martedì 16 dicembre 2008

Don't drink and drive

Due gli argomenti maggiormente dibattuti alla Zanzara di ieri: l'opinione di Brunetta secondo cui l'età pensionabile delle donne andrebbe equiparata a quella degli uomini, e la proposta di legge in esame alla Camera in base alla quale l'alcolemia consentita per chi è alla guida di un autoveicolo verrebbe ridotta ad un valore prossimo allo zero.

Giuseppe Cruciani, pur manifestando pessimismo sia sulla reale volontà di governo e parlamento di affrontare questi temi, sia sui tempi che saranno eventualmente necessari, ha dichiarato di vedere con favore entrambe le proposte, e io, in questa occasione, concordo in pieno.

Partiamo dalle pensioni. Quella di Brunetta è, per dirla alla Cruciani, “un'idea di buon senso”, non solo per eliminare una medievale diversificazione tra uomo e donna, ma soprattutto per una più mera questione di bilancio. La spesa pensionistica che lo stato italiano deve sostenere ogni anno è spaventosa, non del tutto sotto controllo, e non ci si può semplicemente voltare dall'altra parte e far finta di nulla. Se devo dirla tutta, io riprisitinerei seduta stante lo scalone Maroni.

Bisogna guardare in faccia la realtà: sul tema pensioni, senza che nessuno se ne accorga, è in corso un'autentica battaglia tra generazioni. Una battaglia che vede nettamente sconfitti coloro che oggi sono giovani, i quali non afferrano di rischiare seriamente di non vedersi garantita una pensione pubblica né per loro stessi, né per i loro futuri figli, né per i loro futuri nipoti.

E' vero che allungare l'età pensionabile può in parte ritardare l'ingresso nel lavoro dei giovani, ed è vero che le aziende oggi, in molti casi, non considerano i "veterani" come risorse proficue. Sono argomenti seri che vanno affrontati, ma che non possono diventare essere alibi per non toccare nulla nel sistema pensionistico, a danno delle generazioni future.

Passiamo ora al tema del tasso alcolico. Premesso che si sta parlando ovviamente di persone che devono mettersi alla guida di un veicolo, e non in termini assoluti, io la penso così: il confine che separa il bere un solo bicchiere di vino (o altro) dal berne due, o tre, o più, è labile; il confine che separa il bere dal non bere, invece, è forte.

Mi spiego meglio con un diverso esempio. Prendiamo le sigarette. Se la legge antifumo, anziché proibire il fumo nei ristoranti, autorizzasse, per assurdo, una sigaretta a testa, verrebbe rispettata? Sicuramente no. E' una questione psicologica: se una persona sa che la legge lo autorizza a bere "un po', ma non troppo", beve, e magari, senza rendersene conto, beve troppo. L'effetto dissuasivo è debole, sembra più un consiglio che una regola. Se invece uno sa che, per legge, prima di guidare non può bere neanche un goccio, non beve, punto e basta. L'effetto dissuasivo è forte.

Insomma, così come per il fumo nei locali pubblici, non ci si può seriamente aspettare che la cultura del "don't drink and drive" venga adottata spontaneamente dai cittadini a suon di consigli e pubblicità progresso. L'esperienza insegna che tale cultura va imposta. E' triste dirlo, perché tutto ciò ha un sapore vagamente reazionario, ma è così. E lo dico a malincuore, sia chiaro.

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E' morto l'attore Horst Tappert, il mitico Ispettore Derrick, che è stato per anni un mio appuntamento fisso su RaiDue, ogni giorno, dopo Sport Sera e prima del TG2 delle 19:45. Riposi in pace.




9 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
bell'articolo, credo tu abbia centrato entrambi i punti e mi vedi completamente d'accordo. Con due note relative alla questione pensioni:
1) i giovani non saranno per sempre la parte minoritaria e debole del sistema: questo penso possa accelerare un processo di revisione dell'attuale sistema previdenziale a scapito dei privilegiati ultra quarantenni
2) avete notato che silenzio c'è, in questo periodo di crisi finanziaria, sulle pensioni integrative? davvero pensiamo che i loro gestori siano immuni dal contagio?

Per concludere una nota sulla trasmissione di ieri: mi sarei aspettato una maggiore attenzione sul risultato elettorale in abruzzo, devo essermi perso qualcosa...

Saluti
Paolo il laconico

aaron1980 ha detto...

Anch'io sono favorevole al'l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne: se fossi io il ministro la porterei immediatamente a 65 anni ma , contemporaneamente, aumenterei il periodo di maternità di almeno 6 mesi per ogni figlio.
credo che le donne preferiscano stare con i propri figli quando sono piccoli piuttosto che anticipare la pensione.
Sarebbe anche un incentivo a fare più figli..o no ? (come direbbe Cruciani)

Anonimo ha detto...

Buon pomeriggio,
sono pienamente d'accordo con te, chi sta tra i quaranta e cinquanta abbiamo una aspettativa di pensione notevolmente ridotta rispetto a quella dei nostri genitori. Loro avevano i famosi 19 anni 6 mesi ed un giorno e, se eri donnna e ti capitava di avere qualche figlio ti sarebbero bastati 7/8 anni di lavoro effettivo per andare in pensione tra i 38/40 anni.
Ci hanno insegnato ad avere rispetto per i più anziani, ora mi chiedo che rispetto debbo ad una generazione che ha pensato solo a se stessa....
I sindacati dei pensionati e NON dei lavoratori pensano solo a loro o al massimo a chi sta per finire il ciclo lavorativo......... ormai questo è "un paese per vecchi".
Deluso
gfo

Anonimo ha detto...

x Paolo: lo scrutinio era in corso mentre la trasmissione era in onda. Probabilmente se ne parlera' piu' diffusamente stasera.

x aaron: aumentare il periodo di maternita' avrebbe molto senso. Pero' gia' ora le aziende tendono a non assumere donne, con la tua idea questa brutta discriminazione rischierebbe di peggiorare.

x gfo: Hai stra-ragione. Nota curiosa: "E' un paese per vecchi" era il titolo in ballottaggio con "Don't drink and drive" per questo post.

Ciao,
authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Non ho ascoltato la puntata della zanzara ma ho letto il post e finalmente avvalora la mia tesi.
E' da un po' che propongo a conoscenti e amici (tirandomi le ire del mondo) che il test sull'alcol deve essere 0 (magari una tolleranza di 0,1) insomma se bevi, non guidi. E' semplicissima la cosa. Sai cosa mi interessa se un ragazzo mi viene addosso e al test dell'alcool viene "rilevato" solo 0.4? Magari è stato quel 0.4 a farlo uscire di strada, magari no. Però evitare alcuni errori si può ecco perché sono favorevole.
Di solito, fuori a cena, bevo un bicchiere di bianco nelle prime portate e già dal secondo vado ad acqua. Se passerà la legge o guidano altri o non bevo.

Anonimo ha detto...

Caro authan fatti pagare i diritti d'autore da Cruciani. Alle 18.55 ha usato la tua comparazione tra fumo e alcool. Ciao

Anonimo ha detto...

ditelo ad un operaia che sta alla catena di montaggio o un telaio di lavorare fino a 65 anni...
paolo papillo

Anonimo ha detto...

Per Paolo Papillo: non confonderei quelli che sono i limiti nel caso "normale" con le problematiche correlate ai lavori usuranti (ricordo che un bel po'di tempo fa Crux esprimeva dubbi sul fatto che potesse essere considerato usurante il servizio di vigilanza in turno notturno!) o ai prepensionamenti.
Certo che non mi aspetto da questo governo che si impegni su questi temi, nè mi piace da parte di Brunetta il ricorso ad una pelosa pretesa che sia il modo per compensare il minore livello pensionistico in una pulsione alle pari opportunità: da parte sua sarebbe più serio imporre alla P.A. una distribuzione più equa degli incarichi (compresi quelli dirigenziali) tra generi.

Saluti

Paolo il sofista

Anonimo ha detto...

Papillo,
all'operaia alla catena di monmtaggio e' chiesto un sacrificio, vero, ma se le verra' spiegato che tale sacrificio servira' a garantire una pensione ai suoi figli e ai suoi nipoti forse lo percepira' diversamente.

E inoltre, se l'operaia vuole qualcuno con cui prendersela, questo qualcuno sono "i suoi genitori", che magari sono andati, a sue spese, in pensione a 40 anni.

Ciao,
authan (autore del blog)