giovedì 21 maggio 2009

Rigore è quando arbitro fischia

La Zanzara di ieri, ancora incentrata sulla sentenza Mills, è iniziata nel peggiore dei modi con l'ospitata di Giancarlo Loquenzi (ormai prossimo al titolo di mascotte ufficiale della trasmissione), il quale, istigato purtroppo da Giuseppe Cruciani, ha speso una decina di minuti a difendere il diritto di Silvio Berlusconi a riferire in parlamento sul caso. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni di Antonio Di Pietro e di vari esponenti del PD, secondi i quali per il premier sarebbe più appropriato andare a difendersi dall'accusa di essere un corruttore di testimoni in tribunale, piuttosto che alla Camera dei Deputati.

Toc toc, Loquenzi, ci sei? Ce la fai? Sei connesso? Nessuno poneva una questione di diritto, ma di opportunità! E' ovvio che presidente del consiglio ha diritto di dire tutto quel che vuole in Parlamento, ma non c'è nulla di male nel ritenere che il prevedibile violentissimo attacco alla magistratura a cui assisteremo (anche se ieri Loquenzi, inconcepibilmente, ha avuto il coraggio di parlare di “processo alle intenzioni”, dopo che Berlusconi ha definito il giudice Nicoletta Gandus - e non è la prima volta - un “nemico politico”. Incredibile, incredibile…) sia istituzionalmente inopportuno. C'è poco da “trasecolare”, caro Loquenzi. Anzi, mi correggo, ce n'è molto, in questa vicenda, ma per ben altre ragioni.

Ha invece centrato perfettamente il punto, un'ora più tardi, Piero Sansonetti. Il direttore del nuovo quotidiano L'Altro ha sostenuto che la protezione del Lodo Alfano da un lato, e il pubblico atteggiamento battagliero con metaforiche mitragliate ad alzo zero rivolte ai magistrati dall'altro, sono due elementi incompatibili. Non da un punto di vista giuridico, chiaramente, ma da quello della coerenza. Sei intoccabile? Okay, ma abbi almeno la decenza di stare zitto.

Come termine di paragone, aggiungo io, si tenga presente l'atteggiamento ben più pacato e dignitoso, ricordato oggi in uno splendido articolo di Carlo Federico Grosso sulla Stampa, che tenne di Giulio Andreotti quando le procure di Palermo e Perugia lo processarono per attività mafiosa e omicidio volontario.

A sorpresa, Cruciani, seppur con toni più sfumati, su questo punto ha dato ragione a Sansonetti, citando a tal proposito un fondo del Foglio di ieri dove al cavaliere veniva suggerito, in sostanza, di non perdere le staffe, e di “affrontare l'ostacolo con la calma determinazione di chi attraversa un lago ghiacciato”.

Poi, verso la fine della trasmissione, è venuto il turno di Filippo Facci, il quale ha ripreso i concetti espressi nel suo pezzo pubblicato ieri sul Giornale. In tale articolo, il procedimento Berlusconi-Mills veniva definito come “il più ridicolo e inconsistente tra quelli che Silvio Berlusconi aveva subito da 16 anni a questa parte”, perché, a detta di Facci, “se una corruzione corrisponde a un dare per avere, manca la prova del dare e manca la prova dell'avere”.

Io ho molto rispetto per questa opinione e l'ho ascoltata/letta con interesse. Primo perché ho una buona considerazione per Filippo Facci, che ritengo un abile commentatore almeno fino a quando non si lascia sopraffare dalla sua ossessione morbosa per Marco Travaglio. E secondo perché almeno Facci è uno dei pochissimi che si è degnato di seguire nel tempo l'andamento del processo e di studiarsi il tomo di 400 pagine delle motivazioni della sentenza. Ciò premesso, da qui a dire che Facci ha sicuramente ragione ce ne corre. Altri commentatori, che conoscono anch'essi il processo a menadito, sono giunti a conclusioni opposte.

E comunque, in ultima battuta, il pensiero dei commentatori serve solo per trovare spunti su cui chiacchierare "al bar prima di tornare a casa". Quel che conta davvero è solo il verdetto finale a cui è giunto il legittimo collegio giudicante, secondo quando previsto dalla costituzione e dalle leggi della Repubblica. Sui contenuti di una sentenza si può liberamente questionare, ovviamente, ma prima o poi arriva sempre il momento in cui non resta che prenderne atto, senza mettere unilateralmente in discussione l'intero ordinamento dello Stato.

Un po' come nel calcio. Si può far uso di mille moviole, si può discutere fino alla nausea se era o non era rigore, ma quel che l'arbitro ha deciso rimarrà comunque e tutte le chiacchiere stanno a zero. Per citare Vujadin Boskov, mitico allenatore serbo di qualche tempo fa, “rigore è quando arbitro fischia”.

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Dal prossimo 2 giugno Cruciani condurrà una trasmissione televisiva su La7, intitolata "Complotti".

7 commenti:

mario ha detto...

loquenzi dice solo michiate, sansonetti mi pare abbia detto semplicemente una ovvietà, quanto a facci non capisco come fai a parlare bene di un simile cialtrone.

la zia di Veronica ha detto...

Emmenomale che Ferrara ieri gli ha detto di star calmo!
Io penso a che penseranno del padre quelle due povere ragazze.... e il figlio giovane cosi dolce e sensibile.
Ma come si fa ad andare avanti con uno che non ha il minimo autocontrollo? Mi par persino peggio di Bossi ora come ora.... e ce ne vuole neh?!?

aaron1980 ha detto...

Ma davvero credi che Facci studi le carte e sia imparziale? per riuscire a difendere B. riesce a fare dei doppi salti mortali con avvitamento: un processo dove c'è la confessione scritta dell'imputato, resa tra l'altro senza sapere che sarebbe finita nelle mani degli inquirenti, più di questo cosa volete?

paolo,chiavari ha detto...

Complimenti Authan, post perfetto ! So che ti vergogni un po' e a quell'ora sei indaffarato ( come hai scritto tu :p ), ma se chiamassi una volta la Zanzara ci faresti un grande piacere!!

Continua così !!

Paolo senza aggettivi ha detto...

Buonasera,
bel post, ma ho seguito male la trasmissione (Radio Maria sta invadendo le frequenze...).
Due appunti quello di Sansonetti è galateo, e nella politica italiana è da un po' che non si usa più...

"Quel che conta davvero è solo il verdetto finale a cui è giunto il legittimo collegio giudicante, secondo quando previsto dalla costituzione e dalle leggi della Repubblica." Aggiungerei un "per ora", vista la capacità di intervento preventivo interessato...

Saluti

Paolo senza aggettivi

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/suicidi-veneto/suicidi-veneto/suicidi-veneto.html

....mentre il vecchio signore coi capelli nuovi intrattiene altri imprenditori con i SUOI problemi giudiziari....e dice che sarà difficile poter fare le riforme (AD ESEMPIO PAGARE IN TERMINI ACCETTABILI I DEBITI DELLA P.A. AI FORNITORI)a causa dell'inutilità del Parlamento e della mancanza di poteri......

L'amica di Marina ha detto...

...Se fosse mio padre.... io chiederei l'infermità mentale....

L'amica di Marina