martedì 28 ottobre 2008

How long to sing this song

Anche ieri come tutte le sere, la Zanzara è iniziata alle 18:35 circa. Credo fosse più che lecito, in apertura, aspettarsi almeno due parole sulla manifestazione del PD di sabato scorso al Circo Massimo. Non mi riferisco al ridicolo balletto delle cifre sulla partecipazione, ma ai contenuti del discorso di Veltroni. Mi aspettavo una minima selezione di qualche frase particolarmente significativa da rimarcare o da criticare. E invece niente. Il tempo passa, e in trasmissione si parla d’altro.

Passa il GR24 delle 19, ricomincia la Zanzara e ancora si parla d'altro. Poi finalmente alle 19:41, il cono d’ombra viene spezzato. Mi immagino il dubbio interiore di Cruciani, che evidentemente non si decideva se esternare o meno una certa considerazione. Alla fine si decide: “Lo slogan della manifestazione, l’Italia è migliore della destra che la governa, seguirebbe” – sostiene Cruciani – “il principio per cui la destra è sempre sporca e cattiva e c’è in fondo nella sinistra una superiorità morale, in qualche caso addirittura antropologica”.

Ancooora? Ancora questa incredibile cazzata della presunta superiorità morale rivendicata da una parte politica sull’altra? Ma quando ci libereremo mai di questo incubo? Per quanto tempo dovremo ancora sentire questa canzone? Baaaaaaaastaaaaaaaaa!

Veltroni si riferiva al governo, non all'elettorato di destra. Se c’è qualcosa di antropologico, è il normalissimo sforzo che, da che mondo è mondo, ogni opposizione profonde per screditare il governo agli occhi del paese. Nulla più di questo.

E per chiudere il tema della manifestazione del PD, constato che se la massima critica che Cruciani è riuscito a tirare fuori dal cilindro è quella menzionata poc'anzi, vuole dire che il buon Veltroni, per una volta, ha colpito nel segno.

Argomento numero due. Il Giornale è il quotidiano di riferimento per la platea di centro-destra e spesso, pur di accondiscendere tale platea, il direttore Mario Giordano si lancia in discutibili campagne stampa che ricordano, per stile, toni e capziosità, quelle di Tuttosport in difesa di Moggi (e ho detto abbastanza).

Proprio da una delle recenti campagne stampa del Giornale, Cruciani ha tratto ieri ispirazione per porre la seguente domanda agli ascoltatori: “Non ci trovate una contraddizione nel fatto che una parte consistente della classe dirigente e in particolare della sinistra italiana, pur predicando la difesa a oltranza della scuola pubblica, poi mandi i propri figli nelle scuole private? Non è una plateale incoerenza?

Ma che razza di domanda è? Ma dove diavolo sta la logica nel porsi una questione del genere? Come da me espresso in un sms, letto poi in diretta da Cruciani, sarebbe come affermare che i politici che si battono per promuovere l’edilizia popolare non dovrebbero poter vivere in una bella villa. E' ri-di-co-lo.

Del resto, supponendo che la contraddizione ipotizzata ci sia e applicando il ragionamento all'inverso, ne conseguirebbe che, per definizione, chi manda i figli alla scuola privata sarebbe un menefreghista senza alcun titolo per battersi politicamente al fine di migliorare la scuola pubblica. E' ri-di-co-lo, lo ripeto.

Cruciani ha circostanziato la questione sostenendo che la sinistra negli ultimi 20 anni ha fatto poco per l'istruzione, anche quando ha governato, e ora grida alla distruzione della scuola pubblica. Ma questo è un altro discorso, è una valutazione politica che magari può coinvolgere i recenti presidenti del consiglio e ministri dell'istruzione dei governi di centro-sinistra. Ma cosa cavolo c'entrano, invece, i figli di Nanni Moretti o di Mario Adinolfi, tirati in ballo, tra gli altri, dal Giornale? In che modo Nanni Moretti e Mario Adinolfi sono responsabili dello stato della scuola pubblica? E' ri-di-co-lo, e siamo a tre.

A proposito di Mario Adinolfi, militante del PD, giornalista di Europa e noto blogger, egli è stato invitato da Cruciani a spiegare in diretta il suo punto di vista, che in sostanza coincide con il mio: non c’è alcuna sostanziale contraddizione. Vi propongo qui di seguito l'audio integrale dell'intervento di Adinolfi perché l’ho trovato molto efficace.




Riassumendo, per chiudere: in tutto il mondo le scuole private garantiscono maggior qualità e vengono spesso scelte (senza che sia un obbligo) da coloro che si possono permettere le rette. Sono questioni di famiglia che non dovrebbero diventare materia di discussione in nessun caso, e che comunque non impediscono ad un dirigente politico di sentirsi in diritto di battersi per il modello di scuola pubblica che ritiene più appropriato.

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Per quanto tempo dovremo ancora cantare questa canzone, mi chiedevo nel post. Questo è un verso che compare in ben due canzoni degli U2. Se fossi banale, come sigla finale vi proporrei "Sunday Bloody Sunday", ma siccome non lo sono, vi offro un video con una bella interpretazione live di "40".






How long to sing this song
How long to sing this song
How long... how long... how long...
How long... to sing this song


4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Diciamo le cose come stanno:

Cruciani è tutt'altro che super partes

Cruciani non sarà un fanatico di Berlusconi, ma odia, deride e disprezza ogni genere di sinistra (tutta la noiosissima disquisizione sulla solita sparata di Diliberto di ieri dove la mettiamo?)

La puntata di ieri ha dimostrato la solita disonestà intellettuale, specialmente nel discorso sulle scuole private su cui mi trovo in perfetto accordo con te.

Tommaso

F®Ømß°£ ha detto...

E vogliamo parlare di Brunetta con la musica di Uforobot?

Anonimo ha detto...

authan, la mia opinione è che le scuole private forse all'estero saranno anche migliori, ma in italia, nella stragrande maggioranza dei casi (il che non significa quindi tutte e sempre) sono solo un viatico ad una facile (ma effettivamente costosa) promozione, oltre a rappresentare una deriva istituzionale anti-meritocratica fin troppo in linea con le politiche del governo in carica (e dei precedenti,purtroppo). Quindi, dal mio punto di vista posso dire che magari la contraddizione non c'è, ma la fiducia nel politico-che-oggi-si-batte-per-la-scuola-pubblica-ma-poi-oggi-come-ieri-manda-i-suoi-figli-alla-privata... fa un po' acqua, ecco. Poi vabbè ...altro discorso sarebbe che questa bella riflessione sia stata tirata fuori, con un tempismo e un disinteresse invidiabili, da Cruciani o peggio ancora, dal direttore (siamo tutti direttori) Mario Giordano. (P.s : sai che solo oggi ho capito perchè ti chiami authan ? sono messo male :-)

Anonimo ha detto...

Ciao antonio, la tua osservazione è assolutamente sensata.

Credo però che esistano due tipi di scuole private: quelle che offrono promozioni a pagamento, con rette tutto sommato accessibili, e quelle, poche, veramente serie, ad esempio le scuole internazionali, con rette accessibili solo ai veri benestanti.

Comunque, ripeto, la tua osservazione è tutt'altro che peregrina.

Il mio soprannome, come ora avrai capito, deriva dal marchio del più famoso prodotto antizanzare. Solo che il prodotto si chiama AUTAN senza nessuna 'h'. Io, quando aprii il blog, andai a memoria e ci misi un'acca di troppo. E ora me la tengo :-)

A presto,
authan (autore del blog)