martedì 19 agosto 2008

Train de vie

Torno dalle vacanze, nelle quali ho tenuto rigorosamente spente radio e TV, e mi ritrovo con una Zanzara extralarge, più lunga di un’ora rispetto al solito, immagino per temporanee esigenze di palinsesto in questo periodo agostano e olimpico.

Tra i temi trattati nella puntata di ieri, lunedì 18 agosto 2008, il più coinvolgente è stato quello relativo al licenziamento del ferroviere Dante De Angelis sancito dai vertici delle Ferrovie dello Stato per aver procurato allarme (ingiustificato, secondo le FS) tramite dichiarazioni con le quali si metteva in dubbio la sicurezza degli Eurostar.


Locomotiva


Pur non prendendo una posizione netta, il conduttore della Zanzara, Giuseppe Cruciani, non prendendo le difese di De Angelis ha fatto capire di non disapprovare la duro provvedimento deciso dall’azienda. “Quando sento” – ha detto Cruciani – “un macchinista dire che un treno potrebbe spezzarsi in corsa e far morire centinaia di passeggeri, qualche dubbio mi viene”.
(Si intendeva qualche dubbio sulla serietà di chi lancia questo allarme e sulla reale esistenza del pericolo paventato).

Anche a me, devo dire, sembra pazzesca l’idea che le FS possano mettere a repentaglio la vita dei viaggiatori, e inoltre, più in generale, considero sgradevole che un dipendente parli male pubblicamente dell’azienda per cui lavora. Anziché rilasciare dichiarazioni pubbliche, De Angelis avrebbe fatto meglio a esporre le proprie preoccupazioni solo internamente all’azienda.

Tuttavia, mi sento di giudicare eccessivo il licenziamento in tronco. E’ una sanzione che suona più come una vendetta verso un sindacalista che già in passato aveva portato guai all’azienda che non come un commisurato provvedimento disciplinare. Altre misure, meno sproporzionate, potevano essere prese: ad esempio una sospensione temporanea senza stipendio.

Va inoltre ricordato che lo stesso De Angelis, intervistato ieri in diretta da Cruciani, ha detto che nelle sue intenzioni non c’era la volontà di procurare un forte allarme ma bensì il proposto di stimolare appropriate verifiche tecniche e strutturali. A mio avviso, il beneficio del dubbio va concesso, e non credo di sbagliarmi se ipotizzo che il tribunale del lavoro, con ogni probabilità, ordinerà il reintegro del lavoratore.

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