martedì 17 giugno 2008

La nausea

I temi principali, per la giornata di ieri, erano sostanzialmente due: l’intento del ministro La Russa di affiancare tremila soldati alle forze dell’ordine per il presidio dell’ordine pubblico, e l’emendamento (al Ddl di conversione in legge del decreto sicurezza), cosiddetto salva-premier, che, se approvato, comporterà la sospensione per un anno dei processi penali per reati di non rilevante gravità commessi fino al 30 giugno 2002. Puta caso, la sospensione sarà applicabile anche al processo Berlusconi-Mills, dando il tempo al cavaliere di mettere a punto un Lodo Schifani bis, riveduto e corretto, che lo metta al riparo fino, come minimo, al termine della legislatura.

Gli interventi degli ascoltatori, durante la Zanzara di ieri, si sono concentrati in maggior misura sull’argomento dei soldati (un’iniziativa di facciata per me, e non saprei che altro aggiungere), mentre il tema della nuova legge ad personam è stato quasi ignorato. Ciò è stato opportunamente sottolineato dal conduttore ad interim della Zanzara, Corrado Formigli, come una riprova del fatto che i cittadini preferiscono oggi dedicare la loro attenzione a questioni più vicine a loro.

E’ vero, ma secondo me esiste anche una ulteriore spiegazione che va ad integrarsi a quella data da Formigli: il recente esito elettorale di aprile, così netto, ha dato origine, nel popolo del centro-sinistra, ad un sentimento di rassegnazione, che a seconda dei casi si traduce in assuefazione o in nausea. Dopo quindici anni che ci portiamo dietro questo fardello, non c’è più la neanche la forza, neanche l’energia di alzarsi in piedi e dire no.

La vera questione è: vale la pena sbattersi, impegnarsi, indignarsi, contrapporsi, se poi 17 milioni di italiani, una netta maggioranza, accordano a Silvio Berlusconi la loro piena fiducia? Possibile che siano tutti dei mentecatti?

No, semplicemente non è possibile. Se alla maggioranza del paese non importa nulla dei guai con la giustizia e dei conflitti di interesse che riguardano il presidente del consiglio, allora amen. Questo paese ha la leadership che si merita, e se la maggioranza del paese ha deciso che le leggi ad personam non sono problema, allora viva (si fa per dire) le leggi ad personam.

Quando ci sarà da tirare le somme, nella primavera del 2013, le tireremo. Oggi, di sbraitare, di marciare, di fare girotondi e manifestazioni, io non ne ho un cavolo voglia. Molto, molto meglio il calcio.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Concordo pienamente con te. Ormai non serve a nulla ridursi il fegato in poltiglia seguendo tutte le oscenità che Berlusconi cerca di far passare, adesso in modo davvero spudorato!
Mi dispiace dirlo e non voglio sembrare snob ma ammetto di pensare ogni giorno che gli italiani sono un popolo di mentecatti privi di strumenti di interpretazione della realtà.
Meglio ripiegarsi nel proprio individualismo. Meglio pensare a rendere la propria vita migliore bypassando la dimensione del vivere sociale.
Godetevi questo spettacolo italiani! Fantapolitica alla Orwell? no, è tutto VERO!

Anonimo ha detto...

Capisco lo sfogo, la nausea e lo sconforto, ma sono convinto che vicino ad uno zoccolo duro di disonesti arraffoni, il gran numero di chi vota il nano è vittima del suo controllo su cosa e soprattutto su come vengono date le notizie. Non dobbiamo mai dimenticare che il 70% della popolazione italiana si informa esclusivamente con la televisione. Avete per caso visto come si danno queste notizie nei tg??? Nessuno che spieghi e nessuno che approfondisca. Qualcosa bisogna cercare di farlo anche se probabilmente non serve a niente. Comunque io ho una figlia e un altro in arrivo e, nel mio piccolo, devo farlo almeno per loro.

Anonimo ha detto...

Sconfortante quello che si è sentito ieri sera. Tutte le telefonate che difendevano Berlusconi dall'attacco dalle toghe rosse. Non glie ne frega niente a nessuno di bonifici orologeria, tangenti, fondi neri. San Berlusca non si tocca. Forse avete ragione voi, non c'è più niente da fare. Aspettiamo fiduciosi il "the end" tipo Argentina e poi si vedrà. ma col culo per terra resteremo noi., non sicuramente loro.
Veramente brutta l'intervista a Paragone (paragon-arlo ad un giornalista...impossibile!!!).

Unknown ha detto...

Sarebbe persino auspicabile una fine in stile Argentina, sarebbe comunque un epilogo, sinificherebbe mettere la parola "fine" su un sistema marcio. Il problema è che la plutocrazia ha interesse a mantenere in vita l'organismo che parassita e cosi assistiamo a questa agonia anestetizzata, finalizzata esclusivamente alla produzione di nuove risorse da assorbire, senza prospettive nè ambizioni.
Quando una società si corrompe a tal punto, non è piu possibile riformarla con il veltroniano compromesso, non funziona. Serve qualcosa di rivoluzionario di drastico...ma si sa che questa via è molto rischiosa. La storia pero insegna che è in questo tipo di corso storico che nascono le innovazioni migliori e quelle rivoluzioni culturali che trovano propulsione proprio nell'insofferenza e nella rabbia della gente nei confronti degli odiati gruppi di potere.

Anonimo ha detto...

Berlusconi mi fa pensare ad un giocatore di calcio sopravvalutato a cui una societa' affrettatamente ha fatto firmare un ricco contratto a lunga scadenza, contratto che nessun altra societa' si vuole ora accollare e che di fatto rende il giocatore non cedibile (tipo Dida col Milan, per capirsi).

Insomma, il cavaliere ce l'abbiamo sul groppone fino al 2013. Non servono rivoluzioni, dobbiamo armarci di santa pazienza e aspettare che "il contratto scada".

Ciao,
authan (autore del blog)