giovedì 23 luglio 2009

Anche l'ovvio vuole la sua parte

Anche se Giuseppe Cruciani lo ha introdotto banalmente come un mero senatore del Partito Democratico, Gianrico Carofiglio, intervenuto alla Zanzara di ieri, è anche un apprezzato scrittore di thriller di successo, nonché stimato magistrato. Una testa pensante, non uno di quei peones che si muovono a comando seguendo ordini di scuderia.

Cruciani lo ha chiamato per discutere della mozione, da lui presentata con l'altro senatore Luigi Zanda e altri, sul tema della serietà e del decoro per chi ha incarichi di governo. Si tratta chiaramente di un'iniziativa di natura politica, ritagliata sulle vicende Berlusconi, sulla quale, però, io mi sento di concordare.

Ciò che Carofiglio ha detto nel suo colloquio con Cruciani più o meno ricalca il contenuto di una sua intervista apparsa su Repubblica il 13 luglio scorso. In particolar modo Carofiglio mi è piaciuto, ieri, quando ha osservato come la sua mozione non riguardi in termini assoluti la moralità, ma solo il decoro e la sobrietà richiesti a chi ricopre cariche istituzionali. Non si questiona, cioè, su presunti comportamenti immorali, ma su comportamenti indecorosi e inappropriati per il ruolo svolto.

Il problema, insomma, non è di per sé il libertinaggio di Berlusconi, ma quel che ne consegue: il discredito internazionale per l'immagine del paese, la possibile ricattabilità, le possibili ripercussioni in termini di sicurezza (è normale che nelle residenze del premier, dove sono presenti dossier e documenti magari segreti o riservati, possano entrare cani e porci?), eccetera.

Ma sono concetti ovvi, senza rilevanza pratica”, ha ribattuto Cruciani. “E poi perché portare la questione in parlamento, saranno gli elettori a giudicare a suo tempo”.

Come ha spiegato Carofiglio, sono due piani diversi: un conto è il dibattito nel paese, dove ognuno può trarre le conclusioni che vuole, un conto è l'esigenza, sentita da una parte dell'opposizione, di dover formalizzare, a livello parlamentare, dei concetti di base sul decoro istituzionale che, per quanto ovvi possano sembrare, ultimamente vengono allegramente disattesi.

Esattamente come esiste, per dirne una, un regolamento severo che obbliga i parlamentari uomini ad indossare la cravatta in aula, non mi sembra una "cretineria" mettere nero su bianco un più generale richiamo ad una costante sobrietà. Laddove il buon senso non basta, serve la regola scritta.

In riferimento alla frase-tormentone di ieri, nessuno pretende che il premier sia un santo. Basta che non sia un irresponsabile monello.

***

Ora lascio la parola a un ospite, il quale mi ha chiesto di pubblicare un intervento (che io sottoscrivo) sul tema del sindaco Moratti e dell'alcol vietato sotto i 16 anni.

[Da qui in giù il testo è a firma di Lele]

Sono giorni e giorni (evidentemente è una sua fissazione) che Cruciani sta animosamente polemizzando su questa benedetta norma che, a Milano, a vieta l'alcol ai minori di 16 anni. E' convinto che non serva a niente, e che sia solo un modo dei politici per ottenere il consenso.

In molti hanno provato a spiegargli che il provvedimento non nasce per punire, ma per dare l'esempio; si vuole aiutare e supportare la famiglia nell'educazione dei figli, tentare di instaurare nella mente dei ragazzi un modello diverso... Ma non c'è niente da fare: Cruciani pensa che questo sia bieco proibizionismo. Per fortuna s'è accorto lui stesso di essere in minoranza, e lo ha ammesso.

Il punto, caro Cruciani è comprendere che, purtroppo, a 16 anni, non si ha la capacità di "automoderarsi", non si ha la percezione del limite, non si ha il buon senso di capire quando arriva il momento di smettere. Non tutti i ragazzi sanno fermarsi dopo una birra, prima di perdere la loro sobrietà. Per cui, dovendo scegliere tra l'anarchia di lasciar bere i giovani quanto vogliono, e la scontentezza di quei pochi che già bevono con moderazione (e che si devono sorbire il divieto loro malgrado), è mille volte meglio la seconda opzione.

Il ragazzo che beve saltuariamente e moderatamente, non patirà di certo questo divieto come una punizione divina: la birretta in compagnia si può anche bere a casa con gli amici, e il modo per acquistarla legalmente si trova. Anzi, gli stessi genitori di quei figli giudiziosi, penso che siano i primi a concedere ai loro ragazzi questo momento di svago.

Viceversa, il sedicenne che quotidianamente vuole affogarsi nell'alcool, e che evidentemente già è sfuggente agli strumenti educativi genitoriali, avrà la vita più dura. Mi pare una cosa talmente sacrosanta, e talmente intrisa di buon senso, che non credo sia più il caso di spenderci parole sopra.


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Sigla finale: "The saints are coming", cover (datata 2006) by Green Day & U2, uniti per la circostanza a scopo benefico, di un vecchio pezzo degli Skids (1978).




The saints are coming, the saints are coming
The saints are coming, the saints are coming
I say no matter how I try, I realise there's no reply

The saints are coming, the saints are coming...


13 commenti:

Rino -MS ha detto...

e' talmente ovvio che con il PDC si debba essere indulgenti ed invocare il diritto a farsi gli affari propri in santa pace, che non si capisce come mai, discutendo con un elettore PDL e proponendo che gli stessi disinvolti comportamenti fossero tenuti dal CDS, si ottenga come risposta "Enno' che c'entra quello è il presidente della repubblica"!

E ancora, "E se fosse il suocero di tuo figlio?"

Risposta: "Sarebbe n'gran porco!"

Anonimo ha detto...

@ Paolo: Yes, proprio "quel" condono

Da Secolo XIX di ieri
Slot, così lo Stato
si è giocato novanta miliardi
19 luglio 2009 | Marco Menduni
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, il colpo di spugna ri schia questa volta di passare. Quella contestata alle società concessionarie delle slot machine dalla Corte dei conti è la più grande sanzione della storia italiana: novanta miliardi di euro. Il passaggio inserito in un emendamento (approvato) alla manovra anticrisi del governo rischia di essere il più grande sconto. Di quanto? L’emendamento presentato dal deputato Cosimo Ventucci (Pdl) parla di «un ottavo del minimo dell’importo dovuto» sulle tasse non pagate dal 2004 al 2007. Questo «anche in presenza di avvisi già notificati». Almeno dovrà essere pagato tutto insieme? No, perché esiste anche la possibilità di rateizzare.
Ventucci, sentito dal Secolo XIX, difende il suo provvedimento. Afferma che «quello che dice la Corte dei conti è completamente sballato» e che «non possiamo appesantire il comparto, perché le entrate dello Stato sui giochi sono qualcosa di incredibile e di valido».
Sul fronte della maggioranza, ora anche la Lega Nord mette sul tavolo tutte le sue perplessità. «E’ stato un emendamento inserito tra cento altri in maniera caotica e confusa. Vogliamo vederci chiaro e riesaminarlo prima del voto». Anche Pd e Italia dei Valori annunciano opposizione durissima.
E Cruciani fa sentire la gag di Guzzanti-Tremonti sulle slot-machine ma non commenta la notizia di questo ennesimo, vergognoso emendamento...
Ornette

Anonimo ha detto...

@ Rino, dovresti chiedergli: e se fosse tuo padre? ;)

Anonimo ha detto...

DL ANTICRISI: FRANCESCATO, E' COLPO DI GRAZIA A MINISTERO AMBIENTE

(ASCA) - Roma, 22 lug - ''L'articolo 4 del decreto anticrisi (quello sulle reti dell'energia, ndr) e' il colpo di grazia al Ministero dell'Ambiente che, di fatto viene svuotato di tutte le sue prerogative. Il governo Berlusconi si sta dimostrando sempre piu' nemico dell'ambiente e dopo aver tagliato centinaia di milioni di euro per le politiche ambientali ora estromette il ministero anche dalle scelte sulla realizzazione degli impianti energetici''. Lo dichiara Grazia Francescato portavoce nazionale dei Verdi ed esponente di Sinistra e Liberta'.

''E' la dimostrazione - aggiunge - di come si voglia sottrarre ad ogni controllo ed obiezione la follia nucleare, antiambientale ed antieconomica, in cui questo governo si sta irresponsabilmente imbarcando. Il ministro Prestigiacomo ha fatto bene ad alzare la voce e a denunciare questa vera e propria vergogna - conclude la Francescato -. Certo se fin dall'inizio si fosse opposta con forza ai tagli alle risorse per l'ambiente e avesse difeso le sue competenze forse non saremmo arrivati a questo punto''.

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c'è di tutto nel Decreto (cosiddetto) Anticrisi....

anche la proroga fino al 2011 per la vendita dei sacchetti di plastica NON biodegradabile, emendamento voluto da un deputato PDL.

Non sono ancora spenti gli echi del successo planetario del G8 dove si è parlato di salvaguardia dell'ambiente, non è vero?

Anonimo ha detto...

Dopo aver ammesso la marachella (in realtà dopo essere stato preso con le mani nella marmellata) Silvio e compagnia minimizzano: "fanno tutti così". Domanda: comprese corna, cucù, "Mr Obama !!"??? Ma mi faccia il piacere!!! Siamo uomini o italiani (caporali)?? Caporali naturalmente.
Pasquino

Salvo Toscani ha detto...

Stranamente sulla questione alcol condivido la poszioni di cruciani, e citando cruciani (quando interpellato su p2, e dipietrate simili..)la reputo una stronzata mirata a prendere i voti da genitori impauriti (e che non si reputano all'altezza di gestire le scorribande adolescienziali dei figli/e).
Tralasciando che anche prima era vietato vendere alcol ai minori, nonchè la facilità di procurarsi alcol anche in presenza di sanzioni(ti procuri come vuoi tutte le sostanze), mi viene prima da pensare che è da stato etico dettare norma a fini educativi.... poi che un eventuale provvedimento legislativo (se propio deve essere fatto) in tal senso sarebbe + efficace se accompagnato da un comma in cui si dice "le pubblicità, nelle varie forme, di alcolici e super-alcolici devono limitarsi a comunicare le caratteristiche delle bevande" e quindi non associare al consumo di suddette bevande la possibilità di incontri galanti, come indicatore di uno status, momenti di relax idilliaci, momenti di divertimento, ...
Andrea

Squeeze ha detto...

Se posso volevo segnalare l'ennesimo caso di "incentivo all'italiana":


http://ditascanostra.libero.it/2009/bonus-elettrodomestici-detrazioni-impossibili-da-ottenere

Unknown ha detto...

Sono d'accordo con Salvo: il proibizionismo non è mai servito a nulla perchè non c'è niente di più "fragile" dei comportamenti che si pongono in essere perchè costretti e non perchè convinti.
Se si vuole veramente cercare di contrastare la tendenza, occorre puntare sulle tecniche di persuasione (pubblicità, educazione scolastica con corsi ad hoc e corretta informazione sulle conseguenze dell'alcool).
E' vero, un sedicenne molto spesso non è in grado di "porsi limiti" ma questo non vuol dire che proibirgli di bere lo trasformi in un adulto responsabile. L'educazione è un investimento che rende migliore la società, mentre la proibizione non fa capire niente a nessuno e crea inutile frustrazione.

Paolo the gambler ha detto...

@ Ornette:

chissà perchè in quella partita non vuole mettere il naso nessuno in maniera bipartisan: ricordo un servizio (credo di Report) in cui facevano vedere come, a seguito degli articoli in materia, un giornalista del secolo XIX venisse bistrattato credo dall'allora ministro Visco

@ Salvo Toscani (andrea?):

Concordo sulla pubblicità, sono perplesso sul divieto (in altri stati sembrerebbe dare risultati peggiori della nostra realtà, ma, andando per logica, non riesco a capire perchè, a meno di ammettere che vi siano altri fattori ampiamente preponderanti, quali per l'appunto la pubblicità), credo anch'io nel fine propagandistico (il mio Comune, che vanta un consigliere di maggioranza beccato due volte in sei mesi a guidare ubriaco - la prima a seguito di incidente -, si sta ovviamente affrettando a promulgare una norma simile).

Quello che mi intriga del tuo post è invece capire perchè consideri da stato etico una simile norma: in termini generali vorrebbe essere una tutela della salute dei singoli, che interessa in maniera preponderante i cittadini dotati di minori capacità di scelta e discernimento. Ho difficoltà a vedere uno stato etico in questo...

Saluti

Paolo the gambler

Anonimo ha detto...

puntata di oggi giovedì 2 luglio assolutamente mitica, grandissimo il montaggio dei files Compagni di scuola + Carotone.
Vai Cruciaaaaaaaaaaaaaaa !!!

Salvo Toscani ha detto...

Paolo ho parlato di stato etico in accezione debole..
Poi la tutela per i minori in tal senso già è prevista dal nostro ordinamento.
Quel che poi mi viene da pensare è che certamente la tutela della salute è fondamentale, ma a molti della privazione della libertà non interessa molto o almeno quanto il consenso popolare..
Un esempio: se la tutela della salute è importante, ed in particolare per gli adolescenti, qual'è la relazione da un lato tra la grande determinazione del pdl nel caso dell'alcol agli adolescenti e dall'altro gli ostacoli posti da questo governo alla legge regionale della puglia che fissa restrittivi valori limite di emissione per policlorodibenzodiossina,policlorodibenzofurani ed altre sostanze... nel senso le emissioni dell'Ilva di taranto fanno un pò male agli under 16 tarantini...

Andrea

authan ha detto...

x Salvo/Andrea: se fossi Cruciani ti darei del benaltrista (ma la parola mi disgusta). Che le pubblicita' che associano il bere al benessere, al divertimento, alla felicita' e all'idillio siano uno sbaglio sono d'accordo con te. Ma questo cosa centra con l'ordinanza Moratti? Mica la Moratti puo' intervenire sulle pubblicita'! Personalmente, oltre a stabilire il principio che bere sotto i sedici anni e' sbagliato (perche' lo e', come lo e' guidare una moto di grossa cilindrata), se ne avessi il potere ridurrei di molto i contorni in cui si possono muovere le pubblcita' di alcolici.


x hyxcube: anche tu esci dal nocciolo della questione. Dici che l'educazione e' importante, ed io lo sottoscrivo. Ma perche' il divieto di consumo di alcol per under 16 dovrebbe entrare in contrasto con l'approccio educativo? Anzi, lo rafforza. Chi dice che una volta posto il divieto, possiamo dimenticarci gli aspetti educativi/propositivi/proattivi? E' chiaro che non puo' essere cosi'.

Volgio aggiungere che ho trovato molto convincente l'intervento sul tema di Michele Brambilla alla Zanzara del 23 luglio, che ricalcava il suo articolo sul Giornale del 22 luglio.

Ciao,
authan

Andrea ha detto...

Auhan ma io parlavo di un eventuale disegno di legge (voluto sembra da tutto l'arco costituzionale...) nel quale inserire un comma in cui inserire un simile limite alle pubblicità di alcolici.
Semmai il benaltrismo è stavolta di Cruciani che in più d'una occasione ha parlato di qusete pubblicità.

Salvo Toscani (quello che si fa leccare i capezzoli come narra d'esposito sul riformista, CHE SCHIFO!)