudio Pinto.


Caro Gentilini, se invece di bruciare i campi rom o prendere a calci in culo le zingarelle e tenere a battesimo le ronde, vigilassi un po' meglio sull'onestà dei tuoi concittadini provinciali che son "padroni a casa loro" ma con il vizietto dell'evasione.....

Anonimo ha detto...

Gr@zie a P@olo della ricca e sempre impeccabile spiegazione, poichè ero rimasta a qualche giorno fa quando lessi sul sito ANSA:

VARESE - Al via la vigilanza sul credito alle imprese e ai lavoratori in difficoltà da parte delle banche indipendentemente dal fatto che abbiano sottoscritto o meno i cosiddetti 'Tremonti-bond', le obbligazioni che consentono il rafforzamento patrimoniale con l'intervento del Tesoro. Lo ha annunciato il ministro dell'economia Giulio Tremonti nel corso di un convegno sulle piccole e medie imprese a Busto Arsizio, al quale ha partecipato anche il ministro per le riforme istituzionali Umberto Bossi che ha sottolineato l'esigenza di un'attività di controllo legata al governo, perché "se non si danno aiuti alle imprese è inutile aiutare le banche".

Proprio mercoledì prossimo, tutti i prefetti d'Italia incontreranno il ministro degli interni Roberto Maroni per discutere la circolare relativa alle modalità con cui le prefetture dovranno sorvegliare sulle erogazioni delle banche. Secondo Tremonti, "la circolare riguarda tutto il credito, non solo le banche che hanno richiesto gli strumenti (Tremonti Bond, ndr)". Il ministro ha poi chiarito che non è volontà del governo "commissariare le banche". Il coinvolgimento delle prefetture risponde invece a criteri di "trasparenza" e il compito dei prefetti sarà quello di attuare una "mediazione civile, come è stato fatto in Francia".

Per vigilare sulle effettive erogazioni a favore di aziende coinvolte dalla crisi, Tremonti prevede di creare veri e propri tavoli nelle prefetture aperti a "tutti i soggetti, le associazioni di categoria, le Camere di commercio, i sindacati e, se sarà necessario, anche l'Agenzia delle Entrate". L'obiettivo del governo è "dare evidenza pubblica" alla questione precisando che il controllo sulle banche "non sarà il tavolo della dialettica e del contrasto, ma quello in cui si cercheranno le soluzioni ai problemi, perché di liti ce ne sono abbastanza in Italia".

Quanto all'Agenzia delle Entrate, Tremonti ha spiegato che "se sarà necessario potrà partecipare in quelle situazioni di debiti fiscali delle aziende in difficoltà". Nei momenti difficili, infatti, secondo il ministro, "per le imprese in difficoltà si può intervenire anche con la leva fiscale". Proprio le banche sono state indicate come soggetti rilevanti nell'ambito di questa crisi. Tremonti, citando la Costituzione, ha spiegato che "mai come in questo momento l'articolo 47 è il più importante" perché "la Repubblica promuove, ma soprattutto disciplina e controlla il credito", che è proprio l' obiettivo della vigilanza decisa dal governo.

Una vigilanza sollecitata anche dal ministro per le riforme Umberto Bossi secondo il quale "se non si danno i soldi alle imprese è inutile aiutare le banche". Il ministro delle riforme, rimpiangendo i tempi in cui "il sistema produttivo era sostenuto dalle grandi casse di risparmio", ha concordato con Tremonti sulla necessità di attivare "un sistema di controllo legato al governo".
-------------------------------

Forse il ministro Bossi immagina che BasileaII sia semplicemente un nuovo quartiere residenziale della bella cittadina svizzera.....

Anonimo ha detto...

http://www.lavoce.info/articoli/-300parole/pagina1000986.html.

COME SI DICE PREFETTO IN INGLESE?
di Fausto Panunzi

Anonimo ha detto...

Guarda che a me sembra che Barisoni usi Fascination Street da Disintregration…
Comunque riguardo tutta questa storia consiglio a tutti vivamente di andarsi a leggere il post di Gomez su voglioscendere (che per altro è uscito 2 giorni prima della proposta di Franceschini)
Io sono perfettamente d'accordo comunque. Obama pure. Se hai uno stipendio superiore ai € 10.000 al mese con tutta la gente che c'è che ne prende meno di 1000, uno sforzo per una volta puoi anche farlo.
Anche perché tutti quei soldi che prendi in più degli altri, socialmente li prendi proprio dagli altri.
Nell'Italia degli anni '60/70 e parte degli '80 la forbice tra lo stipendio minimo e quello massimo era mi pare di 1 a 40, ora è di 1 a 400, e l'italia è uno dei paesi con un rapporto più alto a livello mondiale (mi sembra siamo terzi) tra massimo e minimo stipendio

Il dato desta ancora maggiore preoccupazione se si analizza la cosiddetta "forbice" nelle retribuzioni, cioè il divario che separa la retribuzione di un operaio da quella di un dirigente.
Infatti nel periodo dal 2001 al 2006 le retribuzioni dei dirigenti sono aumentate complessivamente del 22,9%, oltre due volte l'inflazione (10,8%), a fronte di un aumento di quelle degli operai del 15,4 per cento. Gli stipendi degli impiegati invece non sono riusciti in media a mantenere il potere d'acquisto segnando un aumento di appena l'8,6% inferiore a quello dei prezzi.
http://www.csspd.it/index.php?method=section&action=zoom&id=236

Riporto qui l'articolo di Gomez:
10 marzo 2009 PETER GOMEZ
Una tassa bellissimaCome al solito è solo una questione di soldi. Tanti soldi. Per arginare almeno un po' la crisi finanziando i sussidi di disoccupazione servono almeno 10 miliardi di euro. Dove trovarli? Una risposta ricca di buon senso l'ha fornita l'ex ministro per l'attuazione del programma del governo Prodi, Giulio Santagata. Il 14 febbraio Santagata ha proposto di introdurre anche in Italia una tassa patrimoniale. Ma l'idea non è risultata troppo popolare: quasi tutte le forze politiche hanno preferito ignorarla, mentre l'Italia dei Valori (ormai fatta scomparire dai tg e dalle colonne dei giornali) ha timidamente detto che ci sta riflettendo sopra.

Niente di sorprendente. Di fronte alla parola "tasse" i nostri politici prendono paura. In passato molte elezioni sono state vinte o pareggiate in nome dell'abolizione dei balzelli. Ma questo, appunto, era il passato. La prospettiva di trovarsi nei prossimi mesi a dover governare un Paese in cui i senza lavoro diventano milioni, dovrebbe spingere a qualche riflessione in più. Tassa patrimoniale non vuol dire infatti prelevare denaro dalle tasche di tutti i cittadini, o colpire i semplici proprietari di un appartamento o di un pezzo di terra.

I numeri, del resto, parlano chiaro. In Italia la ricchezza delle famiglie ammonta, secondo Banca d'Italia, a 8000 miliardi di euro. Il 10 per cento di esse ha però in mano il 50 per cento del tesoro (oltre 4000 miliardi). È lì che bisogna andare a trovare i soldi. Ovviamente non dovranno essere tassati i beni produttivi, non si pagheranno cioè tasse sulla proprietà delle imprese. A essere tassato sarà invece il resto. E, visto che solo l'8 per cento di quei 4000 miliardi è ricollegabile all'attività d'impresa, la base imponibile (cioè il pezzo di tesoro sul quale il fisco può intervenire) toccherebbe i 3500 miliardi.

Non tutti i proprietari comunque dovranno pagare. Santagata propone, anzi, che il prelievo scatti solo a carico di chi possiede immobili, terreni e titoli per più di 5 milioni di euro. Fatti due conti si scopre così che basterebbe un intervento del 3 per mille per far incamerare allo Stato 10 miliardi.
Sarebbe impopolare una tassa del genere? No, perché riguarderebbe solo un parte minima della popolazione. Che, oltretutto, non verrebbe particolarmente vessata. Il 3 per mille di 5 milioni equivale a 15 mila euro. Un sacrificio accettabile anche per quei ricchi che nel 2009-2010 si troveranno a fare i conti con la propria coscienza tutte le volte che per strada incontreranno chi è rimasto disoccupato. Una decisone doverosa da parte del governo che per far fronte al peggio vuole aumentare l'età pensionabile (delle donne, ma non solo) e crede che per far ripartire l'economia basti il via libera a una nuova cementificazione selvaggia del Paese.

http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/

Anonimo ha detto...

non solo, Barisoni come sottofondo usa quasi sempre i Cure ma soprattutto canzoni dall'album Disintegration e in particolare la title track di quell'incredibile disco

gio

Anonimo ha detto...

Io francamente farei come fanno in Danimarca dove la forbice tra il massimo e il minimo stipendio è di 1 a 10. Guadagni di più? tasse!
Altro che tassa una tantum!
Tanto a che serve essere straricchi e vivere nel lusso se intorno a te la gente è in miseria? A livello karmico ti torna tutto indietro e tu non fai altro che preoccuparti di essere derubato dalla mattina alla sera…
Senza contare che da tutti gli studi guadagnare (pochi o) troppi soldi genera sempre stress, mentre gli stipendi medi sono quelli che sembra si accompagnino meglio a felicità e serenità
Quindi…

Anonimo ha detto...

Intendevo dire (forse non mi sono espresso bene) che quando passa da un argomento appena concluso ad uno diverso, Barisoni, come "separatore", usa uno stacchetto preso da "A forest". Avete pero' ragione voi nel dire che come base delle schede usa spesso i Cure di Disintegration.

Grazie a tutti per i commenti. Io penso come Padoa Schioppa che le tasse sono bellissime. Lo sarabbero ancora di piu' se le pagassero tutti, e colpire chi gia' le paga interamente, anche se benestante, e' troppo facile.

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

Poi usa anche Block Rockin' Beats dei Chemical Brothers e un'altra che ora non mi viene

Anonimo ha detto...

'My Friend' dei Groove Armada…

Anonimo ha detto...

Ma com'è il nostro Cruciani; se qualcuno dà del fascio ad Al Tappone fa la verginella bigotta che sente parlare di sconcezze... se invece Testa d'Asfalto da del cattocomunista a Franceschini chiede candidamente agli ospiti cosa ne pensano...
Ma dai... ma ce la fa?
A stò giro mi sarebbe venuto voglia di mandare il mio primo sms in diretta ma poi mi sono detto che la sua conduzione non vale manco i 10 cents..

Anonimo ha detto...

la fine del tuo post è degno di nota :)

Anonimo ha detto...

bah per me le tasse non sono bellissime, anzi fanno veramente schifo...però sono necessarie, e se le pagassero tutti, ne pagheremmo certamente di meno..però belle no, non lo sono per nulla... l'unica via per avere un grosso introito (e aveva iniziato Prodi) è di farle pagare a tutti mettendo sanzioni grandissime a chi evade, a cominciare dai negozianti: chi non fa lo scontrino, 1000€ di multa la prima volta, 3000€ la seconda, 5000€ alla terza e chiusura di esercizio per un mese alla quarta. Si chiama TOLLERANZA ZERO! O altrimenti proporrei pagamenti SOLO ELETTRONICI tipo carta di credito...Già così credetemi, soprattutto al sud (ma non solo) sarebbero miliardi di euro di tasse pagate in più ogni anno... Stessa cosa per i lavoratori in nero: il datore di lavoro 5000 € di multa per ogni mese di impiego in nero accertato e denuncia penale...
xxx

Anonimo ha detto...

Al solito, grande confusione fra "i ricchi" e "redditi alti".
Solita ignoranza italiana di concetti elementari di economia e finanza.
E' ricco chi ha un grande patrimonio. Solitamente in Italia ereditato dai genitori che lo hanno costruito dopo la guerra. Chi è ricco solitamente non lavora, vive di rendita, e ha un reddito tassato in modi diversi che non sull'Unico e quindi la proposta di Franceschini non lo sfiora neppure (se io ho 50milioni di euro investiti in BOT, male che mi vada porto a casa 500mila euro netti l'anno e non devo dichiararli sull'Unico) ecc ecc
Studiate gente, altrimenti vi fanno sempre fessi.
Leggete il decreto milleproroghe e scoprirete quante volte, fra un comma e l'altro ve l'hanno messo in quel posto e hanno favorito gli amici degli amici...
Quello di cui si parla sui giornali e alla tv è tutta fuffa. Il formaggio vero non ve lo raccontano, ma lo mangiano loro.
Cruciani parla come tutti sempre di cazzate

Anonimo ha detto...

Polito premia Berlusconi come miglior politico dell'anno; Vespa invita a cena Berlusconi a casa sua: questi sì che sono veri giornalisti con la schiena dritta!! :(
Roberto

Anonimo ha detto...

se vabbè...se è questo lo scacco al Re stiamo belli freschi..

F®Ømß°£ ha detto...

"Se lo votassi non lo voterei"

Bella questa!

T.