mercoledì 8 aprile 2009

Ascoltando tra le parole

La trasmissione di ieri si è aperta con una polemica di Giuseppe Cruciani nei confronti di Marco Travaglio per ciò che quest'ultimo, con somma disapprovazione del conduttore della Zanzara, ha scritto e detto in un suo articolo sull'Unità e nel suo ultimo video "Passaparola".

Riassumendo brevemente, Travaglio ha osservato che i tragici eventi in Abruzzo hanno originato automaticamente in lui delle associazioni di idee relativamente al piano casa, che a suo dire peggiorerebbe ulteriormente la stabilità degli edifici, al ritorno al nucleare, che non si sposa bene con la sismicità del territorio, e al ponte di Messina, che verrebbe costruito in uno dei luoghi storicamente più soggetti a forti scosse telluriche. Inoltre, Travaglio ha preso le difese dello studioso Giampaolo Giuliani (colui che in marzo aveva preannunciato un forte sisma in Abruzzo, senza però saper precisare luogo e giorno esatti) e al contempo ha duramente attaccato il capo della protezione civile Guido Bertolaso, il quale, giorni fa, aveva denunciato Giuliani per procurato allarme.

Insomma, Travaglio ha messo un sacco di carne al fuoco a proposito della quale io desidero condividere con voi alcuni pensieri che ieri si sono materializzati nella mia mente.

Primo pensiero. In questi giorni di lutto nazionale, io credo che ora non sia il momento per polemizzare con il governo, o con il capo della protezione civile, tenendo anche in conto che la gestione dell'emergenza, a detta di praticamente tutti gli osservatori, è stata assai efficace. Inoltre, schierarsi con Giuliani mi è sembrato un atteggiamento strumentale volto unicamente a portare un attacco contro Bertolaso. Non era davvero il caso.

Secondo pensiero. E' normale e fisiologico che un'associazione di idee tra i crolli dovuti al terremoto e il recente piano casa sia sorta spontanea in molti. A chi non è balzato in mente neppure per un istante che nel piano per l'aumento della cubatura delle abitazioni non si faceva cenno a criteri di costruzione antisismica?

Sono certo che a tutti è venuto istintivo riflettere su cosa sarebbe successo se a L'Aquila ampliamenti un po' troppo "allegri", facilitati da questa sorta di deregulation, fossero stati già una realtà. Non è stato il solo Travaglio a toccare il tema, anche se sicuramente Travaglio ci ha aggiunto una dose forse troppo pesante di cattiveria. Per citarne un altro, anche Sebastiano Barisoni alle 17:12 di ieri, durante Focus Economia, sempre su Radio 24, si è posto lo stesso identico quesito. Eccovi quaranta secondi di Barisoni in voce:



Peccato che questi dubbi sul piano casa siano stati sollevati solo dopo il terremoto, cosa che in parte indebolisce la critica.

Analogamente, ho trovato altrettanto normale e fisiologico che il terremoto in Abruzzo originasse dei sentimenti di preoccupazione relativamente alla futura costruzione di nuove centrali nucleari e del ponte di Messina. Sicuramente c'è chi, come Travaglio, ne approfitta per trovare argomenti con cui attaccare lancia in resta il governo, ma c'è anche chi, con molta più serenità, si limita a porsi dei legittimi dubbi che anziché essere sminuiti o derisi andrebbero invece affrontati e chiariti.

Ad esempio: è vero, come sostiene tra gli altri il geologo Mario Tozzi, che il ponte sullo Stretto è progettato per resistere ad un sisma di livello 7.1 della scala Richter, ovvero l'intensità del terremoto che distrusse Messina nel 1908? La questione è che sebbene 7.1 sia sì un livello alto, di terremoti di intensità superiore a 7.1 se ne sono registrati moltissimi in passato, e inoltre la frequenza di terremoti di livello Richter pari almeno a 8, nel mondo, è di uno all'anno. Siamo proprio sicuri che valga la pena fare questa scommessa con la natura? Non è una domanda retorica, quella che pongo; io vorrei semplicemente capire.

Ultimo pensiero. Se non era ieri l'occasione per commisurarsi serenamente e direttamente con Marco Travaglio, allora quando? Perché non si è ritenuto di invitarlo in trasmissione? E' del tutto legittimo che da parte di Cruciani ci sia disapprovazione, disistima, e anche una certa ostilità, che, per quanto sforzo egli faccia per edulcorarla, è comunque distintamente percepibile leggendo tra le righe (o meglio, ascoltando tra le parole). Però, situazioni come quella di ieri, secondo me, sarebbero state perfette per mettere in pratica la sacra arte del confronto, del dibattito tête-à-tête, lasciando da parte, invece, quella dell'ovattato dileggio dell'assente (arte, quest'ultima, in cui lo stesso Travaglio eccelle, sia chiaro).

Lo dico esagerando un po' per fare impressione, ma passatemela: io non avrò pace finché non sarò partecipe di una bella e civile chiacchierata tra Marco Travaglio e Giuseppe Cruciani. Qualcosa di serio e approfondito, intendo. Qualcosa che vada ben oltre il ridicolo teatrino (si veda la pagina delle perle della Zanzara, sempre in questo blog) che ebbe luogo il 28 marzo 2008.

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Nel 1993, i Litfiba di Piero Pelù pubblicano un album dal titolo "Terremoto". Al suo interno c'è una canzone il cui testo oggi si addice perfettamente a Marco Travaglio. Il titolo del brano, "Maudit" strizza l'occhio al movimento dei "poeti maledetti" (Baudelaire, Rimbaud, etc.) in auge nel diciannovesimo secolo.




Di notte voglio entrare nei segreti tuoi
E voglio costruire una fortezza senza inganni


11 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

Butto giù qualche mia opinione:

1) Cruciani si sopravvaluta e vive nell'invidia di gente come Travaglio, per questo non lo sopporta e per questo non ha il coraggio di invitarlo.
Dico questo pur apprezzando Travaglio solo fino a un certo punto, poiché trovo anche in lui una disonestà intellettuale un po' furbetta (come l'appoggio a Giuliani in funzione anti-Bertolaso).

2) Le polemiche fatte ora sono di cattivo gusto, ma mi pare che se non le si fanno adesso, si tende a dimenticare

3) Se la maggioranza degli scienziati insiste a dirmi che una teoria non ha fondamento, io ho due scelte: o mi prendo la briga di cercare di saperne di più in materia, leggendo quello che dicono i favorevoli e i contrari seriamente, impiegando del tempo e valutando le fonti, oppure uso il buon senso e la pigrizia e suppongo che la comunità scientifica ne sappia di più di me.

Oso pensare che chi si occupa per lavoro di un determinato ambito non faccia necessariamente parte di una casta oscurantista o dei poteri forti tanto cari ai teorici del complotto.

A maggior ragione non mi pare un buon argomento il fatto che "su internet" (che poi per tanta gente vuol dire, sul blog di beppe grillo o su facebook) la maggioranza crede che Giuliani sia una Cassandra a cui i cattivi non hanno dato ascolto.

4) Mi han detto che Di Pietro urlava da Vespa ieri sera in favore di Giuliani, questo è sufficiente per me a qualificarlo come personaggio losco e pericoloso. Mi spiego: nessun politico e tanto meno Di Pietro è un esperto di terremoti, nel modo in cui può esserlo un ricercatore, quindi il fatto che se ne esca paragonando Giuliani a Galileo, mi pare una mera ricerca di voti tra gli esagitati e i fanatici delle teorie del complotto.

5) Il piano casa e il Ponte rientrano banalmente nelle logiche di un Paese che si vede diverso da quello che è: abbiamo metà del territorio che è a livello della Grecia o della Turchia, però noi siamo fighi e facciamo il Ponte sullo Stretto. Già che ci siamo lo progettiamo anche male, tanto se viene giù in qualche modo sarà colpa di Prodi se tutto va bene.
Noi siamo fighi e allarghiamo la villètta, tanto poi, quando arriva il terremoto si parla dei veggenti o dello share del TG1 e non delle colpe di chi ha fatto "l'italiano" con le normative.


Saluti

Tommaso irritatissimo

DanteDocet ha detto...

Profondamente d'accordo con authan, tant'è che ieri ho mandato al buon cruciani il seguente messaggio: "Ma perchè non chiama Travaglio? L'altra sera ha dato spazio nientepopodimeno che a un esperto di messe (noto argomento molto importante in questo momento) penso che sia giusto chiamare Travaglio per discutere con lui direttamente."
Ovviamente Cruciani non l'ha letto e non l'ha fatto.
Saluti da un fortunatissimo Matteo da Pescara il cui fratello si è salvato per miracolo dalla casa dello studente.

Carlo ha detto...

ma perchè confrontare Travaglio con Cruciani? Travaglio è una persona estremamente documentata sui fatti, Cruciani è solo l'ennesimo manichino che legge le veline del gruppo mediaset…

cipper ha detto...

@Carlo

haha, forse un po' estremizzato ma credo che in fondo ci sia del vero in quello che dici.

Faccio notare che, anche questa volta, cruciani ha avuto il coraggio di dire che il terremoto col piano casa non c'entra NULLA. Bah!


ciao

Paolo il catastrofista ha detto...

Buongiorno

@Authan: riguardo il ponte sullo stretto ti chiedi: " Siamo proprio sicuri che valga la pena fare questa scommessa con la natura? ".
Bene, ammettiamo che a Messina e Reggio gli edifici antisismici siano il 50% (il doppio di quanto afferma Tozzi: http://www2.melitoonline.it/?p=9177 ) e che il ponte garantisca il livello di sicurezza dichiarato: quale è la scommessa più stupida, fare il ponte o non mettere in sicurezza Reggio e Messina (complessivamente circa 430.000 abitanti)? Eppure di questo secondo aspetto, da italiani, continuiamo a non preoccuparci (almeno a giudicare col metro delle polemiche).
Forse ieri sbagliavo quando dicevo che non è il momento giusto per determinate considerazioni: potrebbe essere che, anche se si rischia di passare per lo sciacallo di turno, convenga battere il ferro finchè è caldo e l'argomento di moda. Perchè domani, col raziocinio che ci contraddistingue e senza l'emergenza, non sembra che saremo capaci i andare lontani.

E quanto a: "Peccato che questi dubbi sul piano casa siano stati sollevati solo dopo il terremoto, cosa che in parte indebolisce la critica.", non ti condivido: è vero che del senno del poi son pieni i fossi, ma qui si tratta di imparare dagli errori. G.A. Stella segnalava ieri sul Corriere (ed è indicativo) che la prima bozza del piano casa non parlava di criteri antisismici se non in termini di "semplificazione". Sono state frettolosamente apportate delle modifiche...

Rileggendo Mi rendo conto che il tono del posto appare acido e polemico, credetemi non è questa l'intenzione: probabilmente son stanco, scusatemi ed accettate il post com'è...

Saluti

Paolo il catastrofista

Anonimo ha detto...

effettivamente authnan..la tua è una bella boutade.
è impensabile un confronto tra i due, parliamo due pianeti diversi!
cruciani è una specie di parolivendolo, un sedicente tuttologo anche piuttosto ignorante e limitato.
travaglio (indipendentemente dalle sue posizioni, in sostanza dai contenuti che esprime) è una persona preparata, un vero giornalista, un osservatore competente e informato.
cruciani è solo uno che sa vendersi bene.. un buon lettore di quotidiani e un discreto provocatore.
accattivante lo riconosco, ma indegno rappresentante della categoria. insomma, aria fritta.

grace

gianpaolo ha detto...

E' il giornalista più nominato e il meno invitato, ci sarà un perchè. Cruciani non perde occasione di dare del cialtrone, o del fenomeno da fiera a Travaglio, ma perchè non trova il coraggio di dirglielo in faccia? Pietà? Carità cristiana? O paura di mostrare la sua "invidia del pene"?
La sua ammirazione per gente come Sgarbi e Facci, è abbastanza eloquente su cosa intenda Cruciani per confronto con Travaglio. Insulto e caciara. Un attestato di merito per Marco.

Anonimo ha detto...

http://tv.repubblica.it/rubriche/consumi-e-costumi/casa-sicura-ecco-come/31539?video

lacrime di coccodrillo....

pier ha detto...

come annegare cruciani con uno sputo

Zorro di Marco Travaglio

Sciacalli e leccapiedi
Due futuri premi Pulitzer, sul Giornale e a Radio24, mi danno gentilmente dello «sciacallo» perché ho ricordato quali danni aggiuntivi ai terremoti avrebbero comportato il “piano casa” e il ponte di Messina (in una delle zone più sismiche d’Europa) se sciaguratamente fossero già stati realizzati. I servi furbi sono così accecati dalla saliva delle loro lingue da non accorgersi che a liquidare il ponte, all’indomani della sciagura abruzzese, è stato il sottosegretario alle Infrastrutture del loro adorato governo, il leghista Roberto Castelli; e che a rinviare sine die il “piano casa” è stato il ministro forzista Raffaele Fitto, con la soave espressione dorotea della «pausa di riflessione». Intanto il ministro Claudio Scajola annuncia che nel decreto saranno inserite precise «misure antisismiche»: fino a domenica non ci aveva pensato nessuno. La parola “terremoto” non compariva mai nella proposta inviata a giugno dal governo alle regioni, nella bozza di un mese fa e men che meno nell’intesa del 31 marzo. Anzi, lì un cenno c’era, ma per smantellare i divieti (art.6: «Semplificazioni in materia antisismica»). Solo due giorni fa, mentre l’Abruzzo crollava, si son ricordati che siamo il paese più a rischio d’Europa e hanno cancellato l’art.6 e, al posto, hanno infilato qualche riga di «misure urgenti in materia antisismica»: gli ampliamenti delle case non saranno autorizzati «ove non sia documentalmente provato il rispetto della normativa antisismica». Ci son voluti 260 morti, per ripristinare la legalità. A proposito di sciacalli. Vergogniamoci per loro, e per i loro servi.

Carlo ha detto...

Wow Pier! Come volevasi dimostrare

Anonimo ha detto...

ricordiamo che il sig. cruciani ha da poco pubblicato il libro "questo ponte s'ha da fare", puntualmente presentato dal fedele riotta. tale libro è edito da rizzoli, sodali della impregilo che, come cruciani ed il governo, questo ponte lo vuole "tanto fare". con la triste catastrofe il piano-ponte decade, insieme al libro-propaganda di cruciani. allora, chi è lo sciacallo? facile fare giornalismo cosi.