giovedì 28 maggio 2009

Would you buy a used car from this man?

Politically correct o politically incorrect? Questo è il problema.

Quale delle due strategie è elettoralmente più efficace per un leader politico? Io non sono un esperto, ma se tale leader dovesse seguire le orme del re della politica (anzi, l'imperatore), Silvio Berlusconi, colui che ormai avvicina percentuali bulgare di consenso, la risposta è una sola: politically incorrect. E alla grande.

Del resto, non fu proprio il cavaliere a dare dell'utile idiota a Prodi? Del fallito a Soru? E dunque politically incorrect sia. All'insegna dei colpi bassi. Ma come spesso accade in questi casi, arriva il momento in cui l'allievo supera il maestro, cancellando i vecchi limiti e definendone di nuovi.

Così è successo con Dario Franceschini, il quale, con la sua dichiarazione di ieri riferita a Berlusconi (“italiani, fareste educare i vostri figli da quest'uomo?”, che poi è una variante del celebre slogan anti-Nixon “would you buy a used car from this man?”), decisamente non ci è andato leggero, suscitando peraltro le indignate reazioni di Piersilvio Berlusconi e degli altri figli del cavaliere.


Nixon


A mio avviso l'uscita di Franceschini può essere analizzata in due modi diversi a seconda del punto di osservazione:

1) Il primo è quello spiegato ieri da Giuseppe Cruciani alla Zanzara: “E' normale che in campagna elettorale ci possa essere una certa dose di brutalità. Si può essere corrosivi, feroci, ma quella di Franceschini è un'accusa diretta, personale, e molto pesante. C'è un salto di qualità che travalica i limiti”.

2) Il secondo punto di osservazione è quello spiegato oggi da Beppe Severgnini sul Corriere: “L'opposizione, in tutte le democrazie, cerca i punti deboli dell'avversario, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Dov'è lo scandalo, qual è la novità? Se Piersilvio s'indigna, non ha idea di cosa avrebbe passato suo padre in America, in Germania o in Gran Bretagna”. In altre parole, in politica non si fanno prigionieri, non facciamo le mammolette.

A quale scuola di pensiero vi sentite più vicini? Io un po' ruffianamente, mi pongo più o meno nel mezzo.

Come Severgnini, sono convinto che se anziché in Italia, dove l'indulgenza regna sovrana, ci trovassimo in USA o UK, dove nel dibattito politico non ci sono limiti alle altezze (o bassezze) a cui può essere spostata l'asticella, i casi Noemi e Mills (per non menzionarne altri del passato), anche presi singolarmente, sarebbero stati sufficienti affinché Berlusconi venisse letteralmente sbranato e maciullato dai media e dagli avversari. Quella di Franceschini in confronto è stata quasi una carezza.

Tuttavia, confesso che nel momento in cui ho letto e ascoltato la frase di Franceschini io mi sono sentito a disagio. A me una politica a base di offese e di attacchi personali proprio non piace, a prescindere da chi sia o l'autore e il destinatario dell'attacco. Nel mio mondo ideale un certo qual bon ton dovrebbe sempre prevalere. Rinfacciare ad un avversario politico bugie e mezze verità è sacrosanto, ma ipotizzare eventuali inadeguatezze nell'educazione dei bambini secondo me è troppo. E' supponente. E' arrogante. E' una pipì fatta fuori dal vaso. Ed è politicamente off topic.

(Nota: Franceschini oggi ha chiarito che intendeva solo mettere l'accento sui “valori che un uomo pubblico, con i suoi comportamenti, trasmette alle giovani generazioni”. Ci credo, ma rimane il fatto che sarebbe stato meglio adottare una scelta di parole meno ambigua. E' comunque divertente osservare che di nuovo Franceschini sembra copiare, comunicativamente parlando, le tattiche del cavaliere: prima si fa la sparata, poi "si precisa".)

Ad ogni modo, sul caso Noemi, l'unico elemento politico su cui deontologicamente è appropriato premere l'acceleratore è il tema delle balle sparate dal premier. E' sufficiente. Tutto il resto, inclusi i rilievi sulla condotta pubblica e privata del premier, la conformità di tale condotta con il ruolo istituzionale, la coerenza con i messaggi (di uomo dedito al lavoro e con accanto una famiglia felice) tramandati in passato, viene da sé. Spontanemente. Spesso, le parole che fanno maggiormente male sono quelle non dette.


15 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno.

Due osservazioni

1) B se ne esce con le corna, le metastasi, i falliti e dopo si scandalizza per questo? Ma stiamo scherzando?

2) La frase di Franceschini, se la si interpreta come critica all'educazione dei figli di B, la si interpreta un po' alla Ferrara o alla Cruciani. Mi sembra evidente che il significato della frase è: "che esempio dà quest'uomo? Gli affideresti delle responsabilità come modello per i tuoi figli". Interpretarlo come attacco alla famiglia di B è pretestuoso.

Saluti

Tommaso

Anonimo ha detto...

Veronica (eddai torna ad essere solo Miriam Bartolini!)
la zia di Noemi
l'ex-fidanzato di Noemi

SANTI SUBITO!!!

Anonimo ha detto...

la cosa veramente scandalosa di tutta la faccenda, che nessuno fai mai notare appieno, è come possano gli uomini del centro-destra utilizzare i più bassi mezzi di campagna elettorale per attrarre il consenso (non ultimi gli insulti a soru) e poi si facciano campioni del fair-play nella politica quando qualcun altro, diverso da loro, prova a rispondere.

Ritengo che, comunque, le dichiarazioni di Franceschini non hanno nulla di scandaloso. Come ha puntualmente fatto notare authan il segretario del pd non ha tirato in ballo i figli del sig. b., ma ha solo chiesto agli italiani se sarebbero disposti a dare in mano a questo signore, a cui sono disposti ad accordare la guida del paese, l'educazione dei loro stessi figli.

L'unico problema, se così si può dire, che sta nell'uscita di Franceschini è il fatto che essa si è prestata (come abbiamo visto) a interpretazioni fuorvianti, da parte dei servi di sua maestà imperiale, tali da indurre in errore l'uomo della strada.

Grazie per l'attenzione

Scriva

Paolo, l'anima bella ha detto...

Buongiorno,
oggi mi sento pienamente in sintonia con Tommaso.

Sarò un'anima bella, ma nelle parole di Franceschini sinceramente non avevo letto "un'accusa diretta, personale, e molto pesante.", nè "un salto di qualità che travalica i limiti”, anche se era effettivamente a rischio ambiguità.

Ma ve lo vedete il ferocissimo Franceschini uscire da messa e scagliarsi con la bava alla bocca contro un avversario dandogli dello sporco pedofilo? Per poi tornare dentro a confessarsi? Io no.

Personalmente l'avevo letta come un invito agli elettori a verificare nel modo più sincero possibile se condividono con SB la scala di valori, usando i figli come metro assoluto e come strumento per toglierli da una accettazione indifferente della situazione attuale (c'è chi giura sulla loro testa...).
Perchè sono sicuro che molti elettori di SB non vorrebbero che i propri figli crescessero come lui (per molti altri sarà anche desiderabile, son sicuro...).
E sono sicuro che questo li faccia ragionare molto più che l'ipotesi di acquistare da lui un'auto usata (blu, tedesca, di lusso, praticamente nuova, potrebbe essere un affarone...:-)).

Come al solito ho trovato abominevole Sgarbi.

Domanda: possibile che Cruciani (giornalista) non sapesse dello slogan elettorale originario, un luogo comune della storia politica che la redazione ha dovuto ricordargli? sono io o è lui a stare su un pianeta parallelo?

Saluti

Paolo, l'anima bella

Paolo l'inaffidabile ha detto...

@ Authan: per quanto riguarda le tecniche di comunicazione di Franceschini, c'è molta differenza tra precisare quale sia la corretta interpretazione di una frase e smentire sistematicamente la chiarissima sparata del giorno prima... a sinistra devono ancora farne di strada...

Saluti

Paolo l'inaffidabile

authan ha detto...

L'ambiguita' di Franceschini era voluta. Il leader del PD fa la faccia feroce per recuperare qualche voto da Di Pietro. Il solito giochino dei cannibali.

Paolo, hai ragione, in comunicazine la sinistra e' ancora scarsa :-)

x tutti i commentatori: scusate se mi faccio vedere poco nei commenti ma ho davvero poco tempo.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: prossima settimana BLOG CHIUSO causa vacanzina del sottoscritto. Siete avvisati.

Ciao,
Authan

Andrea ha detto...

Scusa authan, ma sentendolo chiedere alle persone che chiamano se è un dipendente, non posso non dire che cruciani è un deficiente

Anonimo ha detto...

E Mentana perchè è stato mandato via? Ah Crucià ce sei o ce fai?

Anonimo ha detto...

Mitico quello che ha chiamato Cruciani avvocato Ghedini!! Da aggiungere nelle Perle

Anonimo ha detto...

Cruciani dixit "che facci si adegui a quello che dice il Premier, francamente non sta nè in cielo nè in terra..". Io da Cruciani non comprerei neanche uno specchietto della macchina, semmai uno specchietto per le allodole.

Sandrone ha detto...

Ho iniziato ad ascoltare Radio24 tre anni fa e non potevo credere alle mie orecchie: la rassegna stampa di Bruno Perini, il microfono aperto con Alessandro Milan, e la Zanzara di Cruciani, che citava in continuazione Tito Boeri, lavoce.info, Pietro Ichino, Mario Monti.
Insomma, era una radio che faceva informazione di qualita' senza essere schierata con nessuno, praticamente un caso unico in Italia.

Oggi Bruno Perini non c'e' piu', Alessandro Milan e' ridotto al ruolo di annunciatrice, e Cruciani... beh, lavoce.info, Ichino, Monti sono scomparsi, oggi ci sono Gianluigi Paragone e Filippo Facci e Sgarbi, e l'onesta' intellettuale di Rossella e Belpietro.

Stasera con la penosa domanda agli ascoltatori se fossero dipendenti e di chi ha veramente toccato il fondo, ormai e' al livello dei suoi interlocutori odierni, una rubrica fissa su Libero gli spetterebbe di diritto.

E il fastidio, il livore, l'incapacita' di ribattere alle osservazioni dell'ascoltatore che gli faceva notare come tutti i giornalisti che avessero osato deviare dalla linea dettata dalla proprieta' fossero stati allontanati e il "...non mi risulta che Montanelli sia stato cacciato !!!"

Dobbiamo prenderne atto: Cruciani ormai e' come la maggioranza dei giornalisti italiani, un misto di pavidita' e incapacita', in realta' ai nostri giornalisti non c'e' neanche bisogno che si detti la linea, la capiscono benissimo da soli. Pero', che tristezza...

Anonimo ha detto...

Authan,
comincio a preoccuparmi. Sono sempre d'accordo con te.
Una volta mi succedeva anche con Cruciani poi per fortuna ha ceduto al fascino del cavaliere e mi sono sentito un po' meglio.
Non è che mi farai poi questo scherzo anche tu ?
Comunque sei un grande. In questo mondo di insetti, quasi indispensabile.

Conservati cosi'.

F®Ømß°£ ha detto...

Cruciani patetico tutta la sera e a mio parere anche disonesto intellettualmente.

Io non sono assolutamente d'accordo con l'espressione "servo". Ma trovo più appropriata l'espressione "pavido".

Io non credo che tutti i giornalisti che sono dipendenti di B siano pagati per dire cose che non pensano a favore del loro editore. Mi pare però evidente che:

1) possano essere selezionati in funzione delle loro idee

2) possano avere vantaggi adottando la linea dell'editore e svantaggi, andando contro di essa.

Negare questo è ipocrita.

Accanirsi su qualsiasi cosa dica Franceschini per tutta la puntata è noioso e fazioso.

Concordo con Sandrone sullo scadimento di radio24 da quando ho iniziato ad ascoltarla ad oggi.

Saluti

Tommaso

Squeeze ha detto...

Ieri notte ho ascoltato la replica della Zanzara, era da qualche settimana che non la sentivo. Ci credete che mi ha fatto innervosire tanto da stare sveglio fino alle 4? Cruciani (mi) è scaduto tantissimo dai primi tempi di conduzione, e il problema principale, a mio modo di vedere, è proprio la sicumera con cui tratta gli ascoltatori. Mi sembra il vecchio del paese che crede che i più giovani siano tutti scemi. Il "teatrino" del "lei è dipendente?" lo puoi fare due volte, tre, ma alla quarta telefonata basta, abbiamo capito. Quando ha sovrastato l'ascoltatore che citava il caso Montanelli secondo me ha raggiunto l'apice. Non capisco come abbia fatto un ex Radicale a diventare così berlusconiano, si sarà messo d'accordo con Capezzone.

Complimenti all'autore del blog.

Anonimo ha detto...

Credo che si sia superato il limite del buon senso e tutti abbiamo responsabilità e doveri. A cominciare dalla politica che deve ispirarsi a criteri di rigore e di serie­tà. Quei criteri che hanno indirizzato l’atti­vità di un governo che ha risolto gravi emergenze e problemi quotidiani con tem­pestività ed efficacia, grazie ad un presi­dente del Consiglio che è riuscito non solo ad interpretare le speranze e i sogni degli Italiani, ma anche a tradurli in realtà. Que­sto, quello delle cose realizzate per il bene del Paese, è il terreno di confronto sul qua­le vogliamo misurarci e di cui deve rispon­dere agli italiani il presidente Berlusconi. Un leader mai prepotente o arrogante, con­sapevole di una innata capacità seduttiva che ha usato a fini di ricerca del consenso e non per scopi morbosi.

Un uomo leale, perbene e rispettoso.

Una persona di garbo e gentilezza, doti che qualcuno vorrebbe declassare a mera finzione e che invece sono autentiche. E, lasciatemi pure dire che, in un mondo po­polato da gran cafoni, sono qualità rare ed invidiabili. Il resto, tutto il resto, sincera­mente sono affari suoi. O, almeno, così do­vrebbe essere in un Paese «normale».


Dopo che il Cavaliere di Hardcore, il Signore dei Tranelli...... si è lamentato che i suoi non lo hanno difeso abbastanza.... ecco che la cerbiatta Mara Carfagna scende in campo con una lunga lettera oggi al CDS.(da cui l'estratto di cui sopra)

Cruciani nei giorni scorsi rifiutava vigorosamente di assimilare il caso Noemi al Clinton-gate.... è vero, non c'è analogia... perchè Monica Lewinski per il suo pompino non è diventata ministro!