Commentando una frase di Dario Franceschini, che giudica “terribile per gli equilibri democratici del paese” l'ipotesi che la maggioranza, dopo le elezioni europee, si rafforzi ulteriormente a scapito di un'opposizione già in difficoltà, Giuseppe Cruciani, alla Zanzara di ieri, ha fatto notare che, ad esempio, “quando in Inghilterra i laburisti avevano percentuali di consenso vicine o addirittura superiori al 70%, con i conservatori alla sbando, nessuno parlava di pericoli per la democrazia”.
L'osservazione non è campata in aria. Il fatto che un polo sia, in un certo periodo storico, nettamente predominante sull'altro, non implica di per sé un'emergenza democratica.
Tuttavia, Franceschini, secondo me, non faceva un discorso generale, ma si riferiva in modo specifico all'attuale maggioranza che comanda in Italia e all'attuale premier. Non credo che tra i recenti leader del Labour Party inglese ce ne sia mai stato qualcuno con giganteschi conflitti di interessi nel mondo dell'informazione, che ha usato il suo potere politico per sfuggire ai processi intentati contro di lui, e che ha rilasciato pubbliche dichiarazioni da cui si evince l'intenzione di mutare radicalmente l'attuale equilibrio tra i poteri dello stato.
Il paragone, pertanto, è un tantino forzato. Ogni paese fa storia a sé, e ogni leader è diverso dall'altro. Se è sbagliato paragonare l'Italia di Berlusconi alla Russia di Putin (il grande Vladimir!), è sbagliato anche fare accostamenti troppo allegri con la Gran Bretagna del primo Blair.
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Cambiando discorso, voglio prendermi una piccola soddisfazione, come uno scolaro secchione che coglie in castagna la maestra elementare smemorata o distratta.
Ieri, ad un certo punto, l'ascoltatore Domenico da Milano ha ricordato che Berlusconi, ad ottobre 2008, suggerì di comprare azioni Eni, Enel, e Mediaset. Cruciani, incredulo, ha risposto che non ricordava nulla del genere, e che la cosa, se fosse vera, “avrebbe avuto dell'incredibile”.
Incredibile, sì, ma di fatto vero. Vediamo perché.
Cruciani, in un momento successivo della trasmissione, stimolato via sms da un altro ascoltatore, ha ricordato che il 10 ottobre 2008 Berlusconi, con scarso senso dell'opportunità, elargì dei "consigli per gli acquisti" per il mercato borsistico, menzionando esplicitamente solo Eni e Enel. Non Mediaset. Corretto.
Però, due giorni prima, l'8 ottobre 2008, l'azienda di famiglia venne menzionata eccome, in un contesto non dissimile. Il fatto avvenne durante la conferenza stampa post consiglio dei ministri (video disponibile sul sito di Palazzo Chigi), nella quale Berlusconi disse, di sua iniziativa, la seguente testuale frase (minuto 6:30 del video in formato Media Player):
«In questo momento noi siamo nella situazione esattamente opposta [rispetto alla crisi del '29]: ci sono società che valgono cento e che il mercato stima a meno di cento. Io ho l'esempio di tante società: stamattina abbiamo visto i corsi di borsa di Enel, Eni, Mediaset, eccetera: società che hanno... che continuano a guadagnare come guadagnavano prima, che non hanno riduzione di utili, e che quindi hanno il valore che avevano qualche tempo fa. E' un momento di bolla speculativa all'incontrario, che rientrerà sicuramente. Nessuno di noi può dire in quanti mesi, ma certamente il mercato ritornerà a valutare le aziende secondo la loro capacità reddituale.»
Qualcuno obietterà che non c'è un diretto, esplicito ed inequivocabile invito a comprare azioni Mediaset. Tuttavia, menzionare Mediaset come azienda sottovalutata e dire che il mercato tornerà a valutare le aziende secondo la loro capacità reddituale è oggettivamente configurabile come un indiretto invito all'acquisto. E' così, non prendiamoci in giro.
Sarebbe carino se Cruciani stasera si correggesse, ma dubito che succederà. Felice di essere smentito, in caso contrario.
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UPDATE POST TRASMISSIONE SERALE: Cruciani ha fatto sentire un frammento della frase (estratta dal video segnalato in questo post) di Berlusconi in cui viene citata Mediaset, limitandosi a ribadire che “non vi è stato alcun invito all'acquisto di azioni”.
Peccato che è stato completamente omesso il contesto. Gli ascoltatori della Zanzara non hanno avuto modo di capire di cosa Berlusconi stesse parlando. Come ho spiegato nel post, Berlusconi discorreva di società sottovalutate in borsa, e alla fine del suo ragionamento (ma questo Cruciani non lo ha fatto sentire), il cavaliere si diceva convinto che il mercato le avrebbe prima o poi rivalutate. E' esattamente lo stesso identico discorso che due giorni dopo sarebbe confluito nell'invito esplicito a comprare Enel e Eni.
Lascio a voi tirare le somme.
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Metallica, "Sad but true" (1991).
I'm your dream, make you real
I'm your eyes when you must steal
I'm your pain when you can't feel
Sad but true
I'm your dream, mind astray
I'm your eyes while you're away
I'm your pain while you repay
You know it's sad but true
Sad but true
(Metallica)
19 commenti:
Ma che volete che dica di diverso Cruciani?
A)
L'opposizione oggi, o quel che ne resta, fa quel che puo', a brandelli come si ritrova.
Ma Franceschini fa bene a mostrarsi deciso e convinto nelle sue dichiarazioni, senza quei tentennamenti che sono stati una vera agonia per il PD.
Dice oggi Nadia Urbinati, in chiusura nel suo pezzo "Le colpe dell'opposizione" (che condivido come perfettamente individuate"!):
".....e di un rinnovamento di uomini e donne c'è urgente bisogno. Senza del quale l'opposizione si consegna all'avversario e ne sancisce un potere già PERICOLOSAMENTE INGOMBRANTE e ai MARGINI della COSTITUZIONALITA'. L'opposizione ha una responsabilità enorme, non solo o tanto verso i propri elettori, ma prima ancora e soprattutto verso i cittadini italiani: la responsabilità di fare del Paese una DITTATURA ELETTA."
B)
Il Governo del Presidente disse anche agli azionisti di ALITALIA (.....ehm... la bad company) che sarebbero stati tutelati, CHE NON CI AVREBBERO RIMESSO UN CENT!
Poi si sa che a seguito della sospensione del titolo e delle manovre di Fantozzi, le azioni sono diventate carta straccia.
L'incredibile è anche questo, l'aver dispensato rassicurazioni su un investimento ad alto rischio, tanto le chiacchiere sono sempre A GRATIS!
@ Authan
Se proprio desideri che CRUX si corregga….ehehehehe….. lo dovresti portare allo sfinimento come Nicola da Varese (“Si dissoci”!!!)
Buongiorno,
come nel mio stile aggiungo sale e perfidia.
In ottobre (cercate in http://www.flife.de)
-ENI stava tra i 14 ed i 19 € (adesso a circa 13,5 quindi la performance è tra il -3,5% ed il -30%);
-ENEL stava tra i 4,5 ed i 5,5 (adesso a circa 3,5 quindi diciamo -20 -30%?);
-MEDIASET tra i 3,75 ed i 4,25 (adesso a circa 3,35 quindi -10 - 20%).
Tutti i calcoli sono a spannazze, comunque perdite nette e secche per tutti, con qualche sussulto di breve periodo (pane per gli speculatori).
Ma che bel consiglio da dare agli italiani, specialmente da parte di un presidente del consiglio imprenditore.
In situazioni di turbolenze finanziarie e se non sei un navigato finanziere, penso sia il caso di uscire dalla finanza, e se fortunatamente ci sono soldi usarli per tagliare i costi: pannelli solari, auto a gas, caldaia più efficiente, infissi migliori, elettrodomestici più efficienti, la macchina del pane (chi l'ha detto che gli investimenti devono essere rilevanti?)... magari renderanno poco, ma sono investimenti più sicuri dei bot.
E, dato il peso delle parole di un premier, durante le turbolenze finanziarie forse non è il caso di suggerire investimenti con nome e cognome.
Saluti
Paolo il broker
Buongiorno,
prima di leggere qs post avevo cercato anche io una conferma sul teme "comprate le azioni mediaset" ed ero giunto alla stessa conclusione di Authan (come sempre precise e puntuale).
Ho trovato fastidioso il tono di Cruciani nello smentire il fatto che B avesse mai suggerito l'acquisto di azioni Mediaset, tuttavia trovo altrettanto seccante il tono con cui alcuni siti internet di fatto suggeriscono che sia stata pronunciata la precisa frase "comprate ENI ENEL e Mediaset".
Il fatto grave resta comunque che il Presidente del Consiglio suggerisca di acquistare questo o quel titolo (peggio ancora se in qualche modo con interessi personali), turbando così il mercato.
Non capisco nulla di borsa, però forse i confronti tra ottobre e oggi sono pretestuosi, dal momento che l'importante è a che prezzo ho comprato le azioni e a che prezzo le venderò. Nel lungo periodo, se non finiamo a spararci nelle strade PDL contro il resto del mondo, non è escluso che le aziende citate recuperino valore.
Saluti
Tommaso torna al lavoro
@ Tommaso:
è stato berlusconi a parlare di mesi perchè i valori tornassero ad essere PIU' ELEVATI di quelli allora praticati, definendo quindi anche un orizzonte temporale: ne sono passati 5, la quotazione è peggiorata per tutte la azioni suggerite e la situazione generale non è certo migliorata (la domanda dell'aspide: cosa avreste fatto voi al consulente finanziario che vi avesse così consigliato?)
D'altra parte mi pare di ricordare che fosse stato sempre lui a citare Keynes in una delle sue più note fesserie ("Nel lungo periodo siamo tutti morti") dimostrando di non credere in investimenti di lungo periodo, ma su questo sono meno sicuro...
P.S. sono d'accordo con authan sul fatto che un ampio distacco maggioranza - opposizione, pur non essendo indice di un sistema sano, non è tout court un pericolo per la democrazia.
Lo sono invece le tendenze demagogiche, personalistiche e plebiscitarie che sembrerebbe di cogliere nella maggioranza al governo, specie se accompagnate dalla totale inconsistenza (innanzitutto ideologice e organizzativa dell'opposizione).
Paolo Gekko
"Incredibile, ma vero"
INTERNET / CONTRO LA NUOVA LEGGE BAVAGLIO
Non sparate sulla rete
DI ALESSANDRO GILIOLI
Una norma passata al Senato rischia di oscurare molti siti. 'L'espresso' ha messo a confronto politici e blogger
Entro un mesetto alla Camera si dovrebbe votare sul decreto sicurezza già approvato al Senato: per intenderci, quello che legalizza le ronde e chiede ai medici di denunciare i clandestini. Ma nel pacchetto che si discuterà a Montecitorio c'è anche una norma che sta facendo molto discutere in Rete: un emendamento scritto da Gianpiero D'Alia (Udc) che prevede l'oscuramento completo di tutti i siti in cui ci sono apologie di reato o istigazioni a delinquere.
Infilato all'ultimo minuto, l'emendamento D'Alia avrebbe un effetto esplosivo perché consentirebbe alla Polizia postale di chiudere in Italia non solo siti come Facebook e YouTube - i cui contenuti sono prodotti dagli utenti e che quindi non mancano di componenti scorrette - ma anche migliaia di blog dove basterebbe un commento 'sbagliato' inserito da un lettore per far abbassare la serranda all'intero sito.
'L'espresso' ha dato il via a una campagna on line e sul settimanale cartaceo per portare a conoscenza dei politici e dell'opinione pubblica le conseguenze dell'emendamento D'Alia in termini di limitazione della libertà d'espressione. Tra le iniziative, ora c'è anche un confronto tra politici, giornalisti e blogger che si è tenuto nei giorni scorsi in redazione per discutere se e come si può migliorare l'emendamento 'birmano' approvato al Senato. Al dibattito era stato invitato lo stesso D'Alia, che tuttavia si è rifiutato di partecipare. Sono invece venuti i deputati Antonio Palmieri (l'esponente del Pdl più attento ai problemi della Rete) e Roberto Cassinelli (sempre del Pdl, autore di un controemendamento sulla proposta D'Alia), oltre al leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro; c'erano poi Guido Scorza (docente di Diritto delle nuove tecnologie) e alcuni tra i blogger italiani più impegnati su questi temi: Alessio Jacona, Nicola Mattina, Antonella Napolitano, Lorenza Parisi e Antonio Sofi, oltre al giornalista di 'Repubblica' e blogger Vittorio Zambardino.
Si è trattato di uno dei primi incontri tra due sfere che si guardano abbastanza in cagnesco, politici e blogger. A rendere più distesa l'atmosfera, il fatto che nessuno dei presenti abbia difeso il bavaglio D'Alia: anzi, pur facendo parte della maggioranza che in Senato ha approvato il decreto sicurezza, Cassinelli ha spiegato come la sua idea vada in tutt'altra direzione ed escluda l'oscuramento di interi siti. E lo stesso Cassinelli ha fatto una proposta di legge più ampia sulla regolamentazione del Web, che si discuterà alla Camera entro l'estate.
Di Pietro ha rintracciato le origini dell'emendamento D'Alia nell'ignoranza dei parlamentari sul tema di Internet:"E conoscendo poco o per nulla il Web, hanno approvato una legge che probabilmente non hanno neppure capito". Secondo Di Pietro, prima di legiferare il Parlamento dovrebbe alfabetizzarsi e ascoltare chi la Rete la fa e la studia da tempo. In ogni caso, Di Pietro ha escluso di votare una legge che preveda l'oscuramento di contenuti in Rete senza una sentenza della magistratura.
I blogger hanno lamentato una tendenza repressiva della politica, citando anche le recenti proposte di Barbareschi e Carlucci; i politici hanno respinto l'accusa sostenendo che però la Rete non è un porto franco al di fuori della legge. E per Palmieri con le reazioni indignate dei blog a ogni proposta di regolamentazione non si va lontano, "bisogna confrontarsi senza posizioni ideologiche e di pancia".
Dal dibattito de 'L'espresso' è nata, grazie a Guido Scorza, una pagina wiki (cioè modificabile con le idee degli internauti) per migliorare collettivamente il controemendamento Cassinelli: è nella sezione Wikiproposte del sito Internet www.politicheinnovazione.eu. n
Magari ricordo male ,ma secondo me ne avevano già parlato anche alla zanzara. Ma si sa che per quanto riguarda Berlusconi, Cruciani tende a dimenticare in fretta.
A proposito di confronti con l'Inghilterra, ve lo immaginate in Italia, una cosa come quella accaduta accaduta al ministro inglese per il commercio (una attivista ambientalista lo ha avvicinato indisturbata e gli ha tirato della crema pasticcera verde e poi se n'è andata tranquillamente, senza nessun controllo da parte della polizia)??? In italia i nostri ministri girano con un piccolo esercito personale, e chi si avvicina anche solo per porre domande scomode viene identificato e trattenuto in questura per accertamenti. O per un smplice "fatti processare, buffone" si finisce sotto processo. Per esempi vedere Piero Ricca.
Complimenti ad authan. Articolo perfetto.
"Incredibile, ma vero"
"....Poi Berlusconi definisce «dannoso» il comportamento dei mezzi di informazione che «continuano a rappresentare la crisi come qualcosa di tragico». «È esagerato, perchè la crisi è pesante ma non tragica», ha spiegato il premier. E a proposito del modo in cui i media descrivono la crisi Berlusconi non ha risparmiato nanche la Rai, «unica tv di Stato che attacca il governo in carica». Nel rivolgersi a quelli che chiama «operatori dei media», Berlusconi ha chiesto «un minimo di benevolenza, nell’interesse di tutti», visto che «è dannoso, e vorrei dire una parola più dura ma non la dico, per gli interessi di tutti noi il fatto che ci siano dei media che raccontano di una crisi che è pesante, certamente, ma non è tragica o definitiva»."
e se lo dice lui......
Dracone
Sempre impeccabili i contributi musicali multimediali.
complimenti all'autore del blog che consulto da qualche tempo con sempre maggiore interesse.
buon we
Arthur
qual è il numero per intervenire via sms al programma?
il numero è
3 4 9 2 3 8 6 6 6 6
good night
(son rientrata ora da un meraviglioso concerto di Francesco Guccini al Pala Whirlpool di Varese..... tantissimi giovani..... che soddisfazione!)
Francesca
x Arthur: Grazie per i complimenti. Mi diverto un sacco con i contributi multimediali. Spero che nessuno li trovi di disturbo.
x l'ultimo anonimo (usate un qualche nickname, ziohan!): il numero SMS di Radio24, usato in tutte le trasmissioni (non solo la Zanzara) è 349-2386666.
si! lo stesso numero funziona per tutte le trasmissioni dell'emittente.
Stasera a Focus Economia dal bravo Sebastiano Barisoni c'era ospite il nostro eroe a magnificare il suo ponte-simbolo, che l'altro pero' non approva con altrettanto entusiasmo.
Io ho mandato almeno 4 sms ma nessuno di questi è stato letto... :-((
E' stato bello stasera a La Zanzara ascoltare l'intervista del Prof. Ponti che al Crux gliele ha cantate, FORTE E CHIARO!!!
Pero' mi spiace che Camilleri (santo subito) sia pro-ponte.....
guten Abend
Francesca
Dobbiamo assolutamente "pressare" Cruciani perchè si informi e ci informi di piu sull'affare De Magistris e Genchi.
La mafia ci governa, e tutto quello che è successo a Catanzaro lo dimostra ampliamente.
è ome una cloaca.
ecco facciamola diventare una loaca a cielo aperto.
La visibilità è sempre stata importante perchè in silenzio si possono fare le peggio cose.
Pressiomo perchè inviti a parlare in trasmissione Carlo Vulpio. Questo giornalisto scriveva sul Corriere della Sera ma è stato RIMOSSO. Puo scrivere di tutto ma non di quello.
Leggete il piu possibile su questi fatti e rimmarete sconvolti!!
Consiglio : "Il caso De Magistris" di Antonio Massari.
Sono sicuro che dopo questa lettura sarà tutto molto piu chiaro. (anche sulla questione "Genchi")
Posso permettermi anche un'altra cosa?
Ma perchè non parliamo di Cuffaro?
E' assurdo che una persona del genere sia ora nella vigilinza Rai!
(oltretutto fa parte dei 4 (su 5) esponenti della minoranza
Per capire chi è... c'è DOPPIO GIOCO, un documentario della RAI e dei CARABINIERI. Lo trovate pure su Youtube. In questo documentario si sente Cuffaro che "spiffera" a Boss mafiosi che hanno cimici in casa o in macchina.... e altre cose ancora più gravi.
Ma d'altronde si sa chi è cuffaro da quando si è scagliato contro Falcone in diretta TV!
Guardare DOPPIO GIOCO è un dovere e un piacere.
Se Cuffaro fosse gia stato dov'è ora quando lo trasmisero 10 mesi fa quel documentario sicuramente non l'avrebbe permesso...
anche se comunque gli effetti sono stati blandi...visto che c'è stato un silenzio assordante
Secndo voi una persona cosi palesemente collusa darà mai appoggio a quei pochi giornalisti che avranno il coraggio di parlare di mafia?
E si sa la mafia cresce si i ingrassa nel silenzio.
Cruciani dovrebbe dedicare 10 minuti di trasmissione ogni giorno alla mafia.
Non voglio offendere nessuno, esterno solo una mia sensazione. Questo blog, frequentato per lo più da persone attente e preparate, trasuda "tafazzismo".
Non voglio farla tragica e attribuire a Cruciani un ruolo più importante di quello che in ogni caso ricopre, ma mi risulta veramente arduo riuscire a capire come molti di quelli che scrivono qui possano, da un lato, mostrarsi preoccupati, a tratti indignati, per la qualità dell'informazione (e non solo) in Italia e dall'altro provare una sorta di compiacimento nel commentare le nefandezze pseudogiornalistiche di Cruciani, per il quale sono stati addirittura coniati dei diminutivi a dir poco imbarazzanti.
Ripeto, non considero il soggetto in questione il braccio armato della disinformazione capitalistica o cose di questo genere. Così come non credo che un blog debba essere un luogo dove progettare rivoluzioni o assalti a veri o presunti palazzi d'inverno.
Però leggere alcuni commenti mette una tristezza infinita. C'è ancora chi, da un'improbabile punto di vista 'sinistro' e in un velato clima di denuncia al sistema dell'informazione, sorride parlando di tg4 e affini e sembra provare piacere ogni qualvolta una notizia viene manipolata o censurata.
Quasi a dimostrazione del fatto che la propria ragion d'essere sta nell'affermare che il problema esiste (magari tratteggiando caricature degli autori del misfatto, con l'unico risultato di rendere tali figuri più 'umani' e assolutamente innocui) e non nel tentare di superarlo.
Ditemi voi se questo ha un senso.
Io quello che posso fare è chiedervi se un problema, legato alla qualità ed alla quantita di informazione, esiste oppure no e se la trasmissione dell'opinionista Cruciani rende un buon servizio agli ascoltatori e più in generale all'informazione stessa.
Visto che non siamo in una trasmissione di alfonso signorini, mi farebbe piacere se le eventuali risposte prescindessero dalla valutazione degli ipotetici pregi o difetti personali di Cruciani.
pier l'abusivo
Pier,
ho riletto piu' volte il tuo commento perche' non riuscivo a capire dove volessi andare a parare ("che vuole farci, saro' ritardato", direbbe qualcuno).
Penso tuttavia che la frase chiave sia quando dici che in questo blog sembra che "la ragion d'essere sta nell'affermare che il problema[la qualita' dell'informazione] esiste e non nel tentare di superarlo."
Scusa, ma, esattamente, come si dovrebbe fare per "superare" il problema dell'informazione? Mi sfugge.
L'unica strada che io vedo per migliorare l'informazione e' una legge sulla concentrazione editoriale. Come ho scritto una marea di volte, sogno che che i 7 network televisivi nazionali appartengano a 7 proprietari diversi.
Piu' che scriverlo ogni volta che ne ho l'occasione, non so cosa fare. Se hai suggerimenti, le mie orecchie sono aperte.
Un'ultima cosa. A costo di disilludire chi nutre chissa' quali aspettative, vorrei ribadire che questo blog non e' niente piu' di un bar dove il barista chiacchiera con gli avventori. Velleita' di cambiare il mondo (come dice la canzone di Gino Paoli) non ce ne sono. Non perche' non ci piacerebbe, ma perche' conosciamo i nostri limiti. Se vuoi chiamare tutto cio' "tafazzismo" (ma secondo me il tafazzismo non c'entra proprio niente), amen.
Un caro saluto, pier.
authan (autore del blog)
Authan, non volevo urtare la sensibilità di nessuno nè tantomeno andare a parare da qualche parte. Ho semplicemente esternato una mia sensazione, parzialmente confermata dalla tua risposta.
Tu scrivi: "L'unica strada che io vedo per migliorare l'informazione e' una legge sulla concentrazione editoriale. Come ho scritto una marea di volte, sogno che che i 7 network televisivi nazionali appartengano a 7 proprietari diversi."
Stando a quel che sogni, le ipotesi sono:
A) l'informazione da migliorare è solo quella televisiva, anzi solo quella dei network nazionali (con la naturale conseguenza che quella radiofonica, quella su carta stampata, su internet e quella delle tv locali va bene così com'è);
B) l'unica informazione degna di tal nome è quella televisiva, il resto sono chiacchiere da bar.
Indubbiamente quello della concentrazione editoriale (tumore della libera informazione) è un nodo cruciale, però pensare che un'eventuale regolamentazione legisltativa della stessa sia l'UNICA STRADA per migliorare l'informazione mi sembra francamente riduttivo. Anzi, mi sembra velleitario.
Esempio: cosa c'entra la concentrazione editoriale con l'acclarata manipolazione messa in atto da Cruciani(questo blog trae spunto dalla sua trasmissione ed allora parlo di lui) e da te riportata nel post del 6 marzo ? O forse vuoi far intendere che anche il soggetto è al soldo di qualcuno ?
In attesa che la legge da te (e non solo) invocata venga emanata, io credo che un piccolo passo nella direzione di una migliore informazione sia la scelta, naturalmente individuale, di DELEGITTIMARE i giornalisti, siano essi venduti o più 'semplicemente' incapaci, che DISinformano.
Il merito prima di tutto.
Anche perchè se si continua a discutere in maniera generalizzata dei 'problemi dell'informazione' non si rende giustizia al lavoro di quei giornalisti pensanti che svolgono la loro professione con onestà e capacità.
Ricambio il caro saluto, authan
pier
X Pier ed Authan:
non credo che dal "sistema" che ha deliberatamente creato la concentrazione nell'informazione possa venire la normativa che risolva questo problema.
E' forse vero che questo blog è un po' come un bar dove fare quattro chiacchere sugli argomenti del momento, dei quali la zanzara si fa interprete in modo parziale, ma è anche, senza velleità rivoluzionarie, un punto in cui l'informazione diviene un po' meno mainstream, dove vi è qualche riferimento e confronto in più di quello che passa in tv.
Credo che la strada per migliorare la qualità dell'informazione passi attraverso internet, dove è più facile trovare dati, e l'impegno personale per condividerli(nessuno ci regalerà mai nulla).
Nel piccolo si può fare anche a partire da qui...
Saluti
Paolo il giornalista
@ pier l'abusivo
Si, esiste un problema legato alla qualità e quantità dell'informazione.
Sulla qualità ti rispondo che quando a condurre c'è il Milan le critiche sono poche.
Sulla qualità/quantità dell'informazione, basta che ti vai a risentire alcune ultime trasmissioni: a parte quella dedicata al 'suo' ponte, risenti quella sull'assassino di Valter o sul sondaggio del nuovo premier del PD.
Inoltre parecchie persone che scrivono qui - quindi immagino molte altre - inviano giornalmente notizie che possono essere interessanti e che non vengono citate nei TG: il Crux ignora tutto.
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