venerdì 27 novembre 2009

Siamo donne, oltre le gambe c'è di più

Non che servissero ulteriori prove, ma nella nonchalance con cui Giuseppe Cruciani ha accolto e letto in diretta i lanci di agenzia con le ultime dichiarazioni pesantissime del presidente del consiglio (magistratura eversiva, possibile guerra civile, ecc), io ci ho trovato l'ennesima dimostrazione del suo doppiopesismo nel trattare i temi politici quando c'è mezzo Berlusconi. Non una nota di ironia, non una parola di biasimo è stata pronunciata dal conduttore della Zanzara, neanche di circostanza. Zero. Come se il premier avesse detto che preferisce la pasta al pesto piuttosto che quella alla carbonara. Guerra civile, che volete che sia mai.

(Sì, lo so che Paolo Bonaiuti ha poi smentito che sia stata usata l'espressione "guerra civile", ma nell'economia della mia riflessione su Cruciani ciò è irrilevante. Ieri un paio di ascoltatori si sono riferiti a Crux pronunciando la parola "deriva". Vorrei poter dire che no, ma quando mai, di che stiamo parlando, non c'è alcuna deriva, Crux è sempre stato così. Vorrei.)

***

Forse la dose di biasimo a disposizione per la serata era stata già tutta consumata da Crux per la povera Fiorella Mannoia, peraltro già cecchinata una volta pochi giorni fa, la quale, in un'intervista televisiva, è tornata sul presunto svilimento e mercificazione della donna, tema che per il conduttore della Zanzara è come il fumo negli occhi. Siamo nel campo del trito e ritrito e mi chiedo se valeva davvero la pena tornarci su, ma ad ogni modo vediamo se riesco io a scrivere la parola fine.

Bisogna stare attenti a non confondere due questioni molto diverse. Un conto è l'atteggiamento (a giudizio di molti, me compreso, inqualificabile, checché ne dica Cruciani) nei confronti delle donne da parte del presidente del consiglio. Un altro conto è il clima generale in cui è immersa la donna nella società, che per molti versi può essere discutibile, ma che non è diverso da quello di qualunque altra nazione occidentale, e che comunque non è un clima che vede la donna complessivamente vilipesa, zittita, ridotta a oggetto, eccetera, in ogni luogo e circostanza. In alcune situazioni magari è così, ma non si può generalizzare, e, comunque, per quanto l'atteggiamento di Berlusconi verso le donne, data l'importanza del personaggio, possa "fare tendenza", trovare un rapporto causa-effetto tra ciò e la presunta perdita di dignità della donna in termini assoluti è capzioso.

Il rapporto causa-effetto di cui sopra non vale neppure se si tirano in ballo le televisioni commerciali di cui il cavaliere è proprietario. Che le televisioni influenzino la società non v'è dubbio (devo ripetermi, "checché ne dica Crux"), ma lo fanno qui come nel resto del mondo industrializzato. Non è qualcosa di cui si possa incolpare Berlusconi. Se le tv appartenessero a qualcun altro il loro impatto sarebbe il medesimo.

Tornando alla Mannoia, a cosa voleva riferirsi di preciso? Secondo me ce l'aveva specificatamente con Berlusconi. Avrebbe fatto meglio ad essere esplicita, a dire “Berlusconi è irrispettoso con le donne e in tal modo lancia un messaggio diseducativo”, e sarebbe stata difficilmente criticabile. Invece, pur di non nominarlo, forse per non far la figura della fissata antiberlusconiana, ha allargato troppo il campo, ha usato una perifrasi fuorviante e controproducente, molto difficile da sostenere.

Ciò detto, sia chiaro, la mia stima e ammirazione per Fiorella Mannoia rimangono intatti.

***

Al di là del tema delle donne, quella di ieri della Zanzara è stata una puntataccia terrificante per via dell'alto numero di feroci battibecchi tra Cruciani e ascoltatori o ospiti che si sono registrati. Al contrario di quello che si potrebbe credere, io odio i battibecchi e non ho mai tanta voglia di commentarli. Per questo lascio volentieri la parola al gentile Lele che su di essi mi ha provvidenzialmente mandato un contributo.

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[Da qui in giù il post è a firma di Lele]

E' la prima volta che mi capita di ascoltare Giuseppe Cruciani esibirsi in sonori battibecchi con due ascoltatori distinti: il primo intorno alle ore 20 con un ascoltatore di Genova; il secondo, in chiusura della trasmissione, con il poeta Gianni D'Elia.

In entrambi i casi, i toni della discussione sono stati molto accesi, il che ha fatto gongolare tutta quella parte di estimatori della Zanzara i quali amano ascoltare il Cruciani nella sua versione più caustica, quelloche, se indispettito, diventa ancora più provocatorio e polemico.

Ma al di là di chi - nei due dibattiti - avesse ragione o torto (cosa molto difficile da stabilire, in quanto, se si approccia in modo stizzito a Giuseppe Cruciani, egli è molto bravo a padroneggiare il dialogo e a "buttarla in caciara", rispondendo alle polemiche con ulteriori polemiche), è interessante notare quali siano stati gli argomenti sui quali si è creato il parapiglia.

Per certi versi ci sono delle similitudini: da entrambi è stato criticato al conduttore il modo di affrontare i problemi, minimizzando alcune questioni ritenute invece importanti, e impostando la trasmissione con dei toni poco amichevoli, e con delle posizioni a volte talmente indifendibili da risultare irritanti.

Cruciani, come suo solito, ha tirato fuori il meglio di sé: alla domanda “ma ha visto che tipo di giornalisti ci sono da Bruno Vespa?” postagli dall’ascoltatore genovese, ha risposto con un moto quasi di pancia: “ah, perché, lei pensa che il direttore del Corriere della Sera è uno stronzo?”.
Il professore, invece, ha mosso delle accuse più generali al programma: ha dichiarato di non avere mai ascoltato prima d’ora la trasmissione, trovando riprovevole l'atteggiamento del conduttore nei confronti degli ascoltatori e degli argomenti.

Posso ben capire che, un uomo di poesia che si trovi catapultato in un universo di parole, opinioni, voci diverse, e continui attacchi graffianti, possa esserne in qualche modo disorientato. Tuttavia lo stesso Cruciani ha dichiarato che il 90% degli ascoltatori che chiamano, non sono d'accordo con lui, e che la trasmissione è costruita proprio in questo modo.

Questo episodio dimostra quanto sia "mentalmente allenante" una trasmissione come la Zanzara, nella quale Cruciani si pone sempre come contraltare, come "avvocato del diavolo" rispetto all'ascoltatore, spesso contraddicendo le altrui opinioni al solo fine di creare un dibattito che stimoli la riflessione su diversi punti di vista.

Il nostro professore poeta, era senz'altro "vergine" nei confronti di un simile atteggiamento; e come tutti coloro che ascoltano per la prima volta la trasmissione, inizialmente è facile provare un moto di insofferenza nei confronti di questa voce roca che non dà mai pienamente ragione a nessuno. Peccato che il nostro amico non abbia colto le sottigliezze di un'andatura del genere, ravvisando in questa solo gli elementi negativi (che pure esistono) ma non considerando quelli positivi.

Consiglierei al prof. D’Elia di ascoltare la Zanzara per almeno un paio di settimane, prima di squalificarla in modo così netto come ha fatto ieri. Chi non si mette proprio in discussione, come ha giustamente rimarcato Cruciani, non è né un esempio di tolleranza, né di cultura, né di apertura agli altri.

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(Authan) Tranquilli, contrariamente a ciò che il titolo del post poteva far presagire, il contributo multimediale non consiste nella vecchia hit di Jo Squillo e Sabrina Salerno. Ho anch'io una mia dignità da difendere :-)

Bob Marley, "No woman no cry" (1974)




Everything's gonna be alright
Everything's gonna be alright...


34 commenti:

Anonimo ha detto...

oltre le gambe c'è un zucca vuota e un cd di canzonette da promuovere. grande Cruciani a ridicolizzare questa Mannoia( nomen omen) e questo morto di sonno chiamato D'Elia, con le sue stupidate antimoseniste e anticapitaliste. D'Elia è la tipica scorreggia dell'Italia peggiore, quella malmostosa dei falliti che se la prendono con Berlusconi perchè sono dei disadattati. Colpa loro se ci dobbiamo tenere i lCavaliere.

Anonimo ha detto...

"Atteggiamento inqualificabile...?"

Ma come minimo, se pensiamo che con il suo gallismo di quartordine (a quell'età, un po' di classe e che diamine?) suscitò già nel 2006 la reazione della moglie che poi scrisse offesa a Repubblica.

Ma con quell'irresistibile faccia da beeeeep uno stuolo di ammiratori, uomini e donne allo stesso modo, a tributargli consenso e difendere le sue inqualificabili espressioni.

Basti pensare all'ormai leggendario titolo di Libero all'indomani del "ciarpame senza pudore" di Veronica o le rivelazioni della Santadechè sul presunto amante della stessa!

Cruciani qui, piu' e piu' volte, sa solo dire che la verità della D'Addario è tutta da provare!


Ho avvertito il disagio, la sofferenza quasi, nella voce tremante, del prof. D'Elia, mentre Cruciani se ne faceva beffe da gran maleducato senza rispetto.
E mi è molto piaciuto il richiamo alla Resistenza, e alla festa della Liberazione che SB avrebbe la pretesa di targare "della Libertà" per uniformarla al marchio del partito azienda.
Se n'è sbattuto bellamente della ricorrenza per anni e anni, snobbando ANPI e cariche istituzionali varie, per presentarsi lo scorso anno, col viso contrito reduce dai funerali de l'Aquila, un giorno prima della festa di Casoria.
Buffone.

ciao
Francesca

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

ho sentito solo la fine del battibecco con D'Elia.

Trovo molto triste il modo con cui una volta ancora Cruciani si vanta di "non leggere tanti libri".

Già lo si disse quando si parlava dell'ormai leggendario Umberto D.

Cruciani vede come un valore la propria poca voglia di informarsi, di conoscere almeno la storia di questo paese su cui più volte ha dimostrato di avere lacune.

Questo lo trovo uno dei suoi difetti peggiori.

Riguardo a quanto scrive Lele, è in parte vero che Cruciani tende a contestare ciò che viene detto cercando di fare apparire un punto di vista differente, tuttavia questo suo lato positivo è messo in ombra dall'enormità del doppiopesismo con cui ci tartassa i cosiddetti da un anno a questa parte.

Saluti

Tommaso

Anonimo ha detto...

@ anonimo del primo post

...ehm.... sono un po' in difficoltà a proporti di clikkare qui:

http://www.natisone.it/gnovis/archivio/nuove0855.htm

mai sentito parlare di Pier Paolo Pasolini?

e..
di Dante.....Alighieri.... esiliato da Firenze, ospite di Cangrande della Scala a Verona,.... sepolto a Ravenna, ....soldato ventiquattrenne nella battaglia di Campaldino (l'11 giugno 1289) a Pratovecchio con i fiorentini contro i ghibellini di Arezzo e loro sostenitori...che descrisse la fresca acqua della fonte Branda a Romena nel XXX canto dell'Inferno ....dei falsari... da Gianni Schicchi (quello che si sostitui' a Buoso Donati nel letto di morte.... non il manager delle porno dive...) a Mastro Adamo da Brescia che batteva fiorini falsi per i conti Guidi....

queste cose il Prof. D'Elia le conosce bene.. e tu?

Anonimo ha detto...

No, scusate ma oggi non vi seguo proprio.

Authan sembra "minimizzare" la forza antropologica che c'è dietro il 15ennio berlusconiano: tv che hanno incarnato e incarnano il suo immaginario erotico/edonista da vecchio galletto dell'italia anni '50, tutto bordelli con donne-tettone e uomini-gagà su decapottabili a 2 posti. in giro per l'europa e per il mondo ci andiamo un po' tutti; fermo restando il generale decadimento della società occidentale, non mi sembra che la bbc o antenne2 propronga un modello di donna simile al nostro, dove la gregoraci, all'indomani di una colossale figura di merda, venne glorificata con ospitate nel prime-time domenicale e il ruolo di protagonista in spot pubblicitari. insomma, che vuoi che sia farsi beccare in ginocchio alla farnesina dietro la scrivania del portavoce del ministro degli esteri, una cosa da riderci su... alla cruciani direi.
tra l'altro authan trascura una coincidenza unica e agghiacciante: da 15 anni, in italia e solo in italia, potere e intrattenimento tv (e relativi sogni indotti) coincidono in una sola figura.

quanto a lele, mi limito a riprendere quanto accennato da F®Ømß°£ e concerne il solito doppiopesisimo: il nostro fa l'avvocato del diavolo quando gli pare. se però gli tocchi gli altarini di questa destra volgare, ideologica, revanscista e cinica s'infuria come una iena.

Mauro

Anonimo ha detto...

... la gregoraci come la lewinsky??? slurp!

ma... e lui.... chi eraaaaaaaaa????

authan ha detto...

Mauro,
l'impatto della tv sulla societa', come ho scritto, e' solare, ma non si puo' seriamente ricondurre tutto il peggio che ne e' scaturito (come se ci fosse solo il peggio, poi) alla persona di B, e ad un suo perverso disegno originale volto a modificare con secondi sporchi fini il dna degli italiani e l'immagine della donna.

A me il tutto e' sembrato un processo fisiologico, comune in tutto il mondo occidentale. L'alternativa sarebbe stata quella di limitare/controllare/pilotare l'accesso al mezzo televisivo. Roba da Corea del Nord, sarebbe stato peggio.

Non farmi fare la parte del difensore di Berlusconi. Ne penso male quanto te, ma non gli si possono affibbiare tutti i mali del mondo.

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

Bravo Mauro!

ci pensavo proprio prima quando un amico mi ha segnalato, sapendo della mia passione per Verdi (inteso come il cigno di Busseto), un programma su Canale5 il sabato mattina tutto dedicato all'opera.

Ahimè, ho fatto da anni la scelta di rifiutare la CONTAMINAZIONE con il magico mondo di SB ed avendo disposto un embargo no limit delle reti Merdaset, mi perdero' la Traviata di domani, che pure è la mia preferita, ma il boicottaggio ha le sue regole!

Considerato che IMHO tutto quello che promana o è direttamente riconducibile a SB è altamente nocivo per la salute e la serenità, da milanista che ero, ho cambiato squadra; non vado a vedere film prodotti da Medusa, (vedi Placido e Tornatore ultimi); non compro libri editi da Mondadori & controllati (vedi scazzo Vespa vs/Barbacetto), non aprirei un conto presso Banca Mediolanum e nemmeno una polizza di assicurazione RC auto!


Ciao
F.

PS:
Credo che certi scrittori dovrebbero rivolgersi a case editrici indipendenti (uno su tutti? facile.... comincia con S e finisce con O)

Anonimo ha detto...

@authan
non voglio dire neanch'io che sia un disegno freddo e chirurgico. per carità, è la diretta e fisiologica proiezione del suo immaginario che però, proprio per le suddette anomalie, si è abbattuta sulla nostra cultura popolare molto più violentemente che altrove. da noi ormai la cultura popolare coincide totalmente con la tv.

se avete dubbi in proposito date un'occhiata al celeberirmo doc "il corpoo delle done". le altre tv europee si sono cibate, allibite, di questo documento.

Mauro

kappe ha detto...

Ottimo post, lucido e azzeccatissimo il commento di Lele. Condivido l'idea per cui la tv non può essere la sola resposabile di quanto succede, e per quanto le cose sembrino degenerare penso sempre che prima di questo vituperato 15ennio c'è stato un 50ennio di personalità sicuramente meno volgari, nell'apparenza più equilibrate, ma nei fatti coronate da tangentopoli. Guardando certi film di Rosi o di Petri verrebbe da pensare che cambiano le forme (in peggio) ma non i contenuti della politica.
Per quanto riguarda il ruolo delle donne, invece, sempre il cinema italiano degli anni '70 (altri registi, per carità) danno l'idea che questa degenerazione del ruolo femminile forse non è così eccessiva in questi anni. Insomma, almeno su questo concordo col Crux.

Paolo multitasking ha detto...

@ authan:

scrivi che "il clima generale in cui è immersa la donna nella società, che per molti versi può essere discutibile, ma che non è diverso da quello di qualunque altra nazione occidentale".

Mi permetto di dissentire.

E' di ieri la notizia che le tre cariche più importanti della confederazione elvetica vanno a donne.
Francia, Germania, Islanda, Gran Bretagna, Irlanda, Lituania, Olanda,... gran parte degli stati europei e non solo (Corea per esempio) hanno o hanno avuto donne che hanno raggiunto o concorso ai ruoli cardine dello stato (presidenza / reggenza o capo di governo). Da noi è semplicemente inimmaginabile.
In questo c'è un grosso gap rispetto a paesi di cultura più aperta, e non per colpa di SB, che ne è invece solo lo specchio felice ed insolente.

Grande Marley! (e, siccome sono un provinciale nostalgico grandi anche i Pitura Freska).

@ lele:

D'Elia si è dimostrato chiuso e prevenuto, facendo una figura non bella.

Paradossalmente credo che, per gli ascoltatori abituali, ne abbia fatta una peggiore Cruciani, che è tornato ad infierire sulla Mannoia, ma senza ospitarla, dopo che lei lo aveva molto pacatamente surclassato in trasmissione poco tempo fa ed andando a cercare (chissà dove e come) lo stereotipo dell'antiberlusconiano snob da irridere e, tristemente, avendone trovato uno grosso così e totalmente prevenuto nei confronti sia del premier che del conduttore, non riuscendo a sbeffeggiarlo come avrebbe voluto.

@ Cruciani se ci legge: OK, abbiamo capito che il mondo è pieno di antiberlusconiani, spesso lo siamo anche noi e abbiamo capito che ti stanno sulle OO. Pazienza. Che ne diresti di parlare di qualcosa di interessante stasera che la trasmissione sta languendo? Purtroppo le deriva nell'orientamento e nel livello dei contenuti della trasmissione c'è, e mi dispiace, perchè, come giustamente dice Lele, si trattava di una trasmissione che riusciva a stimolare qualche riflessione originale. Qui, tra un po', non la salva nemmeno il blog...

Saluti

Paolo multitasking

authan ha detto...

Paolo,
ci ho messo un attimo a capire l'esatto senso di quel "vanno a donne" :-))

Mitici Pitura Freska! Quelli di "voglio un Papa nero". Ah, che tempi...

authan

Anonimo ha detto...

@ Authan

http://www.corriere.it/esteri/09_novembre_24/svizzera-potere-rosa_565c6c6a-d8db-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml


quote rose nella Confederazione!


Francesca, che abita a 5 km dal confine svizzero!

buon we a tutti!!

F®Ømß°£ ha detto...

Un po' OT

Pitura Freska: "Quei che ne comanda i xe sempre na bruta banda" sentimento antipolitico risalente ai primissimi anni 90. Oserei dire prima di Tangentopoli.

In una canzone mi va benissimo ;-)

T.

Farina ha detto...

boh...dissento un po' dal brano del post in si parla del poeta. La mia sensazione e' che d'Elia sia riuscito effettivamente a schivare una delle tante trappole che Cruciani tende agli sprovvedutelli di turno e che gli permettono di scatenare il suo sarcasmo. Stavolta il giochino non non gli e' riuscito e bene ha fatto il suo interlocutore a non farsi condurre nel suo campo dialettico preferito. Cmq , a conti fatti ,per me rimane la trasmissione piu' accettabile del tardo pomeriggio.

Anonimo ha detto...

Negato auditorium per presentazione del libro di Luxuria. La donna con uccello più famosa d'Italia si è guadagnata in questo modo altre 100 ore di trasmissioni a tutte le ore del giorno e in tutte le reti, sempre a parlare del nulla assoluto e ad accavallare le gambe, strizzando quel povero uccellino la cui unica colpa è quella di essere nato, e frullando le palle di noi poveri ascoltatori, che colpa non abbiamo se non quella di avere acceso la televisione. E basta non se ne può più!!!! Appena accendi la televisione di ritrovi davanti questi mostri con tette e uccelli malcelati. Persino un tronista morto di fama ha confessato di essere fidanzato da quattro anni con un travestito.. Povera Italia, si scoprirà che alla tua nascita ti chiamavi Italio...

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_novembre_27/alatri_negato_auditorium_luxuria-1602072867176.shtml

Stefano ha detto...

Concordo con Farina sull'inefficacia dei soliti strategemmi retorici del nostro col Poeta. Peccato però che questi sul finale si sia lasciato andare a giudizi, forse anche corretti ma antipatici e del tutto inopportuni riabilitando così il crux come conduttore che in effetti gli stava lasciando un sacco di spazio.

francesco.caroselli ha detto...

ecco cosa dice travaglio oggi sull'acqua: (e io condivido in pieno)

Sarò antiquato, sarò diventato comunista senz’accorgermene. Ma non riesco proprio a capire perché mai delle aziende private dovrebbero lucrare su un bene pubblico come l’acqua. Eppure è quello che già succede in gran parte del mondo. E succederà presto in tutt’Italia dal 2011 se sarà definitivamente legge la cosiddetta “privatizzazione dell’acqua”. E’ ovvio che quello che viene privatizzato non è il liquido H2O, ma il servizio che lo porta nelle nostre case: la gestione della rete distributiva. Ora può essere, e in gran parte è, in mano pubblica, cioè dello Stato tramite gli enti locali e le loro aziende municipalizzate. Finchè sono pubbliche, non hanno come primo scopo il guadagno, ma il pareggio di bilancio e il funzionamento del servizio. Che dunque deve costare ai cittadini il minimo indispensabile per funzionare. La cosiddetta riforma prevede che la gestione dell’acqua potabile passi a società private (scelte in via ordinaria con gare d’appalto) o miste pubblico-private (anche senza gara): società comunque obbligate a fare utili, non esistendo imprenditori animati da spirito missionario.

Ora, è normale che un imprenditore voglia fare utili. Ma dipende su quale bene. Se uno guadagna usando gli acquedotti che abbiamo pagato con i nostri soldi, dovremmo ribellarci tutti quanti, di destra, di sinistra o agnostici che siamo. Come avremmo dovuto fare quando le autostrade, che tutti noi abbiamo finanziato con le nostre tasse, sono passate ai privati. Naturalmente i trombettieri della privatizzazione dell’acqua annunciano servizi migliori a costi più bassi grazie alla mitica “concorrenza”. Balle. Se l’azienda è pubblica e non deve accumulare utili, normalmente applica tariffe più basse. Se l’azienda è privata, oltre agli investimenti per la manutenzione della rete, deve pure guadagnarci, dunque le bollette saranno più salate: a meno che, per tenerle basse, non si risparmi sugli investimenti, fornendo un servizio peggiore agli utenti.

Secondo La Stampa, già oggi “il 41% degli italiani è servito da società private o miste e a livello nazionale, tra il 2002 e il 2008, i prezzi dell’acqua sono aumentati del 30%. Si prevede che saliranno del 26% entro il 2020”. Tant’è che, per calmierare il boom delle bollette, è già in cantiere una bella “Authority dell’acqua”: l’ennesimo carrozzone dei partiti sul tipo di quelli che dovrebbero vigilare contro le concentrazioni sul mercato delle imprese, sul pluralismo televisivo, sulla libertà d’informazione, sulla nostra privacy, con i risultati che vediamo. Il proliferare di società miste pubblico-private, poi, aumenterà anche nel settore idrico la commistione fra politica e affari che già oggi produce uno scandaloso tasso di corruzione (valutato dalla Banca Mondiale in 40 miliardi di euro sottratti ogni anno dalle tasche dei cittadini). Quindi da un lato la cosiddetta privatizzazione dell’acqua non ci libererà dalla presenza inquinante della politica nell’economia, e dall’altro non garantirà affatto un migliore servizio ai consumatori.

Perché allora questa gran voglia di privatizzare l’”oro blu”? Perché ci sono enormi multinazionali ansiose di metter le mani su un business che oggi vale 2,5 miliardi di euro e presto potrebbe raddoppiare o triplicare. Multinazionali molto presenti nell’editoria sia come azioniste di giornali sia come inserzioniste pubblicitarie della stampa e delle tv. Dunque molto influenti su chi “fa opinione”. Fra i loro azionisti spiccano alcuni fra i più noti costruttori, che dell’acqua se ne infischiano, ma non vedono l’ora di accaparrarsi gli appalti per i lavori sulle reti idriche e sugli acquedotti. In pieno conflitto d’interessi, l’ennesimo. Se ne sentiva davvero il bisogno.

Anonimo ha detto...

Cruciani continua a menare x il c l'UOMO DI POESIA D'Elia. Mitico Cruciani, D'Elia fenomeno da baraccone

Francesco Caroselli - il pacato ha detto...

Scusate ma non vi sentite come i famosi orchestrali del Titanic che continuavano a suonare mentre l’Inaffondabile colava a picco?
Mentre anche Crux (e noi tutti) parliamo della Mannoia e del ruolo della donna oggetto (tema importatissimo per carità), del Ku Klux Klan e in generale si fanno chiacchiere da bar, qualcosa di terribile sta accadendo sotto i nostri occhi.
Anch’io alle parole EMERGENZA DEMOCRATICA proferite spesso e volentieri negli ultimi 2 anni (e non da 15 anni) ho istintivamente fastidio; anzi avevo fastidio, ora con molto sconcerto sono preoccupato anche io...
Non sono un urlatore con le vene gonfie, un perenne indignato, non mi piace attaccare le istituzioni ma non voglio neanche stare in silenzio mentre chi quelle stesse istituzioni le occupa si comporta al di fori dalle regole del vivere civile.
Le istituzioni sono importanti perché assicurano un corretto bilanciamento dei poteri. LA democrazia non esiste come entità astratta ma si concretizza nel gioco di forza fra varie parti dello Stato. UNA democrazia è complicatissimo equilibrio, consideriamo il sistema Italiano e guardiamo cosa sta succedendo.
In ogni democrazia la sovranità appartiene al popolo, semplice e ovvio.
Ma questo non vuol dire che appartiene al Presidente del Consiglio. Noi siamo una Repubblica Parlamentare e la sovranità del popolo si esprime in parlamento.
Ma in Italia per una insana voglia di semplificazione della politica abbiamo instaurato de facto una Rupubblica Presidenziale.. ma all’Italiana.

In una Repubblica presidenziale il potere di Veto e la possibilità di proporre leggi del parlamento sono fortissime, e (molto importante) contestualmente il parlamento quasi mai è dello stesso colore politico del SuperPresidente.
In Italia durante tutta la Prima Repubblica è sempre stato rispettato il potere del parlamento, infatti gli equilibri erano instabili e i Pres del consiglio cadevano dopo pochi anni. Il gioco di interessi in questo modo è un po schifoso e sotterraneo, ma alla fine gli interessi dei cittadini erano tutelati.
Ora vi informo di una cosa: in Italia non succede piu. Come non ve ne siete accorti? Bene ritorniamo all’attualità.
Le leggi di proposta parlamentare che dovrebbero essere la normalità, ma in questo periodo sono una quantità molto molto esigua. I dibattiti sui singoli disegni di Legge, sono il pane quotidiano, anzi dovrebbero essere, del parlamento.
Proliferano invece le leggi diventate tali dopo la trasformazione di Decreti Legge governativi .
Questo è sbagliato, questa è una forzatura. I decreti devono essere promulgati in caso di particolare urgenza. Perché? Per garantire in casi eccezionali (terremoti, dissesti ambientali) la possibilità di agire immediamente. Le leggi normali infatti entrano in vigore dopo 60 giorni, dico 2 mesi, e potete capire che a volte sono troppi in certi casi.

To be continued... - stay tune

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo del primo post e rispondo al " letterato" che interloquisce con me
lo scibile umano è immenso e fai tenerezza nel tuo provincialismo di sapiente che ne conosce un infinitesimo. Io ne conosco molte altre e molte, molte di + ovviamente non ne conosco,suono il pianoforte, conosco armonia e contrappunto, ma opero sui mercati finanziari e mi divido fra queste passioni (ho molti altri interessi,amo Rilke e Leopardi,non conoscevo questo D'Elia, ma non voglio tediarti) Pasolini lo conosco abbastanza,è delle mie parti fra l'altro,ed è uno dei simboli della mentalità anticapitalista e antimodernista d' Italia, nostalgico dell'Italietta agraria ( fascista ?)degli anni 50 e nemico delle televisione grande corruttrice e del consumismo sua emanazione,il vero fascismo secondo lui. Uno spirito vivo, acuto, intelligente,(il contrario del trombone sfiatato di eri che si ostinava a proporsi come suo erede),ma un campione del pensiero antiliberale,un vero cattocomunista antiabortista e forse oggi terzomondista.Le lucciole, gli articoli per il Corriere, i poliziotti di Valle Giulia, "Io so" rivolto ai papaveri Dc, ecc. Proprio perchè lo conosco un po', mi fanno ridere i suoi sedicenti epigoni, poveri emarginati in cerca d'autore,travestiti da grilli parlanti e oppositori del regime berlusconiano.
Magari Pasolini fosse ancora fra noi,sparirebbero personaggi da ridere e rivoluzionisti di cartone come Mannoia e questo D'Elia, i Nanni Moretti et similia.Bisogna saper distinguere fra l'originale e il tarocco.

P.S. Chissà come mai, ma il Pasolini vicino ai Radicali negli anni 70 è espunto per l'eternità dalle biografie ufficiali dei suoi cantori ufficiali alla Enzo Siciliano buonanima, o delle Dacie Maraini. Ma questo è un altro argomento.

Francesco Caroselli - ancora piu pacato ha detto...

Ma questo non basta, perché il PDL è debole, e su molti Decreti Legge finora emanati forse sarebbero finiti in minoranza in parlamento. Allora ecco l’altra anomalia di questa legislatura: la Questione di Fiducia. (Vi ricordo che se il governo non ottiene la fiducia si sciolgono le camere. Si torna a votare immediatamente).
In altre nazioni con repubblica parlamentare come la Germania, dove fra l’altro erano al governo due partiti molto diversi, la Fiducia si chiede 1 o 2 volte per legislatura perché rappresenta un indebolimento del cancelliere. I parlamentari infatti non vedono di buon occhio diventare dei semplici vidimizzatori (o vistatori) delle decisioni presa dal governo. Vogliono giustamente approfondire e sviscerare i vari aspetti delle leggi.
(Vorrei far notare come quasi tutti i sondaggi, anche di Radio24 – prego Francesca di riaggiornarci – siano nettamente sfavorevoli in merito alle misure del governo.. e cosi va a farsi friggere anche il presunto sostegno popolare, che è scisso. Gli Italiano eleggono Berlusconi, ma poi non concrdano sull’operato del suo governo).
Chi richiama all’ordine e ricorda la sovranità del parlaneto, tipo Fini, viene immediatamente ostracizzato. Addirittura si può dire pubblicamente “chi non è allineato è fuori dal partito”. Ovviamente non si faceva riferimento a Fini…… “era tanto per dire” si è affrettato a dire Cicchitto. (scusate la sintesi, le parentesi sono il succo, almeno secondo me)
Ed ecco la nuova anomalia italiana: Berlusconi ha de facto il potere di cacciare Fini da partito. Come mai? Ma grazie all’ennesima anomalia italiana : il porcellum. Basta semplicemente che sbarri il nome di Fini fra la sacra lista delle elezioni. Ed ecco che il popolo ha perso completamente la sua sovranità.
Fini non è uno qualsiasi è il COFONDATORE del partito e ora lo si minaccia con molto leggerezza (e le parole sulle differenze fra le monarchia e democrazia non potevano essere piu profetiche).

Ora anch’io temo per la democrazia Sostanziale, perché se facciamo finta di niente… se continuiamo a non vedere
Napolitano non ha rifiutato neppuro un dereto. I suoi predecessori invece si erano avvalsi della possibilità di non firmare.. e dire che non erano comunisti come lui!
E vada per Scalfaro… ma Ciampi!
Ciampi è stato a capo della Banca d’’Italia, mica un esagitato Dipietrista o no-global.
Mi chiedo perché Napolitano non prova a mettere a freno l’arroganza del buon Silvio, oggi addirittura se è permesso di zittire i magistrati tutti. Ma perché un magistrato dovrebbe tacere? Meglio di altri sa che effetti avrebbero il “processo breve” sulla giustizia. Se si vuole rispettare un equilibrio si lascia parlare un giudice che è contrario e poi uno che è a fovore.. ma il silenzio è assurdo, il silenzio è mafioso.

Authan, Paolo, tommasso e tutti gli altri super pacati utenti del blog, ma cosa dobbiamo aspettare piu??
Secondo me chi grida, si indigna, si strappa le vesti da 15 anni si sbaglia, ma se ADESSO ci cominciassimo ad incazzare un po tutti….beh SAREBBE OPPURTUNO.

F®Ømß°£ ha detto...

@Francesco Caroselli

Cosa proponi, oltre all'opportunità di arrabbiarsi? Io sono arrabbiato, per molti dei motivi che dici tu.

Se vuoi gridiamo tutti insieme e ci strappiamo anche le vesti, ma se facciamo solo quello prendiamo freddo per niente e le vie di uscita sono l'anarchia o il nulla come dopo un V-day qualsiasi.

Come più volte ripetuto: bisogna vincere le elezioni e dimostrare di essere migliori. Non si è riusciti a farlo finora, e non si riuscirà mai se l'unica reazione è la rabbia o l'indignazione. Quelli devono essere un punto di partenza non un punto di arrivo cui sarebbe opportuno arrivare.

Saluti

Tommaso

francesco.caroselli ha detto...

La reazione di tommasso mi sconcerta.
Ma sei sotto valium?

Inanzitutto mi stupisco dele consenso che avete data al PD in seguito alla decisione di non scendere in piazza al No b day.

Per essere definita oppisizione si deve aleno un po opprre.. non credi?

D'altronde scendere in piazza non è mica la richiesta di sommosse o di vandalizzazione....

Adesso sono in gioco i principi stessi delle regole della nostra Rupubblica (ho gia argomentato sul perchè penso questo, ma sono pronto a continuare) mi sembra il minimo protestare e far sentire la nosstra voce....
oltrettutto si scende per qualunque cosa....7
in piazza al family day....
scendono in piazza i lavoratori...
Persino Berlusconi scese in piazza il dicembre 2005 (o 2006 non ricordo bene) per dare la famosa "spallata" (testuale di di B) al governo Prodi...
grazie a quella manifestazione il consenso di B crebbe enormemente fino alle elezioni successive che lo videro trionfare.
Voi che siete dalla mia parte (ovvero sicuramente non-berlusconiani) non dovete farvi "abbindolare" dai consiglieri dell'altra parte che vi "suggeriscono" come si fa la vera opposizione...
Il PD fa un grande errore a non scendere in piazza.
Spero di sbagliarmi

francesco.caroselli ha detto...

sull'acqua
riporo dal blg di vulpio:

Acqua, bugia “europea” e porcata italiana
Pubblicato su 21 Novembre 2009 da Carlo Vulpio
La cosa più sconvolgente di questa storia della privatizzazione dell’acqua, che nessun giornale o canale radiotv dice, è il continuo richiamo alla necessità che l’Italia “si adegui” all’Europa.
“L’Europa lo vuole!”, dicono, e fanno passare per verità assoluta una solenne bugia. Proprio come il famigerato “Dio lo vuole!” dei crociati.



Il decreto-legge Ronchi approvato (con l’ennesimo voto di fiducia) anche dalla Camera dei deputati il 19 novembre 2009, all’articolo 15, ribadisce proprio questo concetto, e cioè che è necessario privatizzare il servizio idrico “per adeguarsi alle direttive europee”.
Peccato che nessuno si prenda la briga di andare a controllare e che un po’ tutti – per abitudine, per pigrizia, per inettitudine o malcelato interesse – diano per scontata una “verità” che non esiste, e che quindi è una bugia.

Quanti parlamentari, quante persone hanno letto – per dire dell’esempio più famoso – il Trattato di Lisbona? Non più di una decina, forse. Ecco, più o meno tanti sono gli individui che hanno letto queste benedette direttive europee a cui l’Italia dovrebbe adeguarsi privatizzando i servizi idrici.
La verità è che si è votato (in Parlamento) e si sta accettando (nel Paese) qualcosa che non esiste, perché le due direttive europee in questione (92/50/CEE e 93/38/CEE) si limitano a chiedere che vi sia concorrenza per i servizi pubblici nazionali e locali, ma escludono da logiche di mercato proprio il servizio idrico.



L’Unione europea non si è mai sognata di chiedere a nessun Paese membro di privatizzare l’acqua e i servizi idrici. Almeno non attraverso il proprio Parlamento e i propri atti ufficiali. Al contrario: la cosiddetta “direttiva Bolkestein” tiene fuori dalla libera circolazione dei servizi proprio il servizio idrico e affida ai singoli Stati membri il compito di stabilire quali siano i servizi “a interesse economico” e quali quelli “intrinsecamente non a scopo di lucro”.



Per questi ultimi, ogni singolo Stato può sancire il divieto totale di apertura al mercato .



A tre anni di distanza dall’emanazione di quella direttiva, però, l’Italia resta uno dei pochi Paesi a non aver ancora scelto quali servizi inserire tra quelli “a interesse economico” e quali considerare “non a scopo di lucro”. E sta procedendo allegramente, e voracemente, verso la privatizzazione di tutti i servizi. Tutto in mano ai privati, dunque, e, solo in via eccezionale, in mano pubblica. Questa è la linea. Del governo in carica e di tanti suoi sodali dell’opposizione.
continua

francesco.caroselli ha detto...

...continua

Questa storia della privatizzazione dell’acqua è tutta nostra, tutta italiana, e l’Europa c’entra poco o niente. In Italia si sta facendo, in nome dell’Europa, ciò che l’Europa non ci ha chiesto di fare. Fantastico. Le lobbies economiche non potrebbero avere partner più fedele e solerte. Come fedeli e solerti furono, nel marzo 2006, al quarto Forum mondiale dell’acqua di Città del Messico, i membri della Commissione europea.
Nonostante il Parlamento europeo avesse definito l’acqua un diritto dell’umanità e non un semplice bene economico, i commissari europei ignorarono completamente la risoluzione del Parlamento europeo e tornarono a definire l’acqua un bene economico.
Non solo. Quando i parlamentari di Strasburgo chiesero conto della loro condotta, i commissari risposero di aver agito su mandato del Consiglio dei ministri della Ue , che in maggioranza erano favorevoli alla liberalizzazione dell’acqua. E così – questa è una di quelle “magie” europee a cui bisognerebbe rimediare prima che sia troppo tardi – un organo eletto dai popoli degli Stati membri, il Parlamento, è stato surclassato e messo alla berlina da un manipolo di signori nominati dai singoli governi.



L’Italia però ha qualcosa in più. L’Italia ha le facce di bronzo. Del governo e della cosiddetta opposizione. Capaci di votare tutti insieme appassionatamente – come hanno fatto Pd, Pdl, Udc e Lega Nord – a favore dell’emendamento presentato dalla coppia Filippo Bubbico- Giovanni Procacci (senatori del Pd).
L’emendamento dice che l’acqua, come risorsa, resta pubblica, ma la gestione dev’essere privata. Esattamente ciò che voleva il governo. Tanto è vero che il senatore Gasparri e il ministro Ronchi hanno elogiato e applaudito il duo Bubbico-Procacci, che si è poi vantato di aver scongiurato con il proprio emendamento la privatizzazione dell’acqua.



Non l’hanno bevuta, è il caso di dirlo, non solo i parlamentari Idv, che hanno votato contro, ma anche tre senatori del Pd – Luigi Zanda, Francesca Marinaro e Paolo Nerozzi – che non hanno votato.



Nel frattempo, mentre sta maturando l’idea di un referendum abrogativo, alcune Regioni hanno preannunciato ricorsi alla Corte Costituzionale contro il decreto-legge Ronchi. Tra queste, anche la Puglia, che ha l’acquedotto più grande d’Europa.
Nel 1999, il governo presieduto da Massimo D’Alema voleva vendere l’acquedotto pugliese all’Enel per 3.100 miliardi di lire, ma l’affare saltò anche per l’opposizione del “governatore” pugliese Raffaele Fitto, attuale ministro per gli Affari regionali.
Oggi, il “governatore” Nichi Vendola, all’improvviso, sotto elezioni e con addosso la voglia matta di ricandidarsi alla guida della Puglia, riscopre l’importanza dell’acqua pubblica.
Peccato che Vendola si svegli solo ora, dopo aver cacciato in malo modo dalla presidenza dell’Aqp Riccardo Petrella, membro del comitato internazionale per il Contratto mondiale sull’acqua, e averlo sostituito con l’ennesimo dirigente politicamente lottizzato. E dopo aver fatto il sordo con chi gli chiedeva di muoversi per proporre una legge regionale che scongiurasse il rischio di lucrare sull’acqua. Ora, probabilmente, vuol far credere che lui, almeno sull’acqua – non dico la Sanità, ma l’acqua -, è diverso da Ronchi, Gasparri, Bubbico e Procacci. Ah, be’… Sì, be’…


se non bastasse:
http://www.youtube.com/watch?v=LBBhHyg5saQ

authan ha detto...

Francesco C.,
se ti rivolgi cosi' alle persone (valium) non stupirti se ti capita di non ottenere risposta.

Inoltre, ai copia&incolla di interi lunghissimi articoli preferirei la semplice indicazione di un link, accompagnato al limite da una sinossi o dalla trascrittura di uno o due passaggi significativi.

C'e' molta passione in te, e, lo ribadisco, cio' e' ammirevole, ma devi farti una ragione del fatto che essere d'accordo con te non e' obbligatorio, e che non e' sempre il caso di insistere-insistere-insistere sempre-sempre-sempre su tutto-tutto-tutto.

Ciao,
authan

francesco.caroselli ha detto...

i post piu lunghi che ho fatto... erano tutto farina del mio sacco!
Quando riporto post altri lo dichiara subito
Ed è ai miei post che vorrei risposta.
Anche perchè le offese (valium) non mi sembravano poi cosi eccessive, anzi era un modo per scherzare... perchè qui penso di essere fra amici!

per Authan hai poi visto che a lettere al direttore hanno letto un pezzo del tuo post?

PS- nella puntata di venerdi parlando con il leghista Cruciani ha scoperto (e anche io) il lato umano della lega.... penso sia stato l'intervento piu costruttivo

francesco.caroselli ha detto...

L'altra sera ho visto questo sul canale 130 di sky...
ovviamente sul tubo l'ho trovato.
Ve lo linko perchè se come eravate troppo giovani per ricordare L'AFFARE MONDADORI questo servizio francesce rinfresca un po la memoria
Se voi ne sapete di piu, volete correggere qualche inesatezza, segnalatemelo, perchè io su questa vicenda sono ignorante
ciao

http://www.youtube.com/watch?v=g0LZniSaRLg

Anonimo ha detto...

@ Francesco Caroselli: Ammiro sinceramente la tua passione nel batterti in ciò che credo, ma visto il clima anestetizzato di questo blog, forse è meglio alle 2 di notte, se non si abita negli Stati Uniti e se non si è sposati, guardare un sito porno che rodersi il fegato nel tentativo di svegliare coscienze che discettano di Fiorella Mannoia. Lo dico per te, non si diventa ciechi °-)
Jaco

authan ha detto...

"Risvegliare le coscienze"... Maremma bucaiola, come è facile riempirsi la bocca di concetti vacui.

Buona fortuna, Jaco. Quando avrai finito di cambiare il mondo, facci un fischio.

authan

Anonimo ha detto...

Almeno ci avrò provato, tu invece eri partito bene con il tuo blog, poi sei diventato una sorta di "saccheggi" da radio 24 (peraltro saresti un saccheggi da "saccheggi da radio 24"), perchè la tua buffonata di sabato sulla Mannoia era già stata fatta notare da un altro ascoltatore, aggiungendo un post inutile all'inutile argomento.
Meglio Youporn anche di giorno, forse.
Jaco

Anonimo ha detto...

Ciao Jaco,

ti parlo da anti-berlusconiana convinta, ma questo blog non è Radio Londra e nemmeno il Comitato di Liberazione Nazionale.

comincia Report, stasera puntata imperdibile!


ciao F.

Paolo gabanelliano ha detto...

@ Francesco caroselli:

sull'esautorazione del parlamento, dopo aver visto Report la settimana scorsa, avevo buttato giù un post che in sintesi evidenziava quanto hai scritto ed aggiungeva alcune considerazioni sul fatto che in Italia il potere esecutivo ha prevalso su quello legislativo ed è impegnato in un a lotta al coltello con quello giudiziario.

Davo per scontato che l'argomento sarebbe emerso in trasmissione ma non è avvenuto ed il post è comunque pronto per momenti migliori...

Sono comunque argomenti per i quali mi indigno e preoccupo, ma non sono tali da portarmi ad appoggiare iniziative che ritengo inutili o controproducenti.

Saluti

Paolo gabanelliano