giovedì 30 ottobre 2008

E il resto dov'è?

Stranamente, nonostante per stessa ammissione di Cruciani il tema della legge elettorale europea non sia oggettivamente in cima ai pensieri degli italiani, la Zanzara di ieri si è concentrata proprio su tale tema "minore" mentre forse, a mio avviso, in seguito all'approvazione del decreto Gelmini, sarebbe stato opportuno insistere ulteriormente sui temi di scuola e università, sperando di fare ancora più chiarezza.

Desidero ringraziare tutti i lettori che hanno commentato, per lo più dissentendo, il mio post precedente, dove mi allineavo alle posizioni degli opinionisti (entrambi sinistroidi) Francesco Giavazzi e Luca Ricolfi. Personalmente, rimango della mia idea, e approfitto di questo post per segnalare l'articolo di Ricolfi sulla Stampa di oggi, dove il sociologo torinese dettaglia ulteriomente l'opinione che aveva già espresso a voce nell'intervista con Cruciani. Inutile dire che lo sottoscrivo e che vi invito a leggerlo.

In sostanza, io sono d'accordo sul fatto che il governo ha agito male, in modo troppo ruvido, a colpi di mannaia. Però insisto nel dire che le proteste di questi giorni non sono ben indirizzate e sono strumentalizzate.

Più che limitarsi ai tagli, gli studenti dovrebbero prendersela con la mancanza di una riforma organica di scuola e università, una riforma che vada ben oltre il maestro unico e le bazzecole sul grembiulino e il voto in condotta. Una riforma ben più radicale, che punti dritto alla qualità dell’istruzione e che privilegi in maniera assoluta il merito. Anziché invocare il ritiro del decreto Gelmini (che peraltro riguarda solo la scuola elementare), gli striscioni e gli slogan dei manifestanti dovrebbero essere del tipo: "Tutta qui la vostra riforma? Dov’è il resto?"

Perché il dubbio grosso, alla fine, è proprio questo: ci sarà mai un seguito? Oppure, al di là delle parole e delle dichiarazioni di intenti, il taglio dei fondi era, alla fine della fiera, l'unico, l'unico obiettivo?

*** (asterischi divisori stile Eugenio Scalfari, che fanno figo)

Cambiando argomento, ieri in Senato c'è stato l'ennesimo show di Cossiga del quale un divertito Cruciani ci ha offerto i frammenti più eclatanti. Nell'ascoltare tali frammenti, specie quello in cui, nella solennità dell'aula parlamentare, il presidente emerito ha ritenuto opportuno usare l’espressione “leccare il culo”, sono stato folgorato da un'idea geniale, che vorrei condividere con voi.

Vi ricordate cosa accadde il 10 febbraio 2008 nella partita di campionato Catania–Inter? I tifosi catanesi presenti allo stadio, esasperati da alcune decisioni dell’arbitro Farina, inscenarono una protesta singolare: si misero ad applaudire a scena aperta ogni singolo fischio arbitrale favorevole all'Inter.

Ecco, sarebbe esilarante se, a partire dalla prossima volta in cui Cossiga prenderà la parola in Senato, i senatori dell'opposizione si comportassero in modo analogo a quello dei tifosi del Catania, alzandosi in piedi e lasciandosi andare ad applausi scroscianti, al termine di ogni singola frase pronunciata dal presidente emerito, qualunque cosa dica.

Non pare anche a voi un'idea fantastica?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
torno brevemente sull'argomento scuola cui avevo dedicato un lungo post già ieri.

Condivido il fatto che le proteste sono confuse e spesso mal poste e condivido anche gran parte dell'analisi di Ricolfi.

Resta però un fatto: il ruolo della piazza è limitato in quanto se disorganizzata ed autogestita avrà pochissima capacità propositiva, rappresentativa e di sintesi, mentre se si organizza sarà bollata come strumentalizzata e per questo priva di credibilità (son cose già viste proprio con i movimenti studenteschi).
Non è dalla piazza che può partire la riforma, non sono gli studenti universitari ad avere il potere di imporre trasparenza e meritocrazia ai docenti e rettori dalle cui valutazioni dipende il loro futuro accademico, men che meno i bambini delle elementari possono pretendere una scuola migliore.
Questo spettava e continua a spettare ad una classe politica che continua a sottrarsi a questo impegno da più di trenta anni.

Non mi pare corretto da parte di authan rimproverare alla piazza la sola opposizione ai tagli.

I tagli erano definiti in finanziaria già quest'estate, ma le proteste sono iniziate non quando questi sono stati resi noti, ma quando si è comiciato a vedere che la "riforma" si esauriva nei soli tagli, lasciando poco d'altro contro cui eventualmente protestare.

Per inciso, gli unici aspetti della riforme di scuola ed università che potrebbero assomigliare a tasselli di vere riforme (il ritorno al maestro unico e la trasformazione in fondazioni delle università) sono spesso contestati specificatamente, e non in quanto tagli, ma per la loro discutibile valenza didattica in un caso e ideologica/filosofica nell'altro (discutibile nel senso che non vi è evidenza di quale sia il sistema migliore - per amore di chiarezza personalmente son contrario al maestro unico ma possibilista sulle fondazioni).

***

Se è da fighetti uso anch'io gli sterischi per passare ad altro

Ho ancora le orecchie che fischiano per quante volte mi han fatto risentire la guzzanti di piazza Navona (ma mai moni ovadia, per dirne uno della stragrande maggioranza non esagitata), con la chiusa di cruciani "questa è l'opposizione che abbiamo" (chiusa nella quale ritrovo in pieno snobismo e presunzione di superiorità sempre rimproverati alla sinistra): Cossiga invece, anche dopo le due - tre ultime uscite (si va da minacce a orgogliose rivendicazioni di illeciti - a nessuno ricordano quelle di mussolini ai tempi del delitto matteotti? - a esibizioni da buffone in parlamento) per cruciani resta un grande...

Su Cossiga son d'accordo con Authan: esiste una categoria di persone cui si dà sempre ragione, se no diventano pericolose...

Per finire son due giorni che manca il contributo multimediale alla fine: stiam diventando fannulloni?

Augh! Paolo il Prolisso ha parlato!

F®Ømß°£ ha detto...

Quoto Paolo dopo gli asterischi al 100%. La cosa irritante di C. è il fatto che "gli piace" se dicono che non pende da nessuna parte, quando invece pende eccome. Trovo azzeccatissimo l'esempio sulla presunzione e arroganza che attribuisce alla sinistra quando è il primo a essere sprezzante su determinati argomenti. Basta vedere come tratta la gente quando parlano di Grillo o Travaglio.
Io per primo non tollero Grillo e mal sopporto Travaglio, ma ci sono delle volte in cui C. aggredisce questa gente con arroganza fuori luogo.

Su Cossiga non so se sia effettivamente "esilarante" la proposta. Io lo trovo cupo, specialmente informandosi sul suo operato da ministro dell'interno.

Tommaso

Anonimo ha detto...

Paolo, molto bello il tuo commento.

Io continuo a pensare che in queste manifestazioni di piazza ci sia in un equivoco di fondo: le proteste dovrebbero essere indirizzate al cambiamento mentre invece sono (o sembrano, almeno, e questo e' il punto debole) indirizzate al mantenimento dello status quo.

Tutto il fronte d'attacco e' direzionato unicamente contro il governo. Di slogan e striscioni contro i mali della scuola (sprechi, inefficienza, baroni, scarsa qualita' formativa) non c'e' traccia.

Io sogno di sentire cori che dicano "Ri-for-me, ri-for-me, me-ri-to, me-ri-to".

Non so se sono riuscito a spiegarmi... Non e' facile.

***

Tommaso, grazie per i tuoi numerosi commenti. Hai ragione sul fatto che la sufficienza con cui Cruciani tratta certi temi (ad esempio Travaglio) e' fastidiosa, e potrebbe essere confiugrata come superiorita' morale, che lui rimprovera alla sinistra.

Per me questa storia dellae accuse prsunzione di superiorita'morale e' assurda, vorrei che nessuno usasse piu quest'arma. Chiunque sia convinto delle proprie idee si sente segretamente "migliore", ma e' fisiologico.

Ciao,
authan (autore del blog)

PS: Paolo, negli ultimi due post non mi sono venute idee decenti per il contributo multimediale, ma oggi ci sara'! :-)))