venerdì 22 agosto 2008

Il punto interrogativo

Tra i temi trattati durante la Zanzara di ieri, il più interessante è stato quello relativo all’intervista rilasciata, con toni abbastanza informali, dal segretario dell’ANM, Giuseppe Cascini a Klaus Davi sul canale YouTube Klauscondicio. Il conduttore Giuseppe Cruciani ha fatto ascoltare due frammenti dell’intervista, esprimendo perplessità in entrambi i casi.

Nel primo frammento, Cascini paventa un possibile futuro controllo politico del potere giudiziario, secondo un modello autoritario di stampo fascista.

Cruciani ha fatto notare che la politica nel CSM già c’è, e che inoltre sarebbe ora di finirla di fare continuamente richiami al fascismo. Su quest'ultimo punto mi dichiaro d’accordo con il conduttore della Zanzara. Basta, basta, basta usare questa parola, che vuol dire tutto e niente e che regala facili argomenti di rimando al destinatario dell’epiteto, con la conseguenza che, anziché concentrarsi sul tema specifico, il discorso si sposta sullo stucchevole confronto relativo alla semantica della parola "fascismo".

Sulle intrusioni politiche negli organi di controllo della magistratura, invece, sono completamente sulla linea di Cascini: il fatto che un po’ di politica ci sia già non è affatto un buon motivo per incrementarne ulteriormente la dose.

Nel secondo frammento di intervista, Cascini, rispondendo ad esplicita domanda di Davi, menziona i passati processi di Berlusconi, ricordando che in alcuni casi essi si sono chiusi con la prescrizione. Il segretario dell'ANM ha fatto presente che, sebbene la prescrizione tecnicamente abbia lo stesso effetto dell’assoluzione, è scorretto equiparare i due concetti, specie se si tiene conto che nel caso di Berlusconi la prescrizione è intervenuta a seguito di leggi ad-hoc approvate dal suo governo nel 2002.

Cruciani, pur concedendo che Cascini ha parlato “in punta di diritto”, ha avuto parecchio da ridire, in particolare su questa distinzione tra assoluzione e prescrizione. Anche stavolta io mi schiero al mille per mille con Cascini, il quale con grande pacatezza e moderazione, ha semplicemente detto le cose come stanno, né più né meno.

Ricordo distintamente che fino a non molti anni fa un processo poteva terminare con sentenza di assoluzione "con formula dubitativa". Non c’è quindi nulla di nuovo né di sconvolgente nel ritenere che una persona possa uscire da un processo sì libero e pulito, ma con un bel punto interrogativo incollato alla fronte.

Poi questa incertezza ognuno è libero di ignorarla, se preferisce (e la maggioranza degli italiani riguardo a Berlusconi lo preferisce), ma quando un processo si chiude senza arrivare a sentenza, nessuno può negare che il punto interrogativo c’è ed è lì, grande e grosso, visibile e luminoso come un fulmine in piena notte.


Fulmine

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cruciani il grande, dopo essere stato ripreso dagli ascoltatori sulla possibile rinuncia alla prescrizione, (e Cruciani non lo sapeva???)non ha fatto alcuna osservazione!!!
Ma come Cruciani tu che hai sempre qualcosa da insegnare, sull'opportunità di un "uomo delle istituzioni" di rinunciare alla prescrizione non hai niente da dire???

Da parte mia, via sms, ho chiesto al grande anche come mai, unico stato al mondo, in italia la prescrizione continua a correre anche dopo l'inizio del processo (dove sta l'interesse della Giustizia???)ma dal "Grande" nessuna risposta!!! Continua a chiedergli lumi anche sulla sentenza Mondadori (Previti condannato, Berlusconi prescritto)ma anche quì il Cruciani perde la lingua.

Anonimo ha detto...

Effettivamente, il fatto che l'inizio del processo non faccia decadere il conteggio del tempo per la prescrizione è una cosa di cui non mi capacito. Una modifica in tal senso sarebbe una delle novità da introdurre in una seria riforma della giustizia.

Ciao,
authan (autore del blog)

Anonimo ha detto...

Come spiegato benissimo in una bellissima puntata di Report o da Bruno Tinti in "Toghe Rotte" con questa piccola riforma (Prescrizione che si interrompe con l'inizio del processo) si eliminerebbero di colpo tutti gli espedienti degli avvocati per allungare i tempi dei processi, visto che l'imputato non avrebbe più vantaggi, ma solo costi. Ma per una simile riforma bisognerebbe avere gente onesta in parlamento e non gente che deve ringraziare la Santa Prescrizione tutte le sere prima di andare a dormire.