A parte la ritrita vicenda Alitalia, il menu della Zanzara di ieri non aveva molto da offrire, per carenza di notizie di primo piano. Il piatto forte, se così lo vogliamo definire, riguardava la scoperta che il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini preferì, nel 2001, affrontare l’esame di stato per diventare avvocato a Reggio Calabria, anziché nella sua Brescia, per via del fatto che ottenere l’abilitazione al sud è statisticamente molto più facile.
Giuseppe Cruciani, a mio avviso, ha ben commentato la vicenda, osservando che questa “furbata” mal si concilia con il piglio da prima della classe mostrato in questi mesi dalla Gelmini, la quale ha fatto di merito e disciplina le sue parole d’ordine.
Intendiamoci: la Gelmini non ha ucciso nessuno e non ha rubato niente, e per quel che si può ipotizzare, tecnicamente non si è resa responsabile di alcun illecito. Però è evidente che la sua immagine ne risentirà. I suoi detrattori (penso ad esempio a Luca Telese, che, durante la sua recente settimana di conduzione alla Zanzara ci è andato parecchio pesante sulla Gelmini), d’ora in poi, troveranno gioco facile nel rinfacciarle questo piccolo scheletro nell’armadio.
Si deve dimettere la Gelmini? Secondo me no, le dimissioni non sono necessarie. Non vanno chieste e non vanno attese. Tuttavia, se la Gelmini decidesse spontaneamente, senza pressioni, di rimettere l’incarico nelle mani del presidente del consiglio, cospargendosi il capo di cenere per non aver fatto preliminarmente coming out di sua iniziativa, farebbe una miglior figura, e, con ogni probabilità, si guadagnerebbe il reincarico senza particolari polemiche.
Cambiando discorso, facevo notare poco fa che Luca Telese aveva criticato duramente la politica della Gelmini alla Zanzara di non più di dieci giorni fa, mentre ieri sera Cruciani ha detto di condividere praticamente al 100% tutte le iniziative del ministro. Questa diversità tra i due si va ad aggiungere a molte altre. Ne cito alcune:
- Il buonismo di Telese verso i lavavetri. Invece, Cruciani sarebbe solo felice se sparissero.
- L'affetto di Telese per Marco Travaglio, che invece Cruciani, cordialmente, detesta.
- Lo scarso apprezzamento di Telese per Giuliano Ferrara, molto stimato invece da Cruciani.
- Il giudizio tranchant di Telese su Totò Cuffaro, al contrario del morbido Cruciani. Dopo la famosa scena “ignobile” dei cannoli, Telese ha detto testualmente (vedi video, minuto 27 e 10 secondi): “Solo in questo paese avvelenato uno così non viene crocifisso in tutte le piazze”.
- Il giudizio sulla qualità dell’informazione in Italia. Telese durissimo, Cruciani sbuffa e sbraita se un ascoltatore tocca questo tema.
- Telese vota Rifondazione. Cruciani piuttosto si farebbe tagliare tutte le dita una ad una.
Non fraintendete, non sto elencando queste differenze con l'intento di seminare zizzania. Au contraire, trovo bellissimo, per quanto sorprendente, che due giornalisti con idee così diverse si stimino e vadano d'accordo, e spero che le cose rimangano sempre così.
Mi viene solo da chiedermi qual è il criterio con cui Cruciani stabilisce chi, tra i suoi colleghi che hanno idee profondamente diverse dalle sue, merita comunque la sua alta considerazione. E potrei fare la stessa domanda a Telese riferita a Cruciani.
L'unica risposta che mi viene in mente consiste di due sole parole: onestà intellettuale. Deve esserci e deve essere percepita -diciamo così- "bidirezionalmente".
Morale della favola: la stima reciproca tra due giornalisti profondamente diversi tra loro diventa garanzia di onestà di entrambi. Nel caso non si fosse capito, ho appena fatto dei complimenti.
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Contributo multimediale del giorno: con un nome di battesimo così, e considerata la piccola caduta d'immagine cha ha visto protagonista Mariastella Gelmini, l’associazione mentale con la canzone di Ligabue che dà il titolo al post mi è venuta spontanea. Ecco il video-clip, buon ascolto.
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia, un soffio, un velo
Ti staccherai
Perché ti tiene su soltanto un filo, sai
3 commenti:
A proposito di onestà intellettuale (che per Cruciani è una parola crossa)!
Ieri sera è stato particolarmente insistente sul conflitto di interessi di Colaninno. Allora forse c'è speranza che cominci a vedere anche tutti gli altri conflitti di interessi di Berlusconi e C. (Avvocati contemporaneamente in tribunale e in commissione giustizia assieme a noti pregiudicati o inquisiti; la Bergamini e Saccà alla Rai e Innocenzi nell'Autority; decreti sel mercato televisivo, ecc.ecc.). Finchè c'è vita c'è speranza.
Cruciani mai voterebbe Rifondazione?
Mmmhhh...
Sai, magari non proprio quel partito.
E a volte, quando si esprime, da' quell'idea.
Ma io non ne sarei così sicuro.
Io ho l'impressione che il conduttore abbia delle sue convinzioni politiche personali, che tali per me sono e rimangono.
E che l'Editore della trasmissione abbia delle idee politiche differenti.
Mi limito a dire solo questo.
Berbero,
cruciani e comunismo sono due concetti in antitesi.
Vero che lui ha idee personali (e meno male, fosse uno yesman non gli dedicherei una riga), ma di sicuro esse sono lontanissime da rifondazione.
Ciao,
authan (autore del blog)
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