giovedì 16 luglio 2009

La metà oscura

Potremmo stare ore e ore a discutere se il nuovo scudo fiscale di Tremonti, che consente a chi detiene ingenti capitali all'estero di farli rientrare pagando un'aliquota molto bassa, pari al 5%, sia un condono, un condonino o un “condonicchio” (quest'ultimo termine è un parto di Giuseppe Cruciani alla Zanzara di ieri), o se al contrario sia la nuova genialata del neoritrovato mago della finanza creativa che porterà un po' di ossigeno nelle casse dello stato (si stima un gettito di due miliardi di euro).

Alle fine, però, la domanda che più di ogni altra sorge spontanea è questa: se al paese, periodicamente, si continua a lanciare il messaggio che trasferire grandi quantità di denaro nei paradisi fiscali è un atto perdonabile, come possiamo realmente pensare che questo fenomeno un giorno possa interrompersi? E' davvero questo la strategia migliore per combattere i paradisi fiscali?

Io non lo so, non sono voglio ergermi ad esperto di economia che non sono. Però da semplice cittadino mi gratto la testa dubbioso e mi domando: cosa vale di più, l'uovo oggi o la gallina domani? Che l'erario tragga beneficio a breve termine da questo provvedimento ci rende tutti contenti, ma siamo sicuri che nel lungo termine non pagheremo un prezzo, in termine di evasione fiscale, forse più alto del vantaggio riscosso nell'immediato?

Sono quesiti legittimi e sensati, credo. Così come legittimo e sensato erano i quesiti che un giornalista americano di Bloomberg si è permesso di rivolgere ieri, in conferenza stampa, al nostro ministro dell'economia (“come si concilia lo scudo fiscale con la maggior etica nella finanza globale, auspicata nel recente G8? E inoltre, perché ha cambiato idea rispetto a un anno fa, quando aveva detto che non avrebbo più fatto ricorso a scudi fiscali?”), ottenendo una replica molto sgarbata condita da un insulto pronunciato a mezza bocca.

Ha fatto bene Cruciani ha osservare che è inspiegabile il fastidio con cui i nostri politici solo soliti accogliere le domande scomode. Sarà che non sono abituati, ma lo scopo della stampa non è quello di stendere tappeti rossi e sarebbe meglio che tutti se ne facciano serenamente una ragione, specie quando si è convinti della giustezza del proprio operato. Si tratta effettivamente di un'osservazione ineccepibile.

Ma la reazione stizzita di Tremonti sorprende ancor di più se si tiene conto della trasformazione semi-copernicana, sia nei rapporti con gli avversari politici che nella concezione dell'economia, che negli ultimi due anni sembrava averlo visto protagionista. Evidentemente la battaglia interiore tra il Tremonti bianco e il Tremonti nero non si è mai realmente conclusa, ed è chiaro che a prevalere, ora, sembra essere, purtroppo, la sua metà oscura.


Dark Half



Il commentatore Ornette suggerisce, io eseguo. Corrado Guzzanti che fa Tremonti è uno spettacolo imperdibile.




4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi permetto umilmente di suggerire come video finale al post di Authan lo splendido Guzzanti che interpreta Tremonti "Un condono è per sempre" :)
Ornette

http://www.youtube.com/watch?v=95xablVYAow

Anonimo ha detto...

Dal blog di Luttazzi
Il popolo della sinistra accoglie con soddisfazione le offese fatte da Tremonti ad un giornalista in conferenza stampa: è divertente cercare su youtube "Tremonti testa di cazzo". (Marco Ritter)

Paolo Quattromonti ha detto...

@ Authan:

purtroppo i governi italiani si confermano prevedibilissimi.
Nell'ordine:
1) promettono miracoli in campagna elettorale
2) appena eletti si aumentano i privilegi
3) gestiscono con difficoltà l'ordinaria amministrazione
4) Non predispongono nulla in vista di eventi particolari ancorchè prevedibili
5) delegano ai tecnici le emergenze che si dovessero verificare (che infatti mediamente affrontiamo benino)
6) ne finanziano la gestione con nuove tasse (opzione A per il centro sx) o condoni (opzione B per il centro dx).
7) cadono perchè i centristi hanno pattuito condizioni irragionevolmente migliori con l'opposizione.

Tremonti non sta facendo eccezione (vedi punto 6 opzione B): metaforicamente è giunto il momento in cui quanto non hai voluto o saputo prevedere ti presenta il conto, e lui si nasconde mostrando che altri stanno pagando di più ma omettendo di dire però che il ristorante dove hanno banchettato aveva qualche stella / forchetta più del nostro.

Ieri meritavano forse un piccolo approfondimento (ma va reso atto a Cruciani di essere stato tra i pochi a passare questa notizia) le dichiarazioni di Bersani circa il fatto che purtroppo il governo conferma oggi le precedenti previsioni sull'andamento economico italiano di praticamente tutti gli altri enti italiani e del mondo, che precedentemente aveva definito cassandre, gufi, iettatori, catastrofisti, etc. etc. .

Credo che tale analisi sia in gran parte veritiera e che forse varrebbe la pena di vedere se anche tra le ricette precedentemente suggerite vi sia qualcosa di buono da poter recuperare, prima che la crisi finisca di trasferirsi completamente sull'economia reale.

Saluti

Paolo Quattromonti

francesco.caroselli ha detto...

Non c'entra niente con il commento alla puntata.
Ma vorrei segnalare 2 cose per me importantissime che non trovano spazio fra le notizie " e commentate.

1) la manifestazione del 19 luglio a Palermo organizzata dal fratello di Borsellino. Contro i segreti su cui è fondata la seconda republica (per maggiori info www.19luglio1992.com ma anche la trasmissione di Roberto Galullo un abuso al giorno sempre su radio24, dopo la Zanzara)

2) Alla chetichella, senza troppi clamori, hanno fatto ritornare il nucleare in Italia...e chi se ne fotte se in un referendum è stato rifiutato.