giovedì 25 settembre 2008

Civil War

Col fiato sospeso per Alitalia e sperando che la trattativa vada a buon fine se non altro perché così le vicissitudini della compagnia "di bandiera" smetteranno di occupare la maggior parte degli slot della Zanzara, l'unico dettaglio che mi preme segnalare sulla trasmissione di ieri è il modo con cui Giuseppe Cruciani ha trattato le frasi pronunciate dal ministro Roberto Maroni a proposito della strage di Castelvolturno.

Cos'ha detto Maroni? “Siamo di fronte ad una guerra civile che la camorra ha dichiarato allo Stato e questo deve rispondere con tutti i mezzi”.

Come ha commentato Cruciani? Non ha commentato. Si è limitato a definire “incredibile e ridicola” la mini-polemica che è poi scaturita tra Maroni e La Russa (quest'ultimo ha criticato la scelta di parole "guerra civile") senza sentire il bisogno di prendere posizione.

Io sono d'accordo che la polemica è di scarso rilievo, ma due paroline di critica verso Maroni le avrei comunque dette, se non altro per coerenza. Infatti, così come è sbagliatissimo ritenere che la strage di Castelvolturno sia di stampo prettamente razzista, lo è altrettanto parlare di "guerra civile", espressione di cui forse il ministro Maroni non conosce pienamente il significato.

Se si dileggia chi parla di razzismo a sproposito, bisogna dileggiare pure chi scambia una strage camorristica con la guerra civile, specie se a farlo è un ministro e a maggior ragione se l’espressione viene usata non in una chiacchierata al bar, ma durante un formale discorso al Senato.

Dando un'occhiata alla varie rassegne stampa disponibili sul web, ho notato che pure la bibbia di Cruciani, il Riformista, fa le mie stesse considerazioni (giuro, non ho copiato) in un articolo firmato non dal direttore Antonio Polito (che come noto si occupa solo di mazziare l’opposizione), ma da Massimiliano Gallo.

Sempre mentre navigavo in una delle rassegne stampa, la prima pagina del Giornale di oggi mi ha fatto strabuzzare gli occhi. A centro pagina c'è una grossa foto di Marco Travaglio corredata dal seguente titolo: “Oggi l'inquisitore torna ad AnnoZero – Quelle due o tre cose che Travaglio non dirà mai”.

Dopo aver letto, sul sito del Giornale, l'articolo completo, a firma di Filippo Facci, mi sento in dovere di lanciare un appello: vi prego, aiutate quest'uomo, fate qualcosa per Filippo. Dategli un prozac, mettegli in mano un grosso spinello, o almeno trovategli una fidanzata.

Come già ebbi modo di dire in un vecchio post, quest'uomo ha bisogno di assistenza, o la sua tragica ossessione per Travaglio diventerà irreversibile (se già non lo è) con conseguenze non predicibili.

E soprattutto, per l'amor del cielo, se ce l'ha revocategli il porto d'armi.

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Contributo multimediale del giorno: parlando di guerra civile, viene facile pensare a Civil War dei Guns n' Roses, no?



I don't need your civil war
I don't need one more war

1 commento:

Anonimo ha detto...

Povero Facci,
Ancora lì a riesumare la desueta storia delle vacanze di Travaglio di dieci anni fa in odore di sconti e favoritismi. Storia smentita da Travaglio sul blog "voglio scendere" con tanto di copie dell'estratto conto in cui si dimostra che pagò e in maniera trasparente, non in contanti ma con assegno.

Facci, parlaci delle tue vacanze ma soprattutto di quelle future perché ne hai tanto bisogno.

G.