martedì 28 luglio 2009

Che tutto cambi affinché nulla cambi

Finalmente ieri due argomenti nuovi si sono affacciati sulla scena della Zanzara: la possibile creazione di un nuovo partito del sud, un movimento politico fortemente legato al territorio uguale e opposto alla Lega Nord, e le singolari dichiarazioni, apparse su Repubblica, di Roberto Calderoli, a seguito di un'analoga uscita di Umberto Bossi, sull'opportunità di ritirare le truppe italiane dall'Afghanistan, “perché la democrazia non si esporta e non si impone”.


SUD

Giuseppe Cruciani ha stroncato senza pietà la prospettiva della nascita di un partito del sud. "Non se ne capisce il senso, se non quello di dar vita ad un movimento volto a rinnovare all'infinito la richiesta di nuovi stanziamenti dallo stato centrale agli enti locali". Questo, in sintesi, il Cruciani pensiero, che quindi identifica nell'eventuale nuova formazione politica un partito spauracchio con un solo reale obiettivo: chiedere soldi, a prescindere dal modo con cui poi verranno spesi.

La stroncatura del partito del sud è stata condivisa in modo pressoché unanime sia dagli interventi degli ascoltatori, che da quelli degli ospiti vip, don Peppino Caldarola e il prof. Luca Ricolfi, e a questo coro di dissensi mi unisco pienamente anch'io. Non serve essere dei leghisti (del nord) sfegatati per pensare come il regime di stato assistenzialista non possa essere ulteriormente perpetuato. Se dallo stato centrale non viene uno stimolo ad una più oculata gestione della spesa pubblica, i politici degli enti locali continueranno a scialare allegramente i fondi a loro disposizione. E' ora di cambiare registro, facendo sì che siano gli stessi cittadini del sud, consapevoli della maggior responsabilizzazione dei loro amministratori, a fungere da controllori, fiatando sul loro collo.


SUD


Se il nuovo partito fosse, per ipotesi, motivato da una spinta autonomista paragonabile a quella che portò alla nascita della Lega Nord, in un certo senso lo capirei (non sto dicendo che lo approverei). Ma non è questo il caso. Qui si vuole promuovere una sorta di "orgoglio meridionale" finto, gattopardesco, non per cambiare la situazione, ma, al contrario, per fossilizzarla, cristallizzarla, per far sì che tutto rimanga come è da sempre.

C'è però un altro dato politico che alla Zanzara di ieri e passato un po' inosservato. Questa vicenda del partito del sud mette in luce la gigantesca contraddizione di un elettorato meridionale, ma soprattutto siciliano, che vota in massa una partito, il PDL, in forzata simbiosi con la Lega Nord. Se davvero è ancora diffuso il concetto di stato assistenzialista, il voto di massa per il centrodestra ha rappresentato, sotto questo punto di vista, la classica zappa sui piedi.


AFGHANISTAN

La mossa del duo Bossi-Calderoli ha un nome preciso. Si chiama "occupazione degli spazi". E' inutile stupirsi, come ha fatto Cruciani, dell'incoerenza con le prese di posizione passate e dell'assurdità di una simile dichiarazione in un contesto di governo, quando in realtà ci si trova di fronte ad una scientifica strumentalizzazione di ogni singola questione, al fine di riposizionasi nello scacchiere politico, sgomitando a destra, per rimarcare la propria indipendenza da usare come arma di pressione, e a sinistra, per rubare qualche voto ai partiti pacifisti ormai fuori dai giochi.

Molto semplicemente, secondo me a Calderoli dell'Afghanistan, non gliene importa nulla. Se io fossi Cruciani a questo punto chiuderei con un bel "che volete farci, la politica è anche questo", ma siccome non lo sono, prendo il mio taccuino e aggiungo un'altra riga sotto la voce "perché non voto Lega".

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Negrita, "Rotolando verso sud" (2005)





Sopra a un'onda stanca che mi tira su
Mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud


7 commenti:

Paolo l'autonomista ha detto...

Buongiorno,

la puntata di ieri ha finalmente spostato gli obiettivi dal letto di Putin a qualcosa di diverso.

Il tema del partito del Sud, che per ora appare come qualcosa di nebuloso ed abbastanza equivoco, potrebbe diventare un tema politico importante nel futuro anche prossimo, anche se i commenti di questi giorni, secondo me, stanno mancando il punto.

Personalmente vedo infatti molti paralleli con la genesi della Lega dei primordi e con le reazioni che questa suscitò, per cui ho il sospetto che si possa replicare a vent’anni di distanza un fenomeno in gran parte analogo:

1) la nascita è espressione di un diffuso sentimento locale di distanza dalle istituzioni,

2) l’obiettivo è gestire grossi interessi economici (i finanziamenti europei per il meridione nel caso odierno, le tasse degli imprenditori del nord per la Lega di ieri),

3) gli altri attori politici – con una parziale esclusione per la Lega - tendono a minimizzarlo nella portata (oggi dicono –Cruciani incluso- che nasce solo per spillare più soldi per il Sud, ieri della Lega si diceva che aveva come unico programma la riduzione delle tasse per gli imprenditori del Nord),

4) si abbandonano le richieste autonomiste regionali su base culturale (ieri di movimenti o partitini come Sudtiroler Volks Partei , Union Valdotaine, Movimento Friuli, oggi degli eredi del Movimento indipendentista siciliano e del Partito Sardo d’Azione) in favore di quelle su base economica macroregionali,

5) il potere centrale non è preparato o intenzionato o non ha la possibilità di risolvere a breve le problematiche che possono essere i fattori di sviluppo di una realtà politica di questo genere (per quanto riguarda il Nord solo ora il solo Galan sembra intravvedere un modo per limitare la spinta autonomista ispirandosi al modello bavarese, il PD e PDL sono ben lontani dal capire che le spinte centrifughe nascono dall'inadeguatezza cetrale)

La cosa secondo me preoccupante è che la coesistenza di due Leghe entrambe forti nel loro territorio ed aventi un obiettivo autonomista comune potrebbero rendere credibile lo scenario dell’ indipendenza sul modello cecoslovacco ventilato ieri sera da un ascoltatore in chiusura, con il grosso limite che la struttura statale italiana è, per larga parte, molto “meridionalizzata”, anche in strutture fondamentali (si pensi al personale scolastico, all’esercito, alle forze dell’ordine,…).

Cruciani ha anche "bucato" una piccola polemica che secondo me avrebbe meritato un minimo rilievo: Brunetta ha aperto la campagna elettorale per Venezia in vista delle elezioni dell’anno prossimo (http://www.corriere.it/politica/09_luglio_27/brunetta_cazzullo_3c4b73d0-7a70-11de-8f8b-00144f02aabc.shtml ). Un estimatore del ministro come Cruciani avrebbe potuto approfondire meriti e contraddizioni dell’intervento, sia perché Venezia sembra una delle roccaforti del centro sinistra più in bilico, sia perchè il ruolo del ministro nell'acquisire consenso per il governo è stato sinora tutt'altro che secondario, e una sua candidatura a sindaco smentirebbe una gestione sinora personalistica della lotta all'inefficienza nella PA.

Saluti

Paolo l'autonomista

Cristiano ha detto...

Ora io non vorrei passare per il dietrologo di turno, ma è abbastanza chiaro che dietro a Miccicchè e Lombardo c'è Dell'Utri e dietro a Dell'Utri c'è, sappiamo benissimo quale organizzazione. La lega del sud è un idea nata dal fatto che con la Lega sempre più forte e Papi sempre più in discesa, la mafia sta pianificando i prossimi appoggi/infiltrazioni politiche. Era già successo nel 93/94 ma poi Papi fornì le giuste garanzie. Ora è tempo di riprendere quell'idea. Ma ovviamente sarà difficile che ce la raccontino così (a meno che Papi in un ultimo sussulto non decida di scoprire le carte rivelando la vera natura dell'operazione)
Morto un Papi se ne fa un altro…

paolo ha detto...

... che pochi interventi... sono davvero tornati tutti da forbice?

:-)

Saluti

Paolo

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/mappe/paese-leghe/paese-leghe.html

ho trovato illuminante, come sempre del resto, il pezzo del prof. Ilvo Diamanti di qualche giorno fa che propongo.

ciao Arthur

ps: ho avuto gli stessi pensieri riguardo a Brunetta....pronto a lasciare il ruolo di drone-buster per diventare il Doge ???

Anonimo ha detto...

@ Paolo

non tutti han voglia di scrivere, ma se guardi i visitatori della giornata, si possono fare altre valutazioni.....

Anonimo ha detto...

Una scissione del sud e/o un partito autonomista del sud sono fantascienza. Non converrebbe a nessuna Regione dal Lazio in giù (Lazio compresa)!!! L'Italia a due velocità è un dato oggettivo come la questione meridionale mai risolta. Mettendo da parte l’orgoglio campanilistico di Regioni che vantano una storia e una cultura millenarie, il meridione non è autosufficiente economicamente parlando. Se non si aiuta il mezzogiorno quelle terre saranno lasciate in balia della criminalità organizzata e di una paurosa instabilità politico - economica. Solo i razzoleghisti anelano egoisticamente ad un simile scenario. Le persone serie del sud non possono pensare che una scissione porti benefici al sud stesso. Non lo pensano neanche i vari Miccichè, Lombardo e compagnia. Io vedo solo uno scontro interno al centrodestra, necessario (a parere dei fautori) a riequilibrare politicamente un governo che si sta sbilanciando troppo sugli interessi del Nord (complice la crisi economica). I fondi arriveranno con buona pace di tutti, senza purtroppo modificare nel profondo una condizione atavica del meridione. Si tratterà del solito dare avere per mantenere il consenso elettorale, per elargire prebende e alimentare il voto di scambio utile per le prossime elezioni Regionali. In questo Silvio è un maestro e gestirà tutto con la spregiudicatezza e l’incoerenza di sempre, ma con l’efficacia necessaria a mantenere il potere; costi quel che costi.
Pasquino

Anonimo ha detto...

Gli italiani hanno perso la capacità di scandalizzarsi

Caro Severgnini,
le scrivo in reazione al suo articolo della scorsa settimana in cui lei si mostra chiaramente infastidito dal modo in cui la stampa estera spara sentenze sul nostro Bel Paese. Questo il mio primo pensiero: Ma come, adesso ci si mette pure Severgnini? Ma e' mai possibile che noi italiani non riusciamo proprio ad indignarci della bassa moralita' (e spesso evidente illegalita') della nostra classe politica? E nonostante sia innegabile che i giornalisti stranieri si divertano un po' troppo (invidia forse?), questo non e' cosi' importante: il vero problema e' che la maggior parte degli italiani ha perso la capacita' di scandalizzarsi. Tutto un modo di pensare e agire, forse proprio degli italiani, si, ma intrinsecamente individualista, o peggio lobbista, in ogni caso anti-statale, e' stato ampiamente sdoganato. Questa e' la prima vittima del berlusconismo. Quando Berlusconi dice che le tasse sono alte e quindi non bisognerebbe pagarle, oppure che lui si circonda di belle figliole perche' non e' mica un santo (quando io invece avevo capito che era Unto dal Signore, tra l'altro), o che il conflitto di interessi non interessa piu' nessuno, oppure apertamente si adopera per passare leggiucole ad personam, o infine e' resa pubblica una telefonata con il direttore della RAI che avrebbe costretto alle dimissioni qualunque politico dotato di rispetto verso il pubblico, io non ci vedo una gran differenza con Mussolini che, in seguito al delitto Matteotti, dichiara in parlamento di assumere la piena responsabilita' "politica, morale, e storica" dell'accaduto. Ovvero, l'inizio della dittatura. Insomma, mi sembra che in Italia si sia persa l'obiettivita' nel giudicare questa grossa anomalia. Ci si sofferma su dettagli, forse giusti ma inutili, o ci si culla sull'idea (un po' snob, a me pare) che il paradosso sia un nostro vecchio pallino. Intanto l'economia va male, il paese invecchia, i giovani espatriano, un governo incostituzionale condona e fa leggi razziste.
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Per questo, ma anche per molto altro, non bisogna cessare di indignarsi.
Ad esempio le proposte leghiste in materia di pubblica istruzione con le quali si è toccato credo il fondo!